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Deyvillers non vuole diventare ''Jéhovah City''

Ultimo Aggiornamento: 05/03/2009 10:33
24/01/2006 16:33
 
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Se n'era parlato nel forum anche l'anno scorso.

Deyvillers non vuole diventare ''Jéhovah City''

“Presto sarete così famosi come il villaggio di Astérix", ha predetto Jean-Pierre Brard alla quarantina di abitanti di Deyvillers (Vosges), ricevuti mercoledì 18 gennaio all'assemblea nazionale. Il deputato (appartenente al PCF) di Seine-Saint-Denis, vicepresidente del gruppo di studio sulle sette, intendeva così salutare la tenacia di questo comune di 1.400 abitanti, situato a 4 chilometri da Epinal. Da più di un anno, si oppone al progetto di costruzione, su iniziativa dei Testimoni di Geova, “di una sala del regno„ della capacità di 1.500 posti, fornita di un parcheggio di 500 posti.

La mattina presto, abitanti avevano iniziato il viaggio per Parigi. Ricevuta successivamente al senato, dalla Missione interministeriale di vigilanza e di lotta contro le derive settarie (Miviludes) ed dall'assemblea nazionale, la delegazione dell'Associazione di difesa dell'ambiente di Deyvillers (ADED) aveva anche chiesto un appuntamento al ministero dell'economia e delle finanze. Fino all'ultimo momento, Michel Heinrich, deputato (UMP) delle Vosges, che accompagnava la delegazione, si è dato da fare. È riuscito ad ottenere quest'appuntamento “appena prima che la batteria (del suo) telefono portatile rendesse l'anima".

All'arrivo a Bercy, i contadini hanno osservato persone che niente identificava come giornalisti che filmavano la loro uscita dalla macchina e la loro entrata al Ministero. Al capo di gabinetto di Jean-François Copé, ministro delegato al bilancio, hanno espresso il loro stupore che i Testimoni di Geova abbiano potuto acquistare per 600.000 euro un terreno di 6 ettari situato sul loro comune mentre non hanno ancora regolato un debito fiscale di 45 milioni di euro, confermato dalla Corte di Cassazione il 5 ottobre 2004. “Ci hanno detto che avevano iniziato a pagare il loro debito e che le garanzie erano state fornite. Chiediamo che il Tesoro sequestri il terreno di Deyvillers per mettersi al riparo da ogni rischio d'insolvenza organizzata", ha spiegato più tardi Hubert Sylvestre, presidente del ADED, ai deputati del gruppo di studio sulle sette, consegnando loro una lettera-petizione che richiede il loro sostegno. Il Sig. Brard ha trovato l'idea “brillante"

Di idee, gli abitanti di Deyvillers non sono stati carenti da quando nell'autunno 2004 hanno avuto notizia delle intenzioni dei Testimoni di Geova e si sono costituiti in associazione. Sotto l'insegna d'entrata del comune è appeso un cartello che la rinomina “Jéhovah City?". “Con un punto interrogativo, poiché si spera che questo non accadrà", precisa il sig. Sylvestre. L'11 dicembre 2004, era stato organizzato un referendum consultivo locale. Con una partecipazione del 74%, più del 96% degli elettori hanno detto no al progetto.

Il sindaco del villaggio, René Crozat, ha rifiutato il permesso di costruire depositato dalla società civile chiamata "Les vergers fleuris" [I frutteti in fiore], invocando ragioni tecniche e di sicurezza. Manifestazioni, "operazioni lumaca" di 300 automobili tra Deyvillers e Epinal o “case in vendita", durante il quale il 70% dei proprietari ha messo questo pannello sulla loro facciata, consegna al prefetto delle Vosges di una petizione che porta 3.500 firme, conferenza-dibattito che ha riunito mezzo migliaio di partecipanti, la mobilizzazione degli abitanti di Deyvillers e dei dintorni non si è indebolito da un anno.

Il movimento dei Testimoni di Geova ha fatto trasmettere tramite un usciere, martedì 17 gennaio, una citazione che richiede lo scioglimento dell'ADED. Denuncia “una campagna di denigrazione sistematica che va oltre i limiti legali della libertà d'espressione". Per Alain Gest (UMP, Somme), si pone una semplice questione “di trattamento equo" dinanzi alla legge: “Come spiegare ai nostri concittadini che l'amministrazione fiscale non esige da una delle organizzazioni più potenti finanziariamente a livello mondiale il recupero del suo debito mentre saprà farlo per una semplice contravvenzione di parcheggio?"
A fine giornata, gli abitanti di Deyvillers sono risaliti sul mezzo che li attendeva davanti a Palais-Bourbon. Dall'altra parte del marciapiede c'era chi filmava la loro partenza.

Patrick Roger
Fonte : www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3226,36-733279@51-73204...

24/01/2006 17:28
 
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A questo link www.lca.france3.fr/info/17380711-fr.php è visibile un altro articolo (in francese) sull'argomento.

Cliccando poi a lato dell'articolo (su Vidéos), si possono visualizzare dei filmati sulla manifestazione che c'è stata a Parigi e sulle reazioni del porta voce dei TdG (per visualizzare i video bisogna avere installato Windows Media Player).

Achille
24/01/2006 18:26
 
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...queste cose non mi piacciono...
esprimo la mia opinione.

lo spettro dell'intolleranza e della xenofobia mi incutono timore.
la mia presenza in questo forum infatti non ha nulla a che vedere con situazione come quelle descritte qui sopra dal sempre pronto Achille.
la difesa della libertà di critica e di espressione che ricerco da sempre e che spesso mi ha portato a scontrarmi proprio con l'Organizzazione e con alcuni cari fratelli,mi impone di dissentire fortemente e puntalizzare ancora una volta che la libertà religiosa è un valore a cui non si deve rinunciare.

ci tenevo a puntualizzarlo !

scusate

bruno
05/03/2009 07:05
 
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Oggi il Consiglio di Stato dovrà esprimersi su questo caso:

www.diagorapress.fr/visu_article.php?art=1600

Achille
05/03/2009 09:04
 
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storia dell'intolleranza in Europa??

Storia dell'intolleranza in Europa fu un gran libro di un grande giurista e storico ormai scomparso (Italo Mereu): un santo della chiesa per alcuni, uno spocchioso libero pensatore per altri....

A me viene in mente la storia della moschea a Genova....
Un quartiere degradato (di cui né destra né sinistra si erano mai interessati) di cui oggi tutti parlano .....

ma quasi nessuno dice che è meglio avere musulmani devoti che pregano Allah piuttosto che islamici disperati senza punti di riferimento che mettono bombe o spacciano polveri ....miracolose....

e poi ....da veri genovesi ....chissà che i capitali di qualche emiro non portino un po' di benessere.....


enrico
05/03/2009 10:13
 
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Non sono sicura che dietro alla vicenda ci sia solo intolleranza religiosa oppure la volontà di salvaguardare il proprio abitat.
Presumo sia una zona rurale con un agglomerato di poche anime con abitudini secolari.
Probabilmente si anima nei mesi estivi se la natura del luogo offre quanto certo turismo, amante della quiete, offre.
Una sala de Regno megagalattica con adeguato parcheggio, forse, dal punto di vista dei residenti, romperebbe l'equilibrio del luogo.
Questa mia osservazione non vuol essere di parte, ma non scomoderei l'intolleranza religiosa per motivi che, tuttosommato, mi sembrano più campanilistici.
Gabriella Prosperi
05/03/2009 10:33
 
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Intolleranza mi sembra una parola grossa.

Io vedo solo due "diritti" che si scontrano.

Una piccola comunità che vuole difendere l'equilibio del suo microcosmo e una multinazionale della religione che vuole riconosciuto il suo diritto di associazione.

La piccola comunità sta semplicemente rivendicando i suoi "diritti" attraverso mezzi leciti disponibili in una moderna democrazia: organi di informazione , organi politici e consiglio di Stato.


[Modificato da Ancientofdays 05/03/2009 10:33]

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Il MALE sono quelli che impongono la propria autorità come verità assoluta e non si dispongono alla verità come autorità assoluta.



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