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| Registrato il: 23/01/2006
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Mi chiamo Adriano e da qualche tempo sono tornato nel seno della Chiesa cattolica dopo parecchi anni di agnosticismo militante.
Non ho mai avuto molti rapporti con i TdG: in genere, quando ero un agnostico, rispondevo ai loro tentativi di intavolare una discussione sulle Scritture, dapprima, sfoderando le mie reminescenze universitarie (il mio percorso accademico, tra le altre cose, mi ha portato ad avere una conoscenza della Storia del Cristianesimo superiore rispetto alla media di coloro con cui i proclamatori di questa setta si trovano ad avere normalmente a che fare), facendo notare come le loro posizioni “eretiche” fossero già state scartate a più riprese nei secoli passati grazie a solide argomentazioni teologiche; poi, in genere, sciorinavo un più o meno lungo (dipendeva dalla loro capacità di sopportazione) elenco di argomentazioni scettiche, al fine di giustificare ai loro occhi il mio agnosticismo in materia religiosa e, di conseguenza, la mia impermeabilità a qualsiasi argomento fondato su dei testi che per me non erano più o meno autorevoli dei miti di fondazione degli Zuni, della “Teogonia” di Esiodo o di “Guerra e Pace”. Dopo un po’, veniva la resa, alle volte da parte loro, altre da parte mia… ed ognuno se ne andava per la propria strada domandandosi come l’altro potesse essere tanto ottuso.
Recentemente, come dicevo, illuminato dallo Spirito Santo, ho riconsiderato la mia posizione e sono rientrato nel seno di Santa Romana Chiesa. Ovviamente, la storia e le motivazioni di questa mia “conversione”, ammesso che siano verbalmente enucleabili, esulano dal presente contesto. Comunque sia, qualche settimana fa, per la prima volta dalla mia succitata “conversione”, mi sono imbattuto in un tentativo di approccio da parte di un TdG. Si trattava di una signora elegante e dai modi affabili, la quale mi ha fatto dono di due riviste ed ha tentato di stupirmi descrivendomi il meraviglioso destino da agricoltori diretti che attende tutti i veri adoratori di Geova (a parte i 144000 unti che se ne staranno in panciolle a governar l'universo), nonché di farmi comprendere quanto l’idea dell’Inferno cozzi con quella di un Dio amorevole. Da parte mia, le ho fatto notare che, edonisticamente parlando (perché il suo, le ho detto, mi sembrava un discorso basato su una prospettiva edonista – mentre Dio va amato in quanto Dio, a prescindere dalla remunerazione che questo può comportare, anche perché tale remunerazione è, né più né meno, il frutto di un amore corrisposto… e l’amore, per definizione, è disinteressato) lo svanire nel nulla non mi sembrava poi una possibilità così poco allettante se paragonata a mille anni o ad un’eternità passata a zappare la terra (in effetti, lo ammetto, in questa mia risposta ho calcato un po’ la mano e forse sono stato eccessivamente ironico, a tratti, quasi sarcastico, ma mi era impossibile rimanere serio di fronte ai sofismi con cui la signora in oggetto cercava di sostenere le proprie tesi). Poi, le ho fatto presente che la Chiesa ha sempre sostenuto che Iddio vuole che tutti gli uomini si salvino e che all’Inferno, in fondo, ci finisce solo chi “vuole” finirci, sempre che poi ci finisca davvero qualcuno (io credo di sì, ma so che la cosa è dibattuta in ambito teologico), mentre l’immagine di un Dio che alla fine dei tempi si dedica al massacro ed all’annichilimento sistematico di miliardi di esseri umani (neonati compresi) a me tutto sembrava tranne che quella di un Ente supernamente buono.
Ovviamente, la cosa non è finita lì, ma mi accorgo che già mi sono dilungato fin troppo in questa che doveva semplicemente essere la mia succinta presentazione…
Per tagliar corto, dico quindi che dopo questo incontro, per curiosità, ho fatto una breve ricerca su internet, per vedere di reperire maggiori informazioni sui TdG, e inevitabilmente mi sono imbattuto nel sito di Achille Lorenzi. Dal sito, di cui ho letto quasi tutto, sono finito su questo forum ed ora, dopo averne letto alcune discussioni per diversi giorni, ho deciso di iscrivermi, convinto (forse immodestamente) di poter dare il mio contributo “critico” alle discussioni che qui si ospitano.
[Modificato da Trianello 19/02/2006 8.17]
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)
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