Dice tra l'altro quel testo del link
>Una volta accettata l'idea che a quell'epoca le secche della Baia di Suez affiorassero durante le basse maree sigiziali, diventa relativamente facile ricostruire il piano di Mosé nelle linee essenziali, attenendosi strettamente alle indicazioni contenute nella Bibbia e tenendo presente che ogni più piccolo particolare del racconto è stato tramandato soltanto in quanto ebbe una qualche importanza nella economia del fatto e quindi deve trovare una sua precisa spiegazione razionale.
Bery per parte sua pensa...
E le "secche" avvenute per fenomeno naturale ridiventarono "mosce" improvvisamente dopo il passaggio degli ebrei e a comando di Mosé? Il ritorno dell'acqua allo stato primigenio non dove avvenire anch'esso per fenomeno naturale? E questo era istantaneo? E Mosé lo conosceva al millimetro? Il fenomeno naturale scattava al minuto secondo come l'apertura o chiusura di una diga?
Tu pensa se gli ebrei non ce l'avssero fatta in tempo utile a passare... Mosé sarebbe stato incriminato per deliberato assassinio di migliaia di confratelli.
Lui del resto, doveva avere un cronometro per sapere il momento che, passati loro, le acque avrebbero:
1) aspettato che tutti gli egiziani (non se ne salvò neppure uno dice il testo) fossero entrati nel passaggio
2) ripreso il loro posto per affogarli prima che uno solo fosse passato dall'altra parte.
Dice la Bibbia riveduta e corretta
E Gesù portò i discepoli a scuola di camminamento sulle acque.
E tutti, fiduciosi, andavano a gonfie vele.
Invece Pietro, miscredente come quella volta famosa sul lago, affondava.
E Pietro gridò: Signore salvami, non ci riesco!
E Gesù disse a Pietro: A Piè, e nun fa lo stupido e cammina sui sassi come famo noi.
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est modus in rebus