Inserisco qui questa dissertazione sul passo biblico di Matteo 8:11, poichè anche se riguarda l'analisi di un passo scritturale non ha attinenza nè con la TNM, nè con la ricerca del significato del passo. In realtà mi interessa il confronto fra due versioni interpretative del passo. La prima è degli oppositori ai Tdg, la seconda è dei Tdg stessi. Dato che riguarda il Regno dei Cieli, ecco che metto il tutto negli argomenti dottrinali.
Il passo di Matteo 8:11 viene usato dagli oppositori ai Tdg per sfatare il loro credo sulla vita eterna in un paradiso terrestre. Infatti, fino al momento della morte di Cristo, esisteva solo la speranza terrena per i fedeli serviotri di Dio; dopo la sua morte cominciarono a riempirsi i posti per occupare il numero dei 144000.
Stante a questo particolare del credo Tdg, Abraamo, Isacco e Giacobbe, essendo morti prima del Nuovo Patto stipulato da Gesù, non erediteranno il Regno dei Cieli. Ma, come dicono gli oppositori, ecco che qui Matteo smentisce l'assunto Tdg:
Matteo 8:11
Or io vi dico che molti verranno da luoghi orientali e occidentali e giaceranno a tavola con Abraamo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli,
Facendo una ricerca col cd-rom della Società, però ho trovato una spiegazione alternativa e altrettanto valida a questo passo.
Perspicacia facendo uso delle Scritture (Volume 1 - pagina 1099):
"I profeti spesso usavano il nome “Giacobbe” in senso figurativo, riferendosi alla nazione discesa da quel patriarca. (Isa 9:8; 27:9; Ger 10:25; Ez 39:25; Am 6:8; Mic 1:5; Ro 11:26) Gesù una volta menzionò figurativamente Giacobbe nel parlare di quelli che sarebbero stati “nel regno dei cieli”. — Mt 8:11."
Siccome il nome di Giacobbe venne usato spesso dai profeti in modo figurato per indicare il popolo d'Israele carnale, allora anche Gesù parlò di 'Abraamo Isacco e Giacobbe' in modo figurato intendendo l'Israele Spirituale che in effetti è composto da Gesù e unti che andranno a governare nel reame celeste.
Cosa ne pensate? La lettura Tdg di Matteo 8:11 può essere considerata una lettura valida?
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico