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Rolf Furuli e le prove bibliche sul 607 aEV

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2009 21:08
04/01/2006 18:57
 
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Riprendo in mano questa discussione relativa alla data della distruzione di Gerusalemme, perchè sono entrato in possesso di un’interessante ricerca più approfondita del documento di Furuli che ho inserito a cima thread. In questa ricerca, messami gentilmente a disposizione da un anziano di congregazione, si ravvisano degli elementi biblici e storici che sembrerebbero aggiudicare un punto a favore dell’ideologia WatchTower.
D’ora in avanti voglio recitare il ruolo del Testimone di Geova convinto e pronto a difendere le sue tesi. Avrò la sola differenza che non sarò cocciuto a difendere ad oltranza, anche davanti a prove evidenti e inconfutabili, le tesi della WTS. In tal caso ammetterò la mia sconfitta.
Faccio questo per il semplice fatto che prima di decidere cosa fare riguardo al mio futuro in qualità di credente, voglio essere certo, al 100%, dell’erroneità ‘matematica’ di almeno una delle tante dottrine fondamentali dei Tdg.
Se volete salvarmi dalla WTS, aiutatemi con la luce della verità a dipanare da me le tenebre geoviste.

Cominciamo con la Torre di Guardia del 15 marzo 1989, a pagine 21-22.


16 Storici secolari, basandosi sulla propria interpretazione di quelle che talvolta sono tavolette frammentarie rinvenute dagli archeologi, hanno concluso che il primo anno di regno di Artaserse Longimano fosse il 464 a.E.V. e che il primo anno di regno di Nabucodonosor II fosse il 604 a.E.V. Se ciò fosse vero, il 20° anno di Artaserse comincerebbe nel 445 a.E.V. e la data della desolazione di Gerusalemme per mano dei babilonesi (avvenuta nel 18° anno di regno di Nabucodonosor) sarebbe il 587 a.E.V. Ma se chi studia la Bibbia usa queste date nel calcolare l’adempimento della profezia resterà semplicemente confuso.
17 I testimoni di Geova si sono interessati delle scoperte degli archeologi in quanto hanno relazione con la Bibbia. Comunque, dove l’interpretazione di queste scoperte contrasta con le chiare affermazioni della Bibbia, noi accettiamo con fiducia quello che le Sacre Scritture dicono, sia in materia di cronologia che in qualsiasi altro campo. Come risultato, i servitori di Geova riconoscono da tempo che il profetico periodo che ebbe inizio nel 20° anno di Artaserse si doveva contare dal 455 a.E.V. e quindi che Daniele 9:24-27 indicava attendibilmente l’autunno dell’anno 29 E.V. come il tempo dell’unzione di Gesù quale Messia. Per la stessa ragione, essi hanno compreso che la profezia del capitolo 4 di Daniele riguardo ai “sette tempi” si cominciò ad adempiere nel 607-606 a.E.V. e che additava l’autunno del 1914 E.V. come l’anno in cui Cristo fu intronizzato in cielo come Re regnante e questo mondo entrò nel suo tempo della fine. Ma non avrebbero compreso questi rallegranti adempimenti delle profezie se la loro fiducia nell’ispirazione delle Sacre Scritture avesse vacillato. Così, la perspicacia che hanno mostrato è stata direttamente associata alla loro fiducia nella Parola di Dio.



Qui pare che tra il regno di Artaserse e quello di Nabucodonosor ci siano delle correlazioni cronologiche. Perciò se Nabucodonosor ha iniziato a regnare nel 604 aEV, allora ciò significa che Artaserse dovette iniziare a regnare nell’anno 445. Questo farebbe sfallire la profezia delle 69 settimane (483 anni esatti) che avrebbero decorso dall’incoronazione di Artaserse al battesimo di Cristo mediante Giovanni il Battezzatore. Cosa dice questa profezia? Leggiamola insieme:


24 “Settanta settimane sono state determinate sul tuo popolo e sulla tua santa città, per porre termine alla trasgressione, e porre fine al peccato, e fare espiazione per l’errore, e recare giustizia per tempi indefiniti, e imprimere un suggello sulla visione e sul profeta, e ungere il Santo dei Santi. 25 E devi conoscere e avere perspicacia [che], dall’emanazione della parola di restaurare e riedificare Gerusalemme fino a Messia [il] Condottiero, ci saranno sette settimane, anche sessantadue settimane. Essa tornerà e sarà effettivamente riedificata, con pubblica piazza e fossato, ma nelle strettezze dei tempi.
26 “E dopo le sessantadue settimane Messia sarà stroncato, senza nulla per lui stesso.



Quelle sessantadue settimane dopo le quali il Messia, ovvero Gesù, sarebbe stato stroncato, corrispondono al secondo gruppo di settimane indicato nel versetto 25. Infatti, il primo gruppo di settimane è dato dalle prime sette settimane, il secondo invece dalle restanti 62.
Totale settimane (7*69) = 483. La regola ‘un anno per un giorno’ stabilisce che sono 483 anni. Dal 455 aEV al 29 EV, se teniamo in mente che l’anno zero non esiste, passano esattamente 483 anni. A metà della settantesima settimana, Gesù Cristo viene ucciso, proprio come dice la profezia (infatti metà settimana è 3,5 giorni, ergo, per il principio ‘un giorno per un anno’ è 3,5 anni) dopo tre anni e mezzo dall’inizio della sua opera. E come sarebbe possibile che questa profezia delle settanta settimane si adempia se datiamo l’incoronazione di Artaserse nel 464 aEV?

Andiamo avanti. Anche il libro ‘Venga il tuo regno’, trattando dell’adempimento profetico dei sette tempi dei gentili, ribadisce l’erroneità del 587 aEV come distruzione di Gerusalemme. Infatti, a pagina 135, esso dice:


25 Siamo aiutati a fissare la data di calendario dell’inizio dei Tempi dei Gentili consultando la Parola di Dio. Come abbiamo già notato, Geova permise ai babilonesi di vincere il suo popolo, distruggere Gerusalemme e il suo tempio, rimuovere Sedechia del “trono del regno di Geova” e portare i giudei in esilio a Babilonia. (I Cronache 28:5) Gli avvenimenti che seguirono “nel settimo mese” indussero i pochi giudei che erano rimasti nel paese a fuggire in Egitto, così che Giuda rimase quindi completamente desolato. (II Re 25:1-26; Geremia 39:1-10; 41:1–43:7) Geremia, profeta di Geova, aveva predetto che la desolazione sarebbe durata 70 anni. (Geremia 25:8-11) Quindi Geova avrebbe ‘chiesto conto al re di Babilonia del suo errore’ e ‘avrebbe ricondotto il Suo popolo in questo luogo’, nella loro patria. — Geremia 25:12; 29:10.
26 Daniele stesso visse in esilio in Babilonia per molti anni. La notte che Babilonia cadde nelle mani dei medo-persiani, egli fu testimone oculare dell’adempimento della sua stessa profezia, e delle altre profezie, contro quella città. (Daniele 5:17, 25-30; Isaia 45:1, 2) Gli storici calcolano che Babilonia cadde all’inizio di ottobre dell’anno 539 a.E.V. Subito dopo, Daniele comprese dalla profezia di Geremia che i 70 anni di cattività e desolazione di Gerusalemme stavano per terminare. (Daniele 9:2) E aveva ragione! Nel primo anno di Ciro il Persiano, che molti storici fanno risalire alla primavera del 538 a.E.V., Ciro emanò un decreto che permetteva ai giudei di tornare a ripopolare la loro patria e a ricostruirvi il tempio di Geova. (II Cronache 36:20-23; Esdra 1:1-5) Il racconto storico ispirato ci narra che i giudei risposero prontamente al decreto di Ciro, in modo che “quando arrivò il settimo mese i figli d’Israele erano nelle loro città”. (Esdra 3:1) Secondo il nostro calendario questo fu l’ottobre 537 a.E.V., data che segna pertanto il completamento dei predetti 70 anni di desolazione.
27 Questa informazione storica è per noi importante nel determinare il principio dei “fissati tempi delle nazioni”. Poiché i 70 anni di desolazione di Giuda e Gerusalemme finirono nel 537 a.E.V., cominciarono nel 607 a.E.V. Questo sarebbe l’anno in cui Sedechia smise di sedere sul “trono del regno di Geova” in Gerusalemme. Perciò, segna anche la data del principio dei Tempi dei Gentili. Contando dall’ottobre 607 a.E.V., i “sette tempi” di 2.520 anni ci portano all’inizio dell’ottobre 1914 E.V., quando, come abbiamo già visto, cominciò ad adempiersi la grande profezia di Gesù sul “termine del sistema di cose”. Le fidate informazioni della Parola di Dio sono la base di questa conclusione, che la rivista Torre di Guardia ha sostenuto per più di 100 anni.
28 Possiamo essere davvero grati che Geova abbia preservato nella sua Parola ispirata un accurato quadro dei particolari necessari circa i giudei, i babilonesi e i medo-persiani del sesto secolo a.E.V. Altrimenti sarebbe difficile ricomporre l’esatta cronologia degli avvenimenti di quel tempo, poiché gli annali secolari di quel periodo sono certamente incompleti.
29 Comunque, primariamente in base a tali annali secolari, alcuni immaginano che Gerusalemme fosse distrutta nel 587/6 a.E.V. e che i giudei venissero sotto il dominio babilonese nell’anno di ascesa al trono di Nabucodonosor che calcolano fosse il 605 a.E.V. Così ritengono che il 605 a.E.V. sia la data in cui cominciò ad adempiersi Geremia 25:11: “Tutto il paese sarà una desolazione; e serviranno fra i gentili per settant’anni”. (Greek Septuagint di Bagster) Se fosse così e i Tempi dei Gentili si contassero da allora, la fine dei profetici “sette tempi” si porrebbe nel 1916, anno in cui era in corso la guerra mondiale. Ma, com’è stato dichiarato, crediamo che ci siano ragioni assai più vigorose per accettare le informazioni dell’ispirata Parola di Dio, secondo cui i Tempi dei Gentili iniziarono nell’ottobre 607 a.E.V. e finirono nell’ottobre del 1914 E.V.



Qui, un anziano a cui piace la storia tratta dalle pubblicazioni WTS, mi ha aggiunto che calcolare i settant’anni di desolazione a partire dall’asservimento delle nazioni a Nabucodonosor, sarebbe errato poichè Nabucodonosor, nelle sue mire espansionistiche, conquistò tutte le nazioni vicino Giuda ma non Giuda stesso. A questo però ho pronta una replica, in quanto, se così fosse, allora ci sarebbero delle contraddizioni non indifferenti. Siccome Geremia dice che le nazioni avrebbero servito il re di Babilonia per settant’anni, ma, come ha detto questo anziano, Giuda venne asservita dopo, allora vuol dire che Giuda non è stata desolata per 70 anni ma per un periodo di anni inferiore. Perchè se Giuda è stata asservita per 70 anni, dato che il periodo di desolazione si riferisce a Giuda, allora le altre nazioni, che secondo questo anziano furono conquistate prima di Giuda, sarebbero state sotomesse per un tempo superiore a questi settant’anni. Geremia, diversamente, dice che le nazioni vicine furono sottomesse per settant’anni. Perciò o ha torto Geremia, o ha torto l’anziano. Siccome io credo nella Bibbia, due sono le alternative: 1)o non è vero che Giuda venne conquistata dopo le altre nazioni, 2)o bensì il periodo di sottomissione di Giuda fu inferiore perchè, infatti, come dicono gli storici, Gerusalemme venne distrutta nel 587 aEV.

Ma veniamo al piatto Clou della giornata. Andando a sfogliare l’appendice del medesimo libro ‘Venga il tuo Regno’ (pagine 186-189) è scritto:


Gli storici sostengono che Babilonia fu presa dall’esercito di Ciro nell’ottobre 539 a.E.V. Allora era re Nabonedo, ma suo figlio Baldassarre era coreggente di Babilonia. Alcuni eruditi hanno composto un elenco dei re neobabilonesi e della durata dei loro regni, dall’ultimo anno di Nabonedo fino a risalire a Nabopolassar padre di Nabucodonosor.
Secondo quella cronologia neobabilonese, il principe ereditario Nabucodonosor sconfisse gli egiziani nella battaglia di Carchemis nel 605 a.E.V. (Geremia 46:1, 2) Dopo la morte di Nabopolassar, Nabucodonosor tornò a Babilonia per assumere il potere. Il suo primo anno di regno cominciò la seguente primavera (604 a.E.V.).
La Bibbia riferisce che i babilonesi al comando di Nabucodonosor distrussero Gerusalemme nel suo 18° anno di regno (19° se si comprende l’anno dell’ascesa al trono). (Geremia 52:5, 12, 13, 29) Così se si accettasse la suddetta cronologia neobabilonese, la desolazione di Gerusalemme sarebbe avvenuta nell’anno 587/6 a.E.V. Ma su che cosa si basa questa cronologia secolare e come si confronta con la cronologia della Bibbia?
Alcuni principali criteri a sostegno di questa cronologia secolare sono:
Canone di Tolomeo: Tolomeo Claudio fu un astronomo greco che visse nel secondo secolo E.V. Il suo Canone, o elenco di re, aveva relazione con un’opera di astronomia che egli aveva scritto. La maggioranza degli storici moderni accettano le informazioni di Tolomeo intorno ai re neobabilonesi e alla durata dei loro regni (benché Tolomeo ometta in effetti il regno di Labashi-Marduk). Evidentemente Tolomeo basò le sue informazioni storiche su fonti che risalivano al periodo dei Seleucidi, che cominciò più di 250 anni dopo che Ciro aveva catturato Babilonia. Non sorprende dunque che le cifre di Tolomeo concordino con quelle di Beroso, un sacerdote babilonese del periodo seleucide.



Commento mio (prima di proseguire):

Qui non c’è alcun tipo di certezza sul canone fissato da Tolomeo, in quanto Tolomeo basò le sue informazioni sui Seleucidi, con un periodo distante dagli avvenimenti trattati di 250 anni.
Perciò si può isolare che gli il canone fissato da Tolomeo attinge a piene mani dagli scritti di Beroso, senza che abbia altre fonti diverse da cui trarre le suce conclusioni.

Continuiamo:

Stele di Harran di Nabonedo (NABON H 1, B): Questa stele (o pilastro con un’iscrizione) contemporanea fu scoperta nel 1956. Menziona i regni dei re neobabilonesi Nabucodonosor, Evil-Merodac, Neriglissar. Le cifre date per questi tre concordano con quelle del Canone di Tolomeo.
VAT 4956: Questa è una tavoletta cuneiforme che provvede informazioni astronomiche databili al 568 a.E.V. Dice che le osservazioni furono fatte nel 37° anno di Nabucodonosor. Questo corrisponderebbe alla cronologia che pone il suo 18° anno di regno nel 587/6 a.E.V. Tuttavia, si ammette che questa tavoletta è una copia fatta nel terzo secolo a.E.V. Quindi è possibile che le sue informazioni storiche siano semplicemente quelle accettate nel periodo seleucide.



Commento mio:
anche qui la wTS ipotizza che la tavoletta cuneiforme VAT 4956 sia una copia fatta nel terzo secolo aEV, e quindi sia stata modificata dai Seleucidi. Non capisco però quali motivazioni adduce la società Torre di Guardia per giustificare il cambiamento del contenuto di questa tavoletta. I Seleucidi hanno davvero modificato il VAT4956, e se sì, perchè?

Proseguiamo:

Tavolette commerciali: Si sono trovate migliaia di tavolette cuneiformi neobabilonesi contemporanee che riportano semplici trattative d’affari, recanti l’anno del re babilonese quando avvenne la trattativa. Si sono trovate tavolette di questa sorta per tutti gli anni di regno dei re neobabilonesi conosciuti nell’accettata cronologia del periodo.
Da un punto di vista secolare, tali criteri possono dare l’idea che sostengano la cronologia neobabilonese con il 18° anno di Nabucodonosor (e la distruzione di Gerusalemme) nel 587/6 a.E.V. Ciò nonostante, nessuno storico può negare la possibilità che la presente immagine della storia babilonese sia ingannevole o errata. Per esempio, è noto che antichi sacerdoti e re a volte alterarono le registrazioni per i loro propri scopi. Oppure, anche se la testimonianza scoperta è accurata, potrebbe essere interpretata male da studiosi moderni o essere incompleta così che materiale non ancora scoperto potrebbe alterare drasticamente la cronologia del periodo.
Comprendendo evidentemente tali fatti, il prof. Edward F. Campbell, Iunior, rese nota una tabella, che includeva la cronologia neobabilonese, con l’avvertimento: “Non occorre dire che questi elenchi sono provvisori. Più si studiano gli intricati problemi cronologici dell’antico Vicino Oriente, meno si è inclini a pensare ad alcuna presentazione come finale. Per questa ragione, il termine circa si potrebbe usare anche più largamente di quanto non lo sia stato”. — The Bible and the Ancient Near East (ediz. del 1965), pag. 281.



Qui abbiamo uno studioso di tutto rispetto (così almeno viene presentato dalla pubblicazione WTS) che sostiene che tanti errori cronologici potrebbero essere stati fatti, consapevolmente dai Babilonesi stessi che scrivevano per i loro scopi, e, inconsapevolmente, dagli studiosi che possono aver interpretato male i documenti storici relativi al periodo. D’altro canto, osserva, la pubblicazione, potrebbero ancora essere fatte delle scoperte che forniscano elementi validi tali da ridefinire la data delle distruzione di Gerusalemme. Qualcuno ha la citazione estesa del professor Edward Campbell per vedere se i problemi cronologici relativi al Vicino Oriente siano imputabili al periodo babilonese-caldeo? Ho un terribile sospetto! Non vorrei che la citazione sia stata estrapolata dal contesto cambiandone il contenuto.

I cristiani che credono alla Bibbia hanno più volte riscontrato che le sue parole superano la prova di molta critica e sono risultate accurate e degne di fede. Riconoscono che come ispirata Parola di Dio essa si può usare come metro per valutare la storia e le vedute secolari. (II Timoteo 3:16, 17) Per esempio, sebbene la Bibbia parli di Baldassarre come governante di Babilonia, per secoli gli studiosi ne furono perplessi perché non era disponibile nessun documento secolare circa la sua esistenza, la sua identità o la sua posizione. Infine, gli archeologi scoprirono però documenti secolari che confermarono la Bibbia. Sì, l’armonia interna della Bibbia e l’attenzione esercitata dai suoi scrittori, anche nelle questioni cronologiche, la raccomandano così vigorosamente al cristiano che egli ne pone l’autorità al di sopra di quella delle opinioni sempre mutevoli degli storici secolari.



Qui si rammenta che la Sacra Bibbia abbia vinto gli storici con la questione dell’esistenza o meno di Baldassare come coregnante di Babilonia. Sia lode alla Bibbia quindi! Però, visto che l’interpretazione di 70 anni coinvolge la desolazione di giuda e delle nazioni vicine, in tal caso non sarebbe la Bibbia a essere smentita ma l’interpretazione della WTS. Baldassarre è descritto chiaramente dalla Bibbia. Quindi per la Bibbia c’è! Non è un’interpretazione, ma un dato di fatto. Ma il fatto che i 70 anni di desolazione corrispondano a 70 anni di schiavitù degli Israeliti sotto Babilonia, ciò non è chiaro come il sole. Perciò non possiamo dare ragione alla data del 607 chiamando in causa la Bibbia, ma dobbiamo rivolgerci alle fonti storiche.
Quello che voglio dire è che se un credente metteva in dubbio l’esistenza di Baldassarre, dano quindi retta agli storici, allora (forse) poteva peccare di mancanza di fede nella Parola di Dio. Siccome qui parliamo di un’interpretazione non univoca di alcuni passi scritturali associati fra loro, ne consegue che se uno non ci crede non pecca di mancanza di fede, ma semplicemente rigetta una visione di avvenimenti storici forniti da una dirigenza religiosa.

Ma in che modo la Bibbia ci aiuta a determinare quando Gerusalemme fu distrutta, e come questo sostiene il confronto con la cronologia secolare?
Il profeta Geremia predisse che i babilonesi avrebbero distrutto Gerusalemme e avrebbero fatto una desolazione della città e del paese. (Geremia 25:8, 9) Egli aggiunse: “E tutto questo paese deve divenire un luogo devastato, un oggetto di stupore, e queste nazioni dovranno servire il re di Babilonia per settant’anni”. (Geremia 25:11) I 70 anni scaddero quando Ciro il Grande, nel suo primo anno, rilasciò i giudei ed essi tornarono nella loro patria. (II Cronache 36:17-21) Crediamo che la più schietta lettura di Geremia 25:11 e di altri testi sia che i 70 anni risalirebbero a quando i babilonesi distrussero Gerusalemme e lasciarono desolato il paese di Giuda. — Geremia 52:12-15, 24-27; 36:29-31.



Questa è un’interpretazione biblica valida quanto le altre, perciò non possiamo basarci su essa per emettere la nostra sentenza.

Ma quelli che confidano primariamente nelle informazioni secolari per la cronologia di quel periodo comprendono che se Gerusalemme fosse stata distrutta nel 587/6 a.E.V. per certo non sarebbero passati 70 anni finché Babilonia fu conquistata e Ciro fece tornare i giudei nella loro patria. Nel tentativo di mettere le cose in armonia, essi asseriscono che la profezia di Geremia cominciasse ad adempiersi nel 605 a.E.V. Scrittori posteriori citano Beroso secondo cui dopo la battaglia di Carchemis Nabucodonosor estese l’influenza babilonese a tutta la Siria-Palestina e, quando tornò a Babilonia (nell’anno della sua ascesa al trono, 605 a.E.V.), portò in esilio i giudei prigionieri. Così calcolano i 70 anni come un periodo di asservimento a Babilonia a cominciare dal 605 a.E.V. Questo significherebbe che il periodo di 70 anni sarebbe scaduto nel 535 a.E.V.
Ma questa interpretazione presenta un certo numero di grossi problemi.
Benché Beroso asserisca che Nabucodonosor prese prigionieri giudei nell’anno della sua ascesa al trono, non c’è nessun documento cuneiforme che lo sostenga. Più significativo è che Geremia 52:28-30 accuratamente riferisce che Nabucodonosor prese prigionieri i giudei nel suo settimo anno, nel suo 18° anno e nel suo 23° anno, non nell’anno della sua ascesa al trono. Inoltre, lo storico giudeo Giuseppe Flavio dichiara che nell’anno della battaglia di Carchemis Nabucodonosor conquistò tutta la Siria-Palestina “eccetto la Giudea”, contraddicendo così Beroso e contrastando con l’asserzione che i 70 anni di asservimento giudaico cominciassero con l’anno dell’ascesa al trono di Nabucodonosor. — Antichità giudaiche X, vi, 1.



Ecco qui, ciò che diceva il mio anziano di congregazione. E’ il libro di Giuseppe Flavio ‘antichità giudaiche’ a parlarne. Cosa mi dite in proposito?

In più, Giuseppe Flavio descrive altrove la distruzione di Gerusalemme per opera dei babilonesi e quindi dice che “tutta la Giudea e Gerusalemme, e il tempio, continuarono a essere un deserto per settant’anni”. (Antichità giudaiche X, ix, 7) Specificamente afferma che “la nostra città fu desolata durante l’intervallo di settant’anni, fino ai giorni di Ciro”. (Contra Apionem I, 19) Questo concorda con II Cronache 36:21 e Daniele 9:2 secondo cui i predetti 70 anni furono 70 anni di completa desolazione del paese. Lo scrittore Teofilo di Antiochia del secondo secolo (E.V.) pure mostra che i 70 anni cominciarono con la distruzione del tempio dopo che Sedechia aveva regnato 11 anni. — Vedi anche II Re 24:18–25:21.



Qui abbiamo un’altra testimonianza dello storico Giuseppe Flavio, il quale afferma che Gerusalemme è stata un deserto per 70 anni. Come potete vedere il testo di riferimento è sempre ‘Antichità giudaiche’. Se Gerusalemme venne distrutta nl 587 aEV e nel 537 gli Israeliti vennero liberati com’è possibile che Giuseppe Flavio scriva che la città fu deserta per 70 anni? Questo sembrerebbe confermare il punto di vista della WTS!

Ma la Bibbia stessa fornisce prove ancora più eloquenti contro la pretesa che i 70 anni cominciassero nel 605 a.E.V. e che Gerusalemme fosse distrutta nel 587/6 a.E.V. Com’è stato menzionato, se dovessimo contare dal 605 a.E.V., i 70 anni giungerebbero fino al 535 a.E.V. Comunque, l’ispirato scrittore biblico Esdra narrò che i 70 anni si estesero al “primo anno di Ciro re di Persia”, il quale emanò un decreto che permetteva ai giudei di tornare nella loro patria. (Esdra 1:1-4; II Cronache 36:21-23) Gli storici accettano che Ciro conquistò Babilonia nell’ottobre 539 a.E.V. e che il primo anno di regno di Ciro cominciò nella primavera del 538 a.E.V. Se il decreto di Ciro fu emanato verso la fine del suo primo anno di regno, i giudei poterono facilmente tornare nella loro patria nel settimo mese (tishri) come dice Esdra 3:1; questo sarebbe l’ottobre 537 a.E.V.
Non c’è però nessun modo ragionevole di estendere il primo anno di Ciro dal 538 fino al 535 a.E.V. Alcuni che hanno cercato di spiegare il problema hanno asserito in maniera stentata che nel parlare del “primo anno di Ciro” Esdra e Daniele ricorressero a qualche particolare punto di vista giudaico diverso dal calcolo ufficiale del regno di Ciro. Ma questo non può essere sostenuto, poiché sia un governatore non giudaico che un documento degli archivi persiani concordano che il decreto fu emanato nel primo anno di Ciro, come riferirono accuratamente e specificamente anche gli scrittori della Bibbia. — Esdra 5:6, 13; 6:1-3; Daniele 1:21; 9:1-3.



Capito il punto? Se la desolazione dei 70 anni fosse cominciata con l’insediamento al trono di Nabucodonosor, avvenuto nel 605 aEV (secondo gli storici), allora l’emanazione del decreto ad opera di Ciro sarebbe dovuto essere fatto nel 535 AEV, non nel 537/538 aEV. Eppure Esdra stesso dice che ‘nel primo anno’ del suo regno, Ciro emanò tale decreto. Qui c’è uno sfasamento temporale di 2/3 anni. Come conciliarlo?

La “buona parola” di Geova è legata al predetto periodo di 70 anni, poiché Dio disse:
“Geova ha detto questo: ‘Secondo il compimento di settant’anni a Babilonia vi rivolgerò la mia attenzione, e senz’altro adempirò verso di voi la mia buona parola riconducendovi in questo luogo’”. (Geremia 29:10)
Daniele fece assegnamento su quella parola, confidando che i 70 anni non erano una ‘cifra tonda’ ma un numero esatto su cui poteva contare. (Daniele 9:1, 2) E così fu.
Similmente, noi vogliamo essere guidati prima di tutto dalla Parola di Dio anziché da una cronologia che si basa più che altro su testimonianze secolari o che discorda con le Scritture. Sembra evidente che la comprensione più facile e schietta delle varie dichiarazioni bibliche sia che i 70 anni cominciarono con la completa desolazione di Giuda dopo che Gerusalemme era stata distrutta. (Geremia 25:8-11; II Cronache 36:20-23; Daniele 9:2) Quindi, risalendo di 70 anni da quando i giudei tornarono nella loro patria nel 537 a.E.V., arriviamo al 607 a.E.V., data in cui Nabucodonosor nel suo 18° anno di regno distrusse Gerusalemme, rimosse Sedechia dal trono e pose fine alla discendenza di re giudei su un trono nella Gerusalemme terrestre. — Ezechiele 21:19-27



E qui arriva la conclusione della WTS come normale conseguenza dello studio trattato prima.

Desidererei che qualcuno ben informato opponesse delle critiche fondate ai ragionamenti della WTS e mi facesse capire per bene come si svolsero effettivamente i fatti. In particolare ciò che mi ha lasciato un po’ sgomento è stato che, se si accetta, il 587 come caduta di Gerusalemme, conseguentemente il Regno di Artaserse comincia nel 464, e lì cade la profezia delle 70 settimane.
Inoltre mi hanno lasciato di sasso le dichiarazioni di Giuseppe Flavio relative ai 70 anni di deserto per Gerusalemme (mentre per gli storici dovrebbero essere 50).
E per finire mi ha lasciato perplesso anche l’accettazione del periodo di desolazione dei 70 anni, nel 605, cioè quando Nabucodonosor, secondo gli storici è divenuto re. Come conciliarli col 537, visto che ci sono 2/3 anni di sfasamento?

Aiutatemi ad avere luce, ragazzi! Chi se la sente di farmi da ENEL?
Sotto a chi tocca!
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
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