Achille Lorenzi ha scritto:
...E' chiaro quindi che i 70 anni di cui parla la Bibbia non si riferiscono alla durata dell'esilio dei Giudei a Babilonia ma al periodo dell'asservimento a questa potenza dominante dei Giudei e di «tutte le nazioni confinanti» (Ger. 25:8). Tutte «queste genti [non solo gli ebrei] resteranno schiave del re di Babilonia per settanta anni» (25:11), cioè per tutto il tempo in cui Babilonia mantenne il suo potere, prima della sua improvvisa caduta nel 539.
A questo proposito ecco cosa ho letto poco fa in un sito francese:
tjwt.free.fr/chron607.htm
Questa interpretazione di Geremia 28:10 è sostenuta dal Dott. Avigdor Orr:"Il senso dell'ebraico originale deve essere reso così: 'Dopo il compimento di 70 anni di (dominazione di) Babilonia, ecc.' I 70 anni qui menzionati si riferiscono evidentemente a Babilonia e non ai Giudei e alla loro prigionia. Significano 70 anni di dominazione babilonese, la cui fine si compirà con la liberazione dall'esilio" (nota 2)Se i settant'anni fossero cominciati nel futuro,
dieci anni dopo che le parole di Geremia erano state scritte, ciò significherebbe che Dio aveva già deciso che Gerusalemme sarebbe stata distrutta. In questo caso, gli avvertimenti successivi di Geremia non avrebbero alcun significato:
Ger. 38:17, 18 Geremia allora disse a Sedecìa: «Dice il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: Se uscirai incontro ai generali del re di Babilonia, allora avrai salva la vita e questa città non sarà data in fiamme; tu e la tua famiglia vivrete; 18 se invece non uscirai incontro ai generali del re di Babilonia, allora questa città sarà messa in mano ai Caldei, i quali la daranno alle fiamme e tu non scamperai dalle loro mani».
Se Dio aveva già deciso dieci anni prima di bruciare la città, un simile avvertimento sarebbe stato inutile. L'esempio del libro di Giona prova che Dio
cambia i suoi progetti quando viene manifestato pentimento. Abbiamo visto che Geremia non parla
mai di settanta anni di devastazione per Gerusalemme. Dobbiamo avere questo in mente quando esaminiamo i due prossimi riferimenti, dove Daniele e Esdra utilizzano questa parola. Naturalmente nessuna interpretazione di questi testi dovrebbe essere in contrasto con le parole dello stesso Geremia.
Nota 2: Avigdoz Orr:
The Seventy Years of Babylon, Vetus Testamentum, Vol VI, 1956, p. 305. Lo steso argomento, che i settanta anni riguardano la supremazia di babilonia e non l'esilio dei Giudei , viene messo in evidenza da altri esperti. Si veda il Dr. Peter R. Ackroyd in
Journal of Near Eastern Studies, Vol XVII, 1958, p. 23; Prof. Norman K. Gottwald:
All the Kingdoms of the Earth, New York, Evanston, London 1964, p. 265, 2666; Dr. Otto Plöger:
Aus der Spätzeit des Alten Testaments, Göttingen, 1971, p. 68.
Saluti
Achille