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Rolf Furuli e le prove bibliche sul 607 aEV

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2009 21:08
25/12/2005 17:21
 
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Quando iniziarono i 70 anni?
In 2Re 24:8-17 si parla della prima deportazione dei Giudei a Babilonia, avvenuta durante il regno di Ioiachin (598 a.C).
Anche la Società Torre di Guarda riconosce che tale evento si verificò dieci anni prima della distruzione di Gerusalemme. Cito dalla versione della Cei:
Ioiachìn aveva diciotto anni, quando divenne re; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Necusta, figlia di Elnatàn. Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto suo padre.

La prima deportazione

In quel tempo gli ufficiali di Nabucodònosor re di Babilonia marciarono contro Gerusalemme; la città subì l'assedio. Nabucodònosor re di Babilonia giunse presso la città, mentre i suoi ufficiali l'assediavano. Ioiachìn re di Giuda si presentò con sua madre, i suoi ministri, i suoi capi e i suoi eunuchi, al re di Babilonia; questi, nell'anno ottavo del suo regno, lo fece prigioniero. Il re di Babilonia portò via di là tutti i tesori del tempio e i tesori della reggia; fece a pezzi tutti gli oggetti d'oro, che Salomone re di Israele aveva posti nel tempio. Così si adempì la parola del Signore. Deportò tutta Gerusalemme, cioè tutti i capi, tutti i prodi, in numero di diecimila, tutti i falegnami e i fabbri; rimase solo la gente povera del paese. Deportò in Babilonia Ioiachìn, la madre del re, le mogli del re, i suoi eunuchi e le guide del paese, conducendoli in esilio da Gerusalemme in Babilonia. Tutti gli uomini di valore, in numero di settemila, i falegnami e i fabbri, in numero di mille, e tutti i guerrieri più prodi furono condotti in esilio a Babilonia dal re di Babilonia. Il re di Babilonia nominò re, al posto di Ioiachìn, Mattania suo zio, cambiandogli il nome in Sedecìa.
Nel cap. 28 di Geremia si parla dei tentativi di ribellione al re di Babilonia, fomentati da falsi profeti, che "predicevano" l'imminente caduta degli oppressori babilonesi ed il rimpatrio dei prigionieri e dei tesori saccheggiati:
In quell'anno, all'inizio del regno di Sedecìa re di Giuda, nell'anno quarto, quinto mese, Anania figlio di Azzùr, il profeta di Gàbaon, mi riferì nel tempio del Signore sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo queste parole: «Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Io romperò il giogo del re di Babilonia! Entro due anni farò ritornare in questo luogo tutti gli arredi del tempio del Signore che Nabucodònosor, re di Babilonia, prese da questo luogo e portò in Babilonia. Farò ritornare in questo luogo - dice il Signore - Ieconia figlio di Ioiakìm, re di Giuda, con tutti i deportati di Giuda che andarono a Babilonia, poiché romperò il giogo del re di Babilonia».
Geremia si oppose a questi falsi profeti e nel cap. 29 troviamo una sua lettera, scritta agli esuli che si trovavano a Babilonia, nella quale li esortava a non prestare ascolto a coloro che stavano fomentando la ribellione:
«Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, a tutti gli esuli che ho fatto deportare da Gerusalemme a Babilonia: Costruite case e abitatele, piantate orti e mangiatene i frutti; prendete moglie e mettete al mondo figli e figlie, scegliete mogli per i figli e maritate le figlie; costoro abbiano figlie e figli. Moltiplicatevi lì e non diminuite. Cercate il benessere del paese in cui vi ho fatto deportare. Pregate il Signore per esso, perché dal suo benessere dipende il vostro benessere.
Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date retta ai sogni, che essi sognano. Poiché con inganno parlano come profeti a voi in mio nome; io non li ho inviati. Oracolo del Signore. Pertanto dice il Signore: Solamente quando saranno compiuti, riguardo a Babilonia, settanta anni, vi visiterò e realizzerò per voi la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo. Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo - dice il Signore - progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza. Voi mi invocherete e ricorrerete a me e io vi esaudirò; mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il cuore; mi lascerò trovare da voi - dice il Signore - cambierò in meglio la vostra sorte e vi radunerò da tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho disperso - dice il Signore - vi ricondurrò nel luogo da dove vi ho fatto condurre in esilio.
Queste parole vennero scritte qualche anno prima che Gerusalemme venisse completamente rasa al suolo dai babilonesi e che Nabucodonosor ne portasse in esilio tutti i superstiti. Come si legge nel brano succitato gli esuli che si trovavano a Babilonia già dal 598 (dieci anni prima della catastrofe finale) non avrebbero dovuto ribellarsi ma solo attendere che trascorressero i settanta anni "riguardo a Babilonia" (29:10).

Quindi questi settant'anni erano già iniziati diversi anni prima che Gerusalemme venisse distrutta. In effetti erano iniziati nel 609 a.C., anno in cui Babilonia divenne la potenza dominante e cominciò ad asservire e a tiranneggiare tutte le nazioni (Giuda compreso) che si trovavano sotto la sua area di influenza. Solo allo scadere di questi settant'anni, nel 539, Dio avrebbe agito contro Babilonia: «Quando saranno compiuti i settanta anni, io punirò il re di Babilonia e quel popolo - dice il Signore - per i loro delitti, punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò a una desolazione perenne» (Ger. 25:12).

E' chiaro quindi che i 70 anni di cui parla la Bibbia non si riferiscono alla durata dell'esilio dei Giudei a Babilonia ma al periodo dell'asservimento a questa potenza dominante dei Giudei e di «tutte le nazioni confinanti» (Ger. 25:8). Tutte «queste genti [non solo gli ebrei] resteranno schiave del re di Babilonia per settanta anni» (25:11), cioè per tutto il tempo in cui Babilonia mantenne il suo potere, prima della sua improvvisa caduta nel 539.

Saluti
Achille
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