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Rolf Furuli e le prove bibliche sul 607 aEV

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2009 21:08
25/12/2005 15:48
 
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Rolf Furuli ha scritto:

La tavoletta cuneiforme Strm Kambys 400 contiene varie osservazioni astronomiche che concordano con l’anno 523 a.E.V.; questa tavoletta è datata il 7° anno del re persiano Cambise. Se il 523 fu il 7° anno di Cambise, e suo padre Ciro ha regnato 9 anni, comel’evidenza sembra dimostrare, possiamo, basandoci sulla tavoletta, fissare la conquista diBabilonia da parte di Ciro nel 539 a.E.V.Un’altra tavoletta, il VAT 4956, enumera numerose posizioni dei corpi celesti che concordano con l’anno 568 a.E.V., e questa tavoletta è collegata con il 37° anno di Nabucodonosor, re di Babilonia. Basandoci su queste due tavolette, si può elaborare la seguente cronologia assoluta: Nabucodonosor ha iniziato a regnare nel 605 a.E.V., e Babilonia è stata conquistata da parte dei Medi e dei Persiani 66 anni più tardi, nell’anno 539 a.E.V. Ciò è in completa armonia con la cronologia relativa ai re neobabilonesi che si trova in varie antiche liste dei re.

Perfetto. E questa "cronologia assoluta" non viene messa in dubbio da nessuno storico: è sicura ed accertata al di là di ogni dubbio.
Come poi è stato detto più volte, se partiamo dal 609 a.C, data della caduta di Haran, l'ultimo avamposto Assiro, abbiamo 70 anni esatti dall'inizio dell'egemonia di Babilonia alla sua caduta nel 539. (cfr. www.infotdgeova.it/ninive.htm ). E questo era proprio ciò che era stato detto in Geremia 25:8-14:
8 Perciò, così dice il SIGNORE degli eserciti: «Poiché non avete dato ascolto alle mie parole, 9 ecco, io manderò a prendere tutte le nazioni del settentrione», dice il SIGNORE, «e manderò a chiamare Nabucodonosor re di Babilonia, mio servitore, e le farò venire contro questo paese, contro i suoi abitanti e contro tutte le nazioni circostanti; li voterò allo sterminio e li abbandonerò alla desolazione, alla derisione, a una solitudine perenne. 10 Farò cessare in mezzo a loro il grido di gioia e il grido d'esultanza, il canto dello sposo e il canto della sposa, il rumore della macina e la luce della lampada. 11 Tutto questo paese sarà ridotto in una solitudine e in una desolazione, e queste nazioni serviranno il re di Babilonia per settant'anni.
12 Ma quando saranno compiuti i settant'anni, io punirò il re di Babilonia e quella nazione», dice il SIGNORE, «a causa della loro iniquità; punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò in una desolazione perenne. 13 Farò venire su quel paese tutte le cose che ho annunziato contro di lui, tutto ciò che è scritto in questo libro, ciò che Geremia ha profetizzato contro tutte le nazioni. 14 Infatti, nazioni numerose e re potenti ridurranno in schiavitù i Caldei stessi; e io li retribuirò secondo le loro azioni, secondo l'opera delle loro mani.
I settant'anni di cui parla il profeta non sarebbero stati 70 anni di desolazione della sola nazione di Giuda ma settant'anni di asservimento, di sottomissione al dominio e al giogo di Babilonia. Questo è chiaramente comprensibile dalla lettura del passo succitato.

La Bibbia, d’altra parte, dice senza alcuna ambiguità che Gerusalemme e la terra di Giuda furono una distesa desolata senza abitanti per un periodo di 70 anni completi.

Ma questo non lo dice la Bibbia, lo dice Furuli (ed i TdG). Nella Bibbia non si dice affatto che Gerusalemme e Giuda sarebbero rimaste completamente desolate per 70 anni.

Questo non può essere armonizzato con la cronologia neobabilonese sopra descritta,

Invece è possibilissimo armonizzare quello che realmente la Bibbia dice con la storia accertata. Per esempio, il passo di Geremia citato sopra è in piena armonia con la storia (ma non con le interpretazioni della WTS).

che concede solo circa 50 anni di durata alla cattività degli ebrei a Babilonia, normalmente contata tra glianni 587 a.E.V. e 539 a.E.V.

Esattamente. L'esilio durò infatti una cinquantina d'anni.

Sono stati seguiti due metodi di approccio diversi per risolvere la menzionata discrepanza.Molti storici ed eruditi che considerano la Bibbia un documento simile ad altri documenti antichi, non prendono la Bibbia in seria considerazione e semplicemente rifiutano le sueinformazioni. Le persone che credono che la parola di Dio si trovi nella Bibbia o che la Bibbia sia la parola di Dio provano ad interpretare la stessa alla luce della cronologia tradizionale, leggendo così nel testo biblico il proprio punto di vista.

Ma questo non è affatto vero. Interpretare la Bibbia alla luce di quanto è stato dimostrato essere vero, dal punto di vista storico, significa accettare la realtà ed intepretare la Bibbia alla luce dei fatti. La posizione di Furuli e dei TdG che negano la storia per "armonizzare la Bibbia" alle intepretazioni della WTS è paragonabile a quella dei "credenti nella terra piatta" che si ostinano ancora oggi a sostenere che è il sole a girare intorno alla terra, "perché lo dice la Bibbia"...

Il mio proposito in questo studio è mostrare quello che la Bibbia realmente dice, chiarendo così alcuni malintesi.
Confrontare versetti ambigui alla luce di versetti che non lo sono
Ci sono sei versetti nella Bibbia dove è menzionato un periodo di 70 anni in relazione a Babilonia: Geremia 25:11,12; 29:10; Daniele 9:2; 2 Cronache 36:21; Zaccaria 1:12 e 7:5. Due di questi (Daniele 9:2 e 2 Cronache 36:21) possono essere compresi solo in una maniera, e gli altri devono essere considerati alla luce di questi.

E qui iniziano le interpretazioni dogmantiche: perché questi versetti "possono essere compresi solo in una maniera" (cioè quella della WTS)?
Jonsson ha dimostrato nel suo studio che questi verseti si armonizzano perfettamente con la "cronologia assoluta" che pone nel 587 la caduta di Gerusalemme.
Trascrivo parte della traduzione italiana del cap. 4 suo studio (http://user.tninet.se/~oof408u/fkf/english/furulirev4.htm ):

Il principio d'interpretazione al quale si riferisce Furuli è corretto. Ma Furuli lo utilizza correttamente? E' proprio vero che i versetti in Daniele 9:2 e 2 Cronache 36:21 sono inequivocabili, mentre le affermazioni di Geremia sono ambigue? Un esame critico dell'analisi linguistica di Furuli dei versetti rivela che è vero il contrario. Iniziare con i brevi riferimenti a Geremia in Daniele e 2 Cronache, come fa Furuli, è in realtà "capovolgere la situazione" e abbandonare "il citato principio". Questo verrà mostrato nella seguente discussione.

IV-B-1: I 70 anni in Daniele 9:2

Nella sua discussione di Daniele 9:2, Furuli presenta prima una traslitterazione del testo, insieme a una traduzione parola per parola seguita da una traduzione, la quale si scopre essere la New World Translation della Watch Tower Society (NWT, Vol. V, 1960; la traduzione è la stessa dell'edizione revisionata del 1984). Secondo questa versione, Daniele "...compresi dai libri il numero degli anni riguardo ai quali la parola di Geova era stata rivolta a Geremia il profeta, per compiere le devastazioni di Gerusalemme, [cioè] settant'anni" [edizione italiana n.d.T.].

... Nell'edizione svedese della NWT pubblicata nel 2003, il testo è stato cambiato facendogli dire che Daniele "scorse nei libri il numero di anni che, secondo la parola di Geova che era giunta a Geremia il profeta, sarebbero compiuti riguardo allo stato di desolazione di Gerusalemme, vale a dire settanta anni."

Si noti in particolare la frase "per compiere le devastazioni di Gerusalemme" che è stata cambiata in: "sarà completata concernente lo stato desolato di Gerusalemme". Questo porta la traduzione del testo in stretto accordo con quello del linguista Danese citato più avanti.

Inoltre Furuli ripetutamente sostiene che Daniele afferma inequivocabilmente che Gerusalemme sarebbe stata desolata per 70 anni; egli capisce che l'affermazione ha bisogno di essere spiegata. Dice:

“Una parafrasi nella parte centrale di Daniele 9:2 potrebbe essere: 'Dio assegnò a Gerusalemme come una città devastata 70 anni da compiere'. Non v'è alcuna ambiguità nelle parole ebraiche" (p.77)

Ma se l'affermazione di Daniele è così chiara e non ambigua come pretende Furuli, perché egli sente il bisogno di un'esposizione in forma di parafrasi? La parafrasi di Furuli, nei fatti, dà al testo un significato che non segue né la sua analisi grammaticale né è ovvia nella traduzione che egli cita.

Il fatto è che né Geremia né Daniele dicono che Dio "dette a Gerusalemme ... 70 anni da compiere", tanto meno Daniele dice che "la desolazione di Gerusalemme sarebbe durata 70 anni", come la NIV rende la proposizione. Entrambi gli esempi sono parafrasi orientate a dare al testo una specifica interpretazione. Un'altra parafrasi, basata su un'analisi accurata del testo, punta a dare al testo una differente comprensione. Il ben noto studioso di ebraico e commentatore della Bibbia Dr. Edward J. Young traduce l'ultima parte del testo così: "completare in rapporto alla desolazione di Gerusalemme settant'anni", e aggiunge:

"Il pensiero potrebbe essere parafrasato: "in rapporto alla desolazione di Gerusalemme, 70 anni devono essere compiuti" (E.J. Young, The Prophecy of Daniel, Grand Rapids: Wm. B. Eerdmans Publ. Co., 1949, pp. 183, 184)

Considerato il riferimento e la dipendenza di Daniele all'affermazione di Geremia (25:12; 29:10-12), il testo potrebbe essere benissimo compreso nel senso che, in considerazione allo stato di desolazione di Gerusalemme, i predetti 70 anni del dominio di Babilonia saranno completati prima che gli esiliati ritornino a Gerusalemme per metter fine alla desolazione. La grammatica consente chiaramente questo significato. Non c'è alcuna ragione di credere che Daniele reinterpretasse la chiara affermazione di Geremia, come richiederebbe l'interpretazione di Furuli del testo.

E' ovvio che Daniele collega i 70 anni allo stato di desolazione di Gerusalemme. ... Ma il fatto che Daniele metta in relazione o leghi un periodo all'altro non è lo stessa cosa che uguagliare o identificare l'una all'altra. Collegare e identificare sono due cose diverse.

[Nel libro "I Tempi dei Gentili], cap.5 C-3, nota 33, è citata la seguente traduzione letterale di Daniele 9:2, basata su una dettagliata analisi grammaticale del testo da uno dei miei colleghi, il quale è uno studioso di lingue professionale con una profonda conoscenza dell'ebraico biblico:

" il primo anno del suo regno, io, Daniele, meditando sui libri, vidi che il numero degli anni di cui il SIGNORE aveva parlato al profeta Geremia e durante i quali Gerusalemme doveva essere in rovina, era di settant'anni." [Nuova Riveduta]

Il linguista concluse la sua analisi dell'espressione di Daniele facendo la seguente precisa distinzione:

“Questa espressione in nessun modo prova che Gerusalemme stessa sarebbe stata in una condizione desolata per 70 anni, solo che questo periodo di tempo sarebbe adempiuto prima che la città fosse stata affrancata e ricostruita"

Altri ben informati e accurati ebraisti hanno fatto la medesima distinzione. In un lungo commento su Daniele 9:2, il Prof. Carl F. Keil sottolineava la dipendenza della formula di Daniele 9:2 da Geremia 25:12 e spiegava:

"Con emal'ot (compiere) il contenuto della parola di Geova, come è data da Geremia, è introdotto. lechorbot non sta per l'accusativo: a motivo d'essere completa la desolazione di Gerusalemme (Hitzing), ma le significa in considerazione di, con riguardo a. Questa espressione non dovrebbe appoggiarsi a Geremia 29:10 (Kran), ma a Geremia 25:12 ("Quando 70 anni saranno compiuti"). charabôt propriamente, posto desolato, rovine, qui una condizione desolata. Gerusalemme di sicuro non giacque in rovine per 70 anni; il termine non è così che dev'essere interpretato, ma è scelto con parziale riferimento alle parole di Geremia 25:9,11. Inoltre la desolazione inizia con la prima presa di Gerusalemme, e la deportazione di Daniele e i suoi compagni e una parte dei sacri utensili del tempio, nel quarto anno di joiakim (606 [errore per 605] a.C.).

Di conseguenza, nel primo anno del regno di Dario il Medo dopo che il regno dei 70 anni dei Caldei profetizzati da Geremia erano adesso compiuti, il periodo della desolazione di Gerusalemme determinata da Dio era quasi spirato"(C. F. Keil, Commentary on the Old Testament, Vol. IX, pp. 321-322; enfasi aggiunta)

Keil, uno dei più grandi studiosi di ebraico del 19° secolo, riteneva questa come una completa possibile comprensione del testo e del tutto in armonia con la grammatica di Daniele 9:2. ... Sicché le ripetute asserzioni di Furuli che Daniele inequivocabilmente stabilisce che Gerusalemme fu desolata per 70 anni non derivano dalla sua propria analisi grammaticale. Nemmeno è in accordo con le osservazioni di attenti ebraisti e studiosi linguisti.
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Saluti
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 25/12/2005 15.49]

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