Achille Lorenzi ha scritto:
Le tesi di Furuli sono state ampiamente e dettagliatamente confutate da C. O Jonsson in queste pagine:
user.tninet.se/~oof408u/fkf/english/furulirev.htm
Jonsson analizza punto per punto il libro di Rolf Furuli
Persian chronology and the lenght of the babylonian exile of the Jews (OSLO 2003).
Trascrivo alcuni punti dei "Commenti al cap. IV" (
user.tninet.se/~oof408u/fkf/english/furulirev4.htm ):
IV-B-5: Geremia 25 9-12: 70 anni di servitù - per chi?
Nella sua discussione su Geremia 25:9-12, Furuli si concentra sul v.11, in cui si dice:
"Tutto questo paese sarà ridotto in una solitudine e in una desolazione, e queste nazioni serviranno il re di Babilonia per settant'anni." - Ger. 25:11 (N.R.)
Come puntualizzato in precedenza, Furuli inizia la sua discussione dei 70 anni profetici ammettendo che Geremia applica i 70 anni a Babilonia, non a Gerusalemme. Così come egli afferma a pagina 75:
«Se facciamo un'analisi grammaticale del versetto 25:11, vi troviamo che "queste nazioni" è grammaticalmente il soggetto, e in 29:10, "Babilonia" è il paziente, che è la nazione che dovrebbe subire il periodo di 70 anni».
Avendo concluso (falsamente, così come è stato mostrato precedentemente) che Daniele 9:2 e 2 Cronache 36:21 inequivocabilmente dimostrino che Giuda giacque desolata per 70 anni, Furuli comprende che il significato di Geremia 25:11 dovrebbe essere modificato per essere messo in accordo con la sua conclusione.
La proposizione "queste nazioni serviranno il re di babilonia 70 anni" è molto chiara in ebraico:
weâbdû haggôyîm
and-will-serve-they the-nations
e-serviranno-essa le nazioni
hâêlleh et-melech bâbel šivîm šânâh
these king [of] Babel seventy year
queste re [di] Babilonia 70 anni
Come Furuli sottolinea (p.82), la particella
et prima di
melech bâbel ("re di babel") è un marcatore che indica che
melech bâbel è l'oggetto. L'ordine della parola è significativa in ebraico: verbo-soggetto-oggetto. Non c'è alcun problema grammaticale con questa proposizione. Essa semplicemente e in maniera non ambigua dice che "queste nazioni serviranno il re di babel 70 anni". Anche Furuli ammette che "questa è la più naturale traduzione" (p.84). Come può, dunque, forzarla per farle dire qualcos'altro di diverso?
La prima affermazione di Furuli è che "il soggetto ('queste nazioni') è vago e non specificato". In realtà non è così. Esso semplicemente riferisce alle precedenti "tutte queste nazioni dei dintorni" riportate al v.9. Il versetto 11, pertanto, dice che solo gli abitanti di Giuda, non 'queste nazioni', serviranno il re di Babilonia 70 anni. Com’è che l’occorrenza di 'queste nazioni' nella proposizione dev'essere spiegata? Il suggerimento di Furuli è che esse devono essere parte dell'oggetto, il re di Babel, il quale "dovrebbe essere una specificazione di" queste nazioni.
La proposizione dovrebbe allora essere tradotta:
"ed essi serviranno queste nazioni, il re di babilonia, 70 anni" (p. 84).
Furuli suggerisce anche che la particella
et non dovrebbe essere usata come marcante un oggetto ma come una preposizione col significato di "con". In base a questa spiegazione, la proposizione dovrebbe essere tradotta:
"ed essi serviranno queste nazioni insieme con il re di Babel 70 anni"
Queste ricostruzioni non sono supportate da nessun'altra traduzione biblica. Non solo esse sono forzate, esse sono rifiutate dall'ampiezza del contesto. La predizione che le nazioni circostanti Giuda serviranno Babilonia è ripetuta in Geremia 27:7 in modo tale che è impossibile fraintendere:
Geremia 27:7 “Tutte le nazioni saranno sottomesse a lui, a suo figlio e al figlio di suo figlio, finché giunga il tempo anche per il suo paese; allora molte nazioni e grandi re lo ridurranno in schiavitù.”
L'immediato contesto del versetto prova in maniera conclusiva che "le nazioni" menzionate includono tutte le nazioni non-giudaiche del vicino Oriente. Le acrobazie linguistiche di Furuli, perciò, sono inutili [ed] errate...
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Saluti
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 24/12/2005 18.36]