È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!


Avviso per i nuovi utenti

Per essere ammessi in questo forum è obbligatorio  
compilare il modulo di presentazione.

Cliccare qui

ATTENZIONE:
il forum è stato messo in modalità di sola lettura.
Le discussioni proseguono nel nuovo forum:
Nuovo Forum
Per partecipare alle discussioni nel nuovo forum bisogna iscriversi:
Cliccare qui
Come valeva per questo forum, anche nel nuovo forum non sono ammessi utenti anonimi, per cui i nuovi iscritti dovranno inviare la loro presentazione se vorranno partecipare.
Il forum si trova su una piattaforma indipendente da FFZ per cui anche chi è già iscritto a questo forum dovrà fare una nuova registrazione per poter scrivere nel nuovo forum.
Per registrarsi nel nuovo forum clicccare qui

Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

[Suggerimento] "Il Figlio dell'Uomo - verso la pienezza umana"

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2005 18:31
17/11/2005 18:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.465
Registrato il: 17/07/2004
Utente Veteran
OFFLINE
Posto un brano che mi è stato inviato da un amico. E’ tratto dal libro IL FIGLIO DELL'UOMO - verso la pienezza umana, di Juan Mateos e Fernando Camacho - Cittadella Editrice (link).

Trovo particolarmente interessanti le osservazioni finali in cui si dice che «il cristianesimo non è una «religione del libro» e non può quindi essere una religione fondamentalista.

Fra parentesi osservo anche che alcuni TdG hanno citato la frase «Il vangelo di Giovanni lo formula nei termini del “Progetto di Dio”, che spiega in 1,1 c: “un essere divino era il Progetto”, come se con tali parole questi studiosi sottintendessero che essi non credono che in Gv 1:1 Gesù venga definito Dio, il che non è certamente il loro pensiero, come si comprende dalla frase riportata nel suo contesto.
-----------------------------
1. L'Uomo-Dio

Nella scena del battesimo, che descrive l'investitura messianica di Gesù e prepara la sua attività, i sinottici espongono, in modo figurato, i due passi che spiegano il suo essere e la sua missione: il suo impegno senza riserve per il bene dell'umanità, espresso nel suo battesimo, e la risposta divina a questo impegno, manifestata nella discesa dello Spirito (Mc 1,9-11 par.; in Gv [1,32-34] appare soltanto il secondo aspetto). Gli evangelisti segnalano due effetti di questa discesa:
a) in Gesù si compie la creazione dell'uomo (Spirito creatore) e la pienezza umana raggiunta include la condizione divina («Figlio di Dio»);
b) b) Gesù, così abilitato, ha una missione salvifica (Spirito-unzione messianica) universale. Così, dunque, tanto l'essere di Gesù quanto la sua missione sono effetto del medesimo Spirito, del medesimo dinamismo divino d'amore e di vita, che penetra senza limiti la sua persona.

Il fatto che Mc, a differenza degli altri due sinottici, introduca Gesù nella sua età adulta e direttamente nel suo battesimo, senza alludere a comunicazioni precedenti di Dio, mostra che per questo evangelista un impegno d'amore come quello di Gesù, benché eccezionale, rientra nelle capacità umane (4).
Appare così che la qualità umano-divina non è un dono del cielo arbitrariamente concesso a Gesù. Esiste una convergenza tra la disposizione di costui e lo Spirito, realtà divina che gli viene comunicata. L'impegno di Gesù per la giustizia e il bene dell'umanità, espresso nel suo battesimo, impegno così totale che non si ferma neppure dinanzi al rischio di perdere la vita, è ciò che rende possibile la comunicazione della pienezza di Dio alla sua persona.
Infatti, questo impegno d'amore senza limiti per gli uomini, che porta Gesù al massimo della possibilità umana, lo mette al tempo stesso in piena sintonia con la realtà divina, che, essendo amore, non può non comunicarsi a lui (Mc 1,10: «squarciarsi il cielo»)5. All'atto culminante di Gesù-uomo, Dio risponde infondendogli la totalità della propria forza d'amore e vita (lo Spirito); il risultato è l'uomo di condizione divina, l'uomo-Dio, meta della creazione. Questa realtà sarà poi designata come «il Figlio dell'uomo», che appare così come il punto di incontro tra l'apice di ciò che è umano e la realtà di Dio, il luogo dove si fondono umano e divino (Gv 1,51: allusione alla scala di Giacobbe) 6. Il vangelo di Giovanni lo formula nei termini del «Progetto di Dio», che spiega in 1,1 c: «un essere divino era il Progetto», e che afferma essersi verificato in Gesù, l'uomo-Dio: «il Progetto si fece carne» (1,14), cioè, si realizzò in un uomo mortale'.
In questo modo, nella scena del battesimo di Gesù gli evangelisti danno la chiave decisiva per la comprensione della sua figura e della sua missione: l'identificazione del Messia-salvatore con l'Uomo nella sua pienezza. Cioè, il Messia non sarà un leader politico, ma il possessore della pienezza umana e, con essa, della condizione divina; la sua opera salvifica («battezzare con lo Spirito Santo»: Mc 1,8 par.) non riguarderà in primo luogo le istituzioni o le strutture, ma si concentrerà sull'individuo umano, poiché la comunicazione della vita divina deve avvenire da individuo a individuo, secondo la disposizione di ognuno. In altri termini, la salvezza non inizia con un cambiamento politico-sociale né con l'instaurazione di un regno terreno, ma con il rinnovamento dell'uomo. La costruzione di una società nuova sarà l'obiettivo e il frutto dello sforzo di questa umanità vivificata.
[...]
Un'osservazione: secondo i dati evangelici l'andata di Gesù al Giordano per essere battezzato da Giovanni non ha per obiettivo quello di incontrarsi con Dio, ma di esprimere, mediante il suo battesimo, il suo impegno per gli uomini. In questo momento topico non è Gesù che sale fino a Dio, ma Dio che scende fino a lui. Non deve separarsi dalla terra per raggiungere il cielo; il cielo scende e in Gesù resta unito alla terra e presente in essa. Questo indica il simbolismo della discesa dello Spirito come colomba, che allude all'amore, proverbiale tra gli ebrei, della colomba per il suo nido (8): Gesù, l'uomo che ha assunto l'impegno supremo d'amore per l'umanità, è la casa propria dello Spinto di Dio. L'essere di Gesù, la sua realtà vitale intima, al pari della sua missione messianica, si costituiscono grazie alla comunicazione dello Spirito alla sua persona, Spirito che gli dà l'esperienza piena dell'amore infinito del Padre.

Questa presentazione fatta dagli evangelisti dell'abilitazione e investitura di Gesù ha un corollario immediato: il cristianesimo non è una «religione del libro», ma un dinamismo dello Spirito. La comunicazione divina che Gesù riceve non consiste in una scienza o sapere intellettuale, ma in un'esperienza d'amore e vita; Gesù non riceve questa comunicazione per mezzo di uno scritto dettato a partire dal cielo. Neppure egli stesso scrive per trasmettere il suo messaggio ai posteri: il suo testamento non è un testo, ma lo Spirito comunicato ai suoi seguaci. Da ciò si deduce la priorità dello Spirito sulla materialità della lettera scritta; nel caso dei vangeli, questa cerca di trasmettere l'esperienza comunitaria di Gesù e del suo messaggio, ma risulta inintelligibile nella sua profondità senza la luce dello Spirito. Si esclude così ogni fondamentalismo basato sulla letteralità del testo.
Anche nella comunità cristiana viene prima l'esperienza di Dio e poi le sue formulazioni, sempre rivedibili alla luce dello Spirito che la unisce a Gesù e che, facendoglielo conoscere ogni volta di più, la illumina. I vangeli scritti, espressione di un'esperienza fondazionale, confermano, sostengno, ispirano o correggono le esperienze delle generazioni successive.

-----------------------------------------------------------------
Note

4 Anche nel vangelo di Giovanni Gesù è presentato nella sua età adulta (Gv 1,29.35), senza alcuna allusione a comunicazioni precedenti di Dio.
5 Il verbo «squarciarsi» (schizomenous), usato da Mc, implica una certa violenza, con cui l'evangelista segnala, tra le altre cose, che Dio, per dirla così, non può contenere l'espressione del suo amore quando trova nell'uomo un amore totale; cfr. Mateos-Camacho, Marco, 1, 92.
6 Il nesso tra la realtà di Gesù descritta nel suo battesimo e la denominazione «il Figlio dell'uomo» si trova in Mc e Lc nella scena della sinagoga di Cafarnao, dove si attribuisce a Gesù che insegna una «autorità».

Mc 1,22; Lc 4,32), che altro non è se non quella dello Spirito; in tal modo, quando si menziona la «autorità» che possiede «il Figlio dell'uomo» (Mc 2,10; Lc 5,24), il lettore può già collegarla alla discesa dello Spirito su Gesù. In Mt il passo intermedio si trova nella menzione dell'autorità alla fine del discorso della montagna (7,29), che si riallaccia a quella che appare nella pericope del paralitico (9,6); la menzione precedente del Figlio dell'uomo nella risposta di Gesù allo scriba che vuole seguirlo (Mt 8,19-20) lo identifica soltanto con l'Israele definitivo, come appare nel testo di Daniele (Dn 7,13ss.); cfr. supra, pp. 67-70.
8 Cfr. Mateos, «El Evangelio de Juan. Origen, forma y funciòn», 262.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:19. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com