“Come ho scritto in precedenza quei 3 codici sono solo i più importanti”
Hai citato tra i manoscritti una marea di cose che non c’entrano un emerito nulla, come il Textus Receptus del XVI secolo (che non è un codice ma è un’edizione critica preparata da Erasmo basandosi sui codici che aveva a disposizione), lo Scrivener NT del 1894 (che non so neppure perché citi),lo Stephanus (alias gli Estienne, una grandissima famiglia di umanisti del XVI secolo che in base ai pochi codici in loro possesso prepararono un’edizione critica e divisero il NT in versetti). Gli altri che citi sono tutti codici oltre il V secolo e dunque francamente di poco peso anche perché schiacciati in numero da quelli che lo contengono.
“Vista tutta questa confusione”
Non è confusione, di solito siamo messi molto peggio nel ricostruire il NT. Questa lezione infatti è classificata come B, cioè “quasi sicura”, di solito si mettono in traduzione anche lezioni classificate come C, e la TNM non fa eccezione.
“va in palese contraddizione con quello che è scritto in GV 16:23”
Ma di che contraddizione parli? Nel versetto 16,23 si dice di pregare il Padre, in 14,14 di pregare il Figlio. Dove starebbe la contraddizione? A me sembra che si implementino a vicenda. Et-et, non aut-aut.
“decine di traduzioni antiche […] non hanno incluso questa particella”
In che universo parallelo?
“moderne”
Questo dipende dal fatto che molte traduzioni moderne citate dipendono dal Textus Receptus di Erasmo che l’umanista aveva ricostruito basandosi pesantemente sul codice alessandrino, e dunque con risultati oggi inaccettabili per la critica biblica. IL numero di traduzioni che omettono il “mi” in area anglosassone è invece dovuto al fatto che sono tutte revisioni della Bibbia di Re Giacomo, che per un anglofono è la Bibbia per antonomasia, ma, sfortunatamente, anch’essa tradotta da uno testo critico in stato deficitario. Oggi nessuna edizione critica omette il “me”, questo vale per la più accurata, cioè il Nestle-Aland, sia per l’edizione da cui traduce la TNM, cioè WH.
“non posso prendere questo passo per dichiarare che Cristo vada pregato direttamente”
Infatti ti ho citato altro. Hai saltato a piè pari la mia citazione della preghiera di Stefano: “Signore Gesù accogli il mio Spirito”. (At 7,59)
“essendo una tra le tante ad averlo fatto e non come vogliono far intendere persone che non sono in buona fede l'unica.”
E invece sono in mala fede. Un conto è omettere il “me” se per mancanza di mezzi critici segui il Textus Receptus di Erasmo, o se non lo traduci basandoti sulla King James Version, tutt’altra storia è tradurre da un testo critico incensandolo ogni piè sospinto ma poi non rispettare le indicazioni dei filologi che hai appena innalzato nell’Empireo.
Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)