Io non vedo nessun problema, giacché è paaese che essendo noi monoteisti la formula “colui che era, colui che è, colui che viene” è applicabile sia al Padre che al Figlio. L’espressione è un’esplicitazione del nome di Dio rivelato nella teofania del Sinai, lo troviamo già nel Targum di Gerusalemme nella formulazione “Colui che è, che era, e che sarà”, sebbene in Apocalisse il “che sarà” diventi significatamene “colui che viene” a sottolineare il tema della parousia, della seconda venuta di Cristo. Se al v.4 è applicato al Padre mentre al v.8 al Figlio è proprio perché, al contrario di quanto sostengono i TdG, Giovanni vuole sottolineare che sono lo stesso Dio. Non è la prima volta infatti che Cristo si appropria di titoli che nell’AT erano prerogativa di YHWH, dunque quest’accostamento è appositamente voluto dall’evangelista. Dal v.7 capiamo chiaramente che è Gesù a parlare nel v.8, idem per la formula l’alfa e l’omega, il primo e l’ultimo, che nell’Apocalisse è continuamente applicata sia a Gesù che al Padre proprio per sottolineare che sono lo stesso Dio. Perché dunque ci dovrebbe scandalizzare l’ennesima formula condivisa? Ogni persona della Trinità è pianamente Dio.
“Forse che stavolta la WTS coi suoi 'ripristini' abbia azzeccato la vera identità del Signore?”
Se anche fosse corretta non toglie il fatto che Geova in greco non c’è, dovrebbero lasciare Signore e poi dire che pensano stia parlando Dio Padre.
Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)