Molto spesso, sarà capitato anche a voi, ricevo e-mail... insomma definirle spazzatura è poco.
Invece stanotte ho ricevuto questa, la giro ai miei amici, voi.
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Signore, quando ho ricevuto questa e-mail, ho pensato "Non ho tempo per queste cose ... e non è opportuno durante il lavoro".
Poi mi sono reso conto che questo modo di pensare è esattamente ciò che ha causato molti problemi nel nostro mondo, oggi. Cerchiamo di confinare il Signore per la Domenica. Però, ci piace averLo intorno quando ci sono malattie ... e naturalmente durante i funerali.
Durante tutta la giornata non avevo tempo per dire una parola gioiosa. Non avevo tempo per parlare di Cristo agli amici, mi avrebbero deriso, temevo.
Non avevo tempo, avevo troppo da fare, questo era il mio grido costante ... non avevo tempo da dare a persone bisognose ... ma alla fine arrivò il tempo, il tempo di morire.
Andai davanti a Dio, restai con gli occhi bassi.
Nelle mani di Dio un libro ... era il libro della vita.
Dio guardò nel suo libro e disse: "Non trovo il tuo nome ... una volta fui tentato di scriverlo ... ma mai trovai il tempo per farlo"!
Possa, il Signore, perdonarmi per aver potuto pensare che c'è un tempo o luogo dove LUI non deve essere al PRIMO posto nella mia vita.
Dobbiamo avere il tempo di ricordare tutti ciò che LUI ha fatto per noi.
Gesù disse: " Se ti vergogni di me, Io mi vergognerò di te davanti al Padre
mio."
"Si, Io amo il Signore. LUI è la sorgente della mia esistenza e mio
Salvatore.
Posso far fronte a tutte le difficoltà perché Cristo me ne dà la forza"!
(Filippesi 4:13)
STORIA
C'era una volta un uomo di nome George Thomas, era pastore protestante e viveva in un piccolo paese. Una mattina della Domenica di Pasqua stava recandosi in Chiesa, portando con sè una gabbia arrugginita. La sistemò vicino al pulpito. La gente era alquanto perplessa. Come risposta alla motivazione, il pastore cominciò a parlare ... "Ieri stavo passeggiando
quando vidi un ragazzo con questa gabbia. Nella gabbia c'erano tre uccellini, tremavano dal freddo e dallo spavento. Fermai il ragazzo e gli chiesi:
"Cos'hai lì, figliolo?".
"Tre vecchi uccelli", fu la risposta.
"Cosa farai di loro?", chiese.
"Li porterò a casa e mi divertirò con loro", rispose il ragazzo. "Li stuzzicherò e strapperò le piume così litigheranno. Mi divertirò tantissimo".
"Ma presto o tardi ti stancherai di loro, allora cosa farai?".
"Oh, ho dei gatti," disse il ragazzo. "A loro piacciono gli uccelli, li darò a loro".
Il pastore rimase in silenzio per un momento.
"Quanto vuoi per questi uccelli, figliolo?".
"Cosa??!!! Perché, mica li vuoi, signore, sono uccelli di campo, niente di speciale. Non cantano, e non sono nemmeno belli!"
"Quanto?", chiese di nuovo il pastore.
Pensando fosse pazzo, il ragazzo disse: "10 dollari?"
Il pastore prese 10 dollari dalla sua tasca e li mise in mano al ragazzo.
Come un fulmine il ragazzo sparì.
Il pastore prese la gabbia e andò in un campo dove c'erano alberi e erba.
Apri la gabbia e, con gentilezza, lasciò liberi gli uccellini.
Cosi si spiega il motivo della gabbia vuota accanto pulpito. Poi inizio a raccontare questa storia.
Un giorno Satana e Gesù stavano conversando. Satana era appena ritornato dal Giardino di Eden, era borioso e si gonfiava di superbia.
"Si, Signore, ho appena catturato l'intera umanità. Ho usato una trappola che sapevo non avrebbe trovato resistenza, ho usato un'esca che sapevo ottima. Li ho presi tutti!"
"Cosa farai con loro?" chiese Gesù.
Satana rispose: "Oh, mi divertirò con loro! Gli insegnerò come sposarsi e divorziare, come odiare e farsi male a vicenda, come bere, fumare e bestemmiare. Gli insegnerò a fabbricare armi da guerra, fucili e bombe, ed ammazzarsi fra di loro. Mi divertirò un mondo!"
"E poi, quanto hai finito di giocare con loro, cosa ne farai?", chiese Gesù.
"Oh, li ucciderò!", esclamò Satana con superbia.
"Quanto vuoi per loro?", chiese Gesù.
"Ma va, non la vuoi questa gente. Non sono per niente buoni, sono cattivi. Li prenderai e ti odiaranno. Ti sputeranno addosso, ti bestemmieranno e ti uccideranno. No, non puoi volerli!!"
"Quanto?" chiese di nuovo Gesù.
Satana guardò Gesù e sogghignando disse: "Tutto il tuo sangue, tutte le tue lacrime e la tua vita."
Gesù disse: "AFFARE FATTO!"
E poi pagò il prezzo.
Il pastore prese la gabbia e lasciò il pulpito.
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Giovanni 14:6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l'avete visto».