Premesso che gli esempi sono sempre approssimativi e analogici...
... si usa dire che zoppicano sempre. Perciò attenzione a non dire che "è proprio come se" ma presentarlo come una analogia che ha qualcosa di simile.
Io farei un paragone tra il
muro e il
muro bianco.
La parola
muro indica la sostanza, l'entità di cui è fatto l'oggetto di cui si parla; la parola
bianco indica una sua qualità che può riscontrarsi anche in realtà che non sono muro.
Perciò mentre la parola theotes (=divinità, deità - sostantivo) indica l'entità che chiamiamo Dio; la parola theiotes (=qualità divina, divino - aggettivo) indica l'attributo specifico della divinità che in Dio è connaturale e nelle altre creature può essere donata per partecipazione.
Così che noi tutti, creature, possiamo diventare "divini" (aggettivo) per Sua grazia* ma non diventare realmente parte della Divinità, della sostanza divina, che resta per natura superiore e non mescolabile con la realtà creata (il che sarebbe panteismo).
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* Ed è quello che noi comprendiamo nella frase petrina "partecipi della natura divina" (2Pt 1,4) cosa che avviene mediante la grazia donata dal Battesimo che ci unisce alla Vite-Cristo.
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est modus in rebus
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