15/10/2005 00:16 |
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Scritto da: Vitale 12/10/2005 15.23
Testimoni di Geova - Società - Stato
Quello dei coniugi Oneda non è certamente il primo caso di aver fatto incontrare le strade, pur differenti, dei testimoni di Geova e dell'Autorità giudiziaria e più volte la magistratura si è occupata di atteggiamenti del " movimento " poco conformi al vivere civile. Solo per restare nel campo delle emotrasfusioni, non si possono dimenticare i numerosi provvedimenti emessi in passato per superare l'opposizione dei membri del movimento, a suo tempo, tra l'altro, fece parlare l'ordinanza del Pretore di Casoria con la quale si disponeva il ricovero coatto in ospedale di una bambina priva di cure perché anche in questo caso, la madre, testimone di Geova, rifiutava la terapia trasfusionale ( L.M.Lombardi Satriani, Perché un testimone di Geova preferisce far morire la figlia - Corriere della Sera 2 dicembre 1977 ), ne va trascurata la discreta giurisprudenza formatasi in tema di rifiuto di adempimento agli obblighi di leva ora divenuta facoltativa, rifiuto a prestare giuramento come testimone e dell'esercizio della funzione di giudice popolare. É un problema che non interessa solo l’Italia, ma ogni Stato in cui il movimento abbia messo piede.
La questione si può quindi porre in questi termini: alla luce del modo in cui i testimoni di Geova considerano i propri rapporti etico-sociali, qual'é stata finora la risposta degli ordinamenti civili interessati? E ancora: si può ipotizzare una soluzione di massima per le relazioni tra questi ultimi e la libertà di esistenza e di propaganda del movimento?La giustizia di ogni luogo é l'ingiustizia di ogni luogo.
Martin Luther King
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