I coniugi Oneda, i due genitori sardi accusati di aver lasciato morire una loro figlia per non averla sottoposta a delle trasfusioni di sangue, sono stati infine condannati dalla corte d'Assise d'Appello di Roma, con sentenza del 13 giugno 1986, a 3 anni e 8 mesi di reclusione per omicidio colposo.
Si veda
http://www.infotdgeova.it/oneda.htm
Di tale condanna non si è però parlato in nessuna pubblicazione della WTS e la stragrande maggioranza dei TdG non è quindi a conoscenza di come si sia conclusa la vicenda. Molti sono convinti che gli Oneda siano stati assolti. Questo infatti è quello che si può comprendere dalla lettura di
Svegliatevi! dell'8 maggio 1984, nella quale venne pubblicato un articolo dai toni trionfanti, con in copertina una foto dei coniugi ritratti mentre uscivano da carcere.
Come mai non è stata riferita anche la sentenza definitiva, emanata dalla Corte d'Assise di Appello di Roma?
Ecco la risposta che viene data nel libro "I testimoni di Geova e la politica: martiri o opportunisti? (di Aveta - Pollina, 1990, p. 29):
«La ragione, gelosamente nascosta dalla Congregazione centrale di Roma, è data dal fatto che agli Oneda, trasferiti dalla Sardegna ad Arezzo, è nato un altro bambino, anch'egli colpito da talassemia major, che questa volta viene trasfuso senza clamori e senza opposizioni. Gli Oneda, "campioni della libertà di adorazione", sono divenuti personaggi scomodi e devono sparire dalla circolazione; di loro non si parlerà più!».
Achille