Leggiamo Ecclesiaste 3:19-20, poiché su questo passo si beffano coloro che non credono all'esistenza dell'anima nell'essere umano. Il passo dice: "Pioché la sorte dei figli degli uomini è, la sorte delle bestie; agli uni e alle altre tocca la stessa sorte; come muore uno così muore l'altra; hanno tutti un medesimo soffio, e l'uomo non ha superiorità di sorte sulla bestia, poiché tutto è vanità. Tutti vanno in un medesimo luogo; tutti vengono dalla polvere e tutti ritornano in polvere".
Secondo loro, fra l'uomo e la bestia, non vi è alcuna differenza di sorte, come muore l'una così muore l'altra e tutto finisce così. Ma allora perché Dio ha avuto tanta preoccupazione di salvare l'uomo dal peccato e dalla morte eterna? - La verità è che l'Ecclesiaste dice più di questo, ma viene nascosto; e ciò è che nello stesso capitolo 3 e versi 16-18, Salomone dice: "Ho anche visto che nel luogo stabilito per giudicare vi è dell'empietà, e che nel luogo stabilito per la giustizia vi è dell'empietà, allora ho detto in cuor mio: "Iddio giudicherà il giusto e l'empio.. e nel luogo fissato sarà giudicata ogni opera". Io ho detto in cuor mio: "Così è, a motivo dei figli degli uomini perché Dio li metta alla prova, ed essi stessi riconoscano che non sono che bestie". In questi versi notiamo due tipi di uomini, e cioè: il giusto e
l'empio. Il giusto è colui che ama Dio e lo rispetta; l'altro è
l'empio, colui che è legato a Satana, che al posto della giustizia vi mette l'empietà perché appartiene al diavolo. Costui muore come un animale, senza il perdono di Dio, perché appartiene a Satana, e non ha fatto il passaggio dalle tenebre alla luce e dalla potestà di Satana a Dio per ricevere il perdono dei peccati e ottenere la sua parte di eredità fra i santificati. (Atti 26:18). Non si sono convertiti a Dio, per essere conformi all'immagine del Suo Figliuolo Gesù. Rom.8:29. Questi empi che appartengono a Satana, davanti a Dio hanno solo il valore di una bestia e muoiono senza la salvezza come muore la bestia che non vedrà la gloria di Dio. San Pietro è d'accordo a tutto ciò, e lo vediamo nella sua seconda epistola 2:12, che
dice: "Ma costoro, come bruti senza ragione, nati alla vita animale per essere presi e distrutti, dicendo male di quello che ignorano, periranno per la loro propria corruzione, ricevendo il salario della loro iniquità". Nel verso 14 poi ci dice che sono figli della maledizione, e quindi sono come le bestie.
Salomone poi, in Ecclesiaste 3:21, dice: "Chi sa se il soffio dell'uomo sale in alto e quello delle bestie scende in basso nella terra? Poi lo chiarisce in Ecclesiaste 12:9 (7) che dice: "La polvere torni alla terra com'era prima e lo spirito torna a Dio che l'ha dato". Quindi la parte spirituale dell'uomo non muore col corpo ma va a Dio che l'ha data.
Il corpo senza lo spirito è morto. (Giacomo 2:26).
Anche noi eravamo morti nei nostri peccati, ma grazie a Dio che ci siamo convertiti a Cristo Gesù, cui ci ha perdonato tutti i peccati e ci ha assegnato la nostra parte di eredità fra i santificati. Siamo così passati dalla morte alla vita. Un caro saluto da
Moscarossa