Scritto da: Gocciazzurra 06/09/2005 17.54
Nella dottrina geovista è detto che coloro che sono posseduti dai demoni devono innanzitutto liberarsi di ogni minimo oggetto che può aver attinenza con il demonismo, arrivando persino a cambiare alloggio nel caso questo fosse servito in passato per sedute spiritiche.
Inoltre l'altra "arma" a loro disposizione è richiedere aiuto mediante la costante e fervente preghiera a "Geova". A questo proposito anche altri fratelli "spiritualmente sani" possono sostenerli pregando anch'essi circa il problema.
Copio/incollo parte di una pagina in cui vengono riportate diverse testimonianze di questo genere:
...L'episodio è stato narrato dal dottor Jerry Bergman, psicologo, e riguarda un TdG che era molto attivo nella sua congregazione. Ad un certo momento, però, cominciò a comportarsi sempre più stranamente. Gli anziani ritennero che fossero i mobili di casa ad esercitare un'influenza demonica in quanto li aveva acquistati dall'Esercito della Salvezza. Così li fecero a pezzi e li bruciarono tutti allo scopo di eliminarne l'influenza demonica. Ciò nonostante l'uomo non migliorò. Al contrario, andava peggiorando di giorno in giorno. Allora passarono a bruciare i suoi abiti e altri oggetti, inclusi i ritratti di famiglia. Dietro pressioni del dott. Bergman infine gli anziani si decisero ad accompagnare l'uomo da un medico. Questi ordinò degli accertamenti in ospedale, dove gli fu diagnosticato un tumore al cervello che richiedeva un intervento immediato. Purtroppo l'uomo morì prima che si potesse intervenire. Questo non è un caso isolato. Uno, recentissimo, si è verificato anche nel Veneto, in Italia, dove ad una bambina di dodici anni, preda di un grave attacco di appendicite flemmonosa, gli anziani diagnosticarono un attacco di Gog (il demonio) e la sottoposero a ben tredici ore di esorcismi, nel corso dei quali bruciarono quasi tutte le suppellettili della casa, compresi ritratti, tende, abiti, ciondoli, soprammobili, tutto quanto, a loro giudizio, potesse essere contaminato da malefiche influenze. Soltanto quando la bambina fu portata in ospedale ci si rese conto che la possessione demonica era in realtà un attacco di appendicite.
...
È sempre la
Svegliatevi! che fornisce la risposta: «Molti che nei tempi moderni hanno abbandonato l'idolatria [leggi: i Testimoni] hanno distrutto completamente i loro idoli. Anziché darli a qualcun altro, hanno bruciato o strappato immagini di carta e di stoffa a cui prima si inchinavano o rivolgevano preghiere» (edizione del 22 febbraio 1977). Si noti che il distruggere con il fuoco, bruciando o fondendo l'oggetto «incriminato» è dì per sé una forma di esorcismo, poiché ha la peculiare funzione di allontanare il demone dall'oggetto posseduto. E non sempre, si badi bene, deve trattarsi di oggetti tipicamente «religiosi», come crocefissi, cuoricini, immagini sacre, ecc., no,
La Torre di Guardia del 1-5-1977, trattando il soggetto «C'é pericolo negli oggetti di magia?», estendeva la necessità dì esorcizzare mediante la distruzione anche oggetti apparentemente lontanissimi dal culto religioso come «un quadro, un fazzoletto, una sciarpa» (pag. 267), in quanto tali oggetti potrebbero provenire, in qualità di doni, da «persone che praticano qualche forma di spiritismo o astrologia, che confidano negli amuleti, nelle tavolette ouija, ecc.» (pag. 268). Un episodio emblematico di come tali oggetti possano esercitare una rovinosa influenza nella vita dei testimoni di Geova, si trova nella
Svegliatevi! dell'8 giugno 1965, pagg. 23, 24. In essa è narrato di un oggetto portafortuna, una gondola regalata al ritorno da una vacanza, che cominciò a causare seri disturbi, fino a che: «le membra cominciarono ad irrigidirmisi e, infine, la schiena mi si piegò in due e io non potei più camminare». La Testimone in questione non aveva attribuito a quell'oggetto la perniciosa influenza che tanto male le recava, fino a che, un bel giorno, non sì trovò fra le mani l'
Annuario del 1964 (inglese) dove, a pagina 229, lesse che la «malattia di una sorella (era) causata da attività demonica in un periodo nel quale ella era in possesso di un "braccialetto magico" con riproduzioni dì ferri di cavallo, ossicini, ecc. Dopo aver considerato la cosa in preghiera, mio marito tolse la scatola dal ripostiglio nella nostra camera da letto e la bruciò immediatamente. Cominciai a star meglio il giorno dopo... La guarigione fu spontanea e completa. Come sono grata a Geova e alla sua organizzazione per aver fatto scrivere l'esperienza dell'Annuario che ci mise in guardia sul fatto che un 'portafortuna' poteva essere un mezzo di contatto per i demoni».
...Ci si rende conto di quanto sia difficile per un testimone di Geova accettare qualunque cosa da chiunque, se è pericoloso chi anche solo confida negli amuleti, cioè una persona che crede nella fortuna e nei portafortuna. Il fatto è molto più serio di quanto non si possa pensare, poiché la stessa rivista, più avanti, narra di una donna che era periodicamente soggetta ad attacchi di paralisi durante i quali stava sdraiata sul letto rigida e fredda. Gli anziani della sua congregazione «riconobbero che poteva trattarsi di un caso di molestia da parte dei demoni». Dopo un attento interrogatorio, emerse che la donna «aveva lavorato accanto a una tal persona in una fabbrica, lasciando infine il suo lavoro per evitare le continue "predizioni" e gli strani discorsi di questa persona. Le chiesero se aveva accettato alcun dono dalla donna, ed ella scoprì infine che la spiritista le aveva donato un paio di guanti e un filo di perle. Furono allora cercati e bruciati. Immediatamente la donna guarì del tutto e da allora non ha più avuto un attacco del genere». Qui ci troviamo indubbiamente di fronte ad un atto di esorcismo compiuto mediante il fuoco, anche se non viene riportata alcuna formula particolare. Ci sono circostanze, tuttavia, in cui l'esorcismo compiuto dai testimoni di Geova fa ricorso a determinate parole aventi valore purificatore, come è riportato nell'esperienza narrata nella
Torre di Guardia dell'1 marzo 1979 che, a pagina 7, diceva: «Ma ci sentivamo ancora presi in una rete. A nostra insaputa, il problema era causato da lettere, scritte da un amico di mia moglie. Al buio queste lettere le davano la chiara sensazione della presenza di esseri sovrumani i cui occhi la fissavano. Non appena accendevamo la luce, tutte queste manifestazioni cessavano. In genere, bastava pronunciare ad alta voce il nome «Geova». Non appena invocavamo il nome di Dio, l'influenza demonica spariva, per tornare alcune ore dopo. La cosa continuò finché non distruggemmo le lettere. Una notte, mentre sonnecchiavamo entrambi, mia moglie ebbe l'improvviso presentimento che stessi per ucciderla. E io sentivo veramente una forza irresistibile afferrarmi il braccio per farmi commettere un delitto, contro la mia volontà. Benché resistessi con tutte le mie energie, questa forza mi spingeva incessantemente. Solo pronunciando senza posa il nome di Dio, "Geova" potei trattenermi». Come si vede in questa narrazione, questo tipo di esorcismo fu compiuto con l'invocazione del nome, in maniera simile a quello descritto in
La Torre di Guardia dei 15 novembre 1970, pagg. 697,698.
Anche in questo episodio è agevole identificare gli elementi caratteristici dell'esorcismo:
1) l'uso di un strumento simbolo della divinità cui si chiede assistenza, cioè il libro sacro, la Bibbia, brandita a mò di crocefisso o di spada; 2) la preghiera ad alta voce per intimorire il demone e 3) il ricorso al nome della divinità «Geova», avente in questa circostanza valenza di «nomina sacra». (Vedi anche
Svegliatevi! dell' 8 agosto 1974, pagg. 3-6, e
Svegliatevi! del 22 agosto 1968, pag. 8).
Il resto qui:
http://www.infotdgeova.it/occulto.htm
Saluti
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 06/09/2005 19.32]