genesis2000 ha scritto:
Prporio perchè scrivevano uomini di quei tempi è logico invece pensare che nulla sapessero dell'immensità dell'universo.
Non è solo logico ma
certo che non ne sapessero nulla del'immensità dell'universo. Però se avessero avuto le attuali conoscenze astronomiche, come si sarebbero espressi? Si sarebbero limitati a parlare di "cieli e terra" o avrebbero invece parlato di Universo nel senso più ampio del termine (sitemi stellari, galassie, ecc..)?
In ogni modo, per coloro che vissero quando venne scritta la Bibbia, quei passi significavano la fine dell'
universo da loro conosciuto.
L'universo biblico
da
La Sacra Bibbia, ed. Paoline (1968) p. 29
Ma veramente pensi che un giorno l'universo fisico possa scomparire??
Io ho solo citato dei passi che sembrano indicare che l'"universo" un giorno "passerà". La scienza può eventualmente confermare (o smentire) queste parole o questa intepretazione. Se fosse scientificamente dimostrato che l'Universo è eterno, è chiaro che l'interpetazione dei succitati versetti dovrà essere adattata alla verità scientifica.
Questo è infatti il metodo corretto per cercare di capire le Scritture, e non quello dei fondamentalisti:
Ciao
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 19/08/2005 18.05]