07/08/2005 15:32 |
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Esatto,nonostante il "papirone",hai inteso il senso dell'intervento.
La TNM traduce Esodo 3:14 con "Io mostrerò d'essere ciò che mostrerò d'essere", riportando nelle note a fine pagina che, "il passo va tradotto "correttamente" a questa maniera poichè nel caso non si fa riferimento all'autoesistenza di Dio,ma a ciò che Egli ha in mente di divenire nei confronti di altri".
Conversando con alcuni tdg,è venuto fuori dunque il commento di Rashì che propende per un "Io sarò..." che convaliderebbe questa scelta.
Ma il commento a Esodo 3:14 di Rashi non squalifica affatto le altre possibili chiave di lettura ebraiche del passo che continuano a riportare ugualmente "Io sono colui che sono".Questo perchè, l'esegesi rabbinica non si esauirsce affatto con gli scritti di Rashì,nè con quelli di Maimonide o di Nachmanide nonostante la loro autorevolezza...l'esegesi rabbinica è un costante confronto di idee e di principi ma anche, di conflitti a tutt'oggi aperti.
La nota a fine pagina riportata dalla TNM assume come "certa",una questione che il mondo dell'esegesi ebraica non ha mai risolto in via definitiva,le Bibbie ebraiche,riportano il passo con il tradizionale "Io sono quello che sono",e nelle note segnalano le diverse chiavi di lettura proposte dai talmudisti,dai cultori del pensiero ebraico e dai linguisti che, a tutt'oggi non si sono esaurite.
[Modificato da Topsy 08/08/2005 2.26] |
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