E quindi la situazione...
va a schiarirsi in maniera quasi del tutto netta...
Abbiamo capito che il tempo del verbo va desunto dal contesto..e tuttavia presentare il verbo al futuro non è certo un peccato..ma neanche presentarla al presente::
E' qui dunque che la discussione va a prendere forma con la tradizione che viene accettata da tutti..ovvero quella dei Settanta..
I settanta..o comunque quanti fossero realmente.. avevano benissimo in mente il contesto di esodo..conoscevano l'ebraico e capirono come rendere più efficaciemente quel verbo..ovvero hanno desunto dal contesto che il verbo doveva essere posto in greco sotto forma di presente con la forma EGO EIMI..
DUNQUE:
se è vero che il verbo può avere più eccezioni di collocazione temporale..è pur vero che esso va posto nel suo contesto..e gli unici che possono -sicuramente più di tutti noi studiosi e non- essere autorevoli..sono i detentori della tradizione..ovvero in questo caso i traduttori della settanta..che ben compresero come porre il verbo..in questo caso al Presente..
Marco
p.s.
Grezie Topsy
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odio ciò che dici..me darei la mia stessa vita per darti la possibilità di dirlo..
(Voltaire)