04/08/2005 02:47 |
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Scritto da: Polymetis 03/08/2005 23.11
Francamente questo libro mi ha sempre lasciato perplesso, e l'autore anche di più.
Chi volesse accostarsi agli studi ebraici su Gesù corra a prendere "Jesus" di Flusser della Morcelliana, è noto infatti, come ben testimoniano secoli di tentativi, che le retroversioni fanno solo danni, o, per meglio dire, trovano solo quello che vogliano: un esempio è il libro di Carmignac sull'origine dei sinottici. Grelot ha decisamente "smontato" l'ipotesi di un Matteo ebraico, si veda a tal proposito "L’origine dei Vangeli", Libreria Editrice Vaticana
Ad maiora
Le tue perplessità sono più che legittime Polymetis, l'opera di Pinchas Lapide non è certo la più indicata per chi pretendesse una introduzione scientifica allo studio del giudaismo del Secondo Tempio ;->
L'autore mostra di possedere una conoscenza delle fonti ebraiche più tradizionale che scientifica, a pag.112 dell'opera ad esempio, riporta in maniera alquanto "imprecisa"(cosa imperdonabile!)una citazione talmudica(Taan23a)e conclude troppo frettolosamente una questione che in realtà appare assai più complessa, sposando senza riserve, la tesi di un Gesù Fariseo...ci sarebbetanto altro ancora da segnalare ma, sostanzialmente l'autore concorda con il Flusser nel sottolineare l'affinità di Gesù con la tradizione farisaica respingendo il solito schema della dicotomia che vuole Gesù contrapposoto al movimento rabbinico(seppure critico nei confronti di questo),e non scorge in Gesù la violazione di alcun precetto riguardante la Legge per come era intesa in Galilea a quel tempo.Considerazioni simili le ho scorte anche nelle opere di Leo Baeck o di Geza Vermes.
Comunque sia, credo che Achille abbia inteso suggerire il testo che riporta il pensiero dell'autore a proposito dell'adorazione letterale della Scrittura che condanna, decisamente.
PS
Ho avuto modo di leggere "I sinottici furono scritti in ebraico.Una valida ipotesi di lavoro" del professore Paolo Sacchi.Si tratta di un articolo apparso su "Henoc"(la rivista di Studi storicofilologici sull’ebraismo) volume VIII, riportava interessanti considerazioni a proposito di un'origine semitica dei Vangeli,che non è nuova,anche se per alcuni non è stato l'ebraico la lingua presupposta alla base dei Vangeli,ma l'aramaico,così il Grelot ad esempio, che nel suo libro contestava le deduzioni del Carmagnac, dopo aver reso omaggio all'eruduzione dello studioso,poi discute se non sia meglio pensare a un'origine aramaica piuttosto che ebraica,ma è chiaro che per il Grelot(annota Sacchi) la questione riguarda sempre la preistoria dei Vangeli e non la loro composizione.
Sacchi sembra comunque schiararsi a favore della tesi di Carmagnac e ritiene che ad un certo punto, in definitiva, fra il Grelot e il Carmignac non ci fosse troppo disaccordo,se il Grelot contesta al Carmignac l'origine ebraica(che il Carmignac dichiara probabile e non certa) in favore di quella aramaica.
Ti riferivi a questa contestazione?
Un caro saluto,
Topsy
[Modificato da Topsy 04/08/2005 2.51] |
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