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har-maghedon nel 2005

Ultimo Aggiornamento: 13/09/2005 08:21
29/07/2005 18:43
 
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nel libro persicacia, non ricordo se alla voce adamo o abele si dice che ................. la fine al massimo verra nel 2005, questo seguendo un insieme di calcoli tra l'eta di adamo è quella appunto di abele.
poiche in mezzo ci fu l'ultima creazione di Dio Eva.
non ho piu' quel libro, ma sicuramente qualcuno di voi lo ha ancora, mi fate sapere?
ciao a tutti
se cerchi una mano disposta ad aiutarti, la trovi alla fine del tuo braccio."
29/07/2005 19:45
 
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Scritto da: stefanobarbapapa 29/07/2005 18.43
nel libro persicacia, non ricordo se alla voce adamo o abele si dice che ................. la fine al massimo verra nel 2005, questo seguendo un insieme di calcoli tra l'eta di adamo è quella appunto di abele.
poiche in mezzo ci fu l'ultima creazione di Dio Eva.
non ho piu' quel libro, ma sicuramente qualcuno di voi lo ha ancora, mi fate sapere?

Penco che tu ti sia confuso oppure ricordi male. Nel libro Perspicacia non si dice nulla del genere. Vi sono molte pagine sulla cronologia ma in nessuna di esse si addita in qualche modo il 2005. Eco per esempio uno schema cronologico che parte dalla data in cui sarebbe stato creato Adamo:
*** it-1 p. 619 Cronologia ***

Avvenimento Data Tempo intercorso

Dalla creazione di Adamo 4026 a.E.V.

All'inizio del Diluvio 2370 a.E.V. 1.656 anni

Alla convalida del patto abraamico 1943 a.E.V. 427 anni

All'esodo dall'Egitto 1513 a.E.V. 430 anni

All'inizio della costruzione del tempio 1034 a.E.V. 479 anni

Alla divisione del regno 997 a.E.V. 37 anni

Alla desolazione di Giuda 607 a.E.V. 390 anni

Al ritorno degli ebrei dall'esilio 537 a.E.V. 70 anni

Alla riedificazione delle mura di Gerusalemme 455 a.E.V. 82 anni

Al battesimo di Gesù 29 E.V. 483 anni

Ai nostri giorni 1989 E.V. 1.960 anni

Periodo complessivo dalla creazione di Adamo al 1989 E.V. 6.014 anni
Per quanto riguarda le speculazioni (che sembrano però essere state abbandonate) sul tempo che sarebbe intercorso fra la creazione di Adamo e quella di Eva, vedi questa pagina: www.infotdgeova.it/mesi.htm

Ciao
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 29/07/2005 19.49]

29/07/2005 20:09
 
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puo darsi che mi sbaglio, comunque vorrei controllare quello che riporta il libro perspicacia al riguardo.
mi ricordo che tempo fa con un fratello avevamo trattato questo punto, e ad una prima lettura non appariva nulla, ma poi facendone una piu' accurata, avevamo notato questo aspetto.
comunque faro delle ricerche nel limite delle mie possibilità, ma se qualcuno vuole togliersi lo sfizio e darmi una mano nelle mie, ne sarò grato.
saluti a tutti
stefano
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29/07/2005 20:11
 
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in effetti non dice esplicitamente il 2005, ma fa delle allusioni, che non definisco speculative, ma allusive.
se cerchi una mano disposta ad aiutarti, la trovi alla fine del tuo braccio."
30/07/2005 07:50
 
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Intervento di Moderatore per Stefano

Non sarebbe il caso di fare prima un controllo accurato di cosa dice un testo e poi di iniziarne un 3D? Diversamente è meglio postare l'argomento in forma di domanda e non di rilievo critico che, per essere critico, non può non essere stato attentamento controllato.
----------------------
est modus in rebus
30/07/2005 08:01
 
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Scritto da: stefanobarbapapa 29/07/2005 20.11
in effetti non dice esplicitamente il 2005, ma fa delle allusioni, che non definisco speculative, ma allusive.

Potresti Stefano indicare in maniera più precisa in quale punto del libro Perspicacia verrebbero fatte queste allusioni?
Io ho sia l'edizione cartacea che quella su cd-rom. Se mi dici più o meno sotto quale voce si alluderebbe in qualche modo al 2005 posso controllare e postarne nel forum il contenuto.

Ciao
Achille
09/08/2005 19:17
 
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ciao achille e ciao bere.....[SM=g27828]
dato che non mangio sassi, e dato non uso internet tutti giorni, non ho potuto rispondere prima a queste vostre risposte.(che giuoco di parole)[SM=g27820]
avevo chiesto, dato che non ho + il libro perspicacia se qualcuno potesse andare a vedere per me la voce ABELE oppure ADAMO, forse non avevo messo il punto di domanda, è bere....? [SM=g27833]
tuttavia nessuno mi ha dato nessuna informazione al riguardo.
Achille, se puoi mandami vie e-mail entrambe le voci, se puoi, se vuoi, se mai, ti stupiro [SM=g27828]
dai fate i bravi, mandate, mandate

non prendiamoci troppo sul serio, siamo solo uomini (wiliam skerpic)
ma chi è sto skerpik?
se cerchi una mano disposta ad aiutarti, la trovi alla fine del tuo braccio."
12/09/2005 00:23
 
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Re:
Girando in rete, é possibile che .... 2005 = 1935 + 70
--------------
Torre di Guardia 15.09.1997 pag. 10 – 15 “Elia il profeta” deve ancora venire?

10 Chi era dunque questo Elia che doveva venire? La sua identità fu rivelata da Gesù Cristo quando disse: “Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora il regno dei cieli è la meta verso cui si spingono gli uomini, e quelli che si spingono avanti lo afferrano. Poiché tutti, i Profeti e la Legge, hanno profetizzato fino a Giovanni; e se lo volete accettare: Egli stesso è l’‘Elia che è destinato a venire’”. Sì, colui che era stato prefigurato da Elia era Giovanni il Battezzatore. (Matteo 11:12-14; Marco 9:11-13) Parlando a Zaccaria, padre di Giovanni, un angelo aveva detto che Giovanni avrebbe avuto “lo spirito e la potenza di Elia” e avrebbe ‘preparato a Geova un popolo ben disposto’. (Luca 1:17) Il battesimo amministrato da Giovanni era un simbolo pubblico del pentimento dell’individuo per i peccati commessi contro la Legge, la quale doveva condurre gli ebrei a Cristo. (Luca 3:3-6; Galati 3:24) Perciò l’opera di Giovanni ‘preparò a Geova un popolo ben disposto’.

11 L’opera di Giovanni il Battezzatore in qualità di “Elia” dimostrò che era vicino un “giorno di Geova”. Anche l’apostolo Pietro indicò la vicinanza di quel giorno, in cui Dio avrebbe agito contro i suoi nemici e salvato il suo popolo. Mise in risalto che gli eventi miracolosi che si erano verificati alla Pentecoste del 33 E.V. erano un adempimento della profezia di Gioele circa il versamento dello spirito di Dio. Pietro indicò che questo doveva avvenire prima del “grande e illustre giorno di Geova”. (Atti 2:16-21; Gioele 2:28-32) Fu nel 70 E.V. che Geova adempì la sua Parola facendo eseguire dagli eserciti romani il suo giudizio sulla nazione che aveva rigettato suo Figlio. — Daniele 9:24-27; Giovanni 19:15.

12 Comunque, doveva verificarsi qualcos’altro dopo il 70 E.V. L’apostolo Paolo mise in relazione un futuro “giorno di Geova” con la presenza di Gesù Cristo. Inoltre l’apostolo Pietro parlò di quel giorno in relazione ai “nuovi cieli e nuova terra” ancora futuri. (2 Tessalonicesi 2:1, 2; 2 Pietro 3:10-13) Tenete presente che Giovanni il Battezzatore compì un’opera simile a quella di Elia prima che nel 70 E.V. arrivasse il “giorno di Geova”. Nell’insieme tutto questo indicava che doveva aver luogo qualcos’altro che era stato rappresentato dall’opera compiuta da Elia. Di che si trattava?

Torre di guardia 15.09.1997 pag. 14 Siate fedeli come Elia

21 Con uno zelo simile a quello di Elia il piccolo rimanente dei veri cristiani unti ha assolto la propria responsabilità di aver cura degli interessi terreni del Re intronizzato, Gesù Cristo. (Matteo 24:47) Ormai da oltre 60 anni Dio si serve di questi unti per promuovere l’opera di fare discepoli di persone alle quali ha concesso la meravigliosa speranza della vita eterna su una terra paradisiaca. (Matteo 28:19, 20) Questi milioni di persone possono essere davvero grate che i relativamente pochi unti ancora in vita assolvano fedelmente e con zelo le loro responsabilità!

22 Uomini imperfetti hanno potuto compiere quest’opera di predicazione del Regno soltanto grazie alla forza che Geova dà a quelli che confidano in lui in preghiera. “Elia fu un uomo con sentimenti simili ai nostri”, disse il discepolo Giacomo citando come esempio la preghiera del profeta per illustrare la forza della preghiera del giusto. (Giacomo 5:16-18) Elia non passava tutto il tempo a fare profezie o a compiere miracoli. Aveva gli stessi sentimenti e le stesse debolezze che abbiamo noi come esseri umani, eppure servì Dio fedelmente. Dato che anche noi abbiamo l’aiuto di Dio e riceviamo forza da lui, possiamo essere fedeli come Elia.

23 Abbiamo buoni motivi per essere fedeli e ottimisti. Ricordate che Giovanni il Battezzatore compì un’opera simile a quella di Elia prima del “giorno di Geova” che si abbatté nel 70 E.V. Con lo spirito e la potenza di Elia, i cristiani unti hanno compiuto in tutta la terra una simile opera comandata da Dio. Questo dimostra chiaramente che il grande “giorno di Geova” è vicino.

Torre di guardia 15.10.1997 pag. 23 Fiducia nella speranza del Regno

Nel 1935 comprendemmo che la “grande folla” non era una classe celeste secondaria. Apprendemmo che rappresenta una classe che sopravvivrà alla grande tribolazione e avrà l’opportunità di vivere per sempre su una terra paradisiaca. (Rivelazione 7:9-14) Con questo nuovo intendimento alcuni che prima prendevano gli emblemi alla Commemorazione capirono di avere la speranza terrena e smisero di prenderli.



[Modificato da Vitale 12/09/2005 0.24]

La giustizia di ogni luogo é l'ingiustizia di ogni luogo.
Martin Luther King
12/09/2005 16:51
 
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[SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

ODDIO!!!! Hanno sempre detto che dio portava le distruzioni in autunno... questo significa... alla fine dell'estate mancano solo NOVE GIORNI!!!! [SM=g27831] [SM=g27831] [SM=g27831]

Ci siamo....

scusate se esco subito dal forum, ma corro a fare scorta al supermercato di generi di prima necessità in vista della grande tribolazione... [SM=g27825] [SM=g27825]

Si salvi chi può!!! Prima le donne!!! E i bambini!!! E gli anziani!! E l'unto rimanente!!

[SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
*** *** ***
Chi uccide più agnelli?
Il lupo o il pastore?
13/09/2005 06:31
 
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Re:

>avevo chiesto, dato che non ho + il libro perspicacia se qualcuno potesse andare a vedere per me la voce ABELE oppure ADAMO, forse non avevo messo il punto di domanda, è bere....? [SM=g27833]
tuttavia nessuno mi ha dato nessuna informazione al riguardo.
Achille, se puoi mandami vie e-mail entrambe le voci, se puoi, se vuoi, se mai, ti stupiro [SM=g27828]
dai fate i bravi, mandate, mandate

Rispondo
Neanche io ho "Perspicacia". Ma Achille non ti ha già detto che non se ne parla? Io so che quell'accenno alla differenza di tempo dovuto alla creazione di Eva in ritardo rispetto ad Adamo è stato fatto in relazione alla data del 1975, in una TORRE famosa che poi cambiava anche un "non anni" con "o anni". Ma del 2005 non ne so nulla. Ben venga chi è meglio informato su questo, sia che se ne parli in Perspicacia sia altrove.
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est modus in rebus
13/09/2005 08:21
 
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Ciao Stefano, eccoti accontetato.



*** it-1 pp. 60-62 Adamo ***

ADAMO

[uomo terreno, genere umano; da un termine che significa “rosso”].

La parola ebraica resa “uomo”, “genere umano” o “uomo terreno”, ricorre più di 560 volte nelle Scritture e può applicarsi ai singoli individui o all’umanità in generale. È anche usata come nome proprio.

Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine”. (Ge 1:26) Che dichiarazione storica! E che posizione unica nella storia quella di Adamo, il “figlio di Dio”, la prima creatura umana! (Lu 3:38) Adamo fu il coronamento delle opere creative di Geova sulla terra, non solo perché comparve verso la fine delle sei epoche creative, ma, cosa ancora più importante, perché “Dio creava l’uomo a sua immagine”. (Ge 1:27) Perciò il perfetto uomo Adamo, e in grado molto minore la sua progenie imperfetta, possedevano capacità e facoltà mentali molto superiori a quelle di tutte le altre creature terrestri.

In che senso Adamo fu creato a somiglianza di Dio?

Creato a somiglianza del suo grande Creatore, Adamo ebbe i divini attributi di amore, sapienza, giustizia e potenza; aveva quindi un senso morale che implicava una coscienza, cosa del tutto nuova nel campo della vita terrena. A immagine di Dio, Adamo doveva essere l’amministratore del globo e tenere sottomesse le creature marine, terrestri e volatili.

Non era dunque necessario che Adamo fosse una creatura spirituale, del tutto o in parte, per possedere qualità divine. Geova formò l’uomo dalle particelle di polvere della terra, mise in lui la forza vitale perché divenisse un’anima vivente e gli diede la possibilità di riflettere l’immagine e la somiglianza del suo Creatore. “Il primo uomo è dalla terra e fatto di polvere”. “Il primo uomo Adamo divenne anima vivente”. (Ge 2:7; 1Co 15:45, 47) Ciò avvenne nel 4026 a.E.V., probabilmente in autunno, poiché secondo i più antichi calendari umani l’anno iniziava in autunno, verso il 1° ottobre, o con la prima luna nuova dell’anno civile lunare. — Vedi ANNO.

La dimora di Adamo era un bellissimo paradiso, un vero giardino di delizia chiamato Eden (vedi EDEN n. 1), che gli provvedeva tutte le cose necessarie per la vita fisica; infatti c’era “ogni albero desiderabile alla vista e buono come cibo” per nutrirlo in perpetuo. (Ge 2:9) Adamo era circondato da animali pacifici di ogni genere e specie, eppure era solo. Non c’era nessun’altra creatura ‘secondo la sua specie’ con cui parlare. Geova riconobbe che ‘non era bene che l’uomo stesse solo’. Quindi con un’operazione chirurgica, la prima e unica nel suo genere, Geova tolse una costola ad Adamo e ne fece l’equivalente femminile perché fosse sua moglie e madre dei suoi figli. Traboccante di gioia alla vista di tale bella aiutante e stabile compagna, Adamo l’accolse con la prima poesia che si ricordi: “Questa è finalmente osso delle mie ossa e carne della mia carne”. Venne chiamata donna ‘perché fu tratta dall’uomo’. In seguito Adamo chiamò sua moglie Eva. (Ge 2:18-23; 3:20) La veracità di questo racconto è attestata da Gesù e dagli apostoli. — Mt 19:4-6; Mr 10:6-9; Ef 5:31; 1Tm 2:13.

Inoltre Geova benedisse i nuovi coniugi dando loro molto lavoro piacevole. (Cfr. Ec 3:13; 5:18). Non ebbero la maledizione di essere costretti a oziare. Dovevano essere attivi e affaccendati nel coltivare la loro dimora paradisiaca, e, mentre si sarebbero moltiplicati e avrebbero riempito la terra di miliardi di loro simili, avrebbero dovuto estendere il Paradiso fino ai limiti della terra. Quello era il comando di Dio. — Ge 1:28.

“Dio vide poi tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, era molto buono”. (Ge 1:31) Fin dall’inizio Adamo fu veramente perfetto sotto ogni aspetto. Fu dotato della facoltà di parlare e di un ricco vocabolario. Fu in grado di dare nomi significativi alle creature viventi che lo circondavano. Ed era capace di sostenere una conversazione sia con Dio che con la moglie.

Per tutte queste ragioni e altre ancora, Adamo era tenuto ad amare e adorare il suo grande Creatore e a ubbidirgli rigorosamente. Inoltre il Legislatore universale gli aveva spiegato la semplice legge dell’ubbidienza e l’aveva pienamente informato della giusta e ragionevole pena per la disubbidienza: “In quanto all’albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morirai”. (Ge 2:16, 17; 3:2, 3) Nonostante questa legge esplicita e la relativa severa pena per la disubbidienza, egli disubbidì.

Conseguenze del peccato. Eva fu completamente ingannata da Satana il Diavolo, ma “Adamo non fu ingannato”, dice l’apostolo Paolo. (1Tm 2:14) Del tutto consapevole, Adamo decise volontariamente e deliberatamente di disubbidire e poi, come un criminale, cercò di nascondersi. Portato in giudizio, invece di manifestare dolore e rammarico o di chiedere perdono, Adamo cercò di giustificarsi e di far ricadere la responsabilità su altri, dando persino a Geova la colpa del suo peccato volontario. “La donna che desti perché fosse con me, essa mi ha dato del frutto dell’albero e così ho mangiato”. (Ge 3:7-12) Quindi Adamo fu scacciato dall’Eden nella terra incolta, che venne maledetta onde producesse spine e triboli, e dove egli avrebbe dovuto sudare per vivere, raccogliendo gli amari frutti del suo peccato. Fuori del giardino, in attesa della morte, Adamo ebbe figli e figlie, solo di tre dei quali conosciamo il nome: Caino, Abele e Set. A tutti i suoi figli Adamo trasmise un’eredità di peccato e morte, perché egli stesso era peccatore. — Ge 3:23; 4:1, 2, 25.

Questo fu il tragico inizio che Adamo diede alla razza umana. Il Paradiso, la felicità e la vita eterna erano perduti; al loro posto c’erano peccato, sofferenza e morte, frutto della disubbidienza. “Per mezzo di un solo uomo il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato”. “La morte regnò da Adamo”. (Ro 5:12, 14) Ma Geova, nella sua sapienza e nel suo amore, provvide un “secondo uomo”, “l’ultimo Adamo”, che è il Signore Gesù Cristo. Grazie a questo ubbidiente “Figlio di Dio”, per i discendenti del disubbidiente “primo uomo Adamo” è stata aperta la via che conduce al Paradiso e alla vita eterna, perfino alla vita celeste per la chiesa o congregazione di Cristo. “Poiché come in Adamo tutti muoiono, così anche nel Cristo tutti saranno resi viventi”. — Gv 3:16, 18; Ro 6:23; 1Co 15:22, 45, 47.

Dopo essere stato espulso dall’Eden il peccatore Adamo visse abbastanza da vedere l’assassinio di uno dei suoi figli, l’esilio del figlio omicida, la violazione della disposizione matrimoniale e la profanazione del sacro nome di Geova. Fu testimone della costruzione di una città, dello sviluppo di strumenti musicali e della fabbricazione di arnesi di ferro e di rame. Osservò e fu condannato dall’esempio di Enoc, “il settimo uomo nella discendenza da Adamo”, che “continuò a camminare con il vero Dio”. Visse fino alla nona generazione, fino al tempo di Lamec padre di Noè. Infine, dopo 930 anni, la maggior parte dei quali trascorsi nel lento processo che l’avrebbe portato alla morte, nel 3096 a.E.V. Adamo tornò alla terra da cui era stato tratto, proprio come aveva detto Geova. — Ge 4:8-26; 5:5-24; Gda 14; vedi LAMEC n. 2.



*** it-1 pp. 22-23 Abele ***

ABELE

[forse, esalazione; vanità].

Secondo figlio di Adamo ed Eva, e fratello minore del primogenito Caino. — Ge 4:2.

Probabilmente, mentre era ancora in vita, Abele ebbe delle sorelle, infatti la Bibbia dice che i suoi genitori ebbero delle figlie, anche se non sono menzionate per nome. (Ge 5:1-4) Da adulto divenne pastore di pecore; suo fratello, agricoltore. — Ge 4:2.

Dopo un imprecisato periodo di tempo Abele fece un’offerta a Geova Dio. Caino fece altrettanto. Ciascuno offrì quello che aveva: Abele, dei primi nati dei suoi greggi; Caino, dei prodotti agricoli. (Ge 4:3, 4) Entrambi credevano in Dio. Senza dubbio avevano sentito parlare di Lui dai genitori e dovevano sapere perché si trovavano tutti fuori del giardino di Eden ed era loro negato di entrarvi. Le offerte denotavano il riconoscimento della loro condizione disapprovata ed esprimevano il desiderio di avere il favore di Dio. Dio gradì l’offerta di Abele, ma non quella di Caino. La Bibbia non dice come si manifestassero l’approvazione e la disapprovazione, ma senza dubbio furono evidenti a entrambi. La ragione per cui Dio approvò solo l’offerta di Abele è chiarita da scritti successivi. L’apostolo Paolo, in Ebrei 11:4, elenca Abele come il primo uomo di fede, e spiega che per questo il suo sacrificio fu di “maggior valore” dell’offerta di Caino. D’altra parte 1 Giovanni 3:11, 12 precisa che la condizione di cuore di Caino era cattiva, il che è dimostrato dal suo successivo rifiuto di accettare il consiglio e l’avvertimento di Dio e dal premeditato assassinio del fratello Abele.

Anche se non si può dire che Abele avesse alcuna preconoscenza di come si sarebbe realizzata la promessa divina di Genesi 3:15 relativa al “seme” promesso, egli probabilmente aveva pensato molto a quella promessa e riteneva che si sarebbe dovuto spargere sangue, che a qualcuno si sarebbe dovuto ‘schiacciare il calcagno’, affinché il genere umano potesse essere risollevato allo stato di perfezione goduto da Adamo ed Eva prima della ribellione. (Eb 11:4) Alla luce di ciò l’offerta di Abele dei primi nati del gregge fu certo appropriata e contribuì senza dubbio a procurargli l’approvazione di Dio. Al Datore di vita, Abele offrì in dono una vita, benché solo del gregge. — Cfr. Gv 1:36.

Gesù spiega che Abele fu il primo martire, perseguitato per motivi religiosi dall’intollerante fratello Caino. In quell’occasione Gesù dice che Abele visse alla “fondazione del mondo”. (Lu 11:48-51) Il termine greco per “mondo” è kòsmos e in questo versetto si riferisce al mondo del genere umano. Il termine “fondazione” traduce il greco katabolè, che letteralmente significa “un gettar giù [seme]”. (Eb 11:11, Int) Con l’espressione “fondazione del mondo” Gesù si riferiva evidentemente alla nascita dei figli di Adamo ed Eva, e quindi alla nascita di un mondo del genere umano. Paolo include Abele nel “nuvolo di testimoni” dei tempi precristiani. — Eb 11:4; 12:1.

In che senso il sangue di Gesù ‘parla in modo migliore di quello di Abele’?

A motivo della sua fede e dell’approvazione divina, di cui la Bibbia continua a recare testimonianza, si può ben dire che Abele, “benché morto, parla ancora”. (Eb 11:4) In Ebrei 12:24 l’apostolo fa riferimento a “Gesù mediatore di un nuovo patto, e al sangue di aspersione, che parla in modo migliore del sangue di Abele”. Il sangue di Abele, anche se versato nel martirio, non riscattò o redense nessuno, non più del sangue della pecora che aveva sacrificato. Il suo sangue in effetti gridava vendetta a Dio contro l’assassino Caino. Il sangue di Gesù, che qui rappresenta il mezzo per convalidare il nuovo patto, parla in modo migliore di quello di Abele in quanto invoca la misericordia di Dio su tutti coloro che hanno la fede di Abele, ed è il mezzo che rende possibile il loro riscatto.

Poiché Set evidentemente nacque poco dopo la morte di Abele e quando Adamo aveva 130 anni, può darsi che Abele al momento del suo martirio avesse anche 100 anni. — Ge 4:25; 5:3.


Saluti

Bruno
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