15/06/2005 00:13 |
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| Registrato il: 15/07/2004
| Utente Junior | | OFFLINE | |
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>>>La discriminazione, come sappiamo avviene però (ed è una contraddizione) tra la vita della madre e quella del figlio ancora non venuto alla luce. In quel caso, se esiste conflitto di interessi, viene privilegiata la vita della madre autorizzando la soppressione del figlio con l'aborto. Aberrazione etica chiamata aborto terapeutico.
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Come risolveresti, berescitte, questa aberrazione etica?
Non ho letto la soluzione del problema da te posto.
Se la donna và incontro a morte certa, continuando la gravidanza,
commette omicidio lei che lo chiede e i medici che operano l'aborto terapeutico?
Se salvi il feto, uccidi la madre, se salvi la madre uccidi il feto. In tutti i casi ogni scelta comporta la morte di uno dei duei coinvolti.
Affermare, come ha fatto in una discussione analoga polymetis, che lasciare morire la madre non è omicidio perchè la....si lascia morire, è risibile.
Se è omicidio l'aborto terapeutico, è omicidio lasciare morire la madre pur potendola salvare.
Tutti e due sono omicidi inamissibili, anche quello della madre, nonostante la Chiesa si inchini alle leggi della divina Provvidenza.
Ciao
Maurizio |
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