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Un TG, se muore, dovrebbe credere nella propria risurrezione?

Ultimo Aggiornamento: 20/05/2005 21:29
09/05/2005 10:45
 
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No, fratelli Testimoni, non dovreste crederci. Se lo credete è perché non avete accurata conoscenza. Fate pressione a Brooklyn perché faccia scoppiare Armaghedon finché siete in vita, così che possiate (se siete fortunati) passare attraverso di esso senza morire ed entrare nella futura terra paradisiaca, altrimenti, se vi succede di morire prima, voi non sarete risuscitati. E’ parola del Canale! Cioè, - se è vero il disegno che è nel libro “Rivelazione, il suo grandioso culmine...” pag. 16-17 – è parola del CD-Schiavo, dell’angelo, di Gesù, di Geova.

Questa è, a nostro avviso, la dottrina insegnata nel geovismo e accuratamente conosciuta da noi del GRIS perché ricavata alla fonte dai testi della Società Watchtower
(nel caso di nostro errore si accoglierà con piacere qualsiasi documentata smentita)

Prendiamo luce dalla analisi della vicenda di Michele-Gesù, dato che “il servo non è da più del padrone” e “come è stato... perseguitato lui, saranno perseguitati anche i suoi discepoli”. In principio...

All’inizio, quando Geova decise di “rivendicare il suo bel nome” e la sua superiore “capacità di governare l’uomo”, messa in dubbio da Satana nel giardino di Eden, propose il progetto della rivendicazione al suo Arcangelo Michele che accettò.

PRIMO TEMPO: Michele sparisce e subentra Gesù
Quindi Geova (cito a senso ma sarà piacere di più di un forista ben documentato, in caso di opposizione, aiutarmi a documentare i luoghi ove la WT ha insegnato quanto da me qui riassunto), Geova “prese la forza vitale angelica di Michele, la trasformò in forza vitale umana e la trasferì nel grembo di una vergine ebrea di nome Maria”.
In forza di tale trasferimento Michele “sparì dal reame dei cieli”. Questo “sparì” se non meglio precisato dovrebbe significare svanì, cessò di esistere, scomparve, si nullificò. E se le persone angeliche sono fatte di “corpo spirituale” e “forza vitale angelica”, e se la forza vitale fu riciclata e utilizzata altrove, resta da risolvere solo il problema del “corpo spirituale” di Michele. Un piccolo giallo su cui lo scrivente chiede lumi a chi avesse trovato qualcosa di più esplicito tra le pagine della letteratura geovista. Comunque non dovrebbe fare problema. Il corpo, sia spirituale sia carnale, da solo non fa la persona. Senza la “forza vitale” esso è una “anima morta”, un “cadavere”, un essere che dal punto di vista personale non è più esistente.
Proseguiamo seguendo l’avventura della forza vitale di Michele che fu “trasferita” facendo venire al mondo “l’uomo Cristo Gesù”.
Questo uomo, a quanto ci risulta e per il fatto che appena nato certamente non aveva la mentalità di un adulto, non solo non è più Michele, sia per il corpo diverso che per la diversa forza vitale trasformata in umana, ma non porta con sé neanche la mente di Michele, giacché la “forza vitale” secondo il geovismo non è come l’anima spirituale della cristianità che è un’entità pensante, ma è una semplice energia impersonale, tanto che è identica nell’uomo come nella bestia “così come muore l’uno muore l’altro e non c’è differenza o superiorità tra di loro”. E sembra che, nella visuale a-filosofica e scientista-materialista della WT americana, si dia la persuasione – peraltro coerentemente obbligata dal ritenere che la forza vitale non corrisponde alla entità chiamata “anima” (e certe volte “spirito”) della cristianità nella cui entità risiedono i pensieri e le conoscenze – la persuasione dicevamo che le conoscenze/idee/pensieri risiedano nel cervello, cioè nel corpo, svanendo il quale, svaniscono per forza anch’essi.
Quindi la forza vitale di Michele, trasferita nel cervello dell’uomo Gesù, non porta con sé le conoscenze dell’Arcangelo da cui deriva. E perciò quell’insegnamento geovista secondo cui al suo battesimo Gesù “si ricordò della sua vita preumana”, quando “si apersero i cieli della sua mente” è abusivo. E’ contro la dottrina della impersonalità della forza vitale. Del resto quella “apertura dei cieli della mente” è una assoluta operazione interpretativa. La Bibbia di per sé attesta una manifestazione sensibile di Dio, una teofania simbolica. I “cieli della mente” sono tutta una supposizione immaginata dalla WT che essa fa passare per interpretazione della realtà nascosta nella mente del Cristo. Ma chi interpreta la Bibbia innanzitutto non dovrebbe dire (come furbescamente – o ingenuamente? – fa la WT) che “i TG non interpretano la Bibbia, ma la leggono soltanto”; e secondariamente, quando la interpreta, non ha diritto di interpretarla in modo autocontraddittorio. Perciò se da un lato alla WT sta a cuore che l’anima “cattolica” non esista e la sostituisce, in casa sua, in mera forza vitale impersonale, essa deve restare impersonale anche nell’uomo Cristo Gesù, anche se la forza vitale di Gesù derivò da quella di Michele. Voglio dire che da questi dati si ricava senza ombra di dubbio che Gesù non è Michele, né nella sua natura che è umana e non angelica né nella sua personalità che è quella dell’uomo di Nazareth e non quella dell’Arcangelo. Tra Michele e Gesù non esiste continuità personale. Sono persone diverse. La sola forza vitale, come detto, non basta a trasferire anche la persona che, sempre secondo il Canale, non è concentrata in una sola parte dei suoi componenti ma esiste solo quando esiste l’insieme vivo di un corpo unito a una forza vitale, il cui insieme viene chiamato anche “anima”, nella “lingua pura” del geovese.

SECONDO TEMPO: L’uomo Cristo Gesù (che non è né Dio incarnato né Michele incarnato) muore
Quando l’uomo Cristo Gesù morì – è ancora insegnamento del Canale! – non restò nulla di lui. La forza vitale umana cessò di essere e “tornò a Dio che l’aveva data” nel senso che Gesù “metteva nelle mani del Padre la speranza della sua risurrezione”. Quanto al corpo, esso, se vale ancora ciò che ne scrisse Russell, “fu nascosto da qualche parte a ricordo dell’amore divino” o “si dissolse tra i gas della terra”, comunque marcì (alla barba della Bibbia che disse che non avrebbe visto la corruzione) se essere nascosto non significa essere stato nascosto previa imbalsamazione. In conclusione (mi si corregga se sbaglio) Gesù finì nel nulla, per tre giorni, salvo il “ricordo della sua composizione opportunamente memorizzato da Geova”.

TERZO TEMPO: Un altro Michele sostituisce il defunto Gesù, conservandone il nomePassati i tre giorni cosa accadde? (e, applicando, cosa accadrà ai TG defunti?) Fu risuscitato forse Gesù? Niente affatto, poiché “carne e sangue non possono eredare/ereditare il regno di Dio”! Al suo posto venne ri-creata una copia di Michele Arcangelo. Di nuovo non esiste nessuna continuità neanche in questa direzione: il risuscitato Gesù, anche se la WT insiste a dargli questo nome a preferenza di quello suo proprio di Michele* non ha niente a che vedere con l’uomo Cristo Gesù che finì sul palo e che “è morto, morto per sempre” (Russell). Tanto è vero che quando Michele fece le sue apparizioni si dice che avrebbe “materializzato dei corpi diversi”, secondo che volesse farsi riconoscere o no come il fu Gesù (mentendo quanto alla verità delle cose, ovviamente). E questo è un dato plurismentito dalla Bibbia, ma sorvoliamo...
Logica esige che, quando non si utilizza nessuna delle parti che componevano il precedente soggetto per operare sull’originale una risurrezione, si deve parlare non di ri-surrezione ma di vera e propria ri-creazione. E, nel caso di Gesù, Geova non ha utilizzato né il corpo poiché gliene ha fornito uno “spirituale” che non è lo stesso del Gesù morto, né la forza vitale, perché essa svanisce alla morte come svanisce quella delle bestie. Né l’aveva messa da parte per riutilizzarla giacché essa, essendo forza vitale umana era inadeguata ad animare il nuovo “corpo spirituale” del MicheleBIS.

Ricordo ancora, seguendo l’insegnamento dello Schiavo a p. 372 di Ragioniamo”, che la WT commentando Sal 146,4 “Il suo spirito se ne esce, egli torna alla sua terra; in quel giorno periscono in effetti i suoi pensieri”, spiega che la parola rùach=spirito è tradotta da alcuni con “fiato”, e “Quando questo rùach o forza attiva vitale lascia il corpo, i pensieri dell’individuo non continuano in un altro reame, ma periscono”. E commentando la preghiera di Gesù al Padre “Padre nelle tue mani affido il mio spirito [greco, pnèuma]. Detto questo spirò”, spiega “Si noti che Gesù spirò. Quando il suo spirito se ne uscì egli non si stava avviando al cielo… Qual è dunque il senso di ciò che Gesù disse nel momento in cui morì? Voleva dire che, una volta morto, le sue prospettive di vita futura sarebbero state interamente nelle mani di Dio”. A questo punto Ragioniamo rimanda la palla a pag. 42 ove leggiamo, a commento di Eccl 12,7 (il nostro Qoèlet) “Quindi la polvere torna alla terra proprio come era e lo spirito [o forza vitale; ebraico, rùach] stesso torna al vero Dio che l’ha dato”. La conferma che questo “tornare a Dio” non significa continuare a sussistere in qualche modo ma ridursi alla iniziativa divina per riuscire dal nulla della morte, è ammessa con queste parole “Questo versetto non vuol dire che alla morte lo spirito faccia un viaggio fino alla presenza di Dio; significa piuttosto che, per quanto riguarda quella persona, qualsiasi prospettiva di tornare in vita è nelle mani di Dio.” Un “tornare” però che, come abbiamo visto, se consiste nell’essere sostituiti da copia conforme non è affatto un tornare ma restare eternamente nell’inesistenza.

Insisto nel precisare che il semplice “ricordo della composizione di come era fatta una persona” non consiste entitativamente nella “stessa” persona. Con tale ricordo, Geova potrebbe ri-fare molte copie della stessa persona, analogamente a come fa un personal computer con i dati di uno scritto conservati in memoria. Ma se l’originale di quello scritto era uno stampato reale di carta e inchiostro ed è stato memorizzato per scannerizzazione e poi bruciato, ciò che viene riprodotto non sarà mai più “la stessa entità distrutta ma solo una sua copia conforme”. La scienza moderna ci offrirebbe la tentazione di definire “clonazione” la risurrezione dei TG defunti. Ma non posiamo accoglierla perché, a ben vedere, la risurrezione geovista non è neanche questo; è ancora di meno che questo. Infatti nella clonazione l’individuo nuovo è rifabbricato a partire da una parte dell’originale e non dal nulla totale! Quindi è più esatto ed onesto dire “ri-creazione”, parola che del resto usò il presidente Knorr e ogni tanto traspare, anche se raramente, tra le righe della letteratura geovista.**
_____________________________
* Il che rivela anche che non è vero che Geova si arrabbia e non stabilisce una relazione personale con i suoi devoti se non si usa il suo nome personale![SM=g27817]
** E comunque, anche se funzionasse come una clonazione, un clone non è lo stesso individuo dell’originale. E’ un altro individuo umano autonomo. Prova ne sia che può essere fatto mentre l’originale ancora è vivo. E, come mostra un simpatico film ove recita l’attore Svazzenegher (correggetelo voi!), anche se il clone mantenesse basilarmente le caratteristiche conoscitive dell’originale, avrebbe sempre una sua intelligenza e volontà autonome che prendono una libera direzione diversa da quella del donatore e che si diversificherà ulteriormente in base ai diversi contesti di vita ed esperienze che farà. Un clone insomma sarebbe semplicemente un modo diverso dall’usuale per generare un figlio a propria immagine e somiglianza. Due cloni derivanti da uno stesso originale sarebbero come i gemelli omozigoti.

MA LA SITUAZIONE DEI TG E’ PEGGIO DI QUELLA DI MICHELE-GESU-MICHELE
Infatti, se avessimo a che fare con TG Unti, si potrebbe dire che sai... appena "muoiono" in realtà "non giacciono affatto nella morte" ma ricevono un "nuovo corpo spirituale" che sostituisce quello terreno e con esso la persona intera del TG Unto viene spedita immediatamente nel Reame dei cieli (caso a sé che per ora lasciamo stare fanno gli Unti che hanno giaciuto nella morte dalla pentecoste al 1918).

Ma per i TG normali nulla di tutto questo! Infatti, anche ammettendo (il che comunque non è poiché come abbiamo visto “svanisce”) anche ammettendo che la forza vitale angelica di Michele sia stata catturata e trasformata da Geova in forza vitale umana, sia per passare da Michele a Gesù che per ritornare da Gesù a Michele, per i normali TG non esiste neanche quest’opera di trasformazione/riciclaggio/adattamento di una “forza vitale” esistente. Non c’è più proprio niente su cui Geova possa operare perché si possa avere una ri-surrezione, un sorgere di nuovo, dello stesso individuo sparito e ridotto a dati mnemonici.
Se qualche TG volesse consolarsi pensando che il semplice ricordo nella mente di Geova consista nel proprio essere residuo, basterà a dissuaderlo la considerazione che tale “composizione” era presente nella mente di Geova prima ancora di creare qualsiasi cosa. Egli non può aver creato una entità di alcun genere (sia angelica che terrestre, sia animale che personale) se non prima avendone ben chiaro nella sua mente onnipotente la “composizione” per filo e per segno, cioè il progetto secondo cui l’avrebbe tirata fuori dal nulla dandogli una natura e un’esistenza.
Ma chi oserà dire che per questo le cose e le persone “preesistevano” in Dio? Di certo il loro semplice progetto ancora da attuare non è possibile dichiararlo esistenza, giacché essa ancora era di là da venire. I TG memorizzati dalla mente di Geova si trovano esattamente come le cose che ancora non sono; sono un progetto, una matrice da cui Geova, se volesse, potrebbe trarre le copie che vuole. E nessuna di esse potrebbe dire di essere davvero l’originale perduto.
In conclusione e riprendendo l’assunto della tesi, confermo che, stando alla dottrina geovista, nessun TG morto sarà veramente risuscitato. E di fronte a questa tragica prospettiva il GRIS, invece di fare ironiche condoglianze, preferisce lottare per la vita eterna dei fratelli Testimoni, minacciata dalla WT!

Ho detto la mia. Dite la vostra... sarò felice se mi si mostrerà che ho sbagliato.
Berescitte
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est modus in rebus
09/05/2005 13:26
 
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Scusami la domanda, ma allora quando un TdG perde un figlio,non può credere di ritrovarlo mai più ?
Non è polemica,ma mi domando come si possa superare il dolore della morte di un figlio senza la speranza di ritrovarlo in Dio![SM=g27833]
09/05/2005 14:08
 
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A tartuca
Se lo chiedi a me ti rispondo come cattolico e ti dico di non avere alcuna preoccupazione. Noi tutti non moriremo mai e la risurrezione riguarderà solo il nostro corpo alla fine del mondo, così che l'unico problema è che essa sia "gloriosa" e non "per la condanna".

Spero che i TG sentano la domanda rivolta a loro, poiché è la loro "teologia" che qui viene criticata. E mi auguro, per te e per loro che possano smentire le mie considerazioni, dando una versione diversa dell'insegnamento geovista.
Una versione che ovviamente se è diversa, dovrà essere documentata e non solo affermata, altrimenti poi di rimando arriverebbero i testi ove si documenta che invece è proprio come ho detto io e che essi, dicendo che la cosa era diversa, sapevano di mentire.
La cosa non credo sia tanto agevole, poiché anche se esistessero testi contrari, giacché esistono anche quelli da cui si evince la mia esposizione, sarebbe comunque un ulteriore problema per la WT perché dovrebbe giustificarsi da una nuova accusa, quella di dire ora una cosa e ora un'altra. Il che,
- se è un furbesco sistema per poter smentire qualunque accusa, esibendo appunto i testi contrari, tornando a galla di fronte a frettolosi ascoltatori
- è un disastroso modo di procedere davanti agli occhi scrutatori ed esigenti di Geova che odia ogni doppiezza, e l'uso di una doppia bilancia.
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est modus in rebus
09/05/2005 17:10
 
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Ciao!
Una curiosità... Come spiegano i TDG la risurrezione di Lazzaro?
Anche Lazzaro sarebbe stato un clone?
Grazie a quanti vorranno chiarire Tg e non

Miriam.47
10/05/2005 12:38
 
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Grazie Miriam! Lazzaro? magari la WT ne parlasse di più...
La WT non scende nel profondo del problema riguardo alla modalità della risurrezione di Lazzaro. Essa (se mi mancano letture migliori mi si informi) se ne preocuupa solo per negare l'immortalità dell'anima della cristianità, ovvero per trovare conferme che l'anima sarebbe l'insieme dell'individuo e non una parte spirituale di esso*. Per arrivare a tanto si dice che la presunta "anima" della cristianità, quando Lazzaro morì, non se ne andò nel reame spirituale semplicemente perché non risulta che dopo, risuscitato, abbia mai parlato di esso, quando ovviamente sarebbe stato l'argomento più interessante del mondo da registrare e incidere sulla pietra. Il che significa che non c'è andato. E allora? Allora significherà che la sua forza vitale è svanita, ma, a comando di Geova essa fu reinserita nel corpo che avrebbe perciò ricominciato a respirare e a destarsi dal sonno.
La domanda invece dovrebbe ottenere una risposta più analizzatrice. Noi ci chiediamo, e chiediamo alla WT o chi per essa, di spiegarci come andò precisamente la cosa. Il corpo era già in decomposizione, fu risanato miracolosamente e rimesso a posto? la forza vitale, svanita, è stata ricreata, sintetizzata dall'energia sparsa nell'universo e reinfusa o come?...
E ancora - e qui interveniamo noi con un altro aspetto della tematica specifico della risurrezione - perché la WT chiama "risurrezione" questo evento occorso a Lazzaro (e prima di lui al figlio della vedova di Naim e alla figlia di Giairo) quando sa che Cristo è il "primogenito dai morti" e che la risurrezione per antonomasia e prototipo di tutte le altre è quella di Cristo? Risurrezione che si distingue dai fenomeni precedenti perché il Cristo risorto, oltre ad avere un corpo ambivalente di tipo evanescente o palpabile a volontà non è più soggetto alla morte (Rm 6,9), mentre il corpo di quei personaggi è rimasto quello che era perché poi sono rimorti?
Lo dico io perché non distingue. Lo fa perché vuole che non si creda che di Gesù sia stato risuscitato il suo vero corpo carnale con cui morì, ma sia stato sostituito con un "corpo spirituale". Allora abbiamo che le uniche risurrezioni della storia, che in realtà dovremmo definire rivivificazioni o rianimazioni, sarebbero state quelle appunto di Lazzaro e Co. Non quella di Cristo che fu una sostituzione di corpo.
Ma la Bibbia è là a smentire. I verbi che la Bibbia usa per indicare la risurrezione (eghèiro, e anìstemi) non alludono minimamente a sostituzione di corpo ma a risveglio (eghèiro) al rizzarsi di nuovo in piedi (anìstemi) dello stesso corpo.
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* Cosa che però poi va in contraddizione con il concetto, da essi stranamente sostenuto (a pag. 1385 NM '67) di "anima morta o cadavere". Insomma siamo sempre nella ambiguità e fluttuanza del linguaggio. Da un lato troviamo scritto "tu sei un'anima" "la vostra anima siete voi", l'uomo è un'anima", il che fa pensare chiaramente a un uomo vivo in carne ed ossa come è appunto il lettore. Poi, come se fosse irrilevante, chiamano "anima morta" anche quel qualcosa in cui non esiste più lo spirito o forza vitale. Boh!
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est modus in rebus
20/05/2005 21:29
 
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chi tace...acconsente!
Si devo dire che come al solito il lavoro è ben fatto,chiaro...
cristallino.[SM=g27830]

Rispondendo alla domanda che poni come titolo del thread :
"Un TG, se muore, dovrebbe credere nella propria risurrezione?"

"Non credo proprio!"[SM=g27825]

[Modificato da metalsan 07/06/2005 10.59]

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