Re: Versetti incompresi ?
>Tuttavia in base al tuo ragionamento allora è legittimo inserire delle frasi che non compaiono nel testo originale al fin di rendere più chiaro il significato del testo da una lingua di partenza a quella di arrivo?
Rispondo
Affermativo.
>Allora è legittimo tradurre “ questo significa il mio corpo “ SE QUESTO ERA IL SENSO CHE VOLEVANO DARE GLI APOSTOLI?
Rispondo
Certamente! SE lo era. E' proprio così che procede (e senza recriminazioni possibili da parte di nessuno finché si mantiene nei ranghi) la traduzione interconfessionale della Bibbia in lingua corrente. Il problema è che, dato il contesto prossimo e remoto (e la conferma interpretativa che troviamo in Corinzi) Gesù non voleva dire "significa" o "rappresenta".
>Allora siamo giustificati anche di inserire l’aggettivo “ALTRE” in COL 1:16 SE QUESTO ERA IL PENSIERO DELL’APOSTOLO?
Rispondo
Sicuro! SE lo era! Infatti le contestazioni esegetiche non se la prendono con qualsiasi parola inserita tra parentesi, ma solo con quelle che cambiano il senso che si evince da testo e contesto.
Per esempio, proprio i tre luoghi citati che trovi in "Ragioniamo facendo uso delle Scritture", a pag.406, ove loro cercano di giustificare lo "altre" di Colossesi, additando i passi di Luca 21,29; Filippesi 2,21; Luca 13,2 ove in altre bibbie aggiungo a "panta" quell'aggettivo, sono la prova della malafede del Corpo Direttivo. Infatti se tu vai a vedere quei passi sulla NM troverai che lo "altre" è SENZA PARENTESI. Quindi la situazione tra quei passi e Colossesi non è LA STESSA come loro dicono, altrimenti anche in Colossesi avrebbero usato altre senza parentesi!
Qual è la tua opinione?
Rispondo
Questa, anche se parlavi con Polymetis, ma qui c'è libertà di dare ciascuno il proprio contributo.
Ciao
----------------------
est modus in rebus