Giorni fa sono ritornato nella tenda, resterà fino a giugno a Valmontone poi si fermerà a Roma.
C'era un giornalino su un banchetto stamani lo stavo leggendo, nella corriera, ho trovato questo articolo di Clark Slone (anziano o pastore, non so come si chiamano in questa realtà, al momento di questa missione).
Lo condivido piacevolmente con voi.
Un senso di meraviglia:
Abbiamo perso il nostro senso di meraviglia verso Dio ?
Parlare con Lui con quel senso di meraviglia e sorpresa per le opere che Egli compie tutto intorno a noi.
Gesù diceva: "Guardate un fanciullo": questa era l'esortazione di Cristo per tutti noi.
Perchè un fanciullo ? Perchè è semplice ed innocente, e non è ancora stato indurito dal mondo e dal suo "sistema". Questo p una parte del discorso ma non tutto.
Guardate un fanciullo, come percepisce tutto quello che succede intorno a lui ! Con occhi spalancati guarda ogni cosa con sorpresa e meraviglia. E' sorpreso dalle cose più semplici e curiosità ed avventura sono in ogni suo passo. La noia non fa parte del suo vocabolario negli anni più teneri.
Egli vuole conoscere, gustare ed investigare. La vita è per lui una grande avventura e non vuole nemmeno andare a dormire per la paura di perdersi qualche momento eccitante della vita stessa. La sua mente è sempre in movimento, immaginando le meravigli di ogni momento successivo. La vita è divertente e piena di significato ed egli vuole viverla. La più semplice delle storie riesce a trasportare la sua mente in un regno di giganti e di mostri nascosti, in agguato dietro ogni porta.
Mi ricordo una storia che raccontavo ai due miei figli quando erano piccoli; parlava di una volpe che riusciva a mettersi sempre nei guai e che per questo motivo faceva arrabbiare sempre i genitori. Alla fine cercavo di concludere la storia con una morale su come bisogna essere buoni e non come la piccola volpe. All'inizio pensavo che si sarebbero annoiati ascoltando la stupida storia della volpe e della foresta dove viveva. Ma no, loro amavano ed spretavano questo momento ogni sera; mi chiedevano sempre della volpe e della foresta. In silenzio mi guardavano con gli occhi spalancati in attesa della prossima avventura. Avrebbero riso e provato tristezza. Avrebbero fatto domande per sapere ogni piccolo dettaglio della storia. E poi, dopo, l'avrebbero riascoltata volentieri un'altra volta. Io ero meravigliato per le loro piccole menti e per la gioia ricevevano da una mia piccola fantasia. Ma non più ora che sono uomini. A volte mi hanno chiesto: "papà, ti ricordi di quando ci raccontavi la storia della piccola volpe ? Certo dovevamo essere stupidi per credere a tutte quelle parole. Se avessi chiesto loro di sedersi per ascoltare una mia storia, mi avrebbero riso in faccia e mi avrebbero detto di andare da uno psichiatra. Che noioso ascoltare una storiella ora !.
Credo che questo sia il motivo per il quale Gesù ci vuole come piccoli fanciulli che siano pieni di sorpresa verso Lui e verso tutto quello che Egli ha creato. Ma invecchiando e difficile per noi essere toccati nel nostro uomo interiore e nella nostra parte più intima dalla meraviglia di chi Dio è realmente e da ciò che Egli ha fatto intorno a noi e che ancora sta facendo.
Ci annoiamo con le cose che riguardano l’Onnipotente.
Le nostre canzoni vengono dall’abitudine. I cieli sono come piombo sopra le nostre preghiere. Non ci ricordiamo nemmeno quando è stata l’ultima volta che abbiamo versato lacrime sulle nostre ginocchia solo perché la grandezza di Dio ci ha sopraffatti nello spirito, e non riuscivamo nemmeno a parlare con la Sua presenza così vicina. Perché le nostre vite sono così?
Non credo che il salmista Davide sia cresciuto senza mai provare quello stupore e “shock” solo al pensiero di chi Dio fosse e quello che Egli ha creato. La sua vita era sempre traboccante proprio per questo motivo.
Molti oggi sono più emozionati per una partita di calcio che per un nuovo convertito al Signore. Oppure si ricordano di ogni giocatore della serie A ma non riescono a ricordare l’ultimo arcobaleno che ha invece emozionato tutti i bambini della zona. Oppure la nuvola nera di una tempesta di tuoni e di fulmini che arrivando da lontano ha provocato la lode degli alberi e ha riempito i piccoli di stupore.
Ma voi eravate occupati.
I discepoli avevano visto i miracoli di guarigione, il pane fatto con la sola aria e pesci che apparivano dal nulla. Avevano visto gli occhi dei ciechi aprirsi e i paralitici camminare ma non riuscivano a realizzare chi fosse Gesù.
Poi in Matteo 14.32 li vediamo meravigliati come piccoli fanciulli che lo adorano dicendo: “Veramente Tu sei il figlio di Dio”.
Perché, prima di quella occasione, non erano mai stati così meravigliati ed attenti alla manifestazione della potenza di Dio ?
Può essere che tutte quelle cose prima erano successe ad altri e la loro posizione era solo quella di spettatori.
Ma tutto ora era diverso: la loro “pelle” era in pericolo e guardando in faccia la morte videro che era brutta.
Prima avevano semplicemente seguito l’operatore di miracoli e si erano crogiolati nella popolarità che portava il fatto di essere con il più “famoso”; con l’aggiunta poi di sentirsi a loro volta famosi, intellettuali ed intelligenti.
Ma non in quel momento, quando sapevano che presto sarebbero diventati cibo per pesci e rivedevano le loro vite scorrere d’avanti ai loro occhi in un istante. Non avevano avuta il tempo di abbracciare i bambini, baciare la moglie e salutare il cane. Pensavano che per loro fosse finita. A quel punto Gesù sale sulla barca e comanda alle acque di calmarsi. Riuscite ad immaginare quel momento ? Non so voi, mai io avrei avuto la bocca spalancata e gli occhi schizzati dalle orbite. Sarei probabilmente venuto meno alla vista dell’onnipotente Dio che salva la mia “pelle” incredula e peccaminosa, perché tutto ciò era più di quello che io potevo sopportare.
Tutte le mie emozioni avrebbero raggiunto le stelle e la Sua grandezza sarebbe diventata molto personale, nulla di ciò che avrei fatto per Lui sarebbe stata troppo grande. Se mi avesse chiesto di perdonare io avrei perdonato. Non lo avrei fatto in modo superficiale e distratto ma con supplica. Se mi avesse chiesto di amare avrei baciato i piedi dei miei fratelli. Dare sarebbe stata la mia gioia e la mia sicurezza personale sarebbe stata proprio nel dare e non in ciò che avrei accumulato.
Spesso diciamo che se noi fossimo stati al posto dei discepoli di certo avremo fatto la stessa cosa; Ah si, lo pensi davvero ?
Quando è stata l’ultima volta che sei uscito alle prime luci della sera, hai guardato il cielo sopra di te e sei rimasto “scioccato” dalla sua bellezza ? Hai contemplato la notte, ultimamente, ed hai ammirato le stelle con ringraziamento per ciascuna di loro e per la loro incredibile magnificenza; permettendo a tutta quella bellezza di penetrare la tua anima ?
Hai preso tra le braccia un neonato ed odorato la purezza della sua pelle e guardato negli occhi quello che è un miracolo vivente ?
Salmo 139:14 “Io ti celebro, perché sono stato fatto in modo stupendo; le tue opere sono meravigliose, e io lo so molto bene”.
Sei mais stato permeato dalla bellezza di una catena montuosa o di un albero maestoso che nessun altro riesce a notare ?
Salmo 148:9 “.. monti e colli tutti, alberi fruttiferi e cedri tutti …”
Forse ultimamente non ti è capitato di guardare il volto di Dio e di gridare dalla parte più profonda del tuo essere” Veramente Tu sei il Figlio di Dio!”
L’uomo che ama invece di odiare, che perdona invece di trattenere amarezza, quello che dà invece di prendere è colui che vive queste realtà. Perché ? Perché riesce ad essere come un piccolo fanciullo e resta meravigliato da tutto ciò che è intorno a lui, realizzando quanto egli sia piccolo e non intelligente o importante o quanto grande sia il suo nome.
Solo a quel punto possiamo vedere con gli occhi di Gesù, come Egli vede le cose e quali sono le Sue emozioni, sempre.
Quando ero piccolo guardavo mio padre nella sua uniforme militare e pensavo che fosse alto tre metri.
Quando parlava pensavo che non esistesse nessun altro al mondo grande e sapiente quanto mio padre, e mi piaceva tanto guardarlo con i miei occhi da bambino e vedere in lui mio padre, il mio gladiatore. Se noi potessimo vedere con gli occhi di un bambino quanto grande e meraviglioso sia Dio, avremmo un amore più profondo per Lui e molta meno stima di noi stessi e della nostra statura.
Ti senti annoiato, la vita è arida e vuota per te ? Pensi che sia solo un circolo vizioso e monotono dal quale vorresti scappare ? pensi che le cose non cambieranno mai in meglio ? O ti senti religioso e in parte saziato da tutto ciò che c’è nella tua vita e da ciò che ti circonda ? Ti sembra che Dio sia molto spesso lontano invece che vicino a te? Le uniche canzoni che il tuo cuore riesce a cantare sono quelle che leggi in qualche libro di una chiesa qualsiasi ?
Se non è così, questo messaggio non è per te. Ma se questa è la tua condizione, prova a far come me.
Salmo 103: 1 “Benedii, anima mia, l’Eterno; e tutto quello che è in me benedica il Suo Santo nome”.
Fermati e guarda i cieli, odora la terra che è stata appena dissodata e rifletti su quello che Dio ha fatto nelle piccole cose. Perché se non lo fai, non potrai essere grato e se non puoi essere grato allora puoi essere solo scorbutico, irritato e triste. Il tuo temperamento, la rabbia, la bramosia ed il desiderio di avere la preminenza sarà il tuo eterno epitaffio e il tuo destino perduto.
Noi diciamo:”Ma quello non sono io!” e allora cosa pensano e dicono gli altri di te?
Possiamo anche affermare che non ci importa nulla di ciò che glia altri dicono e pensano di noi. Invece non dovremmo avanzare delle scuse, ma chiedere a noi stessi come mai quelli che ci conoscono o ci hanno in qualche modo conosciuto hanno questi pensieri nei nostri confronti.
Forse c’è qualcosa in noi che non riusciamo a vedere o non vogliamo vedere. Forse è Dio che vuole farci sapere che non siamo tanto vicini al Suo cuore, e per questo motivo, siamo quello che siamo.
Dobbiamo fare queste domande a noi stessi oppure continuare a vivere in un mondo fatto d’inganni.
La cosa peggiore dell’inganno è che non ci rendiamo conto di essere ingannati, perché se lo realizzassimo non lo saremmo.
Ecco perché vi ho proposto di fare come me perché so che funziona nella mia vita. Un Dio così grande è degno di avere tutta la nostra piena attenzione: dobbiamo lasciare aperti i nostri cuori ad una nuova comprensione di noi stessi e pregare che tutto il resto diventi assolutamente secondario. Egli ci ha creato per uno scopo … adempiamolo, perché il tempo corre veloce !
Dal cuore di Clark Slone
[Modificato da alex.kirk 24/05/2005 10.28]