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Dovreste credere al GRIS?

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2005 13:50
14/03/2005 19:25
 
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Certo che no!
Mons. Lorenzo Minuti, già presidente nazionale del GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socioreligiosa), parlando nella rubrica “I Testimoni di Geova” a Radio Maria (ogni primo mercoledi del mese alle 18,00) ha detto e ribadisce ogni tanto che
Non vuole che il GRIS sia creduto sulla parola
Vuole essere controllato in ciò che dice.

Gli attti di fede si fanno solo a Dio. Il lavoro del GRIS è una ricerca che deve essere vagliata, controllata, certificata, non creduta.
Don Minuti, chi lo ascolta, Invita ogni tanto sia i TG sia chiunque si ponga in ascolto a verificare se le sue citazioni sono veritiere e se sulle opere geoviste e di altri autori che cita, Bibbia compresa, ci sono o no quelle precise parole che vengono commentate criticamente nella trasmissione.

C’è una bella differenza dal dire così e lasciare che gli ascoltatori siano liberi di fare i loro accertamenti e controlli, da quanto dice la WT che, da un lato invita i suoi adepti ad essere bereani, controllori, accertatori e quant’altro...ma dall’altro, appena cominciano gli accertamenti, si provvede subito ad ammonire i soggetti dicendo loro:
- perché, che non ti fidi?
- come ti sono venute in mente queste curiosità?
- non è per caso che hai ascoltato gli apostati o i portatori di pensiero apostata?
- non è che per caso stai dando luogo al Diavolo?
- o al pensiero indipendente?
- non ti basta la parola dello Schiavo di Geova che provvede tutto quello che devi sapere?
- non hai già esaminato tutto?
- non c’è la predicazione come cosa più urgente da fare?
- non è che stai prestando il fianco al laccio della filosofia?
- o a Satana che vuole farti sviare e inciampare?
- sai che fine hanno fatto quelli che hanno insistito caparbiamente? Si sono indeboliti. Sono diventati inattivi. Hanno seminato zizzania tra i fratelli. E sono stati disassociati. E’ questo che vuoi?

E anche queste affermazioni, non sarebbero del GRIS se non invitassimo chiunque a certificarsi se è vero o no che questi sono i babau che la Dirigenza geovista pone davanti ai suoi Testimoni più curiosi e intelligenti. Abbiamo numerosissime testimonianze di ex che lo confermano.

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Man hu? Cos'è?
15/03/2005 16:14
 
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La lista delle intimidazione potrebbe allungarsi. Gli ex TG potrebbero completarla con cognizione di causa. Io ci metto solo:

- guarda che è finito il tempo di indagare, c'è Armaghedon alle porte. Non hai più tempo e non sei sicuro di aver raggiunto con quello che hai fatto "una condizione approvata" secondo Geova
- ciò che puoi leggere da altre fonti è satanico. Quelli di fuori "scrivono per ingannare"
- attento puzza di "vomito" la dottrina che potrebbe tornarti in testa e tu ti trasformeresti in "cane"
- hai già dimenticato Imeneo e Fileto?
- lo sai che se diventi apostata nessuno ti rivolgerà più il saluto
?

Speriamo che altri la completino...
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est modus in rebus
15/03/2005 17:23
 
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Lo sai che...?Lo sai che..?Lo sai che...?La paura fa novanta,la morsa ti stringe sempre di più e tu rimani sempre in..gabbiato. GIUSEPPE
19/03/2005 14:58
 
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La DICHIARAZIONE... DEGLI INTENTI del GRIS

Più di un ex TG ha espresso le sue riserve in questo forum circa il GRIS. Naturalmente lo hanno fatto tutti in rapporto all’esperienza che ne hanno avuto o al sentito dire che hanno raccolto.
Ma sia io che Berescitte siamo del GRIS e qui stiamo svolgendo un “servizio di pubblica utilità”, è così che la WT definisce l’opera di chi “smascheri pubblicamente una certa religione indicando che è falsa” (Torre di Guardia del 15/6/1964, p. 368) e pertanto ci riteniamo persone che non nuocciono se non all’errore.
Sembrerebbe che questo sia un discorso così ovvio, che vale poi per tutte le strutture, da non doversi neanche fare, ma tant’è... Una struttura (e il GRIS lo è in quanto associazione di laici volontari al servizio della verità religiosa che consiste nella Ricerca e nella Informazione sui vari Movimenti Religiosi Alternativi) va giudicata
1) in rapporto al suo statuto, cioè ai suoi intenti dichiarati
2) in rapporto a come svolge i suoi compiti istituzionali, cioè se in pratica si attiene al punto 1

Ora, in rapporto al n. 1 non c’è nulla da eccepire. Basta leggerselo e si trova che il GRIS intende fare un “servizio” che è “di pubblica utilità” perché – come prosegue il testo della Torre – “Smascherare pubblicamente la falsa religione è certo più importante che dimostrare che la notizia di un giornale è falsa; è un servizio di pubblica utilità, anziché persecuzione religiosa, ed è in relazione con la vita eterna e la felicità delle persone.”
Quindi si potranno fare degli appunti, se è il caso, solo in rapporto alla capacità del GRIS di individuare quale sarebbero le false religioni. E la WT ovviamente ha tutto il diritto di protestare che “le religioni errate” (stiamo sempre seguendo quel testo) sono le altre e non lei che sarebbe l’unica vera. Ma “qui si parrà la tua nobilitate” direbbe Dante. Bisogna vedere tra i due, WT e GRIS, chi riesce a “dimostrare” e non solo a “dire” (il testo dice infatti “dire e dimostrare”) chi ha ragione. Avrà ragione, dirà il vero chi può esibire le prove, o che la WT è davvero una falsa religione o che il GRIS, nei suoi confronti, ha preso un granchio.
Le prove consistono chiaramente negli accertamenti, nella critica documentaria che il GRIS esibisce continuamente. Le prove di smentita della WT dovranno parimenti consistere in altrettanto convincenti dimostrazioni del contrario. E se per caso succedesse che non le riesce bene questo lavoro, se risulta che la Dirigenza geovista annaspa, se deve coprire una bugia con altre bugie, o se preferisce nascondere la terra facendo una buca ancora più grande che lascia nuova terra in giro... allora, allora il lettore bereano capirà da sé da quale parte sta la verità e la ragione.
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Man hu? Cos'è?
21/03/2005 10:14
 
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E la parola divenne .. gruppo.

"Gente Ricordate Io Sono"

Bhe questa me la potevo risparmiare per l'area umoristica...

[SM=g27829] [SM=g27830] [SM=g27827] [SM=g27828] [SM=g27835]
21/03/2005 14:30
 
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Re:


Gli attti di fede si fanno solo a Dio. Il lavoro del GRIS è una ricerca che deve essere vagliata, controllata, certificata, non creduta.


Questo è quello che pensi tu. Perchè si accanisce allora principalmente o esclusivamente sui TdG?
Non ci so o altre migliaia di sètte in giro per il mondo che bisogna concentrarsi solo sui TdG?
O il GRIS ha paura SOLO di loro?
21/03/2005 19:54
 
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Re: Re:

Scritto da: anonimo8 21/03/2005 14.30

Perchè si accanisce allora principalmente o esclusivamente sui TdG?
Non ci sono altre migliaia di sètte in giro per il mondo che bisogna concentrarsi solo sui TdG?
O il GRIS ha paura SOLO di loro?



Accanisce? Sui TdG? Macché!
Si accanisce contro le bugie e a favore dei Testimoni!
Il GRIS è un organismo pastorale e non accademico come lo è il CESNUR (Centro Studi Nuove Religioni) di Introvigne. Una struttura accademica deve per statuto interessarsi di tutte le migliaia di sette e gruppi religiosi.
Una struttura pastorale invece sceglie i propri ambiti di intervento lasciandosi guidare dalle richieste di aiuto dei fedeli. Ecco perché i Testimoni occupano la maggior parte delle cure pastorali del GRIS. Sono il gruppo più numeroso in Italia e perciò quello che crea più casi su cui intervenire.

Quanto ad avercela contro i Testimoni( e lo ripeteremo ogni volta che si fa questa lagnanza infondata) il GRIS non è CONTRO i Testimoni di Geova ma A LORO FAVORE. Non certo a favore della loro religione che ritiene essere un inganno ma a favore delle loro persone che l'inganno tiene prigioniere di illusioni e le spinge a fare scelte di vita autodistruttive.

E perché il discorso non suoni gratuito, ci basterà ricordare la raccomandazione, basata - si diceva - sulla ispirata parola di Dio, di non intraprendere gli studi universitari perché sarebbero stati inutili ai fini di utilizzare la laurea in quanto il mondo era lì per finire e nel giro dei 4 o 8 anni che ci volevano per prendere una laurea sarebbe già o scomparso o sarebbe stato per scomparire.
Siccome, come è risaputo, questa ammonizione è stata fatta nel 1969, il GRIS ritiene - e con buona ragione direi! - di fare opera liberatoria verso i TG che ancora si fidano dei saggi consigli provenienti dalla WT, consigli che vengono gabellati come provenienti dalla Parola di Dio, facendo conoscere queste mistificazioni della verità biblica dalla quale non si poteva trarre assolutamente che nel 1969 il mondo aveva una prospettiva massima di durare ulteriormente neanche una decina di anni.
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Man hu? Cos'è?
28/03/2005 09:09
 
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Io ho posto domande al GRIS di Roma (la sua email è romaverogris@yahoo.it) ed ho trovato molta servizievolezza e cordialità. Può essere che mi sbaglio? Staremo a vedere in futuro.
Certo è che bisogna sempre distinguere tra gli intenti dichiarati di un'associazione e il modo di onorarli da parte dei suoi membri. Anche in regime di democrazia esistono genitori tiranni.
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La verità vi renderà liberi (Gv 8:32) - La libertà vi renderà veri (Kate)
28/03/2005 17:08
 
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Continuo la presentazione del GRIS
MA ALCUNI “GRISSINI” NON SONO BUON PANE CHE SI LASCIA MANGIARE?
Quanto alla modalità di gestire l’apparato dimostrativo, si capirà (è da mettersi in preventivo per il GRIS come del resto per i proclamatori della WT) che potremmo incontrare persone capaci di argomentare e rispettosissime delle persone, come persone incapaci e ancora in via di addestramento e persone che si lasciano prendere la mano dall’emotività scantonando su parole e atteggiamenti che lasciano brutta impressione.
Ebbene, così come la WT prende le legittime distanze da certi suoi “rappresentanti” che non la rappresentano al meglio, così il GRIS avrà diritto di chiedere indulgenza non riconoscendosi rappresentato al meglio da chi è più carico di buone intenzioni che di saggezza e capacità dialogica.

Passando al GRIS di Roma, qui rappresentato sia dal sottoscritto novellino Petitio che dal veterano Berescitte, invitiamo chiunque a farci le sue fraterne rimostranze se toccasse a noi di far fare brutta figura alla nostra Associazione e se mancassimo in qualsiasi modo alla carità cristiana a cui le persone hanno diritto. Credetelo, siamo disposti a correggerci. Perché non cerchiamo la nostra gloria ma di servire al meglio Dio e i fratelli (tutti gli uomini cioè).
E, parimenti, invitiamo tutti, anche chi avesse avuto reale esperienza del GRIS, contattando altri “Grissini”, di aprirsi alla speranza di trovarne alcuni capaci di dialogare e che svolgono tale apostolato con spirito di servizio e per amore, sia della Verità divina che delle persone che sarebbero danneggiate dalla sua falsificazione.

Insomma noi vorremmo – e non ci sembra di chiedere l’impossibile – che non solo gente di qualunque credo ma perfino i TG stessi ci vedessero come noi vediamo loro: gente sincera, impegnata a far conoscere agli altri quello che personalmente si crede sia la verità biblica. Cioè bisognerebbe che ciascuno, sia di una parte che dell’altra, assegni ogni responsabilità di stortura di dottrina alla Organizzazione/Ente/Chiesa/Congregazione che ha alle spalle e a cui appartiene, giacché sia noi del GRIS, in quanto cattolici, che i Testimoni per parte loro, siamo portatori di una veduta biblica che non è nostra se non nel senso che l’abbiamo ricevuta e accolta, ma che fontalmente ci viene non dalla Bibbia stessa ma da una comunità che ci ha preceduto e che legge e capisce la Bibbia in un certo modo e così ce l’ha proposta e imposta da insegnare sotto pena di non riconoscerci più, scantonando, in quella Comunità.
Così, se è vero come è vero che nessuno ha il monopolio della verità, potremmo scambiarci reciprocamente una fiammella di luce che potrebbe esserci sfuggita e progredire insieme verso la Luce Eterna che è Dio. Amen!

PS
E 'ste cose nun le dicemo perché stamo sotto Pasqua. Devono valé pe' sempre (in linea de principio).
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Man hu? Cos'è?
31/03/2005 08:31
 
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Chi lo direbbe? La Wuoccetauar è d'accordo con Petitio!!!
Rubo da “Rassegna stampa” e dal tread di Achille “Noi rispettiamo le nuove religioni” del 26/03/2005 8.51 questa citazione presa dalla Torre di Guardia del 1/4/88, pp.24-25. Un articolo intitolato:

Smascherata la cristianità
«Nel 1955 i testimoni di Geova distribuirono milioni di copie dell’opuscolo La Cristianità o il Cristianesimo — Qual è "la luce del mondo"? Migliaia di opuscoli furono consegnati direttamente al clero della cristianità. E cosa diceva quell’opuscolo? Proprio alla maniera di Geremia, affermava: "Nonostante i suoi vantaggi che l’hanno fatta progredire nel campo economico, mentale e militare, la cristianità non ha dimostrato d’esser ‘la luce del mondo’. Perché no? . . . Essa non . . . predica né pratica il cristianesimo [della Bibbia]". Quindi poneva la domanda: "Se si smascherano le false religioni vengono forse perseguitati i loro seguaci? Si mostra bigotteria anticristiana?"

La risposta era: "No
; altrimenti Gesù Cristo sarebbe stato un bigotto persecutore dei Giudei, . . . e tutti i profeti di Geova [incluso Geremia] che vissero nei tempi antichi prima di Gesù sarebbero stati persecutori e bigotti, perché essi smascherarono la falsa religione dei Giudei apostati e delle nazioni pagane". Certo, per essere "la luce del mondo", i veri cristiani devono smascherare le "tenebre" spirituali. (2 Corinti 6:14-17) Questo non significa che vengano attaccati i singoli individui ma, piuttosto, il sistema che li tiene schiavi.»

Quindi la WT non solo condivide l’atteggiamento del GRIS ma lo imita totalmente!
E se è così, con quale ragione può criticarlo e far passare per diavoli sia il GRIS che i “Grissini”?


E poi dice che il geovismo non accetta i misteri...
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est modus in rebus
13/04/2005 06:10
 
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Il nemico comune: il PREGIUDIZIO

Per pregiudizio non si deve intendere un giudizio dato in precedenza, che viene applicato preventivamente. Se così fosse sarebbe da benedire. Tutti noi, in tutte le attività che svolgiamo, facciamo uso di giudizi tratti preventivamente dall’esperienza, codificati, incasellati ecc... che ci fanno da guida per il modo migliore di affrontare le situazioni. Per esempio la guida dell’auto diventa tanto più sicura e spedita quanto più il soggetto ha pre-assimilato e automatizzato tutti i movimenti sequenziali per farla obbedire alla volontà. Così chi fa un’operazione chirurgica, che agli occhi del profano potrebbe sembrare un individuo senza cuore, la svolge con quella sua sbrigatività che la rende più sicura e precisa in forza di un pre-apprendimento della procedura ricavato dall’esperienza ecc... Questo bagaglio di “giudizi” formulati in pre-cedenza in effetti non sono pregiudizi ma semmai post-giudizi, giudizi cioè formulati a ragion veduta, dopo un debito accertamento che, se era il caso, li ha anche corretti se approssimativi prima di codificarli tra le certezze.

Ma il pregiudizio (che è un giudizio negativo perché comporta ignoranza, faciloneria, presunzione e anche cattiveria) deriva dalle parole latine “prae iudicium” dove quel “prae” significa “al di fuori di”. E quindi i pregiudizio consiste in un giudizio non solo pre-formato ma anche, e qui sta la sua negatività, ricavato fuori dall’accertamento della realtà, basato sul sentito dire, su preconcetti, su apriorismi indebiti, senza aver verificato attentamente e personalmente tutti i fattori coinvolti, formulato con superficialità, faciloneria, in modo raffazzonato, anche sulla base emotiva di un sentimento di rigetto, e soprattutto senza aver visto e verificato di persona se le cose stanno realmente così.

E ci siamo! Stiamo, come si vede, per evitare il mostro mentale del pregiudizio, al sacrosanto invito a coltivare per contro la lodevolissima attitudine “bereana” di watchtoweriana memoria! Cosa così logica, così auspicabile, che noi ci aspetteremmo che nessun TG o ex TG, ossequiente alla propria bereanità, trascurerebbe di accertarsi di cosa sia realmente il GRIS e i “Grissini” prima di bocciarli sulla base pregiudizievole di un sentito dire, magari preso per fede dalla bocca degli Anziani rappresentanti ufficiali della WT! Che altro potrebbero dire se non che è demoniaco dal momento che contrasta l’Organizzazione a cui si sono votati?
Ma un bereano vero non dovrebbe accertare di persona anche la fondatezza di tale giudizio negativo degli Anziani? Non dovrebbe vedere di persona se le cose stanno realmente così?

Il sottoscritto potrebbe anche ammettere, anzi ammette, che un tempo dava l’impressione di poca carità parlando con i Testimoni. Ma succedeva perché ero molto giovane, loro mi provocavano e io, immaturo e ingenuo al punto da non capire che lo facevano apposta per colpevolizzarmi, mi alteravo distruggendo così, agli occhi del fratello cattolico convocante, (non è razionale ma è un effetto psicologico corrente) ogni valore di dimostratività nella confutazione che facevo della loro dottrina .
Ma si cresce (il forum per questo è una scuola impagabile e io ho letto molto prima di cominciare a scrivere!) e ora le cose sono diverse: la formula saggia è, rispetto massimo per le persone erranti, determinazione spietata per l’errore che le danneggia. Questo dovrebbe trasparire dal modo con cui noi “Grissini” conduciamo i nostri post.
Se poi qualcuno è così suscettibile da urtarsi per un nonnulla o così distratto da non capire che ce l’abbiamo “con l’errore” e non “con gli erranti”, cioè con le persone dei Testimoni che intendiamo servire perché le riteniamo vittime di inganno (compresi i capi che sono a Brooklyn i quali, se non sono consapevoli, vanno ritenuti vittime del sistema già codificato; vittime quindi dell’organizzazione, della ditta WT, la Società Torre di Guardia, multinazionale dell’editoria) allora non ci resta che pregare per lui.
Petitio & Berescitte

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Man hu? Cos'è?
13/04/2005 22:26
 
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Guarda che...

Guarda che se ti disassociamo o ti dissoci (parlano gli anziani di congregazione) tu perderai per sempre la possibilità di vivere per sempre su una terra paradisiaca!

Questo è quanto mi dissero una decina d'anni fa.

Questo è terrorismo psicologico.
Se un terrorista (islamico o non) viene condannato, incarcerato ecc., ecc., perché ciò non viene fatto nei confronti dei rappresentanti più eminenti della WTBTS?


Supremo Vindice

"Cio' che facciamo in vita riecheggia nell'eternita'!"
02/05/2005 09:05
 
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www.testimonidigeova.net/indice_libri.htm

Il gigante di cartone...con la trave nell'occhio.
Analisi critica della chiesa cattolica romana e di uno dei suoi tentacoli, il GRIS.

In questo libro Umberto Polizzi, giornalista e scrittore, analizza la condotta dell'alto clero cattolico, il Gigante di cartone, e in particolare di un tentacolo della chiesa cattolica romana, il GRIS (Gruppo di ricerca e informazione sulle sette). Analizza la figura del fondatore Marinelli e i metodi discutibili adottati da questo gruppo che dovrebbe fare ricerca e fornire informazioni sui cosiddetti Nuovi Movimenti religiosi. Polizzi evidenzia che il GRIS e altri gruppi simili, si manifestano in realtà come veri e propri gruppi "antisette" che contribuiscono a fomentare la discriminazione e l'intolleranza religiosa verso i gruppi religiosi minoritari e in particolare i cristiani testimoni di Geova.
Azzurra 7 Editrice Tel. e FAX: 0039 041 448675 - 1999 - Umberto Polizzi -
Per info o ordinazioni: www.azzurra7.it - info@azzurra7.it - ordini@azzurra7.it
02/05/2005 09:09
 
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Lettera aperta AL PRESIDENTE NAZIONALE DEL GRIS
I TdG tentano una difesa, sinceramente non so quanto credibile.....

dal sito:
www.cristianitestimonidigeova.net/art0503.htm


Egregio presidente,

con questa missiva desideriamo sottoporre alla sua attenzione alcune osservazioni, per indurla a riflettere seriamente sulla gravità delle accuse che il vostro gruppo si ostina a propinare. Accuse del tutto infondate e spesso basate su dichiarazione di fuoriusciti, che andrebbero prese con le pinze.

Premettiamo che personalmente rispettiamo qualunque scelta uno ritenga opportuno fare. Pertanto anche verso gli ex Testimoni non nutriamo animosità, ma un sentimento di sincero interesse e profonda considerazione cristiana. Purtroppo, però, abbiamo avuto modo di riscontrare che non accade sempre lo stesso da parte di alcuni ex Testimoni, animati da livore e disprezzo nei confronti degli ex conservi. Dispiace appurare che spesso essi descrivano la nostra congregazione solo in termini dispregiativi, con esplicite dichiarazioni diffamatorie, perlopiù consistenti in affermazioni non veritiere o quanto meno basate su verità travisate. E' mai possibile che non venga ricordata nessun'esperienza positiva della precedente affiliazione? E' mai possibile che quei fratelli che si amavano tanto (o che forse si amavano solo a parole) ora siano ricordati e descritti solo come ingannatori, manipolatori di menti fragili e distruttori di famiglie? Appropriatamente leggiamo in Matteo 5:11-12: "Felici voi, quando vi biasimeranno e vi perseguiteranno e mentendo diranno contro di voi ogni sorta di cose malvage per causa mia. Rallegratevi e saltate per la gioia, perché la vostra ricompensa è grande nei cieli; poiché in questo modo perseguitarono i profeti prima di voi."

Anche alla luce di quanto affermato sopra, riteniamo discutibile l'operato dei cosiddetti gruppi di ricerca sulle sette, come il vostro (ora denominato Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa). Infatti, l'etichetta “gruppo di ricerca” lascerebbe intendere che si tratti di studio serio e imparziale. Ma, come dimostra l'acredine con cui viene portata avanti la battaglia, questi gruppi sono tutt'altro che imparziali. Dietro la maschera di paladini della libertà, abbiamo la sensazione di vedere moderni Torquemada, che vedono dappertutto moderni Serveto, Socini, Hus, Tyndale, che sarebbero così pericolosi per l'ordine pubblico (sic!). Cambiano certo i metodi, ma non la sostanza. Niente più roghi o brutali torture. Ora basta ghettizzare i nuovi "eretici", basta bollarli come plagiatori, rovina famiglie e dipingerli col colore dell'assolutismo totalizzante: che ironia! Sono gli stessi colori della vera faccia dell'intollerante, nascosta dalla maschera. Non si capisce, infatti, come è possibile che non additiate mai anche un solo aspetto positivo dei gruppi che studiate (fra cui in particolare i testimoni di Geova), che attraggono migliaia di persone? A quanto risulta, non si usa alcun metodo scientifico serio. Al contrario, cosiddetti gruppi di studio come il vostro, si possono considerare delle vere "controsette" che spesso manifestano gli stessi atteggiamenti intolleranti che attribuite ad altri. I fatti indicano che i membri di questi gruppi sono animati più da motivazioni faziose e intrise di pregiudizio, che dal desiderio di realizzare uno studio obiettivo e scevro di preconcetti. Che poi la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova sia la quasi esclusiva vittima dell'intollerante attivismo del vostro gruppo, è cosa ampiamente dimostrabile. E' evidente dai temi dei vari convegni da voi organizzati, dai vostri scritti e dai comunicati stampa che enfatizzano sempre il pericolo numero uno: i Testimoni di Geova. Le altre "sette" pare siano solo un pretesto, un paravento di obiettività per i gruppi come il vostro che in realtà le menzionano appena. Al riguardo, rincuoranti sono per noi le parole ispirate dell'apostolo Pietro: "Se siete biasimati per il nome di Cristo, felici voi, perché lo [spirito] della gloria, sì, lo spirito di Dio, riposa su di voi. Comunque, nessuno di voi soffra come assassino o ladro o malfattore o come uno che si intromette nelle cose altrui. Ma se [soffre] come cristiano, non provi vergogna, bensì continui a glorificare Dio in questo nome (1 Pietro 4:14-16). Inoltre ci sforziamo di applicare la seguente esortazione di Cristo: “Ma io vi dico: Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano;....Infatti, se amate quelli che vi amano, che ricompensa ne avete? Non fanno la stessa cosa anche gli esattori di tasse?” (Matteo 5:43-46).

Un errore di fondo del vostro gruppo, come degli altri simili, è che il vostro approccio è imperniato su informazioni desunte in gran parte o esclusivamente da fuoriusciti animati da bellicosità e livore. Sarebbe serio uno studio sul sacerdozio cattolico costruito intervistando esclusivamente ex preti? E' interessante al riguardo quanto afferma B. Wilson, professore emerito di sociologia all'università di Oxford: “I delusi e gli apostati, in particolare modo, sono informatori le cui prove sono da usare con circospezione. Il fuoriuscito ha in genere bisogno di autogiustificarsi. Cerca di ricostruire il proprio passato, di scusare la sua ex affiliazione e di screditare coloro che una volta erano i suoi compagni più intimi. Non è raro che impari a crearsi una ‘storia di atrocità' così da spiegare come mai - manipolato, coercito, o frodato - sia stato spinto ad unirsi a, o a restare all'interno di, un'organizzazione che ora rinnega e condanna. I fuoriusciti, le cui narrative sono sensazionalizzate dalla stampa, hanno cercato talora di trarre profitto dalle loro esperienze vendendo i loro racconti a giornali o pubblicando libri”. ( The Social Dimensions of Sectarianism. Sect and New Religious Movements in Contemporary Society, Oxford , 1992, p.19)

Riteniamo inoltre riprovevole, il vostro tentativo di screditare i testimoni di Geova facendo ricorso a quel processo di trasposizione, che in psicanalisi è definito "transfert". Organizzazioni discriminatorie, come la vostra, stanno effettuando una specie di "transfert" premeditato attribuendo ai testimoni di Geova dati, fatti (o meglio misfatti) e azioni che riguardano invece altri gruppi religiosi. Si fa riferimento a specifiche infrazioni alla legge perpetrate da organizzazioni che operano al riparo della libertà di religione. Poi vengono menzionati insieme i testimoni di Geova. Ed ecco realizzato il transfert, attribuendo ai Testimoni le azioni e le pratiche addebitate agli altri. E così li ponete furbescamente nella cornice delle aggregazioni religiose considerate deleterie per la società. In realtà, alla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, da tempo riconosciuta dallo Stato italiano, va riconosciuto il merito di essere stata portatrice di fondamentali valori etico-religiosi (famiglia, pace, sviluppo dell'intero individuo) e di aver rappresentato uno stimolo al rinnovamento in campo dottrinale. Il pacifismo e l'obiezione al servizio militare, non è più un disvalore secondo i più recenti orientamenti costituzionali. La persecuzione dei testimoni di Geova durante la Resistenza sotto il fascismo e ancor più sotto il nazismo (migliaia persero la vita) ci presenta all'opinione pubblica, pur nella diversità, come una realtà degna di riconoscimento. Interessante notare la stretta analogia fra i metodi usati per perseguitare e discriminare i cristiani delle origini e noi cristiani dei tempi moderni. Questa lotta al proliferare delle nuove religioni non è la nuova occupazione per nascondere il vuoto che caratterizza le religioni tradizionali più diffuse, in particolare la religione cattolica?

Sconcertante poi, è l'impegno da voi profuso per ostacolare la stipula dell'intesa tra lo stato italiano e la Congregazione stessa e addirittura per indurre il governo a revocare il riconoscimento della personalità giuridica. Non dovrebbe essere accolto con favore il desiderio di una confessione religiosa di conformarsi a quella che non è altro che una disposizione sancita dalla Costituzione stessa, per regolare i rapporti fra stato e comunità religiosa? Perché viene tanto temuta? Padre Giuseppe De Rosa, nel quaderno 3028 di Civiltà Cattolica scrisse: "La paura, l'angoscia, il bisogno di certezze che viviamo rendono affascinante quel senso di identità offerto dai Testimoni, ai quali io devo riconoscere una vita morale seria e severa". Perché questo allarme e questo sgomento dunque? Si dovrebbe temere, e addirittura ostacolare il proliferare di persone che promuovono un simile stile di vita? Appropriatamente Gesù profetizzò: "Quindi vi daranno alla tribolazione e vi uccideranno, e sarete odiati da tutte le nazioni a causa del mio nome (Matteo 24:9,10).

In ogni società civile e democratica la critica e la polemica, anche nel campo religioso, sono manifestazioni di pluralismo e sinonimo di libertà di pensiero e di critica. Tuttavia, il ricorso di una confessione, di un gruppo ad essa legato o anche di un gruppo laico, alle autorità civili come "braccio secolare" è manifestazione di intolleranza e azione anticostituzionale da parte di compiacenti organi statali che si prestano ad essere così strumentalizzati! Eppure questa è la costante linea seguita dal clero nel corso dei tempi. Con Costantino iniziò la violazione della libertà religiosa non contro il paganesimo, ma contro gli "eretici" cristiani. Ma riuscite voi ad immaginare Gesù Cristo e gli apostoli impegnati, anche sul piano politico, ad ostacolare l'affermazione dei diritti altrui? Non risulta, nel Nuovo Testamento, che abbiano mai suggerito di rivolgersi ai governanti per annientare i loro nemici. Piuttosto, nella parabola del buon grano e della zizzania, Cristo disse: "Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura" e precisò che soltanto 'gli angeli' avrebbero dovuto bruciare la zizzania (Matteo 13:30, 39-42).

Sicuramente sarebbe più nobile e dignitoso finalizzare le vostre azioni a ricercare e fornire informazioni accurate, che possano contribuire a creare un'atmosfera basata sulla comprensione, sulla tolleranza e sul rispetto reciproco, in particolare verso chi si associa a gruppi minoritari, anziché creare un clima decisamente ostile e intollerante, come in realtà state facendo. Sarebbe auspicabile impostare questo vostro lavoro in maniera chiaramente positiva di formazione delle coscienze e della fede, anziché l'abbattimento della fede altrui. Troppo spesso si dimenticano le parole ispirate dell'apostolo Paolo, che leggiamo nella sua lettera ai Romani 12:17-21: "Non rendete a nessuno male per male. Provvedete cose eccellenti davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, siate pacifici con tutti gli uomini. Non vi vendicate, diletti, ma fate posto all'ira ; poiché è scritto: "La vendetta è mia; io ricompenserò, dice Geova". Ma, "se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli qualcosa da bere; poiché facendo questo accumulerai carboni ardenti sulla sua testa". Non farti vincere dal male, ma continua a vincere il male col bene."

Un'ultima osservazione, non meno importante, sull'accusa che noi saremmo intolleranti nei confronti degli ex Testimoni e in particolare verso coloro che sono uniti da stretti vincoli familiari. Eloquenti sono le parole de La Torre di Guardia del 15 aprile 1988, p. 28, sufficienti per smentire tali dichiarazioni: "L'espulsione dalla congregazione cristiana non comporta la morte immediata, per cui i vincoli familiari sussistono. Pertanto un disassociato o dissociato può continuare a vivere a casa con la moglie cristiana e i figli fedeli. Il rispetto verso i giudizi di Dio e il provvedimento preso dalla congregazione spingerà la moglie e i figli a riconoscere che con la sua condotta egli ha alterato il legame spirituale che precedentemente li univa. Ma, dato che la sua disassociazione non pone fine al vincolo coniugale o alla parentela, i normali rapporti familiari e affettivi possono continuare”. Al contrario ci teniamo a sottolineare che sia la porta della Sala del Regno, sia quella del nostro cuore è sempre aperta per riaccogliere tutti coloro che si pentono e intendono compiere i passi necessari per rientrare a far parte della comunità stessa. Il tutto in armonia con le parole di Gesù riportate in Luca 15:1-7: "Allora egli pronunciò loro questa illustrazione, dicendo: "Chi è fra voi l'uomo che, avendo cento pecore, se ne smarrisce una non lascia le novantanove nel deserto e non va in cerca della smarrita finché non la trovi? E, trovatala, se la mette sulle spalle, rallegrandosi. E giunto a casa, raduna gli amici e i vicini, dicendo loro: ‘Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era smarrita'. Vi dico che così ci sarà più gioia in cielo per un peccatore che si pente che per novantanove giusti che non hanno bisogno di pentirsi” (Vedi anche Luca 15:24).

Nella nostra Comunità ci sono migliaia di individui di ogni età, cultura ed estrazione sociale, che sono molto felici di aver aderito a questa fede religiosa (Salmo 33:12). Alcuni di questi sono stati liberati dal laccio della droga, dell'alcolismo e della criminalità. Molte famiglie sull'orlo della separazione si sono riunite felicemente grazie ai contatti con i Testimoni di Geova che li hanno indirizzati ai principi biblici ( 1 Pietro 3:16,17). Perché dunque descrivere questa congregazione a tinte fosche, quando la realtà dei fatti dimostra che negli oltre 100 anni di presenza attiva in ogni parte della terra non risulta che questi cristiani debbano farsi perdonare crociate, torture, roghi, guerre fratricide, stermini di massa, traffici di schiavi, sostegni a criminali di guerra, sostegni a politici corrotti, ecc. Perché dunque tanta isteria nei nostri confronti?
02/05/2005 10:49
 
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Che bello, noi non c'entriamo per niente!
Sono molto contento di questa lettera.
A prescindere dalle bugiette e dalle studiate omissioni di ciò che andava detto, abbiamo che, se ho letto bene, in nessuna parte si lamenta l'operato del GRIS di Roma, così come viene esercitato in questo FORUM. Infatti noi, in quanto Grissini:

- lasciamo alla responsabilità del ex sia l'onere delle loro recriminazioni sia le dimostrazioni atte a confermarle come veritiere;

- focalizziamo il nostro discorso esclusivamente sul piano dottrinale (più Berescitte che io come si sa) e cioè di difesa alla veridicità della Bibbia, discorso che evidentemente è a favore dei TG e non contro , se e quando essi siano ovviamente "bereani, sinceri, tolleranti, aperti, schietti..." ricercatori della verità biblica, di cuore retto, ben disposto.
La nostra ricerca infatti è alle fonti (e questo risponde al criterio di scientificità) documentando sempre, e il nostro studio è serio e imparziale, come desiderano gli estensori della lettera.

- non ci lasciamo andare a gratuite recriminazioni o lagnanze come fanno gli estensori della lettera che non si sbilanciano mai a dire con precisione ove e quando il GRIS avrebbe agito malamente. Noi diciamo con entrema chiarezza dove e quando la WT ha imbrogliato la verità biblica e i suoi Testimoni;

- non usiamo neanche del trucco geovista (già denunciato più volte da Bery) di lamentare "persecuzione religiosa" laddove sanno che stiamo facendo "opera di pubblica utilità" denunciando non i TG, che sono innocenti e inconsapevoli vittime, ma la loro organizzazione editoriale americana che li sfrutta utilizzandoli come "agenti pubblicitari" ad opera gratuita. E' il solito trucco vile della WT che si nasconde dietro i suoi adepti facendo rivolgere a loro il biasimo che è indirizzato a lei, per farli sentire perseguitati!

- quando Gesù ha profetizzato ai suoi seguaci che sarebbero stati perseguitati a causa Sua, voleva dire che il mondo si sarebbe ribellato al messaggio cristiano, non comprendeva di certo i Grissini che lottano contro chi deforma quel messaggio! -

- osservo anche che privatizzare per sé una persecuzione che il mondo ha rivolto contro tutti i discepoli di Cristo per secoli e secoli, prima ancora che i TG esistessero, è una autentica nefandezza nei confronti del merito di milioni di cristiani morti per la testimonianza alla fede e per la trasmissione intatta di quella Bibbia, con la quale Brooklyn oggi imbandisce i suoi sofismi deformanti e il suo cibo inquinato.

- Achille ha pensato per questo forum anche una sezione "Non solo critica" e il mio collegata Grissino Berescitte, come si sa, ha perfino aperto un 3D ove si ad esporre (e lui è stato il primo a farlo) i lati positivi della vita dei TG. Se poi quel 3D fa fatica a procedere perché è difficile trovarne, la colpa non è certo nostra. Abbiamo teso una mano di benevolenza.

Potrei continuare...
Quindi noi andiamo avanti, nel nome del Signore, e ci aspettiamo, sia dai TG bereani che dagli ex, nonché da parte di chi cerca orientamento per valutare con esattezza dove conduce la fede geovista, riconoscimenti e preghiere per la nostra gratuita fatica prestata a loro servizio.
Baci!
Petitio.
_________________________
Man hu? Cos'è?
02/05/2005 13:46
 
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Come complemento a quanto scritto da Petitio...
Aggiungerò che se (un se che equivale a certamente) se alcuni Grissini, sia di Roma che d'Italia, abbiano mancato alla loro deontologia professionale: 1) di documentare ciò che dicono, 2)di agire con la dolcezza e il rispetto di chi deve rendere ragione della speranza che è in lui, 3) di chi sa di aver a che fare con le persone e perciò deve ben distinguerle dall'errore e via dicendo... se insomma ci sono alcuni di noi che mancano in questo...

... questo è un argomento che non vale niente. Perché qualsiasi denominazione religiosa ha, ove più ove meno, dei fedeli rappresentanti dell'ideale che si propone con lo statuto e dei soggetti che non vi sono tanto fedeli. Infatti anche i TG hanno le loro pecore nere. E' un'autentica ingenuità credere che loro, nei confronti dei loro ex siano TUTTI teneri e dolci come protestano di essere. Il solo affermarlo già li pone sul piano dei mentitori. Ma non mancano le più ampie documentazioni sia di testimonianze che di stampati per sfatare questo mito del loro ostentato buonismo.

E anche la lagnanza ripetuta di sentirsi quasi unicamente tartassati dalla critica ha la sua logicissima spiegazione nel fatto che essi,
- per il numero,
- per l'attività insistente,
- e per l'uso distorto della Bibbia adoperata non come uno strumento di verità ma come un cavallo di Troia per eludere i centri inibitori della prudenza dialogica, sono quelli che fanno più problema tra i vari NMR circolanti in Italia.
Quindi il GRIS, che è un'associazione pastorale (che cioè si preoccupa di portare aiuto alla fede e non di fare su di essi un discorso asettico e accademico come fa il CESNUR o la sociologia delle religioni) è più che giusto che moltiplichi i suoi interventi, semplicemente rispondendo agli appelli che gli vengono rivolti, e lo farà tanto più quanto più i TG moltiplicheranno i loro attentati alla verità, danneggiando la fede dei fratelli.
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est modus in rebus
02/05/2005 21:32
 
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Ma come osano lamentarsi delle critiche che vengono loro rivolte se le loro riviste dipingono come satanica la Chiesa Cattolica ogni piè sospinto? Io chiamo l'operato del GRIS legittima difesa.

Ciao
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
15/05/2005 13:50
 
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...Un'ultima osservazione, non meno importante, sull'accusa che noi saremmo intolleranti nei confronti degli ex Testimoni e in particolare verso coloro che sono uniti da stretti vincoli familiari. Eloquenti sono le parole de La Torre di Guardia del 15 aprile 1988, p. 28, sufficienti per smentire tali dichiarazioni: "L'espulsione dalla congregazione cristiana non comporta la morte immediata, per cui i vincoli familiari sussistono. Pertanto un disassociato o dissociato può continuare a vivere a casa con la moglie cristiana e i figli fedeli. Il rispetto verso i giudizi di Dio e il provvedimento preso dalla congregazione spingerà la moglie e i figli a riconoscere che con la sua condotta egli ha alterato il legame spirituale che precedentemente li univa. Ma, dato che la sua disassociazione non pone fine al vincolo coniugale o alla parentela, i normali rapporti familiari e affettivi possono continuare”. ...

Nessuno ha mai messo in dubbio che la disassociazione ponga fine ai vincoli familiari. Questo potrebbe accadere solo se le persone venissero lapidate, uccise, come avveniva un tempo. Solo che ora ai TdG non è consentito applicare questo tipo di "giustizia" (cfr. http://www.infotdgeova.it/apo.htm ).

Si noti comunque che la succitata rivista, che dovrebbe dimostrare come i rapporti con parenti e familiari rimangano inalterati, tranne che con l'espulso non c'è più "associazione spirituale", si riferisce ad una situazione ben precisa che vede coinvolto un padre che abita nella stessa casa con i suoi familiari. Non avviene la stessa cosa però quando la disassociazione riguarda altri componenti della famiglia o parenti maggiorenni che non vivono sotto lo stesso tetto. Infatti questo viene detto nella stessa pagina della Torre di Guardia citata da questi anonimi TdG: «La situazione è diversa se il disassociato o dissociato è un parente che vive fuori di casa o non è dell’immediata cerchia familiare. Potrebbe essere possibile non avere quasi nessun contatto col parente. Anche se eventuali questioni di famiglia richiedessero qualche contatto, è certo che questi contatti dovrebbero essere mantenuti al minimo, in armonia col principio divino di "non mischiarsi con alcuno che, chiamandosi fratello, sia un fornicatore [o colpevole di un altro peccato grave] … con un tale non dovete neppur mangiare". - 1 Corinti 5:11. Si capisce che questo può essere difficile, a causa dei sentimenti e dei vincoli familiari, ad esempio dell’ amore che i nonni provano verso i nipoti. Tuttavia questa è una prova di lealtà a Dio [...] Chiunque provi la tristezza e il dolore che il parente disassociato ha in tal modo causato, può trovare conforto ed essere incoraggiato dall’ esempio di alcuni parenti di Cora» (La Torre di Guardia del 15/4/1988, p. 28, il grassetto è mio).

Come si fa a citare una rivista, che dimostrerebbe l'infondatezza di un'accusa, evitando però di citare le parole, contenute nella stessa pagina, in cui si dimostra invece la fondatezza dell'accusa, per quanto riguarda i parenti e familiari che non abitano nella stessa casa?

Simili direttive, che producono vere e proprie separazioni nelle famiglie, sono state espresse in diverse occasioni:
«Nel caso del parente disassociato che non abita nella stessa casa, i rapporti con lui sono pure limitati a ciò che è assolutamente necessario. ... questi rapporti sono limitati ed anche eliminati completamente se è possibile. ... Che fare se una persona espulsa dalla congregazione visita improvvisamente parenti dedicati? Che deve fare in tal caso il cristiano? Se è la prima volta che viene fatta la visita, il cristiano dedicato può, se la coscienza glielo permette, mostrare riguardi familiari in questa particolare occasione. Ma se la coscienza non glielo permette, non ha l’obbligo di farlo. Se gli usa cortesia, il cristiano deve però specificare che questa non deve diventare un’abitudine. Se lo diventa ciò non è diverso dall’'associarsi a qualsiasi altra persona disassociata, e va contro lo spirito del decreto di disassociazione. Si dovrebbe far capire al disassociato che ora le sue visite non sono benvenute come prima, quando camminava rettamente con Geova» (et 15/1/1962, p. 42, grassetto mio).

«Un’altra sorta di perdita può essere sentita dai nonni cristiani leali i cui figli siano stati disassociati. Forse avevano l’abitudine di visitare regolarmente i loro figli, avendo così occasione di stare con i loro nipoti. Ora i genitori sono disassociati perché hanno rigettato le norme e le vie di Geova. Quindi le cose non sono le stesse nella famiglia. Senza dubbio, i nonni devono determinare se qualche necessaria questione familiare richieda un limitato contatto con i figli disassociati. E a volte i nipoti potrebbero visitarli. Com’è triste, però, che con la loro condotta non cristiana i figli interferiscano col normale piacere che provavano i nonni! […] A volte un cristiano il cui coniuge sia stato disassociato si sente isolato. Com’è stato menzionato sopra, il coniuge espulso ha mostrato di non essere la sorta di persona che vogliamo avere attorno. E dobbiamo stare attenti per non essere implicati nell’associazione con lui solo perché vogliamo visitare o aiutare il coniuge cristiano. Perciò la visita si può fare forse quando il disassociato è fuori di casa» (wt 15/6/1983, p. 31).

«Lealtà a Dio quando un familiare è disassociato. Il servitore di congregazione considera i consigli contenuti alle pagine 700-702 de "La Torre di Guardia" del 15 novembre 1970 e nel libro "Lampada", pag. 178. L'amore verso Dio e la lealtà verso la vera adorazione ci dovrebbero spingere a rispettare il decreto di disassociazione. Se qualcuno persiste in un'associazione che non è assolutamente necessaria con un familiare disassociato che vive fuori di casa, il comitato dovrebbe amorevolmente aiutarlo a capire i princìpi inerenti e a conformarsi ai consigli biblici. Se un disassociato non abita nella casa, 2 Giovanni 9-11 mostra che non lo dovremmo "mai ricevere nella nostra casa né rivolgergli un saluto". L'insistenza a trascurare il comando biblico di "cessar di mischiarci in compagnia" di tale persona può condurre alla disassociazione, ma questa non dovrebbe essere la ragione della nostra ubbidienza, non è vero? Se amiamo Geova, ubbidiamo alla sua Parola. - 1 Giov. 5:3».

Se tutto questo non è intolleranza verso parenti e familiari...

Saluti
Achille
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