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La mia prima volta al culto dei Testimoni di Geova

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2005 16:00
15/02/2005 12:34
 
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Trascrivo una mia esperienza, riportata già nel vecchio forum.

Domenica 5 settembre 2004
Ebbene me l'ero ripromesso l'ho fatto. Accogliendo l'invito di un TdG, mio amico, e con l'opzione "io da te, tu da me" ho partecipato al mio primo incotro in una Sala del Regno.
Volevo farlo anche per comprendere meglio, capire di più, le logiche, le modalità, gli insegnamenti.

Considerazoni spicciole.
(Molti di voi già conoscono, ovviamente)

Devo dire che all'entrata il tutto mi è sembrato famigliare, perdonatemi se faccio il confronto con le sale nelle quali abitualmente mi ritrovo, infatti nessuna immagine, solo dei versetti qua e la.

Questi già mi creavano un certo malessere però, infatti i versetti citati non proclamavano il vangelo o le qualità del nostro Dio o/e Del Salvatore, ma esclusivamente la "lealtà" e "l'ubidienza" allo Schiavo Fedele Il passo più affisso è: Matteo 24:45.
Attraverso il quale, mi è parso, si appropriano il diritto di essere guida del popolo di Dio e della Sua Chiesa (un errore, a mio avviso comune ad altri "network" religiosi).

Devo dire che il "culto" non mi è sembrato affato un culto ma solo un "feroce" indottrinamento.
Mi aspettavo preghiere, adorazione, lettura della Bibbia, canti, in effetti ce ne sono stati due o poco più. E poi due ore di studi, uno portato da due anziani, e un altra ora passata a rispondere a domande proposte dalla rivista.

Tutto era programmato, i canti, per esempio, citati sulla rivista quelli da fare, gli studi i passi da evidenziare, in pratica, da come ho capito, in tutto il mondo per quel giorno la dottrina da insegnare era la stessa in tutte le sale (anche questo, se ricordo bene, è comune ad altre religioni).

Praticamente di "culto" non ho visto nulla.
La guida dello Spirito assente, tutto freddamente programmato, celebrazione della santa cena assente, solo ed esclusivamente indottrinamento della WTS.
Si è parlato di lealtà alla schiavo fedele, di lealtà agli anziani, di pubblica denuncia dei peccati scoperti ai fratelli.

Si è parlato di come essere leali a Geova e sono stati fatti alcuni esempi, tutti tratti dal V.T.

Il primo esempio è stato di un personaggio che, vista la fornicazione del popolo, non perse tempo sguaino la spada e uccise gli amanti, poi migliaia di persone, sleali, sono state uccise.

Così iniziava il culto dei TdG ieri mattina.
Pensavo dentro di me, ora parlerano della lealtà del Signore Gesù, morto in obbedienza, e risorto, in obbedienza al Padre, per la redenzione dei peccatori, nulla.

Il "culto" è finito dopo lo studio, tra l'altro preparato e schematizzato nella rivista, con un applauso, anche questo devo dire mi ha stupito. Mai quanto l'inno finale ..... alla teocrazia !!!!!!!!

Un aspetto positivo ? Ho visto tutta gente in buona fede, sincera e convinta di quello che faceva.

Qualcuno ha scritto "vittime di vittime".

________________________________
Giovanni 14:6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l'avete visto».

17/02/2005 08:00
 
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Culto: cos'è?
Scritto da: alex.kirk:

Devo dire che all'entrata il tutto mi è sembrato famigliare, perdonatemi se faccio il confronto con le sale nelle quali abitualmente mi ritrovo, infatti nessuna immagine, solo dei versetti qua e la.

Anch'io ho avuto la stessa impressione quando sono entrato in una "chiesa" pentecostale, avventista, o di altri culti evangelici: sembrava di essere in sala del regno...

Devo dire che il "culto" non mi è sembrato affato un culto ma solo un "feroce" indottrinamento ... Praticamente di "culto" non ho visto nulla.

Mi spiegheresti meglio cosa intendi con l'espressione "culto"? Vuoi precisare ulteriormente che cosa manca nelle adunanze dei TdG che ti ha fatto concludere che non vi sia nulla in esse che si possa definire "culto"?

Ciao
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 17/02/2005 8.22]

17/02/2005 13:03
 
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il culto che no c'è
Ovviamente alex ripsonderà ad achille,
però anche io ho visto questo nella vita (non solo nella sala del regno) dei TdG:

Non metto in dubbio che i TdG chiamino culto le loro adunanze, ma il culto, nella vita cristiana (non solo cattolica), cioè per come è stato definito dalla storia scritiana ed è inteso comunemente è qualcosa di diverso. Anzi lo è anche per le altre religioni.

Spero di spiegare bene: Nel culto si riconosce la superiorità ddi DIo (qualunque esso sia) Ci si mette in una posizione di ascolto e di meditazione, in sui l'aspetto razionale del messaggio interagisce con i propri pensieri, ma anche con la vita. Da qui l'abbondanza (cioè no la rarità) di canti, di salmi, di inni di preghiere: io Ti riconosco come superiore e tic lodo e ti chiedo persono, e Ti riconosco come Padre (nel caso del cristianesimo) e ti ldo ti chiedo aiuto e perdono.


Nel caso delle adunanze c'è una ipertrofia razionalistica: tutto deve essere spiegato, ma soprattutto ripetuto e si deve"controllare" che sia stato capito e ripetuto.
Questo occupa circa la metà del culto domenicale (l'altra è il sermone) Se ho visto bene ci sono 3 cantici in due ore non di più.
Non dico che 3 non vanno bene 5 sì. £ o2 o 1 possono bastare e avanzare, ma la cosa stonata è la sproporzione tra l'aspetto dottrinale , di indottrinamento (chiamiamolo razionalistico, anche se le spiegazioni sono irrazionali) di"ripetizioni di concetti (non preghiere).

Nel culto cristiano si ripetono sì, ma sono preghiere (di lode, di richiesta di perdono e di aiuto), come effusione di amore, pentimento speranza (lasciamo stare se questa speranza è vera o no nel singolo, lasciamo stare se unno in quel momento pesa ad altr, cose umane): Questo occupa più della metà della messa.
L'unica parte più "razionalistica" (ovviamente in senso lato)
è l'omeli (ilsermone):
La seconda parte della messa (cattolica) ha ancora più accentuato l'aspetto di culto interiore, anche se fatta con peghiere e canti, perchè il centro è l'Eucarestia e la comunità che la celebra (ma nnon la spiega con fomende e risoste)

Spero di aver risposto, (Ovviamente alex risponderà in modo più diretto ad Axchille, io ho detto quello che ho visto io):
Le adunanze dei tdg in realtà sono espressione della loro teologia: una teologia ed un Dio senza misteri, razinale, comprensibile, del tutto a portata di uomo, che non ammete che l'uomo non lo possa comprendere del tutto.

ciao
17/02/2005 14:07
 
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Re: il culto che no c'è
Scritto da: enkidu 17/02/2005 13.03


Nel caso delle adunanze c'è una ipertrofia razionalistica: tutto deve essere spiegato, ma soprattutto ripetuto e si deve"controllare" che sia stato capito e ripetuto.
Questo occupa circa la metà del culto domenicale (l'altra è il sermone) Se ho visto bene ci sono 3 cantici in due ore non di più.



Sbagliato. Occupa molto di più che la metà del tempo. Ne occupa il 100% del tempo, inclusi i 2 cantici cantati che durano più o meno 3 minuti l'uno che anche su essi si medita sopra cantanto. Tutto va studiato e compreso, infatti le adunanze per noi sono uno "studio" attivo e non un ascoltare "sonnecchiando" (almeno questa è la caratteristica della messa cattolica).

Nel culto cristiano si ripetono sì, ma sono preghiere (di lode, di richiesta di perdono e di aiuto), come effusione di amore, pentimento speranza (lasciamo stare se questa speranza è vera o no nel singolo, lasciamo stare se unno in quel momento pesa ad altr, cose umane): Questo occupa più della metà della messa.
L'unica parte più "razionalistica" (ovviamente in senso lato)
è l'omeli (ilsermone):
La seconda parte della messa (cattolica) ha ancora più accentuato l'aspetto di culto interiore, anche se fatta con peghiere e canti, perchè il centro è l'Eucarestia e la comunità che la celebra (ma nnon la spiega con fomende e risoste)



Ecco perchè la magioranza dei cattolici non sanno un bel niente o pochissimo della propria religione...passate il tempo a cantare, a dire preghiere ripetitive... anzichè a studiare [SM=g27828]



Seabiscuit
17/02/2005 14:53
 
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"Ecco perchè la magioranza dei cattolici non sanno un bel niente o pochissimo della propria religione...passate il tempo a cantare, a dire preghiere ripetitive... anzichè a studiare"

Come per la predicazione, Gesù e gli Apostoli passavano molto del loro tempo anche a studiare... [SM=g27816]
Saluti, Mario
---------------------
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17/02/2005 17:07
 
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culto e conoscenza
sono felice per te se che sai tutto di Dio e lo conosci.
Qualcuno diceva "Quanto imperscrutabili sono i tuoi disegni".
figurati io pensavo che Dio fosse più grande del mio cervello o del cervello di ogni uomo e invece scopro ora che se mi rivolgo alla più vicina sala del regno non avrò più dubbi e avrò le certezze.

Che bello !!! l'uomo per secoli è stato angosciato dal problema del male , persone come Agostino, Tommaso PAscal Kierkegaard.
ed ora finalmente con un bellos studio biblico gratuito ed a domicilio saprò tutto
grazie
17/02/2005 17:50
 
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Re: culto e conoscenza

Scritto da: enkidu 17/02/2005 17.07
sono felice per te se che sai tutto di Dio e lo conosci.
Qualcuno diceva "Quanto imperscrutabili sono i tuoi disegni".
figurati io pensavo che Dio fosse più grande del mio cervello o del cervello di ogni uomo e invece scopro ora che se mi rivolgo alla più vicina sala del regno non avrò più dubbi e avrò le certezze.

Che bello !!! l'uomo per secoli è stato angosciato dal problema del male , persone come Agostino, Tommaso PAscal Kierkegaard.
ed ora finalmente con un bellos studio biblico gratuito ed a domicilio saprò tutto
grazie



Forse ci siamo fraintesi. Io non ho mica detto che so tutto di Dio. Ho semplicemente risposto al "tempo" e al "modo" che dedichiamo alle adunanze. Adunanze che tu contraponevi alla messa cattolica e dicevi che da noi è un indottrinamento che non ci fa conoscere Dio (almeno così ho capito, correggimi se sbaglio) mentre alla messa invece capite molto di più, appunto cantanto non solo 2 o 3 cantici...ma di più (?) e preghando di più (?)
Quindi secondo te cantanto e preghando di più anzichè studiando, sapete di più intorno a Dio?

Tu parlavi di differenza fra adunante dei TdG e della messa cattolica.


Seabiscuit

[Modificato da Seabiscuit 17/02/2005 17.51]

17/02/2005 17:57
 
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Il culto.... che ho capito
Be devo dire che dopo quanto ha scritto enkidu, che ringrazio, c'è poco da aggiungere.
Mi trovo in gran parte d'accordo con quanto ha detto sul culto.
Anche parte di ciò che dice Seabiscuit mi trova concorde.
La necessità cioè di documentarsi, leggere, studiare come piace dire ai Testimoni di Geova.

C'è una Via di mezzo che credo sia più giusta.
Lo studio per esempio, quanto lo erano i farisei, o gli scribi, eppure a loro non si rivolse teneramente il Signore Gesù.

La ripetizione di preghiere, dei gesti, dei rituali, la tradizione, anche questi non raccolsero il consenso del Signore Gesù.

Premesso che ritengo il rapporto personale con il Signore Gesù Cristo la chiave di svolta del Cristiano, che non è, cioè, l'appartenenza a questa o quella organizzazione che ci rende graditi a Dio, ma proprio il tipo di rapporto personale che si ha con Lui (Amore, riconoscenza, fedeltà, fede, accettazione per quanto ha fatto) chiedo aiuto alle scritture per definire quello che dovrebbe essere un culto di adorazione, almeno quello che dovrebbe significare oggi, dopo l'avvento, cioè, di Cristo, ed in attesa del Suo ritorno:

Giovanni 3:5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo".

Giovanni 4:20 I nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi dite che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare».
Gesù le disse: «Donna, credimi; l'ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre.
Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei.
Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori.Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità».

Giovanni 14:6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

1Corinzi 14:26 Che dunque, fratelli? Quando vi riunite, avendo ciascuno di voi un salmo, o un insegnamento, o una rivelazione, o un parlare in altra lingua, o un'interpretazione, si faccia ogni cosa per l'edificazione.

1Corinzi 14:40 ma ogni cosa sia fatta con dignità e con ordine.

Atti 20:7 Il primo giorno della settimana, mentre eravamo riuniti per spezzare il pane, Paolo, dovendo partire il giorno seguente, parlava ai discepoli, e prolungò il discorso fino a mezzanotte.

1Corinzi 11:23 Poiché ho ricevuto dal Signore quello che vi ho anche trasmesso; cioè, che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me».
Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me.Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga».

1Corinzi 10:14 Perciò, miei cari, fuggite l'idolatria.
Io parlo come a persone intelligenti; giudicate voi su quel che dico.
Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con il corpo di Cristo?
Siccome vi è un unico pane, noi, che siamo molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell'unico pane.

Credo giusto, per questi ed altri insegnamenti biblici, incontrarsi tra credenti, in maniera semplice, con l'intenzione di adorare, in Spirito e Verità, l'immensa benignità di Dio.
Ritengo doveroso avere al centro dell'adunanza la "figura di Cristo", che, di più, ha promesso di essere in mezzo a quanti si radunano nel Suo nome.

Credo sia giusto cantare lodi e alzare inni, pregare con Spirito, e ricordare, in obbedienza, quanto più possibile, con i simboli del pane e del vino, che se abbiamo vità è per Cristo.
Da quanto leggo non v'è la necessità di un sacerdote, in quanto è Cristo, e che ognuno, con ordine, può alzare la preghiera al Padre...... quanto sarebbe semplice e genuino.

E invece quando tra l'adorazione dell'uomo credente e Dio ci si infilano le dottrine d'uomini, quando viene cioè immesso qualche vincolo, sacerdozio, WTS, programmazione, dettaglio, all'ora il culto che intendo (in Spirito e Verità) lo è certamente di meno.

Vi Voglio Bene.
Alex
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17/02/2005 19:47
 
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"mentre alla messa invece capite molto di più, appunto cantanto non solo 2 o 3 cantici...ma di più (?) e preghando di più (?)
Quindi secondo te cantanto e preghando di più anzichè studiando, sapete di più intorno a Dio?"

Forse non hai ancora capito che Dio non si conosce né leggendo riviste né studiando pubblicazioni, si conosce scrutando nel profondo del proprio cuore. Dio, Dio! Io ti ho tanto cercato e tu eri dentro di me... dice la lezione agostiniana.
Tu ragioni su riviste, ma il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce...
Un giorno prova a leggere i "Pensieri" di Pascal o "Le confessioni" di Sant'Agostino, forse allora capirai Gb 11,7...

A presto

---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
17/02/2005 21:36
 
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Re:
Scritto da: Polymetis 17/02/2005 19.47


Forse non hai ancora capito che Dio non si conosce né leggendo riviste né studiando pubblicazioni, si conosce scrutando nel profondo del proprio cuore. Dio, Dio! Io ti ho tanto cercato e tu eri dentro di me... dice la lezione agostiniana.
Tu ragioni su riviste, ma il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce...
Un giorno prova a leggere i "Pensieri" di Pascal o "Le confessioni" di Sant'Agostino, forse allora capirai Gb 11,7...

A presto



E perchè dovrei leggere Pascal se mi basta scrutare il mio cuore?

Caro Polymetis magari fosse così facile! Scrutare il proprio cuore e sapere cosa Dio si aspetta da noi e cercare di pensare i pensieri di Dio.
Se fosse cosi, come ti spieghi tutte le religioni esistenti? Solo i cattolici sanno scrutare il proprio cuore e tutti gli altri no? Che ci vuole un decoder che solo i cattolici hanno?

Però...Dio ha fatto perdere un sacco di tempo ai scrittori della bibbia, bastava una pergamena 100 x 100 mm con su scritto: "scrutate i vostri cuori e mi conoscerete e saprete cosa fare per salvarvi!"

Se non avresti mai letto nulla dalla bibbia, cosa sapresti di Dio? Proprio un bel niente, eppure hai il cuore, perchè non lo scruti?

I teologi che studiano per anni, cosa lo fanno a fare? Bastava una scrutatina del cuore e tutto era risolto.

Capisci cosa intendo?

A presto (forse)

Seabiscuit
18/02/2005 07:55
 
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Abbiamo un pioniere speciale nel forum!
Caro Poly.... consentimelo.....

Come puoi sperare che gli scribi e farisei del tempo di Gesù potessero scoprire il loro cuore?

Ti ricordi vero cosa disse loro il Maestro?

Sono attenti osservatori dei segni nei cieli, ma non sanno capire i segni e i miracoli che avvengono intorno a loro!

Sanno scolare i moscerini dalle loro minestre insipide, ma poi inghiottono interi cammelli d'ipocrisia religiosa, quali le nefande acque di verità propinate dalla WTS!

Lascia perdere... è tempo sprecato! L'unica cosa che ancora mi stupisce è il fatto che non ubbidiscono nemmeno al loro schiavo fedele e discreto che vieta di frequentare questi forum apostati!
Ma sai... per segnare servizio tutto fa brodo! Aloha!
18/02/2005 12:01
 
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Re:

Scritto da: Polymetis 17/02/2005 19.47
Forse non hai ancora capito che Dio non si conosce né leggendo riviste né studiando pubblicazioni, si conosce scrutando nel profondo del proprio cuore. Dio, Dio! Io ti ho tanto cercato e tu eri dentro di me... dice la lezione agostiniana.
Tu ragioni su riviste, ma il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce...
Un giorno prova a leggere i "Pensieri" di Pascal o "Le confessioni" di Sant'Agostino, forse allora capirai Gb 11,7...

A presto




E' scrutando nel suo cuore che Sant'Agostino ha compreso anche cose di questo tipo?
"E' nell'ordine della natura che le mogli servano i loro mariti ed i figli i loro genitori, e la giustizia di ciò risiede nel principio che gli inferiori servano i superiori....E' la giustizia naturale che vuole che i meno capaci
servano i più capaci. Questa giustizia diventa evidente nel rapporto tra gli schiavi ed i loro padroni ,che eccellono in intelletto, ed eccellono in potere." Sant'Agostino, Questioni sull'Eptateuco, Libro I, § 153.

[SM=g27816] Mi astengo dal fare ulteriori commenti su questo tipo di comprensioni...

Saluti

[Modificato da Anna Maria Greco 18/02/2005 12.02]

«C'è chi ti pesta un piede e chiede scusa... c'è chi ti calpesta il cuore e non se ne accorge nemmeno...»
18/02/2005 12:20
 
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sant agostino
si anna , anche quello
perchè il cuore vive nella società, vieve nella storia e risente degli aspetti di quel momento.

tra l'altro sulla sudditanza dei più capaci ai meno capaci (anche se non son un capo) è un principio sacrosanto, anche se disatteso. Sarebbe un problema se si dovesse essere sottomessi ai meno capaci . Certo si tratta di capire cosa si intende per capace e spesso che fa carriera non è il più capace ma il più ruffiano ma il principio vale lo stesso.

Sulla sudditanza dlle donne ai mariti , Agostino scrive nel IV V secolo e quello era il pensiero dominante e diffuso.
Comunque se ti interessa c'è una associazione religiosa cattolica di "laici" che dicono la stessa identica cosa nel 2000, e lo dicono nei loro corsi di formazione , ma anche nello loro residenze unversitarie, e quando io feci notare la miaperplesità , il direttore mio disse: questo è il bene della famiglia e della società. Ci sono video del fonfdatore di questa associazione che dice queste cose sulle donne
Questa associazione è assolutamente ortodossa (dicono).

18/02/2005 12:53
 
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Re: sant agostino

Scritto da: enkidu 18/02/2005 12.20
Comunque se ti interessa c'è una associazione religiosa cattolica di "laici" che dicono la stessa identica cosa nel 2000, e lo dicono nei loro corsi di formazione , ma anche nello loro residenze unversitarie, e quando io feci notare la miaperplesità , il direttore mio disse: questo è il bene della famiglia e della società. Ci sono video del fonfdatore di questa associazione che dice queste cose sulle donne
Questa associazione è assolutamente ortodossa (dicono).





Si, mi interessa, anche se forse un po' ot in questo contesto.
Vedi, quando il "bene della società e della famiglia" si ottiene a discapito della libertà di pensiero, di azione, di coscienza delle persone, a me fischiano fortemente le orecchie.
E dubito fortemente anche della capacità reale di questa gente, di comprendere cosa è il cristianesimo e l'insegnamento di Cristo che ci rende tutti uguali agli occhi di Dio.
Vorrei vedere se fosse il contrario, ma tant'è se nn c'è un dominante e un dominato... certe persone come quelle che tu citi, hanno uno strano concetto di bene. Il bene non si fa con la supremazia, con la superiorità di qualcuno rispetto a un altro... uomo o donna che sia. Ognuno dovrebbe sì scegliere il suo ruolo secondo quando sente nel suo cuore e nn secondo il suo sesso. Pari dignità e pari condizione. Siamo ancora molto lontani da questo.
«C'è chi ti pesta un piede e chiede scusa... c'è chi ti calpesta il cuore e non se ne accorge nemmeno...»
18/02/2005 13:28
 
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puntualizzazione
l'espressione "se ti interessa" è un modo di intercalare , non voleva essere sfacciato o insultante . Al limite era per farti notare come ad oggi queste idee ci sono e sono più diffuse di quanto si creda. Comunque nei corsi di formazione di quel movimento non si parla di semplice sottomissione, ma di fferenza di tuoli (che però implicano o possono implicare anche una certa sottomissione , e la cosa intal caso andrebbe accettata)

ciao

18/02/2005 13:43
 
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Re: puntualizzazione

Scritto da: enkidu 18/02/2005 13.28
l'espressione "se ti interessa" è un modo di intercalare , non voleva essere sfacciato o insultante .



Ma dai figurati nessun problema [SM=g27817]

Non ci avevo neanche pensato a sfacciataggine o insulti. Tranquillo[SM=g27817]
«C'è chi ti pesta un piede e chiede scusa... c'è chi ti calpesta il cuore e non se ne accorge nemmeno...»
18/02/2005 14:08
 
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Studio e spiritualità
Grazie per le vostre risposte.
Questo concetto di "culto" è estraneo alla mentalità dei TdG.
Si parla di un atteggiamento interiore di ascolto, di misticismo, di spiritualità...
Io ricordo gli anni che precedettero la mia adesione al geovismo mi capitava ogni tanto di entrare in qualche chiesa e di trovarvi un'atmosfera di profonda serenità, atmosfera che mi faceva sorgere spontaneo il desiderio di pregare. E ricordo che, nonostante la mia "ignoranza biblica", riuscivo nel pregare ad avere la consapevolezza di parlare con un Padre.
Diventato TdG, ed acquisito la "conoscenza" della Bibbia, questo rapporto di vicinanza spontanea con Dio è andato via via scomparendo.
I TdG nelle loro adunanze ed in tutto quello che fanno danno grande risalto ad una conoscenza "tecnica", sono estremamente formali e soffocano quasi del tutto la spontaneità, l'originalità e l'individualismo, tutte qualità necessarie ed indispensabili per coltivare un vero rapporto personale con Dio.
Mi è capitato spesso di rimpiangere quell'innocente ignoranza che mi rendeva capace di preghiere autentiche, spontanee e sincere, preghiere dopo le quali mi sentivo meglio, in pace con me stesso e con Dio.
Le preghiere dei TdG sono il più delle volte "discorsi" rivolti all'uditorio o ripetizioni di concetti dottrinali in cui si riafferma la condivisione dell'ideologia. I TdG parlano tanto di "intima relazione con Dio" ma in realtà la loro è una relazione con l'Organizzazione. Diventando TdG e mettendo in pratica tutto quello che dice l'Organizzazione, si entra in una dimensione catartica, nel senso che fino a che tutto va bene, i TdG si sentono felici, sereni ed appagati. Quando qualcosa però comincia a vacillare e sorgono incertezze e dubbi, scatta il meccanismo psicologico dei sensi di colpa e la serenità illusoria svanisce: e questo colpevolizza ancora di più il TdG in crisi, così che cerca di trovare in se stesso le ragioni del suo star male. Dato che la "verità" non può essere la causa di questo suo malessere, ecco che si convince di avere poca fede, di non essere abbastanza "spirituale", e quindi di doversi impegnare di più, predicare di più, studiare di più, avere maggiore fiducia nell'organizzazione... Entra quindi in un ingranaggio che lo fa stare ancora peggio, al punto che molti cadono nella più profonda depressione.
La "fede" per un TdG è affidarsi completamente all'organizzazione: solo quando un TdG riesce ad impegnarsi il più possibile e a fare tutto quello che gli viene detto, si sente in pace con se stesso e (crede) con Dio. In realtà, come dicevo, la sua "relazione con Dio" è una relazione con l'organizzazione.

Mi è capitato in un'occasione di assistere ad un culto in una "chiesa" pentecostale.
L'ambiente era pressoché identico ad una sala del regno.
Ma l'atmosfera!!!.... rimasi fortemente impressionato per il modo in cui si pregava, per il modo in cui venivano pronunciati i discorsi, per il coinvolgimento emotivo fortissimo e la partecipazione autentica che si avvertiva, quasi concretamente, durante il culto.
Ero insieme a mia figlia, allora 15enne, la quale rimase altrettanto colpita: "Io non ho mai assistito ad un'adunanza dove si avvertisse anche solo una minima parte di questa spiritualità", furono le sue parole.
Ecco, credo che questo sia il "culto": partecipare ad una riunione che ti faccia davvero sentire vicino a Dio, che ti faccia avvertire la Sua presenza.
Magari il tutto è solo un'illusione, una sorta di autocoinvincimento emotivo, eppure di tutto ciò non esiste traccia nelle adunanze dei TdG, le quali, come dicevo, solo dei "corsi di studio", studio che consiste nella ripetizione infinita degli stessi concetti e nel ribadire di continuo gli insegnamenti della WTS.

Saluti
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 18/02/2005 14.11]

18/02/2005 20:58
 
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Per Sea

“perchè dovrei leggere Pascal se mi basta scrutare il mio cuore?
Caro Polymetis magari fosse così facile! Scrutare il proprio cuore e sapere cosa Dio si aspetta da noi e cercare di pensare i pensieri di Dio.”

Non devi estremizzare le mie parole, anche perché sia Agostino che Pascal erano profondi conoscitori della parola di Dio oltre che mistici. Quello che critico è l’assoluta mancanza dell’aspetto spirituale nelle adunanze dei TdG. Non c’è culto, solo riviste da imparare a memoria sottolineando con tanto di domande a fine capitolo per vedere se hai imparato la lezioncina a memoria.

“Se fosse cosi, come ti spieghi tutte le religioni esistenti? Solo i cattolici sanno scrutare il proprio cuore e tutti gli altri no? Che ci vuole un decoder che solo i cattolici hanno?”

Penso che anche le altre religioni possano avere un meraviglioso rapporto con Dio. Quasi tutte hanno forme di culto che mettono in contato il fedele col divino.

“Però...Dio ha fatto perdere un sacco di tempo ai scrittori della bibbia, bastava una pergamena 100 x 100 mm con su scritto: "scrutate i vostri cuori e mi conoscerete e saprete cosa fare per salvarvi!"

Ti riporto un testo scritto da Pascal durante una notte che definì di “fuoco”, il fuoco della mistica:

“Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, non dei filosofi e dei sapienti.
Certezza, Certezza. Sentimento. Gioia. Pace.
Dio di Gesú Cristo.
Deum meum et Deum vestrum.
“Il tuo Dio sarà il mio Dio”.
Oblio del mondo e di tutto, fuorché di Dio.
Lo si trova soltanto per le vie insegnate dal Vangelo.
Grandezza dell'anima umana.
“Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto”.
Ch'io non debba essere separato da lui in eterno.
Gioia, gioia, gioia, pianti di gioia.
Mi sono separato da lui.
Dereliquerunt me fontes aquae vivae.
“Mio Dio, mi abbandonerai?”.
“Questa è la vita eterna, che essi ti riconoscano solo vero Dio e colui che hai inviato: Gesú Cristo”.

Gesú Cristo.
Gesú Cristo.

Mi sono separato da lui; l'ho fuggito, rinnegato, crocifisso.
Che non debba mai esserne separato.
Lo si conserva soltanto per le vie insegnate dal Vangelo.
Rinuncia totale e dolce.

Sottomissione intera a Gesú Cristo e al mio direttore.
In gioia per l'eternità per un giorno di esercizio
sulla terra.
Non obliviscar sermones tuos. Amen.”

A presto

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" scrutando nel suo cuore che Sant'Agostino ha compreso anche cose di questo tipo?"

Attenta Anna, queste parole, e alcune anche peggiori, puoi trovarle tranquillamente in bocca persino a San Paolo, che approvava sia la schiavitù sia la sottomissione delle mogli ai mariti. Semplicemente era la mentalità del tempo, se fossi nato duemila anni fa l'avrei pensata esattamente come loro.

A presto
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Mi dispiace di essere arrivato tardi ma devo dire che...
... non posso che complimentarmi con Seabiscuit. Per queste sue parole. E' un umorista di prima scelta!

>un ascoltare "sonnecchiando" (almeno questa è la caratteristica della messa cattolica)

si vede che lui quando ci andava (da piccolo?) si accoccolava accanto alla nonna che lo teneva stretto tra lei e la sua amica.
Ma ha dimenticato di dire che, quando il prete non predicava, loro cicalavano liberamente! cosa che nelle Sale del regno è proibita[SM=g27835]

>...passate il tempo a cantare, a dire preghiere ripetitive... anzichè a studiare

ha proprio ragione. Marinare la scuola è la soddisfazione più grande di noi ragazzacci*[SM=g27811]

__________________
* E la sua dichiarazione ci permette di precisare la differenza tra il culto cattolico e quello geovista. Il nostro è EUCARISTIA (rendimento di grazie, lode, festa) quello geovista è STUDIO, ASSEGNAZIONE DI COMPITI, PAGELLA DI RENDIMENTO eccetera... proprio così.
Nella sua antilingua, non volendo fare brutta figura per l'assenza del vero culto nella pratica geovista, il CD si è inventato di chiamare "pura adorazione" lo studio e tutto il servizio di predicazione.
Ma c'è una contraddizione... anche loro facendo le "visite ulteriori" compiono un gesto di "adorazione ripetitiva"[SM=g27835]
----------------------
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25/02/2005 13:52
 
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Re:

Scritto da: Polymetis 18/02/2005 21.01

" scrutando nel suo cuore che Sant'Agostino ha compreso anche cose di questo tipo?"

Attenta Anna, queste parole, e alcune anche peggiori, puoi trovarle tranquillamente in bocca persino a San Paolo, che approvava sia la schiavitù sia la sottomissione delle mogli ai mariti. Semplicemente era la mentalità del tempo, se fossi nato duemila anni fa l'avrei pensata esattamente come loro.

A presto



In parole povere quella di Paolo era una opinione personale, la mentalità del suo tempo. Eppure questa mentalità del tempo ha condizionato pesantemente la vita di molte persone, in una certa percentuale le condiziona ancora. Vedi per esempio l'associazione religiosa di cui parlava Enkidu, e vedi anche le discriminazioni dei TdG nei confronti delle donne.
Molto meno che prima, comunque c'è sempre questo tentativo di sottomettere qualcuno e di reputarlo inferiore.
Quand'è che il messaggio deve considerarsi ispirato e quando invece è una opinione personale?
Ce ne sono altre di queste opinioni personali?

Saluti
A.M
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Re: Mi dispiace di essere arrivato tardi ma devo dire che...

Scritto da: berescitte 19/02/2005 8.35
__________________
* E la sua dichiarazione ci permette di precisare la differenza tra il culto cattolico e quello geovista. Il nostro è EUCARISTIA (rendimento di grazie, lode, festa) quello geovista è STUDIO, ASSEGNAZIONE DI COMPITI, PAGELLA DI RENDIMENTO eccetera... proprio così.
Nella sua antilingua, non volendo fare brutta figura per l'assenza del vero culto nella pratica geovista, il CD si è inventato di chiamare "pura adorazione" lo studio e tutto il servizio di predicazione.
Ma c'è una contraddizione... anche loro facendo le "visite ulteriori" compiono un gesto di "adorazione ripetitiva"[SM=g27835]



Facciamo attenzione però a non buttare tutto alle ortiche.
Bisogna dire in verità che i TdG conoscono la Bibbia, la interpretano male, secondo il nostro punto di vista, ma almeno sanno cosa c'è scritto. Di quanti cattolici si può dire la stessa cosa?
Lo studio della Bibbia è comunque importante e forse, come sempre la virtù sta nel mezzo.
Saluti
A.M
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25/02/2005 15:28
 
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"Quand'è che il messaggio deve considerarsi ispirato e quando invece è una opinione personale?
Ce ne sono altre di queste opinioni personali?"

Il messaggio è sempre ispirato, la parte umana sta nella forma con cui viene espresso , non nel contenuto recondito.

A presto
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Re:

Scritto da: Polymetis 25/02/2005 15.28
"Quand'è che il messaggio deve considerarsi ispirato e quando invece è una opinione personale?
Ce ne sono altre di queste opinioni personali?"

Il messaggio è sempre ispirato, la parte umana sta nella forma con cui viene espresso , non nel contenuto recondito.

A presto



Aspetta, vediamo di capirci, con parole semplici per favore, non vorrei fraintendere... [SM=g27817]

Vediamo se ho capito bene, che le donne siano per natura inferiori, che il capo della donna è l'uomo, che bisogna essere sottomesse ai mariti, che la schiavitù è lecita è sbagliato solo nella forma espressa, ma nella sostanza è giusto.
E' questo che vuoi dire?
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No, non intendevo questo. Evidentemente non so spiegarmi bene come i teologi che hanno redatto la Dei Verbum quindi te ne riporto uno stralcio sperando che sia comprensibile e risponda alla tua domanda: “che cosa è divino e che cosa è umano?”(Anche se una dicotomia netta è imprecisa alla luce di 2 Tm 3,16, ogni passo è ispirato).

Ispirazione e verità della Scrittura

11. Le verità divinamente rivelate, che sono contenute ed espresse nei libri della sacra Scrittura, furono scritte per ispirazione dello Spirito Santo La santa madre Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia del Vecchio che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti, perché scritti per ispirazione dello Spirito Santo (cfr. Gv 20,31; 2 Tm 3,16); hanno Dio per autore e come tali sono stati consegnati alla Chiesa per la composizione dei libri sacri, Dio scelse e si servì di uomini nel possesso delle loro facoltà e capacità , affinché, agendo egli in essi e per loro mezzo, scrivessero come veri autori, tutte e soltanto quelle cose che egli voleva fossero scritte.
Poiché dunque tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo, bisogna ritenere, per conseguenza, che i libri della Scrittura insegnano con certezza, fedelmente e senza errore la verità che Dio, per la nostra salvezza, volle fosse consegnata nelle sacre Scritture. Pertanto «ogni Scrittura divinamente ispirata è anche utile per insegnare, per convincere, per correggere, per educare alla giustizia, affinché l'uomo di Dio sia perfetto, addestrato ad ogni opera buona».

Come deve essere interpretata la sacra Scrittura

12. Poiché Dio nella sacra Scrittura ha parlato per mezzo di uomini alla maniera umana, l'interprete della sacra Scrittura, per capir bene ciò che egli ha voluto comunicarci, deve ricercare con attenzione che cosa gli agiografi abbiano veramente voluto dire e a Dio è piaciuto manifestare con le loro parole.
Per ricavare l'intenzione degli agiografi, si deve tener conto fra l'altro anche dei generi letterari. La verità infatti viene diversamente proposta ed espressa in testi in vario modo storici, o profetici, o poetici, o anche in altri generi di espressione. È necessario adunque che l'interprete ricerchi il senso che l'agiografo in determinate circostanze, secondo la condizione del suo tempo e della sua cultura, per mezzo dei generi letterari allora in uso, intendeva esprimere ed ha di fatto espresso. Per comprendere infatti in maniera esatta ciò che l'autore sacro volle asserire nello scrivere, si deve far debita attenzione sia agli abituali e originali modi di sentire, di esprimersi e di raccontare vigenti ai tempi dell'agiografo, sia a quelli che nei vari luoghi erano allora in uso nei rapporti umani.
Perciò, dovendo la sacra Scrittura esser letta e interpretata alla luce dello stesso Spirito mediante il quale è stata scritta, per ricavare con esattezza il senso dei sacri testi, si deve badare con non minore diligenza al contenuto e all'unità di tutta la Scrittura, tenuto debito conto della viva tradizione di tutta la Chiesa e dell'analogia della fede. È compito degli esegeti contribuire, seguendo queste norme, alla più profonda intelligenza ed esposizione del senso della sacra Scrittura, affinché mediante i loro studi, in qualche modo preparatori, maturi il giudizio della Chiesa. Quanto, infatti, è stato qui detto sul modo di interpretare la Scrittura, è sottoposto in ultima istanza al giudizio della Chiesa, la quale adempie il divino mandato e ministero di conservare e interpretare la parola di Dio.

La « condiscendenza » della Sapienza divina

13. Nella sacra Scrittura dunque, restando sempre intatta la verità e la santità di Dio, si manifesta l'ammirabile condiscendenza della eterna Sapienza, « affinché possiamo apprendere l'ineffabile benignità di Dio e a qual punto egli, sollecito e provvido nei riguardi della nostra natura, abbia adattato il suo parlare». Le parole di Dio infatti, espresse con lingue umane, si son fatte simili al parlare dell'uomo, come già il Verbo dell'eterno Padre, avendo assunto le debolezze dell'umana natura, si fece simile all'uomo.

A presto


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