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A proposito di lupi...

Ultimo Aggiornamento: 17/01/2005 09:02
17/01/2005 09:02
 
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Il maschio di sette mesi trovato nel parco dei Castelli
Lo zoologo: "Un risultato eccezionale per la biodiversità"
Dopo 70 anni il lupo torna a Roma
esemplare morto a Rocca di Papa

Aumenta la sorveglianza, nessun pericolo per le persone
di VALERIO GUALERZI e CRISTINA NADOTTI

ROMA - Un lupo alle porte di Roma, a 17 chilometri da Anagnina, in carne e ossa, anzi, come spesso succede a questi poveri animali, già carcassa. A distanza di circa 70 anni il canis lupus ricompare alle porte della capitale, a dimostrazione che la campagna per salvare il lupo italiano sta dando dei frutti. A trovare il maschio di circa sette mesi sul ciglio della strada, a Vivaro, una località del comune di Rocca di Papa, è stato il 12 gennaio scorso il personale dell'Ente parco regionale dei Castelli Romani. Ai guardiaparco e al responsabile dell'Ufficio tutela ambientale, lo zoologo Daniele Badaloni, non è sfuggita l'importanza del ritrovamento.

"Gli esami fatti dall'Istituto zooprofilattico d'Abruzzo e Molise a Teramo hanno confermato che è un esemplare di lupo giovane, di circa sette mesi - spiega il dottor Badaloni - purtroppo vittima di un investimento avvenuto presumibilmente durante le prime ore del giorno. Forse si trattava di un animale in fase di dispersione, che si è spinto fino al parco a partire dai vicini Monti Lepini, cercando un nuovo assestamento sociale".

I lupi vivono in famiglie con una gerarchia molto rigida, capita che i giovani maschi si spingano fuori dal branco per cercare di formare nuovi gruppi. Badaloni non esclude però che possa trattarsi del membro di una famiglia già stabilita nel parco dei Castelli. "Nei monti Lepini, sui Prenestini, Lucretili e Simbruini è ormai assodato che il lupo italiano è ritornato in pianta stabile. Trovare un esemplare nella nostra zona è un successo eccezionale delle campagne di conservazione italiane e locali".


I lupi sono una specie strettamente protetta sia a livello nazionale sia regionale, ma questo non evita che molti esemplari vengano uccisi. "L'Ente Parco sta avviando tutte le procedure necessarie per verificare, ed eventualmente quantificare, la presenza di questa specie nel territorio dei Castelli Romani - dice Badaloni - per affrontare il problema anche da un punto di vista più strettamente gestionale, adottando tutte le misure necessarie per evitare possibili conflitti con gli allevatori locali".

Nonostante le campagne di sensibilizzazione il lupo è visto ancora come un nemico. "Capisco che gli allevatori, non più abituati alla presenza dei lupi, possano allarmarsi - ammette lo zoologo - ma in realtà i danni che possono fare sono molto minori di quelli che in realtà fanno i cani randagi molto più spesso di quanto non si immagini".

Del tutto escluso, poi, che i lupi siano pericolosi per l'uomo. "E' stato pubblicato di recente uno studio fatto da un autorevole istituto norvegese - riferisce Badaloni - che ha decisamente ridimensionato il numero di attacchi a esseri umani. Anche in questo caso, come purtroppo dimostra la cronaca, i più pericolosi sono i cani domestici, ai quali si deve in larga misura la diffusione della rabbia".

C'è quindi da preoccuparsi per l'incolumità dei lupi, con occhio attento alle esigenze degli allevatori. "Abbiamo aumentato la sorveglianza nella zona del ritrovamento - informa Badaloni - per accertare se ci sono altri esemplari. L'Amministrazione, con il direttore e il presidente del Parco, hanno già dato la disponibilità ad avviare tutte le iniziative per favorire il ritorno in pianta stabile del lupo, senza dimenticare gli interessi degli allevatori della zona".

(16 gennaio 2005)

Ps: Volevo inserire la foto ma non ci sono riuscita. Anche se non l'avrei fatto comunque perchè ritraeva il povero lupetto ormai carcassa. Potete visionare l'articolo nel link

http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni/cronaca/luporoma/luporoma/luporoma.html

[Modificato da vally82 17/01/2005 9.22]



[Modificato da vally82 17/01/2005 9.29]

Valentina
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