Riprendo un punto trattato altrove
Nella sezione “Esperienze vissute”, 3D “Secondo voi… sono veramente da capire?”, aperto dal forista Gandhi il 29/02/2008 h’ 13.48 (e che attualmente si trova in quinta pagina) si è cercato di analizzare, nell’intento di capirlo se possibile, l’atteggiamento di un TG che, di fronte alla tragica notizia di un suo amico ex TG dissociatosi:
1) non solo ha tagliato i ponti, cosa eccessiva giacché non si trattava di un “disassociato” che, venendo espulso, si può supporre una sua indegnità o una sua devianza dalla fede che potrebbe “far inciampare”;
2) non solo ha trascurato di aiutarlo nonostante lo sapesse molto disturbato emotivamente e mentalmente;
3) ma quando ha saputo la notizia del suicidio l’ha perfino assorbita con fredda indifferenza, come se la cosa non lo riguardasse o, peggio, come se quella era la fine che l’ex fratello meritava di fare per aver abbandonato la fede geovista (cosa che però neanche sapeva, giacché non lo frequentava più e si dà il caso che sono tanti gli ex che lasciano liberamente o sono cacciati dall’Organizzazione ma religiosamente mantengono quella fede).
Mentre ovviamente invito a leggere e se si ha qualcosa da dire a riprendere quel 3D, riporto qui nella sezione di psicologia, un mio intervento sul tema chiedendo una collaborazione informativa da chiunque può. Questo è infatti uno degli angoli più strani che si possono creare nella psiche umana; sia di TG che di… figli di Babilonia la grande. E sarebbe penso molto utile se riuscissimo a ricaparne la scaturigine. Ecco l’intervento, leggermente ritoccato…
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Basterà la psicologia a dipanare tale mistero o ci vorrà anche la psicanalisi e la psicoterapia?
Io direi che oggettivamente l'atteggiamento gelido del cosiddetto amico è cinismo. Soggettivamente però può essere incoscienza, mancanza di cultura, ottusità e altro.
Ma, come si è osservato, dal momento che tali atteggiamenti e anche il cinismo bello e buono, si trovano anche fuori di quel recinto, il problema psicologico che si pone per i TG è sapere se e fino a che punto sia la loro formazione/deformazione religiosa a creare tale atteggiamento.
Ci illuminerebbe molto una piccola statistica al riguardo. Come quella di JERRY BERGMANN sul suo I Testimoni di Geova e la salute mentale, Dehoniane). Se non erro quanto a patologie mentali egli ha registrato una maggiore incidenza tra i TG che altrove.
Ma per patologia in questo caso io intendo non la situazione mentale del Testimone che si suicida, ma quella della freddezza disumana del TG che assorbe con tranquillità tale tragedia, nonostante che si tratti di persona "amica" (per quanto e perché e percome si possa davvero essere "amici" tra TG invitati dai loro capi a "mostrare amore" più che a nutrire amore verso il prossimo*).
Una piccola conferma che tale freddezza debba essere coltivata, altrimenti Geova non è contento di te, me la dette anni addietro un ex TG che, seriamente infortunato, mi parlò di sua madre che:
1) Andò a visitarlo in ospedale non per amore materno (quel qualcosa che madre natura fa venire su dalle viscere) ma "perché sennò lui avrebbe criticato l'Organizzazione di Dio dicendo che la madre non era venuta neanche a visitarlo per vedere come stava";
2) E di fronte alle meraviglie del figlio che protestava che in tal modo non si sentiva amato, giacché se essa non avesse avuto il motivo di evitare il biasimo all’Organizzazione, non sarebbe neanche venuta a visitarlo, rispose che essa doveva abituarsi al distacco in quanto tra poco sarebbe venuto Armaghedon, essa avrebbe assistito alla distruzione di suo figlio da parte di Geova e avrebbe dovuto restare non solo impassibile all'evento ma approvarlo con sincerità interiore. Un suo moto di dispiacere sarebbe stato motivo sufficiente per Geova, che "scruta il cuore e le reni", per distruggere anche lei insieme al figlio disassociato, in quanto non allineata al volere divino.
In tal caso sarebbe appunto la fede a determinare certe posizioni mentali. E sarebbe di grande utilità per tutti sapere se gli ex TG di questo forum potessero confermare tale mentalità come inculcata dall'alto e non – come certamente direbbe a propria scusante l’Organizzazione - riducibile a esagerazione e travisamento di una mamma che non aveva "accurata conoscenza".
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* In effetti io trovo orripilante che un TG ritenga di essere realmente e sinceramente una persona pacifica e non violenta e nello stesso tempo si alimenti senza protestare, e forse con intimo piacere, delle descrizioni che la WT ogni tanto offre su quella “virile persona di guerra” (Esodo 15,3 – NM ‘86) che sarebbe Geova massacratore.
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est modus in rebus