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WTS e le Pecore o i Polli

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2005 11:58
20/01/2005 09:49
 
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Caro Seabiscuit,

per non essere chiamati bugiardi è sufficiente non dire bugie; tu puoi anche raccontare, se vuoi, che su Promiseland eri passato di sfuggita (comunque avevi fatto diversi interventi), ma non puoi dire di non avere nemmeno letto l’articolo della Torre di Guardia, visto che lo stai commentando.

“”Mi chiedo perchè citate quella rivista sui trapianti quando secondo te si parla solo del donare! Allora non mi venite a dire che quella rivista vieta i trapianti, ma che parla SOLO del donare organi!””



Io non ho affatto detto che in quell’articolo si parla solo di donare. E’ la parte finale dell’articolo, quella da cui tu hai tratto la tua citazione, che parla del “donare”. Anche qui ti sconfessi da solo quando dici:

“”La rivista conclude dicendo "DA QUESTA CONSIDERAZIONE" e si riferisce al intero articolo e non solo alla parte dove parla del donare organi!””


Quindi sai perfettamente che l'articolo parla di entrambe le cose, ma il tuo commento è chiaramente errato; infatti c'è scritto proprio “da questa considerazione” e la considerazione a cui si riferisce è evidentemente quella precedente (altrimenti non avrebbe scritto “QUESTA!”, ma “da queste” ), la quale riguarda l’atto del donare.

Riporto l’intero articolo:


Gli uomini furono autorizzati da Dio a mangiare carne animale e a sostentare la propria vita umana sopprimendo la vita degli animali, sebbene non fosse permesso loro di mangiar sangue. Includeva questo il mangiare carne umana, sostentando la propria vita per mezzo del corpo o di parte del corpo di un altro uomo, vivo o morto? No! Questo sarebbe stato cannibalismo, una pratica aborrita da ogni persona civile. Geova fece una chiara distinzione fra la vita degli animali e la vita degli uomini, essendo stato il genere umano creato a immagine di Dio, con le sue qualità (Gen. 1:27) Questa distinzione è resa evidente dalle Sue successive parole. Dio proseguì mostrando che la vita dell'uomo è sacra e non dev'essere soppressa a volontà, come può farsi con gli animali da usare per nutrirsi. Mostrando mancanza di rispetto per la santità della vita umana l'individuo si rendeva soggetto alla soppressione della sua propria vita. - Gen. 9:5,6.

Quando un organo è malato o infetto, di solito la salute si ristabilisce prendendo sostanze nutrienti. Il corpo usa il cibo ingerito per riparare o sanare l'organo, sostituendone gradualmente le cellule. Quando gli uomini di scienza concludono che questo processo normale non funzioni più e suggeriscono di rimuovere l'organo e di sostituirlo direttamente con l'organo di un altro uomo, questa è semplicemente una scorciatoia. Quelli che si sottopongono a tale operazione si sosterranno quindi della carne di un altro uomo. Questo è cannibalesco. Comunque, autorizzando l'uomo a mangiare carne animale Geova Dio non diede agli uomini il permesso di cercar di perpetuare la propria vita mettendo cannibalisticamente nei loro corpi carne umana, sia masticandola che nella forma di interi organi o parti del corpo tolte da altri.



Che cosa si dovrebbe fare, però, quando si chiede a un cristiano di provvedere un organo da usare in un'altra persona o di permettere che venga usata in tal modo la parte del corpo di un caro deceduto? Potremmo chiedere: Se il cristiano ha personalmente deciso di non voler sostentare la propria vita con la carne d'un altro uomo imperfetto, potrebbe egli secondo coscienza permettere che parte della sua carne venisse usata in quel modo per sostentare qualcun altro?

Perfino dal punto di vista medico c'è qualche dubbio circa la saggezza e l'etica di alcuni trapianti. Un medico ha trattato questo pubblicamente negli Annals of Internal Medicine, citando i risultatati di 224 operazioni di trapianto del rene. Nella maggioranza dei casi quelli che han ricevuto il trapianto non hanno sopravvissuto all'operazione più di un anno. Quindi, commentando i pericoli del volontario che dona uno dei suoi reni, il medico chiese: "È giusto sottoporre una persona sana ... alla possibilità ... di abbreviare la sua vita di 25 o 30 anni per prolungare la vita di un altro di 25 o 30 mesi o meno?". Riferendo su ciò, Newsweek del 2 marzo 1964, a pagina 74, aggiunse che il medico "non offre nessuna conclusiva risposta, ma suggerisce la domanda che dev'essere fatta più spesso".

Allorchè bisogna decidere sul da fare del proprio corpo o del corpo di un caro deceduto, di cui un cristiano sia responsabile, non si dovrebbero trascurare le parole dell'apostolo Paolo in Romani 12:1: "Vi supplico per le compassioni di Dio, fratelli, di presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio, sacro servizio con la vostra facoltà di ragionare". I battezzati cristiani han dedicato la loro vita, compreso il loro corpo, a fare la volontà del loro Creatore. In vista di ciò, può tale persona donare il proprio corpo o una parte di esso onde medici o altri ne facciano un uso non limitato? Ha l'uomo il diritto, per concessione di Dio, di dedicare gli organi del proprio corpo all'esperimento scientifico? È giusto che permetta di far questo del corpo di una persona cara? Queste sono domande che meritano una seria considerazione.

Da non trascurare è l'uso che potrebbe farsi di un corpo morto. Il cristiano che, mentre è in vita, ha rifiutato di dare il proprio sangue perché fosse usato come trasfusione per qualche altra persona, consentirebbe che il suo corpo sia dato a un gruppo o a una persona e forse in quel tempo ne sia tolto il sangue per trasfonderlo, come è stato fatto di alcuni cadaveri? (Si veda, per esempio, Svegliatevi! [solo in inglese] del 22 ottobre 1962, pagina 30). Una persona potrebbe ritenere di poter stipulare che il suo corpo non sia usato in quel modo; ma se molti che hanno autorità si rifiutano di attenersi ai desideri del cristiano circa il sangue quando egli è vivo, quale ragione c'è per credere che mostreranno più rispetto per i suoi desideri dopo la sua morte? Userebbero i suoi organi in cannibaleschi esperimenti medici?

Il nostro corpo è una creazione di Geova Dio. (Sal. 100:3; 95:6; Giob. 10:8) I cristiani possono consentire che si compia un'operazione chirurgica necessaria, come la rimozione di un arto malato, ma non mutilano inutilmente il loro corpo creato da Geova. Permettendo che un corpo sia mutilato dopo la morte si mostrerebbe forse rispetto per la creazione di Dio? È vero che in alcuni casi ci possono essere esigenze legali che i cristiani devono osservare, come quando la legge richiede l'esame dopo la morte per determinare la cause del decesso (Rom. 13:1,7; Mar. 12:17) In tali casi il parente più stretto può richiedere che gli organi non siano rimossi per il trapianto o ulteriore uso. In questo modo, sebbene si possa richiedere l'autopsia, il cristiano può prevenire l'indebito uso del corpo della persona cara. Ma quando tali leggi non si applicano, il cristiano può decidere in tal modo che si evitino non necessarie mutilazioni e ogni possibile uso indebito del corpo. Così sarà in grado di avere una coscienza serena dinanzi a Dio. - 1 Piet. 3:16.

Da questa considerazione dovrebbe risultare evidente che i cristiani i quali sono stati illuminati dalla Parola di Dio non devono prendere queste decisioni semplicemente in base al capriccio o all'emozione. Possono considerare i princìpi divini riportati nelle Scritture e servirsene per prendere decisioni personali mentre si rivolgono a Dio per essere guidati, confidando in lui e riponendo la loro fiducia nel futuro che egli riserva a coloro che lo amano. - Prov. 3:5,6; Sal. 119:105.



Ognuno può fare le sue riflessioni. Io credo che sia indiscutibile che i primi due capoversi (fino a "tolte da altri") parlano del "ricevere" organi e da lì in avanti il discorso si sposta sull'atto del donare e la considerazione finale riguarda, a mio avviso senza alcun dubbio possibile, questo secondo aspetto.
Sandro

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20/01/2005 10:40
 
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Ma ti rendi conto che mi bolli come bugiardo semplicemente perche TU pensi che la considerazione del articolo si riferisce solo al donare organi e non ai trapianti???

È un tuo punto di vista! Sei davvero incredibile! Citi una rivista dicendo che vieta i trapianti e che parla di due aspetti (ricevere e donare) e poi dici che la conclusione finale riguarda solo il donare organi.

Quella rivista parla dei trapianti, donare un organo non è un trapianto? Concludendo dicendo "con questa considerazione" come puoi dire che si riferisce SOLO alla parte dove parla del donare organi e non della parte dove dice che mangiare carne o inserirla nel corpo equivale a cannibalismo??? Me lo vuoi spiegare come puoi asserire questo?

Dici: "Quindi sai perfettamente che l'articolo parla di entrambe le cose, ma il tuo commento è chiaramente errato; infatti c'è scritto proprio “da questa considerazione” e la considerazione a cui si riferisce è evidentemente quella precedente (altrimenti non avrebbe scritto “QUESTA!”, ma “da queste” ), la quale riguarda l’atto del donare."

Ma come, parla di entrambi le cose, però la considerazione vale solo per il donare? E pure evidentemente?? L'articolo è UNO per questo dice "QUESTA". UNA considerazione può contenere più aspetti, ma mi sa che per il tuo intelletto sarà difficile da capire.


Seabiscuit

[Modificato da Seabiscuit 20/01/2005 11.00]

20/01/2005 12:03
 
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Caro Seabiscuit,

il ruolo della vittima ti si addice molto, ma non esagerare.
Io non ti ho “bollato come bugiardo”, avevo scritto infatti:

“Perciò, in questa occasione è dimostrato che Seabiscuit sta mentendo sapendo di mentire.”

Come vedi è molto chiara la scritta “in questa occasione”, sto quindi dicendo non che sei un bugiardo cronico, ma che in una occasione hai detto una bugia. Certo se per te dire “in questa occasione”, vale come “da questa considerazione”…

E la considerazione che hai mentito non dipende dalla valutazione dell’articolo, sul quale ognuno può esprimere la sua opinione, ma sul contenuto, non sulle regole grammaticali, che non sono opinabili, ma dipende dal fatto che eri a conoscenza del “peso” di quella frase finale. Sono andato a rileggermi su promiseland quel 3D e ho visto che la tua partecipazione non è stata affatto superficiale e guarda cosa scrivi a quello stesso forista riguardo alla questione del donare:

“”Perdonami ……….(nome), ho riletto bene il tuo post e ho compreso quello che dici. Dici che l'articolo si riferisce solo al donatore mentre ricevere un organo è considerato un atto cannibalesco.

Non c'è dubbio che l'articolo della Torre di Guardia del 1968 influenzò negativamente il punto di vista dei Testimoni verso i trapianti, su questo ti posso dare ragione, ma è altrettanto vero che non stabilì alcun provvedimento disciplinare verso chi violava questa quel punto di vista. Quindi non era una "norma" da seguire altrimenti si veniva disciplinati, ma restava sempre una scelta personale.””



Come vedi, non è affatto vero quello che avevi scritto, che avevi fatto solo una visita superficiale. Non so cosa significhi in Svizzera “ho riletto bene e ho compreso quello che dici”, ma in italiano significa che ci avevi dedicato un certo tempo, fino a capire bene. Non è anche questa una piccola bugia? Posso dirlo?

Per chi fosse interessato il 3D ha il titolo “Messaggio di un lurkatore di vecchia data” e questi messaggi risalgono a circa due mesi fa.
Sandro

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20/01/2005 14:18
 
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Vorrei aggiungere che non ha per me alcuna importanza particolare il fatto che Seabiscuit possa avere detto cose inesatte oppure no, è certamente capitato anche a me di dire qualche bugia e magari fare anche cose peggiori.
Non mi sento migliore di nessuno.

Mentre invece, ai fini della discussione, mi interessa che sia chiaro il fatto che il taglio dell'articolo della Torre di Guardia è ben diverso da quello che Sea vuole fare apparire.
Sandro

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20/01/2005 14:25
 
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Scritto da: peraskov 20/01/2005 12.03

Caro Seabiscuit,

il ruolo della vittima ti si addice molto, ma non esagerare.
Io non ti ho “bollato come bugiardo”, avevo scritto infatti:

“Perciò, in questa occasione è dimostrato che Seabiscuit sta mentendo sapendo di mentire.”

Come vedi è molto chiara la scritta “in questa occasione”, sto quindi dicendo non che sei un bugiardo cronico, ma che in una occasione hai detto una bugia. Certo se per te dire “in questa occasione”, vale come “da questa considerazione”…



Adesso capisco che è inutile argomentare con te, ti giri e riggiri la frittata fino che sta comodo a te. Mi dici che mento sapendo di mentire, ma in base a cosa? Ad una tua valutazione di un testo! Dimmi chiaramente la bugia quale sarebbe per favore. Sono sicuro di non mentire, perchè non sono ne bugiardo cronico ne bugiardo temporaneo!


E la considerazione che hai mentito non dipende dalla valutazione dell’articolo, sul quale ognuno può esprimere la sua opinione, ma sul contenuto, non sulle regole grammaticali, che non sono opinabili, ma dipende dal fatto che eri a conoscenza del “peso” di quella frase finale.



Fammi capire meglio. Tu dai per scontato, che quel utente di promiseland che la pensa come te abbia ragione su questa questione e che io ero del stesso parere su promiseland e di qua dico un altra cosa? Sarebbe questa la bugia? Ma quanto hai bevuto oggi? Almeno mi do una ragione sul perchè non-ragioni. Ma hai letto come concludevo? te lo ricopio va: "Quindi non era una "norma" da seguire altrimenti si veniva disciplinati, ma restava sempre una scelta personale."


"Sono andato a rileggermi su promiseland quel 3D e ho visto che la tua partecipazione non è stata affatto superficiale..."




Come vedi, non è affatto vero quello che avevi scritto, che avevi fatto solo una visita superficiale. Non so cosa significhi in Svizzera “ho riletto bene e ho compreso quello che dici”, ma in italiano significa che ci avevi dedicato un certo tempo, fino a capire bene. Non è anche questa una piccola bugia? Posso dirlo?



Caro peraskov, permettimi di chiamarti caro, perchè mi fai tenerezza. In quel thread ci sono 70 risposte di cui 3 mie..TRE su SETTANTA...il mio primo intervento a fine pagina 4 sul totale di 5 pagine che ci sono, alla faccia dell accuratezza! Non era superficiale quello? Guarda che per me dire che ho riletto bene e compreso quello che intendeva ci metto un minuto...ammetto che te sei un eccezzione, non credo di avere abbastanza tempo nella mia vita per riuscire a comprenderti.

Senti peraskov, non continuo a questo livello di discussione con te, è ridicolo, ti consiglio di farti vedere da medico, ma da uno bravo, se non lo trovi ti aiuto io a trovarlo, ma per l'amor del cielo FA QUALCOSA!


Seabiscuit

[Modificato da Seabiscuit 20/01/2005 14.31]

20/01/2005 17:26
 
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Re: INCOERENZA
peraskov ha scritto:

...Vorrei ricordare a Seabiscuit che non molto tempo fa aveva partecipato ad una analoga discussione in Promiseland, dove si era chiaramente dimostrato che l'ultima parte dell'articolo si riferiva a tutt'altra cosa, cioè non "all'accettare o rifiutare trapianti", ma all'atto del donare. E' su questo che la WTS parla di libertà di coscienza.

Ciao Sandro, non sono d'accordo con questa osservazione. La frase in questione non ha niente a che vedere con la libertà di coscienza. Il senso di quelle "decisioni personali" va inteso alla luce dell'intero articolo e dei numerosi altri che seguirono, in cui i trapianti venivano definiti una pratica abominevole e cannibalesca. Come ho spiegato qui http://www.infotdgeova.it/trapianti2.htm quel modo di esprimersi non vuole affatto lasciar intendere che la questione fosse rimessa alla coscienza individuale (nel senso che i TdG attribuiscono a questa espressione). Se un TdG avesse acconsentito ad un trapianto si sarebbe reso colpevole di cannibalismo e nessun cannibale può rimanere nella congregazione:
«Non si trattava, infatti, di una questione "di coscienza" (bisognerà aspettare qualche anno per questo, come viene mostrato più avanti) ma di una "decisione personale" che, nel linguaggio "teocratico", vuol dire che i singoli TdG si assumevano ogni responsabilità per le conseguenze del loro rifiuto. È il classico linguaggio che viene usato quando si parla di argomenti che possono esporre la Società a problemi di carattere legale per via delle sue direttive sulla salute e la vita degli adepti». [nota]
Non si disse mai in quegli anni che qualcuno poteva scegliere di accettare un trapianto. Parlando dei TdG in generale la Svegliatevi! dell'8/11/1968, pag. 22 diceva: «Ci sono quelli, come i cristiani testimoni di Geova, che considerano tutti i trapianti fra uomini come cannibalismo». Non si dice "alcuni" testimoni di Geova, ma tutti "i cristiani testimoni di Geova" avevano questa opinione dei trapianti..
Questo fino al 1980, quando venne pubblicato il "nuovo intendimento". Prima di quella data, non si poteva accettare un trapianto. E qualcuno è anche morto, come ci ha riferito Carlomagno55. C'è anche chi è stato disassociato per aver acconsentito ad un trapianto, come ha testimoniato Roberto Zuccali.
Non ha senso continuare a discutere con chi vuole negare a tutti i costi l'evidenza. Nemmeno la WTS ha mai negato di aver proibito i trapianti. Non lo hanno fatto i portavoce ufficiali durante l'intervista trasmessa dalla TV svizzera (quale occasione migliore per dire con forza che non erano mai stati vietati, vero?), e non l'hanno nemmeno fatto gli "anziani" mandati dalla Betel a casa di Francesca Galvani.
Questi anonimi TdG che cercano di strumentalizzare una singola frase di un articolo, senza tener conto del contesto dell'articolo stesso e di tantissime altre dichiarazioni e testimonanze, se non sono in completa malafede, dimostrano solo tutta la loro ottusità. A mio parere non vale assolutamente la pena di perdere tempo con loro. Le persone obiettive e sincere comprendono perfettamente come stanno i fatti.

Ciao
Achille
20/01/2005 17:38
 
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Precisazione
Achille pacificamente vorrei farti capire il mio punto di vista. Non è mia intenzione diffendere errori della WTS. Ho già detto che di errori ne hanno fatti. Sui trapianti mi posso basare solo su quello che leggo. È una questione degli anni 60 e io ancora manco esistivo. Dagli articoli che leggo, capisco che i trapianti erano visti di mal occhio, appunto cannibaleschi. Ma posso capire che è solo un paragone questo. Mi lascia il dubbio perchè alla conclusione dicono che sono decisioni personali da prendere dopo che si lascia guidare dalla scritture e dalla preghiera a Dio. Quindi se uno può decidere cosa fare dopo che in preghiera chiede di avere la guida a prendere la giusta decisione, mi pare che si lascia la possibilità di decidere in coscienza cosa fare.

Spero che converrai con me che il divieto del sangue viene posto molto più enfaticamente, chiaro e diretto senza alcun dubbio. Il paragone che faccio fra trapianti e sangue invece mi lascia questo dubbio.

Non sono in malafede, credimi, e neanche non disposto al dialogo. So riconoscere gli errori fatti dalla WTS e non ho problema a dirlo. Ma in questo caso ancora non posso.


Seabiscuit
20/01/2005 18:24
 
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Ciao Achille,

guarda che io condivido esattamente quello che dici e conosco molto bene il modo di esporre della WTS, utile per evitare problemi di tipo legale, ma assolutamente “condizionante” nei confronti degli adepti.
Il problema che stiamo dibattendo è di diversa natura. Molti tdg, ed anche Seabiscuit in questo contesto, vogliono far credere che la frasetta a conclusione dell’articolo della Torre di Guardia del 1968:

“”Da questa considerazione dovrebbe risultare evidente che i cristiani i quali sono stati illuminati dalla Parola di Dio non devono prendere queste decisioni semplicemente in base al capriccio o all'emozione. Possono considerare i princìpi divini riportati nelle Scritture e servirsene per prendere decisioni personali mentre si rivolgono a Dio per essere guidati, confidando in lui e riponendo la loro fiducia nel futuro che egli riserva a coloro che lo amano. - Prov. 3:5,6; Sal. 119:105.””,


rappresenti una specie di liberatoria che riguarda l’intero articolo, per cui, in barba ai vari “Geova Dio non diede agli uomini il permesso” oppure “No! Questo sarebbe stato cannibalismo”, ognuno in realtà avrebbe potuto fare quello che in coscienza riteneva più giusto, sia per quanto riguarda ricevere degli organi, sia per quanto riguarda il donare.

Invece quella frasetta, considerando anche il valore assolutamente legalistico che giustamente hai fatto notare tu, NON RIGUARDA NEANCHE COLORO CHE DOVREBBERO RICEVERE GLI ORGANI, per i quali c’è un divieto assoluto, senza neanche questa piccola consolazione finale, MA SOLO I POSSIBILI DONATORI.

Se tu leggi l’articolo vedi infatti come quell’appendice finale è un riferimento esplicito al periodo precedente in cui si parla SOLO della possibilità o meno di donare gli organi e non del trapianto in generale e, anche se, SOLO PER QUESTO ASPETTO, non c’è un divieto esplicito, come per il ricevere, tuttavia il modo di esporre fa capire chiaramente che anche in questo caso la WTS è per il divieto assoluto (vedi frasi del tipo “Userebbero i suoi organi in cannibaleschi esperimenti medici?” “Permettendo che un corpo sia mutilato dopo la morte si mostrerebbe forse rispetto per la creazione di Dio?”).

[Modificato da peraskov 20/01/2005 18.30]

Sandro

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Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia (Matteo 5,11)
20/01/2005 20:33
 
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“Ho evidenziato in grassetto le parti importanti. Ora, carissimo sapientone, spiegami un paio di cosette. Inanzi tutto dice: "DA QUESTA CONSIDERAZIONE", quindi da quello che è stato trattato nel articolo, non devono prendere queste decisioni in base al capriccio o all'emozione, ma di prendere queste DECISIONI PERSONALI considerando le scritture e rivolgersi a chi?”

Come ti ha già spiegato Achille l’espressione “decisioni personali” non indica che il TdG sia libero di scegliere senza venire disassociato, tanto che anche il fare o non fare la leva viene definito una “decisione personale”, ma questo non toglie che se qualcuno partisse per il servizio militare verrebbe buttato fuori. La decisione personale consiste nell'obbedire o no allo schiavo, in caso di disubbidienza si viene sanzionati. E' una mia decisione personale anche non rubare, potrei fare il contrario, ma questo non toglie che in Italia sia vietato rubare per legge. Allo stesso modo il TdG della rivista parlando di trapianti dice che deve “conformarsi a quello che indica la legge di Dio a tale riguardo”. Inoltre non vedo quale sia la rilevanza dai questa frase: “possono considerare i principi divini riportati nelle Scritture e servirsene per prendere decisioni personali mentre si rivolgono a Dio per essere guidati”. E’ ovvio che si chiede la forza a Dio di fare la cosa giusta, ossia rifiutare il trapianto.

“Una risposta esauriente su cosa??? La domanda del medico qual’era? Voleva conoscere su quali principi biblici lui basava il suo rifiuto??? Stava chiedendo testimonianza biblica? LA DOMANDA ERA se donava il rene e non su quali scritture si basava la sua decisione!”

Il tuo è un sofisma mal riuscito. Il medico voleva sapere se avrebbe dato un rene o no, e il ragazzo ha voluto spiegargli Bibbia alla mano il perché del suo rifiuto. Non conta che il medico volesse la spiegazione biblica o no, quello che conta è che il giovane TdG volesse dargliela per giustificare il suo gesto.

Inoltre non mi hai ancora detto com’è possibile in una TEOcrazia disubbidire ad un comando che recita: “Geova Dio non diede il permesso…”? E’ Dio in persona che lo vieta, vuoi qualcosa di più?

A presto
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
21/01/2005 11:58
 
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Sea, nel post del 20/01/2005 17.38, a proposito della liceità o meno dei trapianti, dice...

>...Mi lascia il dubbio perchè alla conclusione dicono che sono decisioni personali da prendere dopo che si lascia guidare dalla scritture e dalla preghiera a Dio. Quindi se uno può decidere cosa fare dopo che in preghiera chiede di avere la guida a prendere la giusta decisione, mi pare che si lascia la possibilità di decidere in coscienza cosa fare.

Ma poco prima ha precisato che...
>...È una questione degli anni 60 e io ancora manco esistivo

Commento con domanda
Quindi abbiamo a che fare con una persona relativamente giovane che ha visto pochi films gialli. Perché se ne avesse visti quanto ne vede la normalità della gente avrebbe anche appreso che si può fare un discorso obliquo, del tipo:
"Lei caro signore ha assoluto bisogno della protezione, e questa va pagata. Sia ben chiaro che però noi siamo solo latori di un messaggio che non vuole essere costrittivo. Vossignoria cioè resta libero, a coscienza sua anche di non pagarla, ci siamo intesi eh? Baciamo le mani!"

E' tanto difficile capire che in siffata situazione il messaggio che il commerciante deve recepire non è quello della dichiarazione della libertà asserita alla fine ma:
- il dovere di pagare il pizzo per avere la "protezione"
- e che la protezione consisteva nell'essere esentati dagli attentati punitivi che gli avrebbe inflitto la stessa organizzazione che gli prometteva di proteggerlo?

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