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IL RUOLO DELLE DONNE NELL'ORGANIZZAZIONE

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2005 09:50
07/01/2005 19:18
 
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Vorrei iniziare questa nuova discussione dal tema "Il ruolo delle donne nell'organizzazione" e, vorrei aggiungere, nella famiglia.
Sono Testimone di Geova da quando avevo 15 anni per scelta e non per imposizione dei genitori che sono tutt'ora cattolici. Una delle prime cose che ricordo aver cozzato contro i miei sentimenti e il mio senso di giustizia di adolescente è stata proprio questa...vedere una profonda discriminazione che non riguardava i meriti personali degli individui, le loro capacità o la loro spiritualità, ma prima di tutto il sesso...
Ho frequentato per anni adunanze in cui pur di non far leggere il materiale da trattare ad una donna istruita, si ascoltavano penosissime letture di maschi quasi analfabeti che sillabavano le parole, non rispettavano la punteggiatura, non riconoscevano la corretta posizione degli accenti tonici perchè il loro vocabolario constava di così poche parole che troppo spesso ne incontravano di nuove e non erano in grado di pronunciarle...ma il fatto di essere uomini era sufficiente a ricevere quel privilegio.
Ho visto piccoli bimbi impauriti e tremanti pronunciare discorsi dal podio all'uditorio e le loro madri rappresentare patetiche scenette sedute al tavolino perchè una donna non può insegnare dal podio ma può solo rivolgersi ad una sorella...
Ho visto (e mi sono sempre rifiutata di venirne coinvolta seppur moglie di un anziano) tristissime famiglie impersonare quadretti di famiglie felici intorno al tavolino, in cui il padre insegnava a tutti la verità e la moglie per rispondere doveva attendere di ricevere da lui la parola, al pari dei figli..
Ho visto famiglie in cui la donna aveva una personalità e una intelligenza di gran lunga superiore a quelle del marito e scriveva per lui i discorsi o ne curava la stesura e la revisione, fingere poi di sottomettersi alla volontà del marito, così come veniva in privato dichiarata dalla moglie...
Ho visto ai reparti uomini incapaci e inetti, alcuni fermi all'istruzione elementare occuparsi della contabilità, solo perchè tra le donne non si poteva scegliere, e uscieri poco educati...con una grande sete di potere...
E non parliamo poi dell'umiliante gesto di mettersi il copricapo se una moglie era costretta a dire la preghiera a pranzo dinanzi al marito credente (che nella quasi totalità dei casi non capisce e denigra), oppure se teneva uno studio biblico in presenza del marito o di un fratello, anche un ragazzino...E' possibile che una donna cinquantenne indossi un copricapo in presenza di un ragazzino adolescente riconoscendo di essere sottomessa alla sua autorità di maschio?
Ma non è discriminazione questa? E' assegnare la stessa dignità agli esseri umani?
Mi fermo qui...anche se potrei continuare per ore perchè in 25 anni di cose ne ho viste e ingoiate...
Aggiungo solo un paio di cose però: chissà come mai al momento di fare le pulizie le donne potevano esserci, sembrava l'unico lavoro consono al loro ruolo. Eppure...è un privilegio pulire la Sala del Regno ma...i privilegi non li dovrebbero avere solo gli uomini?
E come mai al momento di uscire a predicare, prendere freddo e farsi spesso insultare, allora "le donne sono un grande esercito"? Come mai loro compiono la stragrande maggioranza dell'opera di predicazione? Non è insegnare quello?
Questo per me è stato un grande scoglio, mai superato. Non sono più un'adolescente con un'esagerato senso della giustizia, ma una donna adulta che la giustizia la ama...
Antonella
Antonella

"Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera."
(S. Quasimodo)
08/01/2005 00:01
 
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“E non parliamo poi dell'umiliante gesto di mettersi il copricapo…”

Vi riporto un brano della Torre di Guardi sull’argomento che può essere definito la summa del fariseismo. C’è un atteggiamento in questo brano che sfiora il ridicolo:

Domande dai lettori

In quali situazioni è appropriato che una donna cristiana porti il copricapo per motivi spirituali?

Ogni donna che prega o profetizza con il capo scoperto fa vergogna al suo capo”, scrisse l’apostolo Paolo. Perché? A motivo del principio divino dell’autorità: “Il capo della donna è l’uomo”. La responsabilità di pregare o di predicare all’interno della congregazione cristiana è di norma affidata all’uomo. Perciò quando una donna cristiana svolge un compito che ha a che fare con l’adorazione e che di solito verrebbe svolto da suo marito o da un uomo battezzato, dovrebbe indossare un copricapo. — 1 Corinti 11:3-10.
Nell’ambito familiare possono sorgere situazioni in cui la donna cristiana dovrebbe mettersi il copricapo. Per esempio, quando la famiglia si riunisce per lo studio biblico o per mangiare, di norma è il marito che insegna ai familiari e li rappresenta in preghiera davanti a Dio. Se però il marito non è credente, questa responsabilità potrebbe dover essere assolta dalla moglie. Di conseguenza, quando prega ad alta voce per sé e per altri o quando tiene uno studio biblico con i propri figli in presenza del marito, una donna cristiana si metterà giustamente un copricapo. Se il marito non è presente, la moglie non è tenuta a mettersi il copricapo, dato che è autorizzata da Dio a insegnare ai figli. — Proverbi 1:8; 6:20.
Che dire però se nella famiglia c’è un giovane figlio maschio che è un servitore di Geova Dio dedicato e battezzato? Dato che il figlio è un componente della congregazione cristiana, dovrebbe ricevere istruzione dai suoi componenti di sesso maschile. (1 Timoteo 2:12) Se il padre è credente, il figlio dovrebbe essere ammaestrato da lui. Se però il padre è assente, la madre dovrebbe mettersi il copricapo qualora tenesse uno studio biblico con il giovane figlio battezzato e gli altri figli. Sarà lei a decidere se far dire o no la preghiera al figlio battezzato in occasione dello studio o dei pasti. Forse ritiene che il figlio non sia ancora abbastanza capace e quindi preferisce pronunciare lei stessa la preghiera. Se decide di dirla lei in tali occasioni, dovrebbe mettersi un copricapo.
Mentre partecipano a certe attività di congregazione, le donne cristiane devono a volte indossare il copricapo. Per esempio, a un’adunanza infrasettimanale per il servizio di campo forse non è presente nessun fratello, ma solo delle sorelle cristiane. Possono capitare altre situazioni in cui a un’adunanza di congregazione non ci sono fratelli battezzati. Se una sorella deve svolgere dei compiti che solitamente vengono svolti da un fratello a un’adunanza predisposta dalla congregazione, comprese le adunanze per il servizio di campo, dovrebbe mettersi un copricapo.
Le donne cristiane devono forse portare il copricapo quando fanno da interpreti per un discorso biblico, comprese le traduzioni nella lingua dei segni, o quando leggono pubblicamente i paragrafi di una pubblicazione di studio biblico a un’adunanza di congregazione? No. Le sorelle che svolgono questi compiti non presiedono né insegnano. Similmente non è necessario che portino il copricapo quando svolgono dimostrazioni, narrano esperienze o pronunciano discorsi di esercitazione alla Scuola di Ministero Teocratico.
Sebbene l’insegnamento all’interno della congregazione debba essere svolto da uomini battezzati, sia uomini che donne hanno la responsabilità di predicare e insegnare all’esterno della congregazione. (Matteo 24:14; 28:19, 20) Perciò quando una donna cristiana parla della Parola di Dio ad altri alla presenza di un testimone di Geova di sesso maschile, non ha bisogno di mettersi il copricapo.
La situazione è diversa quando si tiene un regolare studio biblico a domicilio in presenza di un fratello dedicato e battezzato. Questa è un’occasione predisposta per l’insegnamento, in cui chi conduce lo studio in effetti presiede. In tali circostanze lo studio diventa un’estensione della congregazione. Se una Testimone battezzata conduce lo studio in presenza di un Testimone battezzato, sarebbe corretto che indossasse il copricapo. Sarà comunque il fratello dedicato a pronunciare la preghiera. Una sorella non pregherebbe in presenza di un fratello dedicato se non in casi eccezionali, ad esempio se il fratello non è fisicamente in grado di parlare.
Può capitare che una sorella cristiana venga accompagnata a uno studio biblico da un proclamatore del Regno non ancora battezzato. Se lei lo desidera, può chiedergli di condurre lo studio. Ma dato che lui non potrebbe dovutamente rappresentare la sorella battezzata in preghiera a Geova, sarebbe appropriato che fosse lei a dire la preghiera, mettendosi il copricapo. Se la sorella conduce lo studio, dovrebbe ugualmente coprirsi la testa. Anche se il proclamatore di sesso maschile non è ancora battezzato, gli estranei lo identificano con la congregazione per il fatto che partecipa alla predicazione.
“La donna deve avere un segno di autorità sul capo a motivo degli angeli”, scrisse l’apostolo Paolo. Le sorelle cristiane hanno quindi il privilegio di essere d’esempio a milioni di angeli che continuano lealmente a sottomettersi a Geova. Com’è appropriato che le donne devote prestino la debita considerazione all’indossare il copricapo quando le circostanze lo richiedono! (WT 15/07/02 pag. 26-27)

Ma vi rendete conto?

Ecco un altro brano a dir poco allucinante che meriterebbe una denuncia:

"[...]La donna è per natura soggetta all’uomo. Essa dovrebbe quindi riconoscere questo fatto quando svolge nella congregazione cristiana compiti che normalmente sarebbero di pertinenza dell’uomo, nel qual caso dovrebbe portare un copricapo oltre ai suoi capelli naturali. In tal modo mostrerà di riconoscere il principio dell’autorità stabilito da Dio e anche di saper distinguere fra le sue normali attività quotidiane e gli speciali compiti che può dover svolgere nella congregazione quando, per esempio, non è presente nessun uomo idoneo o quando insegna a livello individuale in un formale studio biblico in presenza di suo marito o di un componente maschile della congregazione. — 1Co 11:11-15.

Viceversa, spiega l’apostolo, l’uomo non deve portare un copricapo quando sta dinanzi alla congregazione, per esempio quando prega o profetizza. Questo è il suo ruolo naturale sotto la disposizione di Dio. Per l’uomo portare un copricapo in tali circostanze sarebbe un disonore. Sarebbe anche indice di mancanza di rispetto per Gesù Cristo quale suo capo e anche per il Capo supremo, Geova Dio, in quanto l’uomo è “immagine e gloria di Dio”, creato in origine come rappresentante di Dio sulla terra (la donna invece no? n.d.r.}. L’uomo non dovrebbe offuscare questa realtà portando un copricapo. L’uomo fu creato per primo, prima della donna; la donna è “dall’uomo” e fu creata “a causa dell’uomo”. Le qualità di lei sono un’espressione dell’onore e della dignità dell’uomo, proprio come le qualità dell’uomo sono un riflesso dell’onore e della dignità di Dio. Perciò la donna cristiana dovrebbe essere felice di riconoscere la propria posizione subordinata manifestando modestia e sottomissione, e dovrebbe essere disposta a dare un segno visibile di questo portando un velo o qualche altro copricapo. Non dovrebbe cercare di usurpare il posto dell’uomo, bensì dovrebbe volerne sostenere l’autorità. — 1Co 11:4, 7-10." (Perspicacia, vol. 1 pag 561)

A presto

[Modificato da Polymetis 08/01/2005 0.10]

---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
08/01/2005 11:47
 
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nel qual caso dovrebbe portare un copricapo oltre ai suoi capelli naturali.



Visto che il libro ci tiene a precisare "capelli naturali", forse si potrebbe salvare capra e cavoli, mettendosi una parrucca a mò di copricapo [SM=g27835]

O forse c'è qualche altro testo che precisa anche forma e marca del copricapo [SM=g27833]

A parte gli scherzi, comunque siamo al ridicolo...
Sandro

------------------
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia (Matteo 5,11)
08/01/2005 17:00
 
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E non solo!
Anche io ero Tdg e in quanto DONNA (nome comune di cosa, nel vocabolario geovista)ho assistito a tutte le scenette eccellentemente descritte dalla nostra cara Antonella.

Inoltre, mi rivolgo stavolta agli ex tesimoni, a chi non sarebbe piaciuto prestare servizio, anche temporaneo, in una delle filiali della WTS?
Però, se una nuova sorella volesse voluto farlo, non avrebbe potuto e indovinate il perchè?

Si...bravi!

Infatti alla Betel(nome dato alle filiali centrali della WTS in tutto il mondo)servono uomini, le sorelle è bene che stiano nelle congregazioni a dare una mano a predicare(queste sono le parole dell'ultimo sorvegliante che ho avuto il "piacere" di conoscere).

Possono farlo tutt'al più coppie sposate senza figli in cui almeno uno dei due sia pioniere regolare (predicatore a tempo pieno)oppure, se proprio vogliamo essere generosi, donne che abbiano titoli di studio quali infermiere, medico o odiontoiatra.

Il tutto ovviamente senza richiesta di oneri... servizio volontario si chiama... che ne dite?

Mi viene voglia di piangere!!! [SM=g27834]
Valentina
08/01/2005 17:26
 
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meno male...
sì, meno male che altri hanno notato la situazione e la disapprovano.Mi sono presa per anni della persona orgogliosa...ma, seppur piena di difetti, orgogliosa non lo sono proprio. Sono una persona docile ma non sopporto le ingiustizie..e nemmeno l'ignoranza..e l'arroganza..
Comunque come mai in Italia si possono impunemente incoraggiare atteggiamenti manifestamente contrari alla Costituzione Italiana?
Vorrei fare un'altra osservazione, anche se non so quanto sia attinente...come mai le donne devono indossare solo la gonna? Perchè è disonorevole per una donna vestirsi come un uomo e viceversa (regola chiaramente contraria all'omosessualità).
Ma mi spiegate cosa c'è di maschile in un elegante tailleur pantaloni indossato con tanto di scarpe coi tacchi a spillo?
Quante sorelle facendo le pioniere uscivano intabarrate come befane indossando sotto la gonna calze, fuseaux, calzamaglia di lana e quant'altro (che se avessero dovuto avere un incidente ed essere trasportate in ospedale ci sarebbe stato da provare vergogna a spogliarsi) solo per non poter indossare un paio di caldi e femminili pantaloni da donna?
E come mai, visto che io porto gonne lunghe alle caviglie, mi è stato detto che non è appropriato? Troppo maschile anche quello? ;-)
Io mi sono un poco innervosita ma mi hanno risposto che ero libera di vestire come volevo però non sul podio, perchè per salire sul podio bisogna rispettare le regole stabilite dal corpo degli anziani della propria congregazione...mah!!!!
Forse non c'entrava molto con l'argomento, ma ce l'ho scritto lo stesso!
Tornando all'argomento in oggetto, continuate a scrivere, vi prego, anche voi uomini, ho bisogno di vedere che c'è gente che rispetta le donne come esseri umani pensanti!
Antonella

Antonella

"Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera."
(S. Quasimodo)
08/01/2005 18:37
 
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Cara Antonella,

se hai l'opportunità di fare un salto nella finestra intitolata "Forum principale", noterai una discussione dal titolo "Gonne e adunanze".

E' stata una delle discussioni più seguite.

Se avrai modo di leggerla, vedrai che la maggior parte delle persone che hanno preso parte alla discussione erano del tuo medesimo parere.

Ora però promettimi di stare tranquilla... io so come ti senti... ho subito anche io le stesse angherie e posso comprendere la rabbia e lo sgomento iniziali.

Ora sei libera! L'importante adesso è cercare di raccogliere tutti i frammenti e rimetterli insieme passo dopo passo... E ricorda che non sei sola, ok?

Ti abbraccio!
Valentina
08/01/2005 19:28
 
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uff non riesco...
Non ci riesco proprio a stare tranquilla...lo so che il consiglio è valido ma...
Sono passati due anni e sto peggio di prima dal punto di vista della rabbia perchè prima ne davo la colpa solo a me stessa, alla mia mancanza di fede, di studio, di preghiera, di servizio ecc ecc...(come al solito i sensi di colpa sono quelli che vanno per la maggiore) ma ora mi rendo conto che non era colpa mia...
La mia vera colpa è stata quella di soffocare il mio intelletto...come faccio a stare tranquilla?
Ufffffff
Antonella
Antonella

"Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera."
(S. Quasimodo)
08/01/2005 21:14
 
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Carissime Sweetymi Vally82…E Donne che leggete in questo forum:

Sono stato tdg per tanti …. Troppi anni.
Ho vissuto la vostra stessa esperienza, solo che contrariamente a voi e alla maggioranza delle donne tdg, a me, in quanto “maschio”, è stata risparmiata l’umiliazione che voi avete dovuto subire.

Quel “qualcosina” in più che abbiamo noi ometti, ci ha posti su un piedistallo che non meritavamo.
Personalmente non ho mai pensato all’uomo come a un essere superiore alla donna, devo però ammettere che in quegli anni consideravo “normale” la segregazione intellettuale a cui le donne erano state condannate dalla WTS.

Di questo devo CHIEDERVI PERDONO.
Nella nostra mente era assolutamente logico e coerente con la Bibbia, la regola:
“La donna stia in silenzio”.
“Non permetto alla donna di insegnare…..perché la donna fu ingannata..”
Ecc. ecc.

Adesso, continuo ancora a chiedermi:
Come ho fatto a farmi rincitrullire così?

Tengo però a sottolineare una cosa: io personalmente non ho mai sottovalutato la Donna.
La frase: “La donna sente e l’uomo riflette” non l’ho mai condivisa nel mio cuore.
Anche perché credo sia una generalizzazione inutile, superficiale e sbagliata.
Ho conosciuto donne che riflettevano più e meglio di me.
Ne ho conosciute altre che riflettevano poco.

Ho conosciuto troppi uomini che invece riflettevano solo davanti allo specchio!

Penso che ogni individuo sia un caso a se. Indifferentemente dal sesso.
Credo che a ognuno debbano essere date le stesse opportunità in partenza.
Tutti, all’inizio della vita dovremmo ricevere gli stessi strumenti per crescere.
Dovremmo essere messi come dei corridori ai blocchi di partenza senza vantaggi sugli altri.
Siano i meriti e le qualità a fare la differenza. Non il sesso o la ricchezza della famiglia.
PER CHIUNQUE!
UOMO O DONNA CHE SIA!!
08/01/2005 21:28
 
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Gesù e...le DONNE ^__^
Carissima sweet e tutti voi che siete intervenuti...innanzi tutto GRAZIE per questo forum.....mi ha fatto meditare...mi ha portato a pensare....mi ha portare a ringraziare il Signore del mio essere Donna cristiana e...cattolica....anche se, lo riconosco come un esame di coscienza che è risaputo...anche la Chiesa in passato ha avuto, legata al fattore storico di ogni tempo, un atteggiamento di prevaricazione sulla donna eppure...eppure....in nessuna altra la Chiesa la Donna è stata riconosciuta DOTTORE DELLA CHIESA...ed in parità degli uomini riconosciuta la sua santità.... e riconosciuto il suo ruolo di FONDATRICE di piccole comunità cristiane.... riconosciuta nel ruolo di missionaria...

Come Donna e cristiana..non voglio entrare in nessuna polemica ma offrirvi, come grazie a questo contributo...un piccolo quadro di ricostruzione storico DEL VANGELO..circa il rapporto di Gesù con le donne.... così..tanto per poter SENTIRCI VERAMENTE UNITE ed una sola cosa nel Cuore di Cristo...

GESU’ E LA DONNA


Partendo da S. Teresa del Bambin Gesù che dice: "Nel cuore della Chiesa io sarò l’amore", citando la Lettera alle Donne di Giovanni Paolo II, Gesù…cosa dice Gesù delle Donne?


Nella preghiera degli Ebrei e di altri popoli l’uomo ringraziava Dio per non essere nato infedele, donna, schiavo e ignorante…Le donne ebree si limitavano a ringraziare il Signore per essere state "semplicemente create". Ma non bisogna generalizzare, in altri testi del giudaismo ci sono espressioni bellissime che esaltano le virtù femminili e pongono la Donna sopra un piedistallo.

Gesù, uomo tra gli uomini che ha insegnato con parole e atteggiamenti tipici del suo tempo, non si è posto il problema della "dignità della Donna", ma la sua dottrina traluce dai fatti e di certo assai più eloquenti e convincenti delle parole!

Il Vangelo della salvezza comincia e finisce con interventi al femminile! Il primo Annuncio è affidato a Maria di Nazaret; il primo miracolo alle nozze di Canaan, accade su richiesta della Madre; su richiesta di Marta, sua amica, risorge Lazzaro; sotto la Croce chiede a Giovanni di occuparsi della Madre, alla Madre affida l’umanità intera; la notizia della sua risurrezione viene affidata alle Donne accorse al Sepolcro per profumare il Corpo di Gesù; infine, con la Pentecoste, tutti i Discepoli sono riuniti per dare inizio alla grande missione della Chiesa pellegrina sulla terra, al centro di essi c’è Maria, Donna e Madre per eccellenza!

Nel corso della sua vita, contrariamente a quanto accadeva presso gli altri Ebrei che si esprimevano in parabole, Gesù fa riferimento alle Donne e al loro mondo, citandone spesso la vita e la propria natura umana: per esempio la massaia intenta a preparare il pane o della donna ansiosa per una moneta smarrita e poi ritrovata (Lc.13, 20-21/ 15, 8-10). La famosa parabola delle vergini sagge (Mt.25, 1-13), ma anche della donna che non si stanca di pregare (Lc.18, 1-8). Gesù è stato il primo a dedicarsi alla Donna, nobilitandola e vedendola spesso protagonista del suo insegnamento di salvezza. Non soltanto nelle parabole, anche nella vita reale Gesù propone la Donna quale esempio per tutti, come quando esalta la pietà e la generosità della vedova (Mc.12, 41-44). Per loro compie i miracoli.

Egli accoglie la Donna, l’aiuta, l’incoraggia, l’ama! Quando è a Betania (Lc.10, 38-42); quando elogia la donna che gli unge il capo (Gv.12, 1-8). Ma Gesù osa di più: una "peccatrice" diventa esempio e monito a un fariseo (Lc.7, 36-50)…Gesù non smentisce la verità poiché è lui stesso la Verità, perciò non ha paura di andare contro la mentalità dell’epoca, non teme di difendere la dignità fino allora nascosta della Donna, Egli "osa" portare cambiamenti, aprire i cuori, amare con cuore puro! Dall’episodio dell'adultera esce fuori tutto il dramma della prostituzione femminile: "scaglia la tua pietra se sei senza peccato" (Gv.8, 1-11), invita quella donna a non peccare più, le sorride, lei comprende, non si sente più sola, sfruttata, umiliata! Con questo gesto Gesù inchioda gli accusatori nella loro ipocrisia portandoli ad un naturale riconoscimento del proprio stato di peccatori!

Leggiamo il brano della Samaritana e vediamo come Egli mette a nudo la mentalità superficiale di chi si crede superiore: Gesù, contrariamente ai maestri che si rifiutavano di insegnare alle donne le Sacre Scritture, discorre con una Donna, ma fa di più perché le confida uno dei più alti segreti della nuova Rivelazione "il culto da rendere a Dio – in spirito e verità –" (Gv.4, 1-42).

Nella famosa testimonianza resa al popolo eletto ed ai sacerdoti, dice: (Mt.21, 31-32), scatenando tutto l’orgoglio e la presunzione più nascosta. Sono, così messi a confronto il meglio e il peggio secondo la pubblica opinione dell’epoca e la sua bilancia…precipita a favore del peggio che diventa il meglio a motivo della loro disponibilità spirituale!

Possiamo concludere affermando come nella dottrina e nella pratica del Vangelo la Donna ha un posto privilegiato e caratteristico, non uguale a quello dell’uomo né superiore, né inferiore ma suo proprio nel quale si manifesta tutta la sua natura e nella quale viene rispettata al massimo la sua dignità. Gesù accoglie la Donna, l’aiuta, la istruisce, la elogia, l’ammira, la propone come modello e intorno a sé ha voluto un gruppo femminile stabile! Un gruppo ben diverso dai Dodici, una missione ben diversa, un ruolo che gli è proprio così come il ruolo dei Dodici gli è proprio per il Governo della Chiesa.

Infine, diamo uno sguardo a Maria, la Madre di Gesù, la "Donna" da cui è nato Gesù (Gal.4, 4).

Maria apre le pagine più splendenti del Vangelo (Gv.2, 4), fino a splendere nel Libro dell’Apocalisse (12, 1). Sull’abisso della grandezza segreta e palese di Maria – Donna per eccellenza – ci si può affacciare su questo mondo con gli occhi della fede ed ognuno di noi con Lei, come nel giorno del Cenacolo, in silenzioso raccoglimento, potrà essere cuore che pulsa nella Chiesa, Chiesa sgorgata dal Sangue di Cristo!

Solo così potremmo dire anche noi, come S. Teresa: "Nel cuore della Chiesa io sarò l’Amore".

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
09/01/2005 18:26
 
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Cari Maurizio e Caterina,

le vostre parole si sono realmente impresse nel mio cuore e vi ringrazio.

Ogni giorno ricevo nuovi ausili, grazie soprattutto a questo forum, per poter ripercorrere la mia strada senza più nessuno che si opponga alla mia libertà.

Grazie!

Con affetto

Valentina [SM=g27822]
Valentina
10/01/2005 20:47
 
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e già.....
L'ho pesato tante volte anche io....ci sono donne capaci, istruite che meriterebbero di poter svolgere gli stessi incarichi degli uomini ma che purtroppo.....[SM=g27816]
è davvero demotivante tutto ciò!!![SM=g27834]
ciao a tutti!!!
lunarqueen
10/01/2005 22:52
 
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a Tubal Cain
Grazie per questa autocritica...mi ha fatto bene sentirtelo dire... Sento sempre il tuo modo di vedere le cose molto simile al mio.
Anche io mi chiedo come ho fatto a non ribellarmi da subito...eppure l'avevo capito a 15 anni che non andava bene così...
Grazie a tutti voi che siete intervenuti..è un piacere leggervi
Antonella
Antonella

"Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera."
(S. Quasimodo)
11/01/2005 17:04
 
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Re:
Antonella



Consolati,,,,

Io maschietto, asso in scienza e tecnica,Spiccata capacità di analisi, mi dicono quasi tutti e va a finire che ci credo, di Intelligenza ben superiore alla media, alle superiori ero tra i primi tre dell'istituto.
tipetto di successo negli affari.
Unico neo una frana in Italiano, ma che vuoi nessuno è perfetto.

mbè tenevo la migliore contabilità della circoscrizione " detto dal sorvegliante"

Me l'hanno tolta!!!

E non sono degno neanche di fare l'usciere[SM=g27816]

Perchè???
Perchè secondo gli Standard WTS mi impegno poco!!!
MA siccome nella vita ho svariate gratificazioni, me ne importa poco degli incarichi, veramente poco.

[SM=g27816]

Ciao,


"""Ci sono due tipi di sciocchi;
quelli che non hanno dubbi,
e quelli che dubitano di tutto"""
11/01/2005 23:01
 
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incarichi e gratificazione
MA siccome nella vita ho svariate gratificazioni, me ne importa poco degli incarichi, veramente poco.

Hai detto bene...c'è un sacco di gente che fa un lavoro degradante e che si realizza poi facendo l'usciere e dicendoti di andare a sederti perchè è ora o decidendo quando aprire o chiudere le finestre, piuttosto che venendoti a dire di far tacere i tuoi bambini che hanno l'unico insignificante difetto di essere piccoli...
Vabbè...ad ognuno le sue soddisfazioni...
Antonella
Antonella

"Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera."
(S. Quasimodo)
17/01/2005 02:48
 
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una scrittura su tutte...

Romani 16:1 versione CEI: Vi raccomando Febe, nostra sorella, diaconessa della Chiesa di Cencre.

Versione TNM: Vi raccomando Febe, nostra sorella, che è ministro della congregazione di Cencrea.

Perché in una vi è il termine diaconessa (servitrice di ministero per i TdG) mentre i TdG, o meglio la WTBTS traduce "ministro" ?

Io capisco tale scritura come la capacità e la possibilità per una donna di rendersi disponibile a fare qualcosa, perché essere umano senziente e capace e non perché donna.

Magari Polymetis o qualche altro esperto in greco può svelarci l'arcano.

Ciaooo!

Supremo Vindice

"Cio' che facciamo in vita riecheggia nell'eternita'!"
18/01/2005 01:34
 
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Porca miseria...credevo che solamente i mussumulmani avevano l'idea della donna inferiore!
01/02/2005 09:50
 
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E invece è una regina, hai visto?
Ma solo se si comporta da tale
pari al re e non sua cortigiana o schiava.
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est modus in rebus
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