Ieri all'accademia dei Lincei a Roma il Prof. Angelo Vescovi, uno dei maggiori studiosi del mondo per le cellule staminali, che si autodefinisce "laico ed agnostico", è intervenuto riguardo alla problematica dell'utilizzo delle cellule staminali embrionali.
Nell'anticipazione dell'intervento, pubblicata sul Foglio del 21/01/2005, per superare questo problema, in un passaggio dichiara quanto segue:
Non ci sono terapie "embrionali".
A dispetto di un oggettivo, significativo potenziale terapeutico, non esistono terapie, nemmeno sperimentali, che implichino l'impiego di cellule staminali embrionali. Non è attualmente possibile prevedere se e quando questo diverrà possibile, data la scarsa conoscenza dei meccanismi che
regolano l'attività di queste cellule, che ci impediscono di produrre le cellule mature necessarie per i trapianti, e data la intrinseca tendenza delle staminali embrionali a produrre tumori.
Secondo, ma non meno importante, esistono numerose terapie salvavita che rappresentano realtà cliniche importanti, quali le cure per la leucemia, le grandi lesioni ossee, le grandi ustioni, il trapianto di cornea. Tutte queste si basano sull'utilizzo di cellule staminali adulte. Inoltre, sono in
fase di avvio nuove sperimentazioni sul paziente che implicano l'utilizzo di cellule staminali cerebrali umane.
Terzo, le terapie cellulari per le malattie degenerative non si basano solo sul trapianto di cellule prodotte in laboratorio. Esistono tecniche altrettanto promettenti basate sull'attivazione delle cellule staminali
nella loro sede di residenza. Saranno quindi le cellule del paziente stesso che si occuperanno di curare la malattia, una volta stimolate con opportuni farmaci. Ovviamente, trattandosi delle cellule staminali del paziente stesso, i problemi di rigetto che, ricordiamolo, possono esistere col trapianto di staminali sia embrionali che adulte, in questo caso non sussistono.
Quarto, La produzione di cellule staminali embrionali può avvenire senza passare attraverso la produzione di embrioni. Sono infatti in corso studi grazie ai quali è possibile deprogrammare le cellule adulte fino a renderle uguali alle staminali embrionali
senza mai produrre embrioni.
Si tratta di una procedura che ha la stessa probabilità di funzionare della clonazione umana, ma scevra da problemi etici e che produce cellule al riparo da rischi di rigetto."
Che ne dicono i nostri fratelli separati di queste tecniche?
Secondo loro vi è incompatibilità col loro credo?
Pax et bonum
Matteo Maiosso