Semplicità contro Ragione? Una tesi singolare della WT

Riflettendo sul post di Alex.Kirk del 04/11/2004 18.20, fatto in questa stessa sezione dottrinale nel thread "Maria resa peccaminosa da...", ma, lo sottolineo, non volendo assolutamente riferirmi a lui né giudicarne l'interiorità. Estrapolando quindi l'idea e rimanendo cioè sul piano della teoria da lui esposta che corrisponde in pieno agli inviti della WT ai suoi fedeli...

Dico che...
Forse, e senza forse perché è una trovata che appunto procede da chi è fautore di una semplicità di tipo infantile (è proprio così che ha scritto, lo ha scritto lui dicendo «Allora non è meglio essere, semplici, infantili appunto "puerili",»), Alex è vittima di un equivoco: quello di confondere semplicità con infantilismo, assenza di cultura, rifiuto della ragione, quando questa comincia ad esigere scavando come è dovere bereano di chi stima questo strumento donatogli da Dio per conoscere e capire la verità.

Chi non vede infatti la contraddizione di citare Paolo a favore di questa tesi del "semplicismo" quando si sa che Paolo è paragonabile ad un universitario del suo tempo essendo stato ammaestrato da Gamaliele.
E come sostenere "semplice e puerile" l'argomentare di Paolo quando lo stesso Pietro asserisce che nelle sue lettere ci sono cose complicate che i semplici e gli indotti travisano a loro danno? (cf 2Pt 3,16) e che quelle cose che dice sono frutto di una sapienza che a lui è stata data? (3,15)
E come si concilia anche il fatto che Paolo, nonostante il suo acume teologico (cui fa splendida eco e conferma anche quello contemporaneo e successivamente ancora più profondo di Giovanni) DEVE ESSERE CATALOGATO TRA I SEMPLICI POICHE' SOLO AI SEMPLICI VENGONO RIVELATI I SEGRETI DI DIO e lui è stato ritenuto così SEMPLICE da Gesù da indurlo a tirarselo su fino al terzo cielo per rivelargli i segreti del Regno? (cf 2Cor 12,2-3)

Allora, vogliamo accettare l’autocontraddizione (il che è appunto l'atteggiamento che, grazie a Lutero e alla sua teroria della ferita e debilitazione insanabile inflitta dal peccato originale si riscontra in tanto del protestantesimo, geovista o meno che sia) o comporre una buona volta in qualche modo questo elogio della semplicità da un lato e della sapienza dall'altro che entrambi ci vengono esortati dalla Bibbia? Ci rendiamo conto che escludere l'una (la ratio) in favore dell'altra (la semplicità) scegliendo secondo la nostra propensione interiore è procedere eretica-mente (àiresis=scelta)?

Io una soluzione ce l'ho e la propongo non solo ad Alex na a tutti quelli (anche cattolici!) che ogni tanto si lasciano impressionare da questo altolà posto da una fede sbagliata che si erge contro la ragione che esige risposte e vuole vederci chiaro fin dove è possibile e che non tollera di essere mortificata da nessuno (meno che meno da chi adoperasse argomenti di ragione per squalificare la ragione!).

E' un uovo di colombo! Ma è sicuro che, proprio in forza delle riflessioni suddette circa la sapienza teologica paolina e giovannea (graditissime si spera a Gesù e benedette/rafforzate dallo Spirito Santo) quando la Bibbia parla di semplicità NON INTENDE PARLARE DI INFANTILISMO O MANCANZA DI CULTURA DI USO DELLA RAGIONE ECC... La semplicità a cui essa ci invita è un atteggiamento interiore di fiducia nella parola di Dio e nei confronti di Gesù che la rivela;

- e quindi LA SEMPLICITA' è una qualità che si situa sul piano delle VIRTU' le quali FANNO RIFERIMENTO ALLA VOLONTA',
- mentre la CULTURA/SAPIENZA/RAGIONE ecc... sono qualità che si situano e FANNO RIFERIMENTO ALLA INTELLIGENZA.

Così che possiamo avere una persona intelligentissima e colta (come Polymetis) ma anche semplice (come lo erano appunto di sicuro Paolo e Giovanni e il teologo/santo Tommaso d'Aquino & Co. e come mi auguro che Polymetis sia).
Mentre, per contro, possiamo avere della gente incolta e tremendamente testarda che non mostra minimamente di avere una semplicità di atteggiamento interiore e si illude puerilmente di averlo solo perché propugna l'elogio di una cultura infantile.

Questo senza giudicare alcun forista. Ciascuno esamini se stesso davanti a Dio e veda se è il caso di fare qualche aggiustamento. Secondo me è sicuro che la Bibbia non può contraddirsi e perciò chi vuole elogiare la “semplicità” malintesa insistendo nel ripetere che Gesù scelse quattro indotti pescatori commette una scelta eretica nella lettura della Bibbia, poiché essa mostra non solo che la comprensione profonda del fenomeno Cristo è stata realizzata, con tanto di benedizione dello Spirito santo, dai sommi teologi Paolo e Giovanni, ma che lo stesso Spirito santo ha voluto provvedere la Chiesa nascente non solo di profeti e altro ma anche di "dottori" ammonendo che la loro funzione non va disprezzata poiché è stata suscitata e benedetta da Lui.

Questo è un argomento a mio avviso tremendamente importante, poiché secondo molti critici la WT adopera l'espediente di intimidire l'uso libero della ragione nei suoi fedeli, illudendoli di essere "Bereani" solo per il fatto che controllano se le citazioni bibliche da lei apposte sulle pubblicazioni corrispondano. Ma mai invitandoli a controllare se sono pertinenti e se in generale qualsiasi altra citazione di Autori sia corretta o un ragionamento che essa vuole far passare per probante corrisponda davvero a ciò che l'intelligenza esige perché lo sia veramente.
Parliamone!

[Modificato da berescitte 19/11/2005 8.11]

mi sono trovato ad affrontare anche io questo problema
serissimo nella mia comunità neocatecumenale (e, in generale,
in tutto il cammino neocatecumenale). sempre mi veniva
detto di obbedire anche quando non si capiva; si faceva
spesso l'esempio del frate che, per poter appartenere
all'ordine, doveva obbedire sempre, anche se gli dicevano
di piantare le carote alla rovescia; nel paradiso si va
solo se si obbedisce; dicevano :"il demonio non sa fare 2 cose:
umiliarsi e obbedire." falso ovviamente; il demonio sa obbedire
se è il caso; il demonio in realtà, non sa "amare";
è scritto :"astuti come serpi e semplici come colombe"
(ragione e fede);
i catechisti dicevano da un lato, che ci voleva discernimento
per capire a chi obbedire (a loro ovviamente), dall'altro
obbedienza totale; dicevano :"Gesù nel Getsemani non stava
capendo il senso di quello che gli capitava! ha fatto tutto
senza capire! ha circonciso la sua mente e quindi la sua
ragione; infatti la corona di spine significa proprio questo!"
(non forse, invece, l'amare Dio con tutta la propria mente).
e continuavano :"lo capite? questa è la Fede! come Abramo
ha obbedito a Dio sacrificando il suo unico figlio!"
capite che allora bisogna usare la testa se no si è
come delle canne in balia del vento? che la ragione è
un dono di Dio e quindi va usata?
la semplicità di cui parla Dio è riferita all'amore per
il prossimo; la follia di cui parla Paolo è l'amore!
e in effetti credo sia vero: l'amore è una follia.
perchè ti porta a non pensare più a te stesso e ad usare
la tua ragione (dono di Dio) per gli altri.
io perchè ho incontrato la cultura ho lasciato i catecumeni
e non mi sono lasciato prendere dai TdG; e se 1 giorno
dovessi diventare TdG o neocatecumeno di nuovo, cmq lo farei
con una maggiore libertà e consapevolezza.

Se qualche catechista ha detto queste cose...

>"Gesù nel Getsemani non stava capendo il senso di quello che gli capitava! ha fatto tutto senza capire! ha circonciso la sua mente e quindi la sua ragione; infatti la corona di spine significa proprio questo!"

... non era un catechista ma un fautore di Fides senza Ratio!
E c'è da augurarsi che, se questo pensiero e simili viene da Kiko che, dicono i suoi colonnelli, "ha avuto il dono di una nuova sintesi catechistica", i Superiori vengano a saperlo prima di concedere al movimento la patente di "ecclesiale".

il punto è questo!

c'era un catecumeno che disse una volta al catechista:
"ho capito! devo obbedire sempre! se i miei geniteori
mi dicono una cosa io devo obbedire, se voi mi dite una cosa
anche."; il catechista:"no! devi avere discernimento per
capire a chi obbedire; e se i tuoi genitori ti dicono A e
i catechisti ti dicono B? che fai?".
Da un lato c'è il discernimento; ma alla fine, il loro
discernimento diventa l'essere obbedienti a loro.
Loro dicono:"ma tu sei libero di disobbedirci"
ed io :"come sono libero di disobbedire a Dio; giusto?"
loro:"esatto!"
io:"quindi voi mi state dicendo che se disobbedisco a voi,
disobbedisco a Dio; giusto?"
loro:"si, esatto! ma tu sei libero"
io:"il punto è che proprio su questo non sono daccordo
ed è per questo che non posso continuare più il cammino
neocatecumenale; perchè si fonda proprio sull'obbedienza
ai catechisti; è vero che se disobbedisco a voi non succede
nulla; sarò semplicemente il 'classico figlio disobbediente'
che però sa (o crede) che sta disobbedendo a Dio; il punto è
però questo: NON è detto che disobbedire a voi significhi
disobbedire a Dio."
loro:"dici bene; il cammino si fonda proprio su questo;
però noi abbiamo visto nella mia vita i frutti dell'obbedienza
ed è per questo che continuiamo a obbedire; anche se
i nostri catechisti sbagliano ma noi obbediamo, lo Spirito
Santo ripara tutto; a noi ci manda il vescovo, quindi la Chiesa,
quindi Dio; noi abbiamo la corretta interpretazione delle
Scritture e i presbiteri che sono qui a fianco a noi sono
a conferma di ciò. è un po' come all'università; come dei
professori, noi dobbiamo vedere se tu puoi passare o no."

un'altra cosa che dicono spesso: "anche Maria non capiva
eppure ha accettato! Abramo era un politeista
(questa cosa non so dove sta sulla Bibbia e infatti mi è
costata una bella figuraccia con un TdG)" e non capiva
ma avuto Fede;
la Fede si è vista quando ha sacrificato il figlio.

bello no?

Quel "ma tu sei libero di disobbedire" è schizoide. Nessuno è libero di disobbedire a Dio, una volta conosciuto il suo volere, tanto è vero che se disobbedisci te le suona. E tuttavia tutti, a partire dal Diavolo, siamo "liberi" di farlo nel senso che ne abbiamo la facoltà (Dio non ci blocca durante la trasgressione).
Quindi la loro sottolineatura che resti liberi non intende che ti è lecito dissobbedirli, ma solo che hai la possibilità. Ma se lo fai sarai sanzionato (ti fanno tornare in prima elementare).

>loro:"dici bene; il cammino si fonda proprio su questo;
però noi abbiamo visto nella mia vita i frutti dell'obbedienza
ed è per questo che continuiamo a obbedire; anche se
i nostri catechisti sbagliano ma noi obbediamo, lo Spirito
Santo ripara tutto; a noi ci manda il vescovo, quindi la Chiesa,
quindi Dio; noi abbiamo la corretta interpretazione delle
Scritture e i presbiteri che sono qui a fianco a noi sono
a conferma di ciò. è un po' come all'università; come dei
professori, noi dobbiamo vedere se tu puoi passare o no."

Commento
Obbediscono ai catechisti ma non al Vescovo quando fanno la doppia celebrazione della Pasqua o del giovedi santo.


>un'altra cosa che dicono spesso: "anche Maria non capiva
eppure ha accettato!

Commento
E questa sarebbe la corretta interpretazione? Ma se dalla richiesta della vergine allangelo si può ricavare tutta la Fides et Ratio! Una fides quarens intellectum!

Vuoi fare una cosa utile?
Fai un bel mazzo di queste "trovate". Trova qualche ex che le firmi assieme a te e mandale al tuo Vescovo.
Io non mi sentirei in pace al tuo posto se non dopo averlo fatto.
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Comunque l'atteggiamento del Movimento NC è un utile terreno di confronto perché qualcuno li ha definiti i TG della Chiesa Cattolica. Ma qui parlare solo di loro sarebbe OT, perciò lasciamoli perdere.