In questa faccenda della contraccezione (ben diversa da quella dell'aborto)io distinguo quello che la sola ragione mi indicherebbe da ciò che mi indica la fede, espressa per mezzo del Magistero cattolico.
Procedendo solo razionalmente non vedo come si possa sempre e assolutamente contrastare l'uso degli anticoncezionali non abortivi (vedrei la proibizione piuttosto come qualcosa di pedagogico per i giovani, come invito a maggiore serietà).
Se però riconosco la funzione interpretativa del pensiero di Dio svolta dal Magistero debbo stare alla convinzione che sono da escludere in ogni caso e quindi, in caso di debolezza, da accusarsene come trasgressione dalla moralità.
Forse è per questo che i TG non arrivano a questa seconda fase. Il CD a quanto pare esalta le "elevate norme di Geova" seguite dai suoi seguaci ma esse non arrivano all'eroismo prospettato (anche se seguito a fatica e da pochi) dal cattolicesimo.*
Ma se il loro CD un giorno ci ripensasse, avremo che Maurizio toglierà il suo post di elogio.
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* Non va dimenticato però che esiste un libero scambio di opinioni in merito tra teologi che non vengono esautorati dal Magistero perché distinguono doverosamente vari gradi di responsabilità nell'atto anticoncezionale. Un atto, che spesso rientra tra la venialità nell'imputazione, anche perché comporta con sé la positività comunque dell'espressione amorosa tesa al rinsaldare l'unione sponsale, può fugare tentazioni di infedeltà, elimina l'apprensione di una gravidanza a vari titoli non sostenibile nella situazione concreta della coppia eccetera... Non si tratta cioè di un atto che (beninteso, se fatto tra coniugi!) si possa qualificare come "malvagio".
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est modus in rebus