prezzi dei giornalini wts

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Jon Konneri
00venerdì 26 dicembre 2008 10:52
Vorrei sapere il costo di tutti i giornalini della torre di guardia chi li paga è come funziona
grazie [SM=g1558696]
francocoladarci
00venerdì 26 dicembre 2008 11:13
Distribuzione " Gratuite" delle pubblicazioni.
E’ da un po’ di anni che la WTS ha tolto il prezzo alle loro pubblicazioni, quando un proclamatore prende delle riviste o dei libri, gli si dice indicativamente il costo, di conseguenza lascia una “ contribuzione”, quando tale pubblicazione viene offerta alle persone, la frase ricorrente è pressappoco così : “ Le nostre pubblicazioni sono “ gratuite”, comunque, se lei desidera lasciare una contribuzione per la loro ristampa noi l’accetteremo volentieri”, la somma ricevuta viene messa di solito nelle cassette della contribuzione.

Tale modo di fare, sembra a mio parere, una forma di “elemosina”.
Franco
rocket74
00venerdì 26 dicembre 2008 11:41
il paradosso
Al proclamatore e' assegnata una quota fissa mensile di riviste che comprende sia il numero delle pubblicazioni per lo studio della Torre
alle adunanze sia il numero indicativo che "distribuira'"in predicazione.

Il proclamatore coscienzioso ,appena prendera' le riviste andra' direttamente alla cassetta delle contribuzioni e versera' una somma indicativa a titolo di pagamento/contribuzione "spontaneo".

Il proclamatore,quando andra' in servizio,al momento della distribuzione chiedera'una contribuzione per l'opera.

Alcuni proclamatori trattenevano la contribuzione fino a coprire quello che avevano versato in cassettina precedentemente versando quindi la differenza in piu'.

Altri invece versavano tutto il ricavato derivante dalla predicazione.

Al proclamatore ,che ci mette inoltre tempo e benzina per gli spostamenti non viene nulla in tasca.

Infatti chi dice che il proclamatore e' pagato ,sappia che non e' vero.

Invece la Wt che dichiara di "non essere a scopo di lucro" non emette nessun tipo di scontrino interno alla congregazione ,non vengono in alcun modo conteggiati gli incassi derivanti da queste operazioni.

Verranno solo indicati nel famoso "resoconto mensile" quanto e' stato versato a titolo di contribuzione.

Tuttavia la Wt puo' incassare due volte sicuramente dal proclamatore che versa in cassetta e poi versa il totale delle contribuzioni prese in predicazione.

Una volta c'era il prezzo ,che era veramente esiguo devo dire,si parlava di poche centinaia di Lire.


Tuttavia la Wt nel corso degli anni ,ha incrementato macchinari che piu' stampano e piu' ovviamente abbassano il costo di realizzo
della pubblicazione.

Quindi se prima costava praticamente poco ,ora le riviste costano ancora meno.

Quest'attivita' ,spinta apparentemente per motivi "teocratici"
e' la fonte primaria di sostentamento della Wt.

Tuttavia dire che ,stampando con i lavoratori alla Betel trattati economicamente come sappiamo,distribuita gratis in tutto il mondo ,se quelli non sono UTILI o LUCRO vero e puro ,scusate ma bisognerebbe riscrivere le regole economiche mondiali.

Infatti in economia : INCASSO-COSTO= GUADAGNO/LUCRO

Per la WT : INCASSO (alto)-COSTO (bassissimo)=GUADAGNO ALTISSIMO.

Ma solo per le cose del Signore non per altro!

A buon intenditor poche parole......



Vecchia Marziana
00venerdì 26 dicembre 2008 11:48
Quanto il singolo testimone lascia come contribuzione al momento della consegna delle riviste, non lo so.
E non sono certa che dipenda sempre dal numero delle riviste che ha prenotato.
Il numero richiesto può rimannere invariato oppure, con preavviso, se ne può richiedere un aumento.
In teoria se ne può anche richiedere la diminuzione, ma guarda caso, la richiesta viene, in genere, procrastinata.
Ma, in tal caso, non credo che l'importo della contribuzione diminuisca.

rocket74
00venerdì 26 dicembre 2008 12:02
Re:
Vecchia Marziana, 26/12/2008 11.48:

Quanto il singolo testimone lascia come contribuzione al momento della consegna delle riviste, non lo so.
E non sono certa che dipenda sempre dal numero delle riviste che ha prenotato.
Il numero richiesto può rimannere invariato oppure, con preavviso, se ne può richiedere un aumento.
In teoria se ne può anche richiedere la diminuzione, ma guarda caso, la richiesta viene, in genere, procrastinata.
Ma, in tal caso, non credo che l'importo della contribuzione diminuisca.





Guarda Gabriella mi permetto di risponderti perche' ho prestato servizio al reparto letteratura per un bel po'.

Succedeva che per esempio una famiglia aveva deciso di abbassare la quota perche' non riusciva a distribuirla tutta.

Quindi quella famiglia si ritrovava piena di arretrati.

Allora chiedeva il famoso abbassamento.

Bisognava riempire un modulo e trascorrevano anche piu' di 6 mesi prima che si aggiornasse l'abbassamento della quota.

Tuttavia nel frattempo,arrivavano, ogni tanto ,senza preavviso dei cartoni in piu' con ad esempio dei libri datati per la distribuzione speciale od addirittura riviste in piu' in quanto si supponeva che la distribuzione sarebbe stata piu' alta visto l'interesse per l'argomento.

Quindi noi del reparto dovevamo per forza cercare di "mollare" piu' riviste possibili ,visto l'esubero e cercare di procrastinare l'abbassamento delle quote mensili!

E' facile capire perche' c'era tutta quella lungaggine per ottenere un abbassamento!

Ps: a proposito di riviste interessanti,ricordo che andavano via molto quelle a carattere familiare oppure quelle che parlavano dell'Onu.

Mi ricordo certe veramente "ridicole" a dir poco ,di una che era intitolata "qualcuno vi sta spiando" (anni 80 credo),che parlava delle microspie!! [SM=g1543783]

Vecchia Marziana
00venerdì 26 dicembre 2008 12:30
Grazie dei chiarimenti rocket.
Quando parlavo di procrastinare le diminuzioni, non intendevo certo incolpare gli addetti alla distribuzione, che a loro volta erano vessati dal regolamento, quanto il "meccanismo" che si veniva a creare.

rocket74
00venerdì 26 dicembre 2008 12:50
Re:
Vecchia Marziana, 26/12/2008 12.30:

Grazie dei chiarimenti rocket.
Quando parlavo di procrastinare le diminuzioni, non intendevo certo incolpare gli addetti alla distribuzione, che a loro volta erano vessati dal regolamento, quanto il "meccanismo" che si veniva a creare.





No no l'avevo capito,non c'e' problema.
Certo che e' il meccanismo che costringe l'addetto al reparto a spingere o procranistare a seconda del caso......
Citocromo c
00venerdì 26 dicembre 2008 13:23
Ciao a tutti. Secondo voi, che valore può avere, indicativamente, una torre o una svegliatevi? Considerando che se ne stampano più di 10.000.000 di copie, penso che se una costa 0,20 euro è troppo.
Inoltre chiedo agli ex testimoni del forum quanto versavno quando andavano nelle sale. [SM=x570901] [SM=g1543902]
ilnonnosa
00venerdì 26 dicembre 2008 15:03

Da: “Branch Organization” 2003 Capitolo 18 riguardo alla stampa al punto 31 dice:
(Manuale di procedura dell’Ufficio Filiale)

“…Oltre al costo di produzione, dovrete aggiungere il costo del trasporto, di assicurazione e della dogana”.

Ciao. Ilnonnosa.
Elyy.
00venerdì 26 dicembre 2008 16:35
Da qualche tempo a questa parte però, i prezzi, neanche quelli indicativi, non vengono più comunicati, (manco a pagarli! eh!he!) perchè, dicono, la contribuzione deve essere del tutto volontaria, non influenzata dal prezzo indicativo della pubblicazione, cd, dvd, cd-rom ecc...

Questo, ai più ingenui, potrebbe sembrare molto positivo in quanto fa credere che l'organizzazione non chiede niente di specifico visto che non opera a scopo di lucro, ma che lascia tutto al cuore generoso e allegro degli affiliati. In realtà con questa tattica, riesce a guadagnarci MOLTO MA MOLTO DI PIU' perchè i sempliciotti, non esperti in costi di produzione, spedizione, dogana ecc... danno molto più che abbondantemente rispetto al prezzo reale del prodotto che ritirano al reparto letteratura.

La generosità dei sinceri di cuore, frutta MOLTO DI PIU'


Saluti Ely [SM=g1537196]



ilnonnosa
00venerdì 26 dicembre 2008 16:59

Nel libro “Ragioniamo facendo uso delle Scritture”, 1985, p. 391, è asserito categoricamente che i testimoni di Geova non “raccolgono mai fondi fra il pubblico; dalle lettura del loro Ministero del Regno del mese di novembre 1990, pagina 8, sembra che siano venuti a meno a questa loro indefettibile tradizione. In esso, infatti, invitano i proclamatori a chiedere “una piccola contribuzione per quest’opera di istruzione biblica”. Si noti: “per l’opera”, e non per la letteratura, in quanto “essa non è in vendita”. (Il Ministero del Regno ed. inglese del mese di Maggio p. 7, dice “volontarie donazioni”).

Nella circolare del 1°ottobre 1990 indirizzata: A tutti i corpi degli anziani in Italia, si legge:
“La Congregazione Centrale intende modificare il modo di distribuzione di letteratura, riviste e abbonamenti; offerti non più per una contribuzione stabilita, ma per una contribuzione volontaria”.

Dovute considerazioni sull’argomento

Con che coraggio la Società di Brooklyn suggerisce ai suoi fedeli di chiedere “volontarie donazioni, mentre nel libro: “Jehovah’s Witnesses in the Divine Purpose” – 1959, p. 27, riprendendo la Torre di Guardia di gennaio-febbraio 1882, p.2 è scritto “Noi non sollecitiamo mai donazioni”.

Nella Torre di Guardia, 15/7/79 pp. 30, 31 è scritto: “I cristiani sono obbligati a denunciare i lavori secolari o le mance e a pagare le tasse su di esse? La risposta fondamentale è la stessa da quando Gesù rispose ad una domanda sulle tasse: “Rendete dunque a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio”. (Mt.22:17-21) … Sì, i cristiani si sforzeranno di seguire i consigli che Gesù diede sul soggetto delle tasse”.

Inoltre, nella Torre di Guardia del 1/4/90 p. 20 si legge: “I testimoni di Geova… non frodano il fisco, non eludono per tornaconto personale leggi scomode”.

Non sembra che il comportamento il questa occasione da Brooklyn possa dare adito alle persone di pensare che la Società non stia operando conformemente alla Parola di Dio, a riguardo le tasse per come indicato in Romani 13:7? Invece, quando si tratta dell’operato dei suoi seguaci li invita a pagare le imposte anche sulle mance e di non eludere le leggi scomode.

Nella circolare SCC:SSF del 7/4/81, parlando di lavoro in nero e non in regola (di conseguenza sono evase le tasse), la Società stabilisce che: “ la responsabilità ed il potere di punire i violatori della legge di Cesare non è la Congregazione, ma è Cesare stesso per cui non è necessario che la Congregazione faccia investigazioni fra i suoi membri perché paghino le tasse e rispettino le leggi di Cesare. Comunque se come conseguenza della sua violazione un cristiano reca scandalo nella comunità ed attira biasimo sulla Congregazione, questa può e deve intervenire. Ma se non esiste scandalo è bene lasciare la cosa alla coscienza dell’individuo”.

Davvero interessante! Nella Congregazione cosiddetta di Geova, pagare o non pagare le tasse è la stessa cosa. E’ un fatto di coscienza personale.

Si stanno utilizzando due pesi e due misure? Ovvero il detto: “Non fare come faccio io ma come io dico” è sempre di attualità?

Evidentemente la lealtà a Cesare è uno specchietto per le allodole, per secondi fini, per aggraziarsi i Governanti ed ottenere, aiuti, esenzioni, licenze e il tanto agognato otto per mille.

Ciao. Ilnonnosa.
musicfunman
00venerdì 26 dicembre 2008 23:34
Re: il paradosso
rocket74, 26/12/2008 11.41:

Al proclamatore e' assegnata una quota fissa mensile di riviste che comprende sia il numero delle pubblicazioni per lo studio della Torre
alle adunanze sia il numero indicativo che "distribuira'"in predicazione.

Il proclamatore coscienzioso ,appena prendera' le riviste andra' direttamente alla cassetta delle contribuzioni e versera' una somma indicativa a titolo di pagamento/contribuzione "spontaneo".

Il proclamatore,quando andra' in servizio,al momento della distribuzione chiedera'una contribuzione per l'opera.

Alcuni proclamatori trattenevano la contribuzione fino a coprire quello che avevano versato in cassettina precedentemente versando quindi la differenza in piu'.

Altri invece versavano tutto il ricavato derivante dalla predicazione.

Al proclamatore ,che ci mette inoltre tempo e benzina per gli spostamenti non viene nulla in tasca.

Infatti chi dice che il proclamatore e' pagato ,sappia che non e' vero.

Invece la Wt che dichiara di "non essere a scopo di lucro" non emette nessun tipo di scontrino interno alla congregazione ,non vengono in alcun modo conteggiati gli incassi derivanti da queste operazioni.

Verranno solo indicati nel famoso "resoconto mensile" quanto e' stato versato a titolo di contribuzione.

Tuttavia la Wt puo' incassare due volte sicuramente dal proclamatore che versa in cassetta e poi versa il totale delle contribuzioni prese in predicazione.

Una volta c'era il prezzo ,che era veramente esiguo devo dire,si parlava di poche centinaia di Lire.


Tuttavia la Wt nel corso degli anni ,ha incrementato macchinari che piu' stampano e piu' ovviamente abbassano il costo di realizzo
della pubblicazione.

Quindi se prima costava praticamente poco ,ora le riviste costano ancora meno.

Quest'attivita' ,spinta apparentemente per motivi "teocratici"
e' la fonte primaria di sostentamento della Wt.

Tuttavia dire che ,stampando con i lavoratori alla Betel trattati economicamente come sappiamo,distribuita gratis in tutto il mondo ,se quelli non sono UTILI o LUCRO vero e puro ,scusate ma bisognerebbe riscrivere le regole economiche mondiali.

Infatti in economia : INCASSO-COSTO= GUADAGNO/LUCRO

Per la WT : INCASSO (alto)-COSTO (bassissimo)=GUADAGNO ALTISSIMO.

Ma solo per le cose del Signore non per altro!

A buon intenditor poche parole......






Posso dire che a volte quando prendevo le riviste, essendo un'offerta volontaria ,non mettevo nulla in contribuzione. Ho sempre fatto le contribuzioni quando mi sentivo senza sentirmi obbligato.
Jon Konneri
00venerdì 26 dicembre 2008 23:38
Re: Re: il paradosso
musicfunman, 26/12/2008 23.34:



Posso dire che a volte quando prendevo le riviste, essendo un'offerta volontaria ,non mettevo nulla in contribuzione. Ho sempre fatto le contribuzioni quando mi sentivo senza sentirmi obbligato.



Si ma doveva esserci per forza un fratello che ti copriva le spese con la wts.
Nessuno ancora a detto quanto costa ogni mese ad un tdg ansiano mantenere un tale cammino.
Achille Lorenzi
00sabato 27 dicembre 2008 08:31
musicfunman, 26/12/2008 23.34:

Posso dire che a volte quando prendevo le riviste, essendo un'offerta volontaria ,non mettevo nulla in contribuzione. Ho sempre fatto le contribuzioni quando mi sentivo senza sentirmi obbligato.

La posizione di qualche singolo TdG non significa molto. Per tua stessa ammissione, "a volte" ti comportavi in questo modo. Se avvenisse invece sempre e da parte della maggioranza dei Testimoni, la WTS dovrebeb chiudere i battenti. E' per questo che la "volontarietà" viene spesso "incoraggiata" in vari modi.
E se nonostante ciò le "contribuzioni volontarie" non bastassero a coprire i costi della letteratura, vengono fatte delle risoluzioni e si preleva il denaro dal fondo della congregazione, in modo che il bilancio (della WTS) sia sempre attivo.

Per quanto riguarda i costi, so che ci sono proclamatori" che offrono anche 1 euro a rivista.

Achille
musicfunman
00sabato 27 dicembre 2008 09:48
Re:
Achille Lorenzi, 27/12/2008 8.31:

La posizione di qualche singolo TdG non significa molto. Per tua stessa ammissione, "a volte" ti comportavi in questo modo. Se avvenisse invece sempre e da parte della maggioranza dei Testimoni, la WTS dovrebeb chiudere i battenti. E' per questo che la "volontarietà" viene spesso "incoraggiata" in vari modi.
E se nonostante ciò le "contribuzioni volontarie" non bastassero a coprire i costi della letteratura, vengono fatte delle risoluzioni e si preleva il denaro dal fondo della congregazione, in modo che il bilancio (della WTS) sia sempre attivo.

Per quanto riguarda i costi, so che ci sono proclamatori" che offrono anche 1 euro a rivista.

Achille



Convengo con quello che dici pure tu, comunque rimane il fatto che essendo una contribuzione volontaria, nessuno si doveva tenere costretto a farla ogni volta, altrimenti doveva essere piu' che altro un offerta minima.Chiaramente le poche contribuzioni ricevute nel servizio poi finivano nell'apposita cassettina... e ricordiamo pure gli averi ricevute da eredita' alla societa'.In un certo senso se guardiamo bene, se tutti davvero avessero contribuito sempre e in piu' aggiunto quello che prendevano in servizio, il costo della rivista sarebbe diventato maggiore.
Ci fu una sola cosa che non capii...in via imbonati a milano...una volta feci parte dell'ufficio contabilita' dell'assemblea di circoscrizione...bhè ebbi modo di vedere le spese, non furono cosi eccessive, ma in un altro caso per le spese del locale dissero addirittura 7.000.000 per i giorno di assemblea tenuti.Scusate se non ricordo i particolari della spesa, ma erano davvero sproporzionati rispetto al reale consumo ... bho'
Vecchia Marziana
00sabato 27 dicembre 2008 11:00
Non essendo proclamatrice, non ho mai acquistato le riviste, ma ho osservato e posso dire che le cifre che nella mia congregazione venivano offerte alla distribuzione delle riviste, non erano mai inferiori a 40 euro.
Non so il numero esatto delle riviste ritirate pro capite, ma di certo non era inferiore alla trentina.

Achille Lorenzi
00sabato 27 dicembre 2008 11:25
Vecchia Marziana, 27/12/2008 11.00:

Non essendo proclamatrice, non ho mai acquistato le riviste, ma ho osservato e posso dire che le cifre che nella mia congregazione venivano offerte alla distribuzione delle riviste, non erano mai inferiori a 40 euro.
Non so il numero esatto delle riviste ritirate pro capite, ma di certo non era inferiore alla trentina.


E' chiaro che il discorso "contribuzioni per la letteratura", trasformato di punto in bianco in "contribuzioni per l'opera" è un escamotage per evitare di pagare le tasse sulla "merce venduta". Di ciò sono ben consapevoli gli stessi TdG.
Ovviamente questo non viene ammesso, dato che si tratta di una forma di "strategia teocratica" e i "nemici della Verità" non hanno il diritto di sapere come stanno veramente le cose. Ingannarli quindi per evitare di pagare le tasse ("ingiuste") è lecito, in quanto la "legge di Cesare" viene al secondo posto rispetto ala "teocrazia".
La questione viene spiegata dettagliatamente qui: www.infotdgeova.it/commercio.php

Achille
Jon Konneri
00sabato 27 dicembre 2008 11:28
Quindi chi gestisce la cassettina può pure approfittare a guadagnarci sopra la wts , cioè la wts chiede 30 euro loro invece scrivono che la wts chiede 50 euro , così alcuni volponi ci guadagnano 20 euro sopra le offerte oppure a spese di qualche anziano responsabile.
Achille Lorenzi
00sabato 27 dicembre 2008 11:48
Jon Konneri, 27/12/2008 11.28:

Quindi chi gestisce la cassettina può pure approfittare a guadagnarci sopra la wts , cioè la wts chiede 30 euro loro invece scrivono che la wts chiede 50 euro , così alcuni volponi ci guadagnano 20 euro sopra le offerte oppure a spese di qualche anziano responsabile.

Ipotesi estremamente improbabile, considerando la scrupolosa onestà che caratterizza la maggior parte dei TdG.

Achille


Elyy.
00sabato 27 dicembre 2008 12:03
Jon:
Quindi chi gestisce la cassettina può pure approfittare a guadagnarci sopra la wts , cioè la wts chiede 30 euro loro invece scrivono che la wts chiede 50 euro , così alcuni volponi ci guadagnano 20 euro sopra le offerte oppure a spese di qualche anziano responsabile.

-----------------

La Società non chiede nè 30 nè 50 e chi gestisce la cassettina non si sognerebbe mai di prendere neanche un centesimo, a meno che non sia, di nascosto, un delinquente.

Le 40€ che ha visto versare nonna Pina sono la somma versata dalla sorella/fratello che ritira una quota di pubblicazioni tale da spingere a dare tanto, ma non esiste una cifra standard che la Società richiede per coprire i costi delle pubblicazioni.

Ognuno pensa nella propria testa al costo ipotetico di ogni rivista e poi moltiplica per il numero di riviste che ritira, in più, la sua generosità, puo far aggiungere la somma per contribuire "all'opera del Regno" di Matteo 24:14




ciao, Ely





Vecchia Marziana
00sabato 27 dicembre 2008 12:21
Confermo quanto già chiarito, nessun testimone agirà mai a scapito dell'organizzazione o dei confratelli.

Anzi, son certa che molti offrono di più di quanto le loro entrate possano consentire.

Il problema è che la società approfitta anche in questo della buona fede e della generosità dei singoli.
Elyy.
00sabato 27 dicembre 2008 12:26
Infatti,
la Società non se ne dà pensiero perchè continua a dire di "donare con cuore allegro", se poi gli affiliati danno più di quanto potrebbero.... fatti loro! lei non glie l'ha chiesto! (ma lo accetta volentieri ovviamente)


[SM=g1537196] Ely
thejackal797
00sabato 27 dicembre 2008 12:32
Ciao a tutti...
Anche io ho "lavorato" per diverso tempo al reparto letteratura, e posso assicurare che il discorso di john non si verifica mai.
Innanzi tutto si è sempre in due (o più) a gestire il reparto, dunque la malefatta implicherebbe la complicità di due fratelli (cosa estremamente improbabile). E poi, chi si trova al reparto solitamente aspira a qualche incarico più prestigioso, e quindi considera il suo lavoro come un banco di prova per dimostrare la propria affidabilità e il proprio impegno in vista di qualcosa di meglio.

Distruggere la propria carriera, oltre a creare uno scandalo indicibile, per pochi euro è qualcosa che appare ai tdg qualcosa di impensabile (oltre che veramente stupido, a mio avviso).

La questione tasse, di cui parla Achille, è un'altra storia che invece è veramente emblematica, perchè dà uno scorcio chiaro ed indicativo dell'ambiguità della wts.

Ciao
Davide

Jon Konneri
00sabato 27 dicembre 2008 14:48
Bene penso che i tdg sono in buona fede .
ma la wts come sfrutta tutta questa ricchezza che arriva dai suoi fedeli ?
1 li spende in costruzioni di case di culto all'estero
2 li spende nella costruzione dei loro villini e case
3 li spende per i poveri
4 rimane solo un mistero
Vecchia Marziana
00sabato 27 dicembre 2008 15:09
1 li spende in costruzioni di case di culto all'estero
2 li spende nella costruzione dei loro villini e case
3 li spende per i poveri


Per quanto ne so, li investe in immobili.
Devi considerare che:
del punto 1 e 2 della tua supposizione, la WTS non sborsa un quattrino, in quanto tutto è frutto di "donazioni" e di lavoro gratuito.
Quando però tali immobili vengono venduti, il ricavato in toto va solo alla società.
del punto 3, non mi risulta che sia politica di detta società l'aiutare i poveri, se non con poveri si intendano le misere retribuzioni che vengono assegnate a coloro che dedicano tutto il loro tempo per l'opera.
Ad esempio i missionari.

deep-blue-sea
00sabato 27 dicembre 2008 16:14
L'inutilità di una struttura...

che dal punto di vista strettamente economico, non serve, se non ad arricchire i 'capoccia'.

Dal libro : « Alla ricerca della libertà cristiana » di R. Franz, pag. 721

Tom Cabeen, che fu per qualche anno il direttore delle operazioni della stamperia, una volta volle calcolare quanto costasse all’organizzazione la stampa della Torre di Guardia e della Svegliatevi. Ne venne fuori che ogni rivista costava tra i 3cts e i 3 e mezzo cts. di dollaro a copia.
Quando lasciò la Sede Centrale nel 1980 per assumere la direzione di una grande stamperia industriale in Pennsylvania, chiese loro di stimare il prezzo per stampare lo stesso volume di riviste. La compagnia, ovviamente, non godeva dei favori di lavoratori volontari. I loro impiegati vivevano nelle loro case, ed erano normalmente stipendiati. Tuttavia, malgrado ciò, il prezzo che la compagnia stimò era praticamente simile ai costi della Società. E con quella somma essi potevano non solo pagare i salari degli impiegati, ma anche farne un beneficio! In questo modo, il beneficio che la Watchtower ottiene dal lavoro volontario é, da un punto di vista puramente economico, azzerato, nullo.
Tale inefficienza potrebbe essere semplicemente un sottoprodotto dell’insistenza dell’organizzazione sul modellare le proprie operazioni in una comunità chiusa, circostritta, che richiede alloggi, servizio di ristoro, servizio di lavanderia e pulizia e manutenzione e perciò un personale numeroso per il funzionamento di tutta questa struttura.
Citocromo c
00domenica 28 dicembre 2008 12:38
Preghiemo affinchè gli associati a questa società si convertano. In questo modo alla WTS arriveranno sempre meno fondi e sarà costretta a chiudere! [SM=g1543902]
Jon Konneri
00domenica 28 dicembre 2008 21:07
Re:
Citocromo c, 28/12/2008 12.38:

Preghiemo affinchè gli associati a questa società si convertano. In questo modo alla WTS arriveranno sempre meno fondi e sarà costretta a chiudere! [SM=g1543902]



Chissà forse invece di vendere giornalini per i tdg li venderà pure per i protestanti e i cattolici , così acquisisce più clienti. [SM=g1558696]
rocket74
00lunedì 29 dicembre 2008 10:13
Re:
thejackal797, 27/12/2008 12.32:

Ciao a tutti...
Anche io ho "lavorato" per diverso tempo al reparto letteratura, e posso assicurare che il discorso di john non si verifica mai.
Innanzi tutto si è sempre in due (o più) a gestire il reparto, dunque la malefatta implicherebbe la complicità di due fratelli (cosa estremamente improbabile). E poi, chi si trova al reparto solitamente aspira a qualche incarico più prestigioso, e quindi considera il suo lavoro come un banco di prova per dimostrare la propria affidabilità e il proprio impegno in vista di qualcosa di meglio.

Distruggere la propria carriera, oltre a creare uno scandalo indicibile, per pochi euro è qualcosa che appare ai tdg qualcosa di impensabile (oltre che veramente stupido, a mio avviso).

La questione tasse, di cui parla Achille, è un'altra storia che invece è veramente emblematica, perchè dà uno scorcio chiaro ed indicativo dell'ambiguità della wts.

Ciao
Davide





Quoto quanto detto da Davide.
La cosa piu' fastidiosa credo che alcuni mettano in dubbio quanto detto,specialmente da chi ha prestato servizio in quel reparto come me e Davide appunto.(mi riferisco ai Tdg internettiani che hanno aperto altri 3d per contrastare questo).

Infatti negano che la contribuzione puo' avvenire sia subito che dopo la predicazione.

Per quanto riguarda il costo di produzione,essendo salita la tiratura il costo si e' ulteriomente abbatutto.

Adesso non arriva ai 5 centesimi di euro.
Tanti danno anche un Euro a pubblicazione.

Poi quando ci fu il cambiamento dal prezzo "consigliato" alla "contribuzione volontaria" fu espliticamente detto tramite il KM
che le persone potevano dare molto di piu' rispetto al prezzo consigliato senza dire nulla.

All'epoca c'erano le Lire e molto facilmente davano 5.000/10.000 per due riviste ,a me era capitato spesso!



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