Religioni, ecco i luoghi di culto «fuori norma»

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Achille Lorenzi
00mercoledì 1 ottobre 2008 07:05
In Trentino

DOPO LA SENTENZA DEL TAR

Religioni, ecco i luoghi di culto «fuori norma»

Chiara Bert
Dai valdesi ai testimoni di Geova ai focolari
E c’è anche la chiesa di Centochiavi

Andreatta: Se passasse la linea adottata dai giudici per la moschea a Gardolo molte sedi non avrebbero i requisiti urbanistici TRENTO. Ci sono valdesi e avventisti che si ritrovano a pregare nella sala della circoscrizione di Melta. I Testimoni di Geova che hanno trovato «casa» a Roncafort. C’è il Centro Mariapoli di Cadine, del movimento dei Focolari. E c’è addirittura una chiesa, quella di Centochiavi, che si trova in una zona non classificata per attrezzature religiose. Se passasse l’interpretazione del Tar, che ha stoppato i lavori della nuova moschea di Gardolo, tutti questi luoghi religiosi diventerebbero automaticamente «fuori norma».
Il «caso moschea» è tornato ieri mattina sul tavolo della giunta comunale, nella prima seduta dopo le dimissioni di Alberto Pacher. Il sindaco reggente Alessandro Andreatta ha relazionato ai colleghi sull’ordinanza del Tar che ha accolto il ricorso di Gianni Bort, titolare dell’Hotel Capitol di via Soprasasso, e sospeso i lavori del centro culturale religioso voluto dalla comunità islamica. Secondo i giudici amministrativi quello in costruzione è un luogo di culto vero e proprio, e come tale necessita di una destinazione urbanistica specifica, ovvero zona per attrezzature religiose.
Un’interpretazione della norma che, se venisse confermata nel giudizio di merito, porrebbe un problema serio all’amministrazione comunale, mettendo in discussione la regolarità di tutta una serie di luoghi di culto. «La questione è delicata - ribadisce Andreatta - si tratta di capire che cosa si intende per luogo di culto, se una chiesa, o anche solo una cappella, o un capitello». In quest’ultimo caso, se passasse la linea del Tar, si arriverebbe al paradosso di dover chiudere perfino le cappelle delle case di riposo.
Senza arrivare ai casi estremi, è evidente che il problema si pone non solo per la nuova «moschea» di Gardolo. Gli esempi di luoghi religiosi e di culto non previsti a livello urbanistico sono diversi in città. In molti casi riguardano confessioni che da tempo chiedono un luogo dove potersi incontrare per professare il proprio culto. È il caso dei Testimoni di Geova, che hanno la sede dell’associazione a Roncafort, in un edificio classificato produttivo. O dei valdesi, che condividono la sala della circoscrizione di Melta con altri gruppi evangelici: «Abbiamo portato gli armadi, le bibbie e un armonium - spiega Salvatore Peri - noi celebriamo la domenica, la Chiesa avventista del 7º giorno il sabato. Un altro gruppo evangelico si ritrova a Canova. In attesa che si realizzi la promessa di Pacher di un centro multireligioso». C’è poi il Centro Mariapoli di Cadine, dei Focolari, che si trova in zona classificata residenziale: non propriamente luogo di culto, ma centro culturale e religioso. E infine la chiesa di Centochiavi, ai Solteri: qui il piano regolatore classifica la zona «direzionale», ovvero per uffici. È la seconda chiesa dei Solteri, la più recente: vi si celebra messa, regolarmente. Un luogo di culto a tutti gli effetti, che però non ha mai sollevato proteste. E tantomeno ricorsi al Tar.
Intanto oggi la comunità islamica festeggerà nel palazzetto di Gardolo la fine del Ramadan.(30 settembre 2008)

Fonte: espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Religioni-ecco-i-luoghi-di-culto-%C2%ABfuori-norma%C2%BB/2...
MoltoDelusa
00mercoledì 1 ottobre 2008 14:05
Ciao Achille

questo articolo mi ha fatto venire in mente che quando sono stata in vacanza a Cesena e sono andata in sala per lo studio di libro eravamo praticamente giu in cantina. La mia amica che mi ospitava e che era di quella congregazione mi ha detto che praticamente la cosa era vietata pero' loro erano in cosi' tanti gruppi che non avevano altra scelta!!

Ma se dovesse succedere qualcosa? Non m'importa delle critiche che riceverebbero i TDG pero' mi dispiacerebbe per persone che potrebbero rimanere ferite o addirittura uccise!

Ma questo non e' importante! La cosa piu' importante e' frequentare regolarmente TUTTE le adunanze anche se in una cantina! [SM=x570870]
wolfstenio
00mercoledì 1 ottobre 2008 14:13
RE
ACHILLE sei sempre in cerca di informazioni: bravo bravo

[SM=x570879] [SM=x570879] [SM=g1660613] [SM=g1543902] [SM=g1543902]
Achille Lorenzi
00mercoledì 1 ottobre 2008 18:08
Io ricordo anni fa, intorno al 1980, quando nel mio paese le adunanze erano tenute in una casa privata. Si trattava di una vecchia abitazione nel "centro storico" di Tione, una casa secolare con un pavimento di legno e una soletta che appoggiava su travi di legno.
Ricordo che durante la stagione turistica la stanza, che sarà stata di circa 50 mq, si riempiva di persone al punto che ogni volta che qualcuno si muoveva si sentiva il pavimento oscillare e sobbalzare leggermente.
Ricordo che ero seriamente preoccupato che il pavimento potesse cedere sotto il peso di tutta quella gente. Di sicuro quel posto non offriva nessuna garanza per essere definito un "luogo di culto".
Forse qualche anno fa le normative non erano così severe come adesso, ma sono certo che se qualcuno avesse fatto un'ispezione durante le adunanze avrebbe già allora riscontrato che in quel posto tutta quella gente non si poteva certo radunare...

Achille
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