Non è mai troppo tardi...................
Il mio parroco è solito dire di non soffermarsi su una singola frase o periodo, ma leggerli sempre considerando il contesto in cui essi si inseriscono. Orbene, nel caso specifico la scena la conosciamo tutti, più o meno: Gesù è inchiodato alla croce come un comune malfattore, inchiodato fra due ladroni puniti alla stessa pena per i loro delitti. I seguaci di Gesù – apostoli e discepoli – sono tutti fuggiti lasciandolo solo, ad eccezione di Giovanni che è ai piedi della croce con Maria ed altre donne (e poi dicono che esse sono il sesso debole. Mah!); i capi del popolo lo scherniscono e lo deridono; la folla sta a guardare, quando non l’offende apertamente; i soldati romani che hanno eseguito la sentenza di morte stanno dividendosi le vesti al gioco…Anche uno dei due ladroni lo insulta e lo provoca chiedendo un gesto trionfalistico e clamoroso: quello di scendere dalla croce e salvare i suoi compagni di sventura affinché tutti possano riconoscerlo quale Figlio di Dio e Re (La scritta sulla croce ribadisce l’affermazione che Gesù dette a Pilato in risposta alla domanda di quest’ultimo che gli chiedeva se fosse realmente Re). La chiave di volta per comprendere la frase che ha aperto il trend ci è offerta dall’altro compagno di patibolo di Gesù, ossia dal “
buon ladrone” (l’unico santo – per chi crede a questa categoria – canonizzato direttamente dal Cristo, non dimentichiamolo).
Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno.
Il ladrone, proprio lui, chi l’avrebbe mai sospettato, è l’uomo del
riconoscimento. Colui che aveva saputo “riconoscere”, scoprire Dio nascosto sotto l’immagine di un malfattore comune e giustiziato in mezzo a due delinquenti. Potremmo dire che questo delinquente è stato…il primo teologo della storia!!!!!!
Il ladrone riconosce il Cristo come Re (insieme al centurione romano – uno straniero, un pagano, un oppressore del popolo ebraico, un soldato - che stava ai piedi della croce), non nel momento del trionfo, ma nel momento della “presunta” disfatta, mentre le sue truppe (poco) fedeli sono decisamente in rotta.
Nel buio del fallimento, il ladrone dimostra di vederci con chiarezza. In mezzo alle tenebre fitte della sconfitta, distingue con precisione i lineamenti di un volto divino.
Come è stato scritto da un autorevole biblista: “
Lo riconosce quand’è sfigurato, non trasfigurato”.
In oltre, nelle parole del ladrone sono proclamate le tre Virtù Teologali:
La Fede: perché crede che quell’uomo inchiodato alla croce è Re e Signore.
La Speranza: perché ha fiducia di essere con lui nel suo regno.
La Carità: perché mostra di avere amore e compassione nei suoi confronti difendendolo dall’altro ladrone. In ultimo, ma non ultimo, il “buon ladrone” si riconosce peccatore e meritevole del castigo inflittogli.
E’ fin troppo facile seguire Gesù quando compie miracoli, quando è circondato dalle folle, quando dice rivelazioni eccezionali. Più arduo seguire l’itinerario di quest’uomo che si nasconde, non si difende, si lascia processare e deridere (ancora oggi!!!!!!)
Di fronte a una così profonda e convinta manifestazione di fede, poteva mai Gesù ritardare la sua azione come risposta alla richiesta del “buon ladrone”? Certo, quest’ultimo non si aspettava che fosse esaudito proprio quell’”
oggi”, ma chi ha provato e prova a conoscere un po’ di più il Maestro saprà benissimo che lui ci sorprende di continuo e sovrabbonda sempre nel donarci ciò che gli chiediamo; come capitò alle nozze di Cana, dove compì il primo miracolo
(Gv 2-1,12) o quando promette a chiunque che avrà dato di avere a sua volta:
“una buona misura, pigiata, scossa e traboccante...perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”. (
Lc 6-37,38).
Inoltre, il brano sottolinea che per quanto sia stata sbagliata la nostra vita, per quanti errori e misfatti possiamo aver compiuto, per quante azioni deplorevoli possiamo essere imputati, la salvezza non è compromessa. Dio non si ferma al "90^ minuto", ma ci concede i tempi supplementari...ed anche i rigori, pur di portarci a Sè!!!
Nessuno - nemmeno la Chiesa nè il Papa - può conoscere cosa c'è nel cuore dell'uomo negli ultimissimi momenti di vita, prima della fine. Nessuno può sapere se in quegli estremi istanti una persona si sia ravveduta del male commesso o, illuminata dalla Grazia, abbia compreso la differenza tra il Bene ed il Male schierandosi decisamente dalla parte del Bene.
Anche per questo motivo, rispetto al passato, i suicidi oggi vengono seppelliti nei cimiteri e non più in luoghi sconsacrati.
Un fraterno saluto.
Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.