predestinato74, 26/10/2007 23.13:
da qualche parte abbiamo già parlato di questo argomento, ma trovarlo è un impresa titanica
Di "Focus" si è parlato anche qui:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=4598431
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=47801&f=47801&idd...
Penso che le uniche "infiltrazioni" dei TdG si limitino a qualche lettera che ogni tanto qualcuno di loro invia al periodico.
Ipotizzare infiltrazioni a livello redazionale mi sembra un'ipotesi
molto azzardata.
Focus non è Whikipedia dove tutti possono scrivere quello che vogliono.
Le tesi esposte da questo mensile, che io trovo comunque molto spesso superficiali e generiche, si possono trovare anche in testi del tutto indipendenti dai TdG. Io, per esempio, ho letto una storia del cristianesimo, scritta da un aurorevole studioso (H.Ch. Puech (a cura),
La Storia del Cristianesimo (Ed. Mondadori), in cui si riportano informazioni molto simili a proposito dell'influenza di Costantino a Nicea:
«Il concilio di Nicea, che si aprì il 20 maggio del 325, riunì dai duecentocinquanta ai trecento vescovi, un numero mai raggiunto fino ad allora. [...] Il concilio, riunitosi nella sala principale del palazzo imperiale di Nicea, fu appunto aperto da un'allocuzione dell'Imperatore, la cui maestosa semplicità produsse una viva impressione sui presenti. Costantino assistette di persona a una parte delle deliberazioni e probabilmente vi prese ogni tanto la parola.
[...] Agli attributi di "Dio da Dio, luce da luce", venne aggiunto soprattutto quello di "consustanziale al Padre" (
homoousios), che in passato era stato l'espressione del "monarchianismo" di Sabellio e di tutti coloro che annullavano la distinzione tra il Cristo e il Padre. Questa aggiunta sorprendente, certamente suggerita da Ossio di Cordova, fu accolta solo dietro personale richiesta di Costantino, al quale il concilio non poteva rifiutare nulla. Quando si trattò di sottoscrivere il testo cosi' compilato, l'imperatore fece sapere, tra l'altro, che tutti i prelati che avessero rifiutato di farlo sarebbero stati immediatamente esiliati dalle autorità imperiali. Solo Ario e i suoi seguaci egiziani, già comunque compromessi, resistettero a questo inaudito ricatto e furono immediatamente costretti a mettersi in viaggio verso remoti borghi delle province danubiane. Per il gusto dell'umanità, per rispetto verso l'imperatore o per semplice pavidità, tutti gli altri presenti si allinearono, pur considerando l'
homoousios come un'espressione eretica. [...] Il 19 giugno del 325 il concilio si sciolse, dopo un banchetto solenne offerto da Costantino in suo onore e che fece sui vescovi una grande impressione: alcuni di loro si domandavano se non fossero già nel regno di Dio.
[...] I vescovi se ne partirono, dunque, ammirati, entusiasti e più che mai disposti alla sottomissione. Costantino li aveva definitivamente guadagnati alla propria causa [...] Si puo' capire, a questo punto, come questo non-battezzato (compirà questo passo solo alla vigilia della morte) abbia da allora potuto parlare di sé come del "vescovo esterno" e come di un "eguale degli apostoli" [...] Poco dopo che il concilio si sciolse, i vescovi Eusebio di Nicomedia, Mario di Calcedonia, Teognide di Nicea fecero sapere ufficialmente di aver firmato la confessione di fede per timore dell'imperatore e che desideravano ritrattare. Costantino li spedì immediatamente in Gallia e pretese dalle Chiese di Nicomedia e di Nicea l'elezione di nuovi vescovi; ottenne immediatamente che gli si obbedisse. Il vescovo di Laodicea in Siria, sospettato di voler imitare i tre colleghi ribelli, ricevette una letteraccia dall'imperatore, che l'invitava a meditare sulla triste vicenda di Eusebio e di Teognide; se lo tenne per detto e non mosse ciglio. Così, dall'autunno del 325, Costantino esercitava una funzione poliziesca nei confronti della fede all'interno del corpo episcopale» - da
Storia del Cristianesimo, a cura di Puech, pp.198-200, Mondadori.
Saluti
Achille