Articolo pubblicato ieri su "la Stampa".
BORGOMANERO. L’APPELLO DELLA MOGLIE
“Non posso rassegnarmi alla scomparsa di Emo”
A tre anni dalla scomparsa di Emo Piccioni la famiglia chiede alla Procura la documentazione sull’inchiesta. Intanto è sempre fitto il giallo sulla scomparsa dell’investigatore svizzero che si occupava del caso. Il 31 ottobre 2005, alle 15,30, alla Sala del Regno di Borgomanero, l’edificio in cui si riuniscono i Testimoni di Geova, Emo Piccioni, ex imprenditore meccanico di Borgomanero, rispondeva alla telefonata di uno sconosciuto che diceva di dovere consegnare dei documenti persi da un altro adepto. Piccioni partiva alla volta di Prato Sesia, e di lui non si è più saputo nulla. Unica traccia, l’auto trovata accanto all’ufficio postale del paese, chiusa e senza segni di effrazione. Da quel momento si sono susseguite le ricerche e le indagini dei carabinieri di Borgomanero, della Procura della Repubblica di Novara e dell’investigatore svizzero Daniele Marcis, contattato dalla famiglia di Piccioni. Tante le ipotesi sulla scomparsa, ma nessuna certezza: si è parlato di una vendetta contro i Testimoni di Geova, di satanisti che avrebbero voluto colpire proprio Piccioni, che si era sempre impegnato contro queste sette, del rapimento di un folle. Sono state scoperte cascine con scritte sataniche accanto al nome di Piccioni, fotografie dello scomparso sfregiate, ma nessuna pista ha portato all’individuazione di responsabilità precise. Sei mesi fa è stata disposta l’archiviazione del caso.
Una scelta che non ha convinto la famiglia dello scomparso, a cominciare dalla moglie, Enza Gentina: «Prendiamo atto dell’archiviazione, ma almeno vorremmo avere a disposizione la documentazione raccolta dagli inquirenti, per sapere quali elementi sono stati accertati. Io non mi arrendo, farò tutto il possibile per arrivare alla verità». Intanto è buio pesto anche sulla sorte di Daniele Marcis: l’investigatore elvetico da un anno non dà più notizie di sè, dopo essere stato minacciato di morte: «Anche la sorella di Marcis - dice Enza Gentina - ha denunciato ufficialmente la scomparsa del fratello: è un mistero che si aggiunge a quello di mio marito».
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