re Berescitte
Carissimo, purtroppo io non la penso così e le spiego il perchè.
Loro scrivono : Se il marito è tdg ha la responsabiltà di provvedere ai figli in senso materiale e spirituale, e se il coniuge è non credente si presupone di una religione ,è sempre il padre tdg che provvederà all'educazione spirituale dei figli portandoli alle adunanze cristiane dove riceveranno dell'istruzione morale e della sana compagnia .Questo non è corretto ,perchè offende le altre religioni.
Ma se la moglie non credente supponiamo cattolica e voglia portare i propri figli in chiesa ed assistere alle funzioni religioni in questo caso cosa bisogna fare? Quì non abbiamo una risposta .
Se invece la madre è tdg ,il marito supponiamo cattolico non deve obbiettare se la moglie tdg porterà i figli alle adunanze per ricevere l'educazione morale e spirituale.in questo caso la moglie tdg deve aiutare il marito a capire i vantaggi dell'istruzione edificante(ma per favore!) che i figli ricevono grazie all'organizzazione di Geova .
Se il marito è cattolico ,o di una qualsiasi religione la responsabilità spetta primariamente a lui, ma se la moglie è tdg dovrebbe sentirsi libera di esercitare il suo diritto alla libertà religiosa.
Tutto ciò io invece lo trovo ambiguo perchè sappiamo benissimo come considerano i tdg tutte le altre religioni, quindi la moglie tdg con il marito cattolico o di un altra fede difficilmente porterà i propri figli ad assistere ad una messa , difficilmente battezzerà il figlio con rito cattolico e dfficilmente i figli verranno cresimati .Allora mi pongo una domanda :Ma quando deve esercitare il suo diritto alla libertà religiosa il coniuge di un altra religione?Un saluto caloroso Grazia