Attenzione!!!
Intendo dire a certi consigli.
Prima di tutto non conosciamo la qualità di questo rapporto di coppia. Se l'amore non c'è, qualunque pretesto andrà bene per mandare a monte matrimonio e ... complicazioni religiose annesse.
Ma se, comunque sia, c'è una base d'amore o perlomeno una sincera volontà di salvare il salvabile, la questione della religione non dovrebbe costituire il pretesto per divorziare.
In secondo luogo c'è da dire che la signora in questione, forse indotta da chissà chi o forse per un bisogno personale, ha ritenuto importante approfondire il proprio sentimento religioso e questo, ritengo, merita rispetto.
Direte che lo ha fatto percorrendo una maniera sbagliata. Lo ritengo anch'io. Ma non bisogna buttare il bambino insieme all'acqua sporca.
Meglio sarebbe che anche questo signore che si lamenta della moglie approfondisse la conoscenza biblica e/o gli insegnamenti della propria religione. Altrimenti i suoi sforzi in questo senso non saranno soltanto sterili, ma porteranno alla separazione.
Credo anch'io che vi sia tanta ipocrisia nelle 'azioni caritatevoli' come quelle delle visite in ospedale e dell'amore fraterno di cui fanno vanto i tdG. Ma se è vero che vi sono monete false è perché esistono sicuramente quelle autentiche, no?
Che cosa mi sento di suggerire io?
Innanzitutto che il nostro amico si responsabilizzi in prima persona perché la religione non è una virtù tra le altre, ma, secondo l'insegnamento di Cristo, è la base dell'esistenza umana. In seguito sarà in grado di DIALOGARE con la consorte, facendo prevale l'amore, mettendo in tavola le proprie perplessità su determinati argomenti. Non è possibile che questa signora possa dare di punto in bianco ragione al marito solo perché costui non è daccordo su alcuni aspetti dottrinali mostrando da parte sua un abisso di ignoranza che non permette la minima possibilità di confronto.
By Agabo.