La disperazione di chi subisce i metodi geovisti può essere NEGATA ?
A proposito di quello che viene evidenziato dai documenti segreti delle congregazioni, può essere abbastanza facile verificare l’attendibilità di quanto troppo spesso viene discusso in merito agli effetti disastrosi che provoca questa dottrina sugli aderentI.
Questa commovente lettera, che sembra scritta, nella sua semplicità, da una persona molto giovane, mette in luce senza troppo parafrasare, parecchi punti importanti da esaminare.
LETTERA TRATTA DA INTERNET WWW.ESPRESSOEDIT
Lettera Firmata
I fatti qui riportati si riferiscono al maggio 2000 e sono avvenuti a Scandicci (FI).
Abito con mio padre (non testimone di Geova) e mia madre (testimone di Geova accanita)
Nei primi di maggio 2000, mia sorella che è sposata e abita altrove (testimone di Geova come mia madre e sposata con un testimone di geova responsabile di congregazione) in mia assenza si introdotta in casa mia e ha frugato nelle mie cose personali, sottraendomi un mio diario segreto in cui scrivevo cose mie personali vere o fantastiche, e portandolo agli ANZIANI (responsabili a livello locale dei testimoni di Geova). Dopo due giorni dal fatto tali anziani si sono riuniti (tre uomini) e mi hanno processato ed espulso dai testimoni di geova sulla base di fatti che avevo riportato sul mio diario segreto, riguardanti un’avventura avuta con una ragazza non testimone di geova nell’aprile 2000. Nonostante il mio rimorso e pentimento, non mi hanno tenuto come testimone di Geova, dicendomi che non ero veramente pentito e fingevo un falso pentimento per non voler pagare le giuste conseguenze per ciò che avevo fatto contro Geova e la sua organizzazione. Così sono stato rifiutato e buttato fuori senza pietà dai tre anziani testimoni di geova. Adesso nessuno mi saluta più, amici testimoni non ne ho più, avevo simpatia per una ragazza testimone di Geova, anch’essa non mi rivolge più la parola, e mi considera un immorale e vergognoso, un traditore di Geova.
MIA SORELLA CHE FU INVITATA DAGLI ANZIANI A FRUGARE NELLE MIE COSE, non mi rivolge più la parola; ho richiesto di riavere il mio diario, ma lo hanno buttato (esiste una registrazione su nastro magnetico); un anziano certo Tallarico, è venuto da mia madre e le ha detto tutte le mie cose intime, creandomi così una situazione di forte disagio con mia madre che insiste a che io ritorni fra i testimoni di geova i quali fanno passare molti anni prima di essere riaccettati; i testimoni di geova hanno violato la mia intimità distruggendo i rapporti familiari e di amicizie, mi sento solo e rifiutato;.
Ho una gran confusione dentro di me. - HO PENSATO ANCHE AL SUICIDIO.
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Quel sistema molto viscido ma vantaggioso di “Spionaggio casalingo o anche in un contesto di fratellanza o amicizia abbastanza ristretto” si rivela un mezzo ottimale per dominare sugli adepti avendo sempre tutta la situazione sotto controllo.
Qui la sorella per eseguire gli ordini della W.T. non esita neppure per un istante a danneggiare fortemente il proprio fratello carnale.
Quale altra dottrina che si voglia definire cristiana si serve di simili riprovevoli mezzi, tra l’altro all’interno del rapporto fraterno per avere in mano la completa vita privata dell’adepto ?
Un TDG per non perdere la famiglia si deve prostrare, senza avere più dignita’ di fronte ad altri essere umani che decidono per lui, del suo futuro, del suo legame alla famiglia, anche se non ha commesso nessun delitto o azione malvagia, per dover ubbidire a delle regole in massima parte assurde, deve umiliarsi dimostrando un rimorso…. Ma di cosa ?
In ultimo quante testimonianze ho letto di persone che per problemi inerenti al geovismo sono state vicino al gesto ultimo di disperazione "IL SUICIDIO."
Purtroppo per tanti è diventato il loro ULTIMO MODO di esprimere una disperazione che viene troppo spesso regalata da queste dottrine.
E POI DICONO CHE NON E’ VERO
Mi ricordo quando all'Assemblea Internazionale dei TDG che si tenne a Roma nel 2000 uno studente spagnolo si suicidò buttandosi dagli spalti dello Stadio Olimpico.
Probabilmente non era a caso che aveva scelto quel luogo e quell'occasione.