I TdG dicono di evitare qualsiasi consuetudine che abbia origini pagane. Molti TdG non sanno però che fra le tante conseutudini che sono ormai entrare a far parte della comune vita sociale vi sono usanze comunemente accettate anche da loro, come l'uso dell'espressione "auguri" .
Anche i TdG usano questa parola per augurare, per esempio, ogni bene, la guarigione da una malattia, la riuscita in qualcosa, ecc.
Eppure questa parola ha un'origine nettamente pagana:
«Nell'antichità "l'augurio" era la cerimonia attraverso cui gli "àuguri" (una sorta di casta sacerdotale) ricavavano presagi sul futuro; poi per estensione questa parola ha assunto il significato del presagio stesso. Con il tempo il termine ha assunto un valore prevalentemente positivo di "buon presagio" (ma nella fraseologia accanto al "segno di buon augurio" è rimasto anche il "segno di cattivo augurio"). E' nata in questo modo l'espressione che noi usiamo, nel fare "auguri di buon anno" per esempio oppure "di felicità" per un compleanno (e così via). L'espressione si è accorciata quindi nella semplice parola: "auguri"»
www.corriere.it/Rubriche/Scioglilingua/2004/02gennaio.shtml
Se volessero essere davvero scrupolosi dovrebbero evitare del tutto anche questa espressione, in ogni circostanza, visto che la parola ha a che fare con i "presagi"...
Il CD su argomenti simili in alcuni casi si mostra intransigente, in altri "ragionevole".
Si veda per esempio qui:
www.infotdgeova.it/dottrine/confetti.php
Achille