"Red Baron":
Scritto da: The Red baron 13/07/2006 23.25
2) Sul fattaccio di Adamo ed Eva Potevano pure chiedere scusa, visto mai che li perdonava, invece di fare i furbi scaricabarile.
Mi sembra una visione un po' troppo semplicistica di una questione che semplice non lo è affatto.
A proposito di peccato originale S. Agostino scrisse,e bisogna ditre saggiamente,
"Nihil ad praedicandum notius, nihil ad intelligendum secretius" (niente è così noto per chi ne voglia trattare, niente è così lontano dalla comprensione umana).
Perchè Adamo ed Eva peccarono? Se avessero seguito la volontà di Dio tutto sarebbe stato molto più semplice e Dio non avrebbe dovuto essere così... crudele.
Se non avessero peccato la famiglia umana si sarebbe risparmiata una considerevole serie di tribolazioni.
Ma il fatto è che mangiarono del frutto dell'albero della Conoscenza del Bene e del Male. Proprio l'unico che era stato loro proibito da Dio.
La proibizione di mangiare di quel frutto non era tanto un comando fine a se stesso, una prova attraverso la quale Dio cercasse di affermare e render visibile la propria autorità di Creatore rivendicando la sottomissione delle proprie creature.
Diversamente, si trattava di uno strumento volto a preservare gli uomini da un pericolo reale e più grande di loro.
E' naturale che creature plasmate a immagine e somiglianza del proprio Artefice sentano la volontà di rendesi a Lui somiglianti
("Tutti gli uomini per natura tendono al SAPERE" -Aristotele di Stagira, Libro I della Metafisica-).
Ed è proprio su questa naturale debolezza che il Male, nella forma del Serpente, fa leva.
"In qualunque giorno ne mangerai, di morte morrai" (Gen. II, 17).
Così Dio ad Adamo.
"nel giorno in cui voi ne mangerete si apriranno allora i vostri occhi e diventerete come Dio, conoscitori del bene e del male…" (Gen. III, 5)
Così, invece, il Serpente ad Adamo ed Eva.
Inevitabile il peccato per l'uomo davanti a una tale prospettiva.
Ecco che davanti ai loro occhi balena per un istante fatale la possibilità di eguagliare Dio per vie non lecite. La possibilità della Conoscenza completa e non più limitata.
Ma non si può guardare nel Sole cogliendone tutte le sfumature senza restarne accecati.
E così fu... Adamo ed Eva rimasero accecati. Per il peccato di aver tentato di raggiungere la conoscenza per vie non date e disprezzando i doni di Dio dovettero essere condannati... alla vita mortale, senza più poter mangiare dell'Albero della Vita.
Ora l'uomo ha una conoscenza, seppur imperfetta, del bene e del male (tant'è vero che Adamo si avvede soltanto in quel momento di essere "nudo" e lo reputa un male)...
...di contro non può più avere la vita eterna e i doni superiori che Dio aveva concesso ai primi uomini. Col peccato originale, anzichè ridurre le distanze con Dio, l'uomo le ha aumentate.
Non si può contenere la pefezione in un involucro imperfetto.
Ora l'uomo non può fare altro che tentare di recuperare. E Dio, nella sua immensa clemenza, anzichè pronunciare una parola di distruzione, pronuncia parole di vita.
Il resto della storia la conosciamo: si sta ancora svolgendo davanti ai nostri occhi. Ogni giorno.
Il perdono non fu chiesto (una parte di loro era ancora convinta di aver agito per il meglio) e tuttavia fu concesso egualmente dal Padre come apprendiamo dalle Scritture.
"Essa [la Sapienza], il primo uomo plasmato, il padre del mondo, custodisce, allorché creato solo; lo trae, poi, fuori dal suo delitto, e gli dà il vigore di dominare ogni cosa." (Sapienza, X, 1 e 2).
E quel perdono fu completato dalla venuta e dal sacrificio di Gesù Cristo.
Dio è benigno: non temete. Un Dio che acconsente al sacrificio di un Suo figlio per recuperare al proprio amore gli altri, sfuggitigli in un giorno lontano, non è un Tiranno... ma un Padre benigno.
"Se anche parlassi tutte le lingue degli uomini e perfino quelle degli angeli, e non avessi, pero, amore per gli altri, farei soltanto del rumore. Se avessi il dono di profetizzare, di svelare tutti i segreti e di conoscere tutto di tutto, ed avessi una tale fede da far spostare le montagne, senza l'amore non sarei nulla. Se distribuissi tutto cio che ho ai poveri o fossi bruciato vivo [per il vangelo], ma non amassi gli altri, non mi servirebbe a nulla!
L'amore rende pazienti e pieni di bontà. Chi ama non invidia, non si vanta, non si gonfia di orgoglio. La persona che ama è gentile, non fa niente d'indecoroso, non cerca il proprio interesse, non si irrita, né si ricorda dei torti subìti, non gioisce per le ingiustizie, ma gode quando trionfa la verità. Chi ama è sempre pronto a proteggere, a credere, a sperare e a sopportare. L'amore non verrà mai meno...or dunque, questi tre valori sono eterni: fede, speranza e amore, ma fra essi il più grande è l'amore."
1 Corinzi 13
Fidati Yoebasta...
fidati ancora e lasciati amare! Non è difficile!
buonanotte
Elrond
[Modificato da Elrond di Gran Burrone 15/07/2006 22.19]
"Conosco la metà di voi soltanto a metà; e nutro, per meno della metà di voi, metà dell'affetto che meritate". (Bilbo Baggins)