30/04/2009 18:41 |
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Se è irrilevante che un esercito musulmano sta per distruggere ciò che resta della cristianità orientale, allora ti invito a fare un contratto con me, in cui io ti punto una pistola alla tempia e ti faccio firmare la cessione di tutti i tuoi beni, giusto per avere un'idea di cosa sia una riga dritta e una riga storta (questa storia poi è un disco rotto che serve a giustificare ogni volta i milioni di "righe storte" della chiesa papista).
Il filioque come prima cosa è un'eresia ecclesiologica: nessuno può cambiare il simbolo (è ciò che scrissero Leone III e Giovanni VIII) se non un concilio ecumenico, pena un auto-anatematismo, cosa che puntualmente è accaduta.
Il filioque è un'eresia trinitaria: confondendo le proprietà ipostatiche non comunicabili con l'essenza e le energie comunicabili, si perde il modo di distinguere le tre Persone. Il risultato: modalismo
Volendo vederla diversamente, nessuno negherà che il filioque concede un particolare privilegio al Figlio di comunicare l'essenza divina allo Spirito. Ora, giacchè lo Spirito non ha il privilegio di comunicare l'essenza divina al Figlio, siamo di fronte a una forma piuttosto subdola di subordinazionismo. La conseguenza è che lo Spirito viene declassato a energia, "l'amore che c'è tra Padre e Figlio", con un'ultime ed esiziale confusione tra essenza ed energie.
Infine (least but not last) il rasoio d'Occam dovrebbe suggerire che, poiché tutto ciò che sappiamo è frutto di una Rivelazione divina e che il simbolo senza filioque funziona benissimo (non a caso è una citazione testuale dal quarto Vangelo), moltiplicare gli enti con l'aggiunta del filioque, oltre ad essere totalmente inutile equivaleammettere che la rivelazione è insufficiente e abbisogna di un intervento del papa di Roma (contro le altre 4 sedi patriarcali) per essere completa, e anche questo è totalmente inaccettabile.
Limiterò a ciò il mio apporto a questa discussione per ragioni di tempo, ma forse Mario potrà spiegare meglio di me la linea ortodossa.
Cordialità,
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