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La Pasqua: festa pagana?
Contraddizioni geoviste.
Come loro abitudine i testimoni di Geova sovrabbondano in delicate manifestazioni di intolleranza e di offese gratuite.
Questa volta tocca alla celebrazione cristiana della Pasqua alla quale i buoni testimoni affibbiano l’etichetta di “festa pagana”, come si legge su “La Verità che conduce alla vita eterna”, p. 147, ed. 1990:
“La principale festa della cristianità, la Pasqua, non trova perciò nessun sostegno nella Bibbia. Essa è di origine pagana, e perciò dispiace a Dio”.
Ma questa sconclusionata enunciazione è totalmente campata in aria e sono proprio i testimoni di Geova a squalificarla (inavvertitamente) con elegante rimangiata di code dove smentisce che la Pasqua sia una festa pagana affermando:
“La Pasqua, festa della salvezza… Questa celebrazione cristiana è quindi legata alla Pasqua ebraica” (La Torre di Guardia, 15/2/1990, p. 11).
Per rimediare a questa incauta ammissione i beteliti statunitensi azzardano una nuova ed assai spericolata evoluzione, inventando antichi “riti pagani” inseriti dalla cristianità nelle celebrazioni pasquali. Vedi foto in Svegliatevi!, 8/4/1992 p. 7 e La Torre di Guardia, 1/4/1996 p. 5)
Molti testimoni di Geova provengono dalle varie chiese cristiane; ebbene provate a chiedere a qualcuno di loro quando mai, mentre ancora militava nella cristianità, ha festeggiato la Pasqua partecipando ad una specie di Baccanale; quando mai, cioè, ha festeggiato la Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo cantando a squarciagola e danzando freneticamente attorno ad un falò acceso in aperta campagna.
Riceverete, di certo, una risposta molto intelligente e veritiera, una piroetta su per giù, ma non ve la prendete e perdonatelo.
Altre usanze ritenute pagane dai testimoni di Geova: i simboli.
I manageriali membri del consiglio direttivo, pur di far dimenticare le loro favole e stranezze, si divertono a descrivere le varie usanze pasquali, ritenute dalla cristianità relative e di secondaria importanza, rispetto alla fede di Gesù risorto. Così aggrappandosi, come sempre, a libri ed autori profani, strumentalizzano: “Uova di Pasqua, lepri e conigli pasquali, funzioni all’alba, riti dell’acqua, la benedizione del nuovo fuoco, pasti a base di prosciutto, la Pasqua in America, falò pasquali, la Pasqua in Giappone” (Svegliatevi!, 22/3/1986 pp. 7, 8).
Il geovismo considera falsamente come essenziali alcuni elementi folkloristici in uso in alcuni paesi, mentre in realtà sono del tutto marginali. Non c’è dubbio che molti di questi simboli provengono dal paganesimo e sono ancora oggi presenti tra noi, ma non vi è dubbio che il loro significato è profondamente cambiato. Il vero cristiano non mette più in relazione le lepri, conigli o uova con i riti della fertilità, né considera la Pasqua un’occasione per darsi alla più sfrenata licenziosità. Domandate ai testimoni di Geova se, prima di cadere nella loro organizzazione, festeggiando la Pasqua, ricordavano la dea della fertilità Astarte. Il mistero pasquale è per eccellenza l’opera della nostra salvezza. Il vero cristiano nel periodo pasquale, a cominciare dalla Quaresima fino alla Pentecoste, ricorda con amore Cristo morto e risorto per la redenzione dell’umanità.
Come nel periodo di Natale molti testimoni di Geova mangiano, di nascosto, il panettone, così anche nel periodo pasquale molti testimoni di Geova mangiano, di nascosto dai loro supervisori, l’uovo di cioccolata, la colomba ed altri beni di Dio. A proposito dell’uovo, sapevate che un testimone di Geova può essere espulso dalla sua organizzazione se mangia l’uovo di pasqua?
La notizia è riportata da Gian Antonio Stella sul “Corriere della Sera” del 25/1/1990, p. 13.
“Chi ne mangia un pezzo, spiegò il sorvegliante di circoscrizione Ivan Raimondi ai testimoni di Geova catanesi, “è già sulla strada dell’apostasia”.A Massimo e Salvo, due giovani proclamatori la severità su questa faccenda sembrava un tantino esagerata: possibile che Dio fosse così implacabile? Il sorvegliante non aveva dubbi:”Ve lo mangereste un crocefisso di cioccolata?” Andò a finire in un processo. Un processo a porte chiuse, davanti a un “comitato giudiziario” della congregazione religiosa, che dopo aver accusato i due amici d’aver messo in dubbio l’infallibilità degli “anziani”, li buttò fuori col marchio di eretici…”
Conclusione.
La ragione vera di tali proibizioni da parte dei massimi dirigenti geovisti, è quella di staccare totalmente i loro seguaci da tutto ciò che richiama il loro passato cattolico o cristiano, ricordo che potrebbe provocare ripensamenti. In realtà, al Bibbia non contiene la proibizione delle feste, specie quella di Pasqua.
Solamente nell’indice analitico della Bibbia geovista la Pasqua viene menzionata ben 12 volte. Nella medesima Bibbia risulta che anche Gesù Cristo celebrò la Pasqua, come si legge in Matteo 26:17 e ss.; Marco 14:12 e ss; Luca 22:8 e ss.
Circa la Pasqua cristiana, la stessa Bibbia dei testimoni di Geova è assai esplicita. Nella 1° lettera ai Corinti 5:7 leggiamo: “… Cristo, la nostra pasqua, è stato sacrificato”.
Questo versetto biblico dimostra che la passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo rappresentano, non più la Pasqua ebraica, ma la Pasqua cristiana di cui la Pasqua ebraica era la prefigurazione. E’ chiaro, quindi, che la celebrazione liturgica della Pasqua cristiana si basa sul sacrificio di Cristo, come evidenziato dal testo paolino, e non su antiche pratiche pagane.
S. Paolo era, forse, un pagano?
Ciao. Ilnonnosa.
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