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Corpo direttivo e cibo a suo tempo

Ultimo Aggiornamento: 15/09/2011 19:05
18/02/2009 11:36
 
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Perché la legge sulle vaccinazioni fu abolita?

Non molti sanno che prima che la seconda guerra mondiale finisse, nel 1943, alla sede centrale dei Testimoni di Geova si era deciso di prepararsi per l’espansione mondiale del movimento che sarebbe stata consentita dal successo delle armi americane al seguito delle quali i missionari del geovismo si introdussero in tutto il mondo. Fu fondata quindi una scuola missionaria, chiamata Scuola di Galaad, e non appena giunse il 1945 i suoi diplomati furono imbarcati sulle navi e mandati nelle loro assegnazioni. Sorse però un problema: molti di loro erano stati mandati in paesi tropicali nei quali furono aggrediti da malattie spesso mortali contro le quali non avevano difese perché erano stati sottoposti a vaccinazioni fasulle certificate da attestati di comodo. Questa elevata mortalità dei soli missionari geovisti, impensierì il Dipartimento di Stato americano, che cominciò a fare delle indagini. Quindi, per evitare ulteriori, gravi difficoltà, l’allora terzo presidente, Nathan H. Knorr, ritenne bene di “scoprire” che la vaccinazione non viola alcuna legge di Dio, e risolse il problema.

Ciao. Ilnonnosa.
18/02/2009 13:50
 
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Secondo me tra qualche anno rivedranno anche il concetto di trasfusione di sangue, accettando prima di mettere in apposite banche il proprio sangue e poi accettando anche quello degli altri....il tutto con la classica presa in giro di questione di coscienza.....

non c'è da meravigliarsi, le nuove generazioni di TDG sono sempre più menefreghiste, hanno una qualifica di istruzione sempre più alta, molti di loro sono universitari e quindi abituati a pensare con la loro testa e soprattutto con un metodo filosofico o comunque pseudoscientifico illuministico che rende la vita molto più dura ai bigottoni di brooklin....che per far rimanere la barca a galla ed a spasso con i tempi si dovranno inventare roccambolesche fanta idiozie e vertiginosi cambi di rotta......

Ma dal'tronde lo hanno gia fatto, mi sembra con l'ultima profezia riguardante gli unti e la chiamata celesete e nessuno ha fiatato, come già dimostrato da mario lo avevano fatto con i vaccini e decenni dopo con i trapianti degli organi, poi con l'ONU e compagnia cantante a seguito.....

e poi senti dire dai sorveglianti o anziani ai podi delle assemblee o sale del regno....

Fratelli, la verità non cambia.......noi cambiamo ma la verità No [SM=x570872] [SM=x570868] [SM=x570872] [SM=x570869] [SM=x570870] [SM=x570868] [SM=x570872] [SM=g1537154] [SM=g1537154] [SM=g1537154]

e quindi tra qualche anno, forse un decennio ne vedremo delle belle e quante risate ci faremo, noi che dovevamo ricordare la fine.....quelli della generazione del 1914 [SM=x570926]
[Modificato da Deliverance1979 18/02/2009 13:54]
18/02/2009 14:35
 
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Tenete conto che la profezia delle generazioni può essere considerata ancora più importante del dottrina sul sangue.
Il fatto che un cambio di rotta così importante non abbia fatto danni...mi preoccupa.
Sicuramente come dice Deliverance un cambiamento sul sangue verrebbe digerito allo stesso modo, o forse no.

Domanda: "Se qualcuno avesse messo in dubbio il concetto di generazione del 1914, con una veduta in linea con la nuova, ma 3 mesi prima che venisse ufficializzata o cmq resa pubblica, e fosse stato disassociato per questo motivo, avrebbe diritto ad una riassociazione immediata? Mi rivolgo agli ex anziani...

Per Deliverance, ti posso assicurare che il titolo di studio centra solo in parte con la capacità di analisi. Mio padre nato praticamente nella verità, pur avendo solo la terza media, era in grado, già in tenera età di mettere spalle al muro gli anziani; facendo leva sulle incoerenze, che già 30 anni fa erano grandi come case.

Un lavaggio del cervello può essere fatto a chiunque; vedi le vittime di maghi e affini, i quali spesso e volentieri appartengono a qualsiasi estrazione culturale. Sta a noi usare la materia grigia.
18/02/2009 17:30
 
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Re:
Divenire81, 18/02/2009 14.35:

Tenete conto che la profezia delle generazioni può essere considerata ancora più importante del dottrina sul sangue.
Il fatto che un cambio di rotta così importante non abbia fatto danni...mi preoccupa.
Sicuramente come dice Deliverance un cambiamento sul sangue verrebbe digerito allo stesso modo, o forse no.

Domanda: "Se qualcuno avesse messo in dubbio il concetto di generazione del 1914, con una veduta in linea con la nuova, ma 3 mesi prima che venisse ufficializzata o cmq resa pubblica, e fosse stato disassociato per questo motivo, avrebbe diritto ad una riassociazione immediata? Mi rivolgo agli ex anziani...
Un lavaggio del cervello può essere fatto a chiunque; vedi le vittime di maghi e affini, i quali spesso e volentieri appartengono a qualsiasi estrazione culturale. Sta a noi usare la materia grigia.




Il problema non è tanto il fatto che ci ha prerso prima lui che la WT ma c'è il discorso dell'ubbidienza, per i tdg giusto o sbagliato che possa essere l'intendimento del CD va comunque seguito, per essere riassociato deve dichiararsi pentito di "essere andato oltre" quello che diceva lo schiavo (anche se aveva ragione lui!)
Ciao
Mario
18/02/2009 18:57
 
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X Mario:

Ho aggiornato la mia (tua) pagina:

www.testimonigeova.com/Ilcorpodirettivoelamorales.htm

Hai intenzione di continuare? Perché per me andrebbe alla grande!

Agabo. [SM=x570892]
Visita:

"MA COME UN'AQUILA PUO' DIVENTARE AQUILONE? CHE SIA LEGATA OPPURE NO, NON SARA' MAI DI CARTONE " -Mogol
"Non spetta alla chiesa decidere se la Scrittura sia veridica, ma spetta alla Scrittura di testimoniare se la chiesa è ancora cristiana" A.M. Bertrand
18/02/2009 19:07
 
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Re:
Agabo, 18/02/2009 18.57:

X Mario:

Ho aggiornato la mia (tua) pagina:

www.testimonigeova.com/Ilcorpodirettivoelamorales.htm

Hai intenzione di continuare? Perché per me andrebbe alla grande!

Agabo. [SM=x570892]




Grazie di nuovo, si continuerò... ma quando il tempo me lo permetterà.
Ciao
Mario
20/02/2009 11:40
 
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1983

torre di guardia 1/9/1983 pag 30



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Che dire dell’attività sessuale fra coniugi nell’ambito del vincolo matrimoniale? Non spetta agli anziani indagare nella vita intima dei coniugi cristiani. Non c’è dubbio però che la Bibbia influisce sulla loro vita. Coloro che desiderano ‘continuare a camminare mediante lo spirito’ non devono trascurare ciò che le Scritture indicano sul modo di pensare di Dio. E fanno bene a coltivare odio per tutto ciò che è impuro dinanzi a Geova, incluse le attività sessuali chiaramente pervertite. Le coppie di sposi dovrebbero agire in modo da avere la coscienza pura, mentre prestano tutta la loro attenzione a coltivare “il frutto dello spirito”. — Galati 5:16, 22, 23; Efesini 5:3-5.
Che dire però se un coniuge vuole o perfino esige che la moglie o il marito partecipi a quella che è chiaramente un’attività sessuale pervertita? I succitati fatti indicano che porneia implica atti sessuali illeciti al di fuori dell’istituzione coniugale. Perciò, se un coniuge impone atti pervertiti, come sesso orale o anale, nell’ambito del matrimonio, questo non costituirebbe una base scritturale per ottenere un divorzio che renderebbe entrambi liberi di risposarsi. Anche se il coniuge credente è angustiato dalla situazione, il suo sforzo di attenersi ai principi scritturali gli farà ottenere una benedizione da Geova. In tali casi può essere utile che la coppia consideri francamente il problema, tenendo presente che in particolar modo le relazioni sessuali devono essere onorevoli, sane, un’espressione di tenero amore. Questo escluderebbe di sicuro qualsiasi cosa potesse angustiare o danneggiare il coniuge. — Efesini 5:28-30; I Pietro 3:1, 7.
Come abbiamo già detto, non spetta agli anziani “controllare” le questioni coniugali private delle coppie della congregazione. Ma se è noto che un componente della congregazione pratica o incoraggia apertamente relazioni sessuali pervertite nell’ambito del vincolo coniugale, egli non sarebbe certo irreprensibile e quindi non sarebbe adatto per speciali privilegi, come quello di servire in qualità di anziano, di servitore di ministero o di pioniere. Anzi chi avesse questa specie di relazioni o le incoraggiasse potrebbe anche finire per essere espulso dalla congregazione. Perché? Galati 5:19-21 elenca molte cose immorali che non sono incluse in porneia, e che potrebbero portare a essere squalificati dal Regno di Dio. Fra queste ci sono l’“impurità” (greco, akatharsia, che significa corruzione, depravazione, impudicizia) e la “condotta dissoluta” (greco, aselgeia, che significa licenziosità, sfrenatezza, condotta indecente). Come la porneia, queste cose, quando si cade nella sfrenatezza, possono essere motivi per venire disassociati dalla congregazione cristiana, ma non per ottenere un divorzio scritturale. Chi incoraggiasse sfacciatamente attività sessuali disgustose e ripugnanti sarebbe colpevole di condotta dissoluta. Naturalmente, chi avesse un simile atteggiamento potrebbe arrivare al punto di commettere porneia; allora ci sarebbe la base per un divorzio scritturale. Tutti i cristiani devoti dovrebbero preoccuparsi vivamente di evitare e di combattere tutte queste “opere della carne”! — Galati 5:24, 25.
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Beh che dire sono rimasta alquanto scioccata in quanto all'epoca dello studio nessuno mi aveva mai detto ( e io ho studiato con una moglie di un anziano)che il sesso orale ed anale fossero dei atti pervertiti.
Ma la sorella mi diceva che siccome si tratta di pratiche non proprio naturali se si verrebbe a sapere che in congrea una coppia le praticasse avrebbe perso i privilegi in quanto non erano di esempio nella condotta, ora la Torre di Guardia dice però pure:

"Ma se è noto che un componente della congregazione pratica o incoraggia apertamente relazioni sessuali pervertite nell’ambito del vincolo coniugale, egli non sarebbe certo irreprensibile e quindi non sarebbe adatto per speciali privilegi, come quello di servire in qualità di anziano, di servitore di ministero o di pioniere. Anzi chi avesse questa specie di relazioni o le incoraggiasse potrebbe anche finire per essere espulso dalla congregazione."

Quindi potrebbe essere anche espulso.
Ma mi chiedo quando e come?

Infatti un paio di giorni fa una nuora di una tdG è venuto a chiedermi poprio qual'erano le disposizioni al riguardo, io sinceramente le avevo risposto quello che sapeva cioè se venisse fuori una tale condotta il tdg avrebbe perso i suoi privilegi.
Pensate lei mi disse che un'altra tdG le aveva raccontato che solo chi era sposato già da tdG doveva asssolutamente evitare mentre una persona che si era sposato da non tdG e le praticava non avrebbe dovuto modificare atteggiamento sessuale.
Ma guardate che roba, questo è una testimonianza di quanta confusione ci sia in ambito di queste disposizioni.

In più, vorrei spendere due arole su questa frase

"Perciò, se un coniuge impone atti pervertiti, come sesso orale o anale, nell’ambito del matrimonio, questo non costituirebbe una base scritturale per ottenere un divorzio che renderebbe entrambi liberi di risposarsi."

Ecco qui si da tanta importanza alla pratica "pervertita" ma non all' imposizione.
Non dovrebbe esistere nessuna IMPOSIZIONE nel matrimonio a prescindere che si trattasse di "atti pervertiti" e non, ma vogliamo scherzare?
Ma evidentemente di questo la WTS si cura poco...
[SM=g1537334]




[SM=g1543902]
Veronika



[Modificato da Luteranamanier 20/02/2009 11:42]
22/02/2009 22:19
 
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TERZA PARTE: frazioni di sangue no, si, no, forse no, forse si
Frazioni di sangue e sieri:
Eccoci giunti ad un'altra posizione altalenante da parte "dell'unico canale che Dio usa per dare cibo a suo tempo, guidato dallo spirito santo di Geova".
Questo è un altro aspetto con il quale si gioca con la vita delle persone, prima di affrontare l'argomento vediamo che funzione hanno alcune frazioni di sangue:

L'immunoglobulina:
"somministrata per via endovenosa ( IVIG, IntraVenous ImmunoGlobulin ) aumenta l'omeostasi immunitaria attraverso la modulazione dell'espressione e della funzione dei recettori Fc , interferendo con l'attivazione del complemento e con la produzione delle citochine, fornendo anticorpi anti-idiotipici ed influenzando l'attivazione e sulle funzioni effettrici delle cellule B e T.
Questi meccanismi potrebbero spiegare l'efficacia delle immunoglobuline nel trattamento delle malattie neuromuscolari autoimmuni...
Da questa analisi è emerso che l'immunoglobulina per via endovenosa , al dosaggio totale di 2g/kg, è efficace come terapia di prima linea nella sindrome di Guillain-Barré, nella polineuropatia cronica infiammatoria demielinizzante e nella neuropatia motoria multifocale, e come terapia di seconda linea nella sindrome "stiff-person" , nella dermatomiosite, nella miastenia e nella sindrome miastenica di Lambert-Eaton."
http://www.xagena.it/news/e-neurologia_it_farmaci/f0f6ba4b5e0000340312d33c212c3ae8.html

Albumina:

"L'albumina è una proteina del plasma sanguigno prodotta dal fegato con peso molecolare di 69000 daltons. È contenuta anche nel latte e nell'albume dell'uovo, da cui prende il nome.

Il normale intervallo di valori della concentrazione di albumina nel corpo umano va da 3.5 a 5.0 g/dL, e costituisce circa il 60% di tutte le proteine del plasma; l'insieme di tutte le altre proteine plasmatiche può essere chiamato nel suo complesso globuline.

L'albumina è essenziale per la regolazione ed il mantenimento della pressione oncotica, ovvero la pressione osmotica necessaria per la corretta distribuzione dei liquidi corporei nei compartimenti intervascolari e nei tessuti
....

Tra le funzioni dell'albumina rientrano:

mantenere la pressione oncotica
trasportare gli ormoni della tiroide
trasportare gli altri ormoni, in particolare quelli solubili nei grassi (liposolubili)
trasportare gli acidi grassi liberi
trasportare la bilirubina non coniugata
trasportare molti farmaci
legarsi competitivamente agli ioni calcio (Ca2+)
tamponare il pH
Cause delle carenze di albumina:

cirrosi del fegato (è la causa più comune)
diminuita produzione (come nel caso della denutrizione)
eccesso di secrezione dei reni (come nelle nefriti)
eccesso di secrezione nell'intestino (enteropatia) "

siero anti D:

"In questo caso, se il padre è Rh positivo, è necessario che la donna dal sesto mese di gravidanza in avanti si sottoponga ogni mese a un particolare esame del sangue volto a ricercare la presenza di eventuali anticorpi dannosi.
Dopo la nascita del bambino, la donna viene sottoposta a una particolare iniezione, detta "siero anti D", che serve a impedire che, in un'eventuale successiva gravidanza, l'organismo rigetti il bambino, qualora anch'esso avesse ereditato il fattore Rh positivo del padre."

fattore VIII e IX nell'emofilia:

"L'emofilia è una malattia congenita ed ereditaria che comporta una grave insufficienza nella coagulazione del sangue dovuta alla mancanza o alla carenza di alcune proteine del plasma (fattore VIII o IX).
La coagulazione è il processo con cui, in caso di fuoriuscita da vasi sanguigni, il sangue forma un "tappo" composto da piastrine, cellule del sangue e fibrina, un componente del plasma. La coagulazione comporta l'attivazione di numerose proteine. Due di queste, il fattore VIII ed il fattore IX (prodotte dal fegato) sono assenti o difettose nelle persone affette da emofilia.
L'emofilia colpisce una persona su 10.000 ed è diffusa in tutto il mondo.
L'emofilia è suddivisa in due tipi: l'emofilia A e l’emofilia B.
L’emofilia A (emofilia classica) è la forma più comune ed è dovuta ad una carenza del fattore VIII della coagulazione.
L’emofilia B (o Malattia di Christmas) è invece provocata dalla carenza del fattore IX.
I sintomi sono praticamente identici e solo tramite gli esami di laboratorio il medico può differenziare le due malattie. Differenza importantissima ai fini della terapia, perché determina fattore somministrare alla persona affetta.
Il trattamento dell'emofilia si basa sulla terapia sostitutiva, cioè nella somministrazione del fattore mancante (fattore VIII nell'emofilia A, fattore IX nella B).
Il fattore mancante può essere estratto dal sangue dei donatori."

http://medicinaeprevenzione.paginemediche.it/

interferoni:

"Gli interferoni (IFN) sono una classe di proteine prodotte dalle cellule del sistema immunitario (globuli bianchi, fibroblasti) in risposta all'attacco di agenti esterni come virus, batteri, parassiti e cellule tumorali. Gli interferoni appartengono alla vasta classe di glicoproteine note come citochine.

La loro funzione specifica è quella di:

inibire la replicazione di virus all'interno delle cellule infette;
impedire la diffusione virale ad altre cellule;
rafforzare l'attività delle cellule preposte alle difese immunitarie, come i linfociti T e i macrofagi;
inibire la crescita di alcune cellule tumorali.
Gli interferoni agiscono in questo modo:

si legano alla membrana delle cellule e ne stimolano la produzione di enzimi antivirali;
quando un virus attacca una cellula attivata dall'interferone, non riesce a moltiplicarsi a causa degli enzimi antivirali;
si verifica quindi un arresto o un'attenuazione dell'infezione. "

http://it.wikipedia.org/wiki/Interferone

Non dimentichiamoci infine gli antiveleni prodotti proprio da frazioni di sangue e vitali in caso di morsi da animali velenosi:

"Un antidoto (dal greco Antìdoton, "dato contro") è una sostanza in grado di contrastare una forma di avvelenamento.

A volte capita che l'antidoto per una particolare tossina è scoperto iniettando la tossina stessa in un animale, in piccole dosi, ed estraendo i risultanti anticorpi (le antitossine) dal sangue dell'animale."

http://it.wikipedia.org/wiki/Antidoto

1954
Usare Frazioni di sangue è sbagliato!

"Usare frazioni di sangue è come ricevere una trasfusione":

Awake! 01/08/1954 p. 24


“We are told that it takes one and a third pints of whole blood to get enough of the blood protein or "fraction" known as gamma globulin for one injection. And since from the foregoing it must be admitted that such use of human blood is highly questionable, what justification can there be for the use of gamma globulin? Further, those interested in the Scriptural aspect will note that its being made of whole blood places it in the same category as blood transfusions as far as Jehovah's prohibition of taking blood into the system is concerned. - See Leviticus 17:10 - 14; Acts 15:20, 28, 29. “




1959
Usare Frazioni di sangue è giusto!.

Torre di guardia 15/6/1959: (in inglese The Watchtower 09/15/1958 p. 575)


"Si deve considerare che iniettare sieri, come il vaccino antidifterico e gli elementi costitutivi del sangue come il gamma
globulin, nel circolo sanguigno, a scopo di facilitare la resistenza alle malattie mediante anticorpi, sia lo stesso che bere sangue o prendere sangue o plasma mediante trasfusioni? — N. P., Stati Uniti.

No, non sembra necessario porre le due cose nella stessa categoria, benché l'abbiamo fatto nel passato. Ogni volta che la proibizione di prendere sangue è menzionata nelle Scritture è sempre in relazione a prenderlo come cibo, e quindi è in qualità di alimento che a noi interessa tale proibizione. Infatti quando fu permesso per la prima volta agli uomini di mangiare la carne di animali, allorché fu riconfermato il mandato di procreazione ai superstiti del Diluvio, il sangue fu specificamente proibito. (Gen. 9:3, 4)
Nella legge di Mosè il sangue era proibito come cibo, e perciò lo troviamo spesso menzionato insieme al grasso e ad altre cose che non si potevano mangiare. (Lev. 3:17;7:22-27) E così era anche ai giorni degli apostoli; in relazione al mangiare carne sacrificata agli idoli era proibito mangiare la carne di animali strangolati e il sangue. — Atti 15:20, 29.
L'immissione di anticorpi nel sangue in un veicolo di siero, o l'uso di elementi costitutivi del sangue per creare tali anticorpi, non è la stessa cosa che prendere sangue, per bocca o mediante trasfusione, come alimento per ricostituire le forze vitali del corpo. Benché Dio non abbia inteso che l'uomo contaminasse il proprio circolo sanguigno con vaccini, sieri o elementi costitutivi del sangue, non sembra che questo possa essere incluso nell'espressa proibizione di Dio riguardo al sangue come cibo. Sarebbe quindi questione di scelta individuale se una persona accettasse tali tipi di medicamento o no."





1961
Assumere frazioni di sangue è errato:

la torre di guardia 01/06/1962 (in inglese: The Watchtower 11/01/1961 p. 670)


“Poiché la Bibbia proibisce di mangiare sangue, come devono considerare i cristiani l'uso di sieri e vaccini? Ha la Società
cambiato il suo punto di vista al riguardo?
— J. D., Stati Uniti.

La Bibbia è molto chiara sul fatto che il sangue poteva essere usato solo sull'altare; altrimenti doveva essere sparso per terra. (Lev.
17:11-13) Tutta la moderna pratica medica che implica l'uso di sangue è discutibile dal punto di vista cristiano. Quindi è errato sia prendere una trasfusione di sangue che, in sua vece, l'infusione di qualche frazione del sangue per sostenere la propria vita.”

.

Sembrano quasi schizzofrenici: in pochi anni si passa dal poterli prendere, al non poterlo fare, contraddicendo le precedenti spiegazioni che loro stessi avevano dato, la cosa incredibile è il non soppesare le conseguenze che simili decisioni avevano su quelle povere persone malate che non potendo assumere questi fattori erano destinati a morte certa!
Notare come ogni volta si fanno dire alle scritture cose che inevitabilmente la volta dopo non sono più vere, a questo punto ci si dovrebbe chiedere chi è che sbaglia, le scritture o l'interpretazione che ne hanno data i membri del corpo direttivo?
Una volta l'assumere frazioni di sangue rientrano nel mangiare sangue, poi non più, poi rientrano nel divieto di atti 15 poi, come vedremo più avanti, non più... è questione di coscienza!



1963
Usare qualsiasi frazione del sangue è ancora sbagliato:

La torre di guardia 01/09/1963 pag 539:


“Quanto alle trasfusioni di sangue, l'individuo sa, grazie allo studio della Bibbia e delle pubblicazioni della Società Torre
di Guardia, che questa è una pratica antiscritturale.
(Gen. 9:4; Atti 15:28, 29) Ora spetta a lui portare il suo carico di
responsabilità per applicare quello che dicono le Scritture al riguardo. Forse un giorno deve andare all'ospedale per subire
un intervento chirurgico. Ivi spiega al medico la sua posizione. "Benissimo", dice il medico, "allora useremo il plasma". O
forse il medico gli dirà: "Lei ha bisogno di globuli rossi per trasportare l'ossigeno.
Possiamo usare i globuli rossi. Che ne dice?" Forse il cristiano non s'intende molto di medicina. Chiamerà il servitore di congregazione o la Società? Non sarà necessario, se è preparato a portare il suo
carico di responsabilità. Deve solo chiedere al medico: "Da che cosa è tratto il plasma?" "Come sono ottenuti i globuli rossi?" "Da che cosa è stata tratta questa sostanza?" Se la risposta è "Dal sangue",
sa quale condotta deve seguire, poiché questo principio non si applica solo al sangue intero, ma a qualsiasi cosa tratta dal sangue e usata per sostenere la vita o rafforzare la persona
.”




1964
Noi non approviamo usare frazioni di sangue ma se volete accettarle è una vostra scelta:

La Torre di guardia 01/05/1965 (The Watchtower 11/15/1964 pp. 680, 681, 682, 683)


"La Società non approva alcuno dei moderni usi medici del sangue, come gli usi del sangue in relazione all'inoculazione. L'inoculazione, comunque, è una circostanza praticamente inevitabile in alcuni settori della società, e quindi lasciamo alla coscienza dell'individuo decidere se accettare o no l'inoculazione dì un siero
contenente frazioni dì sangue allo scopo di dar origine alla formazione dì anticorpi per combattere una malattia. Se la persona fa
questo, può trarre conforto nelle circostanze derivanti dal fatto che non mangia direttamente sangue, cosa espressamente proibita nella Parola di Dio. Esso non è usato come cibo né per sostituire sangue
perduto. In tal caso il cristiano deve prendere la propria decisione basata sulla coscienza.
Perciò, che un cristiano accetti l'inoculazione dì un siero, o che medici o infermiere cristiane la pratichino, dipende dalla decisione personale."




1975:

Frazioni di sangue usate per curare l’emofilia (fattori VII & IX) non si possono usare:

Svegliatevi 8/8/1975 pag 29 (Awake! 02/22/1975 p. 30)


“Rischio nella cura dell’emofilia
♦ Certi “fattori” coagulanti ricavati dal sangue sono ora estesamente impiegati nella cura dell’emofilia, affezione che causa emorragie incontrollabili. Comunque, quelli a cui è somministrata questa cura corrono un altro rischio mortale: il settimanale medico svizzero Schweizer Med Wochenschrift riferisce che quasi il 40 per cento dei 113 emofiliaci esaminati erano affetti da epatite. “Tutti questi pazienti avevano ricevuto sangue intero, plasma o derivati del sangue contenenti [i fattori]”, osserva la relazione. Certo, i veri cristiani non impiegano questo pericoloso trattamento, dando ascolto al comando biblico di ‘astenersi dal sangue’. — Atti 15:20, 28, 29.”



Ci risiamo... di nuovo certi fattori non si possono usare, rientrano nel famigerato divieto di astenersi dal sangue! Ma poco tempo prima era questione di coscienza...


1978

Usare frazioni di sangue per curare l’emofilia è questione di coscienza:

La torre di guardia 1/11/1978 pag 31


"● Le iniezioni di sieri sono compatibili con la fede cristiana?
Nel nostro numero del 1° dicembre 1974, presentammo in questa rubrica una considerazione particolareggiata sull’uso dei vaccini (che non contengono sangue) e dei sieri fatti col sangue. Per tali particolari, si veda la trattazione alle pagine 735, 736.
Si prendeva atto che i medici ricorrono sempre meno alle trasfusioni di sangue intero. Invece, il sangue umano è suddiviso nelle parti principali che si possono trasfondere: globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e plasma. A questo proposito dicemmo: “Crediamo che l’uso di sangue in una trasfusione [per sostenere la vita], o l’uso di una parte del sangue per conseguire uno scopo simile, è ovviamente in contrasto con il comando scritturale di ‘astenersi... dal sangue’. (Atti 15:20)”
Che dire però di accettare iniezioni di sieri per combattere malattie, come il siero antidifterico, antitetanico, antirabbico, il siero contro l’epatite virale, l’emofilia e l’incompatibilità da fattore Rh? Pare che rientrino in una ‘zona grigia’. Alcuni cristiani credono che accettando a tale scopo una piccola quantità di un derivato del sangue non si manchi di rispetto alla legge di Dio; la loro coscienza glielo permetterebbe. (Confronta Luca 6:1-5). Altri però si sentono obbligati in coscienza a rifiutare i sieri perché contengono sangue, sebbene in piccola quantità. Quindi, si ritiene che ciascuno debba risolvere personalmente tale questione. Esortiamo ciascuno a sforzarsi d’agire con coscienza pura e a seguire la guida di Dio contenuta nella Sua Parola. — Sal. 119:105."


1990:

Usare frazioni di sangue continua ad essere questione di coscienza… ma c’è il parallelo tra la donna incinta e il suo feto che può indirizzare tale coscienza, si parla comunque di proteine del plasma come le immunoglobuline e l'albumina:

La torre di guardia 01/06/1990:


“In vista del comando di ‘astenersi dal sangue’, alcuni cristiani hanno ritenuto di non dover accettare iniezioni di immunoglobuline (proteine), anche se si tratta solo di una frazione del sangue. Il loro punto di vista è chiaro e semplice: nessun componente del sangue in nessuna forma o quantità.
Altri hanno ritenuto che il caso di un siero contenente un’antitossina, come l’immunoglobulina, il quale dunque contiene solo una minuscola frazione del plasma del sangue di un donatore ed è usato per rafforzare il loro meccanismo di difesa contro le malattie, è diverso da quello di una trasfusione di sangue fatta per mantenersi in vita. Pertanto la loro coscienza può permettere loro di assumere immunoglobuline o frazioni simili. Possono concludere che nel loro caso la decisione dipenderà principalmente dall’essere disposti o meno ad accettare eventuali rischi per la salute che derivano dall’iniettare un preparato che deriva dal sangue altrui.
È significativo il fatto che il sistema circolatorio della donna incinta è separato da quello del feto; spesso madre e bambino hanno gruppi sanguigni diversi. Il sangue della madre non passa al feto. La parte corpuscolata (cellulare) del sangue materno non attraversa la barriera placentare così da entrare nel sangue del feto, né l’attraversa il plasma in quanto tale. Infatti, se per qualche lesione il sangue della madre e quello del feto si mischiano, si possono sviluppare in seguito problemi di salute (incompatibilità Rh o ABO). Ciò nonostante, alcune sostanze contenute nel plasma passano nel sistema circolatorio del feto. È così anche per le proteine del plasma, come le immunoglobuline e l’albumina? Sì, per alcune di esse è così.
Nella donna incinta vi è un meccanismo attivo in virtù del quale alcune immunoglobuline passano dal sangue della madre a quello del nascituro. Visto che in tutte le gravidanze vi è questo naturale flusso di anticorpi al feto, i bambini nascono con un certo grado di immunità nei confronti di determinate infezioni.
Un discorso analogo vale per l’albumina, che i medici possono prescrivere nel trattamento dello shock o in altre situazioni. Ricerche mediche hanno dimostrato che l’albumina del plasma viene trasportata anch’essa dalla madre al feto attraverso la placenta, anche se in maniera meno efficiente.
Il fatto che alcune frazioni proteiche del plasma passino naturalmente nel sistema circolatorio di un altro individuo (il feto) può essere un altro elemento da prendere in considerazione quando un cristiano decide se accettare o no iniezioni di immunoglobuline, di albumina o di analoghe frazioni del plasma. Alcuni, in buona coscienza, possono ritenere di poterle accettare; altri possono concludere di non poterle accettare. Ciascuno deve decidere personalmente dinanzi a Dio.”




2000

Sempre questione di coscienza, ma si da il via libera anche alle frazioni di globuli rossi e globuli bianchi:

La torre di guardia 15/6/2000 pag 29:


"Comunque, dato che il sangue può essere lavorato oltre tali componenti principali, sorgono domande sulle frazioni derivate dai suoi componenti principali. Come vengono usate tali frazioni e cosa dovrebbe valutare il cristiano prima di decidere in merito?
Il sangue è una sostanza complessa. Il plasma stesso — che è per il 90 per cento acqua — contiene una quantità di ormoni, sali inorganici, enzimi e sostanze nutritizie, fra cui minerali e zucchero. Il plasma contiene anche proteine come l’albumina, fattori della coagulazione e anticorpi che combattono le malattie. Vengono isolate e impiegate varie proteine del plasma. Per esempio, agli emofilici, che sono soggetti a emorragie, viene somministrato il fattore VIII. Oppure, a una persona esposta a certe malattie i medici possono prescrivere iniezioni di gammaglobuline, estratte dal plasma sanguigno di persone che hanno già sviluppato l’immunità. In campo medico vengono usate anche altre proteine del plasma, ma quanto sopra illustra come si possono ricavare delle frazioni da un componente principale del sangue (in questo caso dal plasma).
Proprio come dal plasma sanguigno si possono ricavare varie frazioni, così anche dagli altri componenti principali (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine) si possono isolare delle parti più piccole. Per esempio, dai globuli bianchi si possono ricavare interferoni e interleuchine, usati per curare certe infezioni virali e tumori. Dalle piastrine si può estrarre un fattore che favorisce la guarigione delle ferite. E sono in arrivo altri medicinali ottenuti (almeno inizialmente) da sostanze estratte da componenti del sangue. Queste terapie non consistono in trasfusioni di quei componenti principali: di solito hanno a che fare con parti o frazioni d’essi. Il cristiano dovrebbe accettare queste frazioni per scopi terapeutici? Non siamo in grado di dirlo. La Bibbia non fornisce particolari, per cui il cristiano deve decidere secondo la propria coscienza dinanzi a Dio.
Alcuni rifiutano qualunque derivato del sangue (comprese le frazioni che conferiscono una temporanea immunità passiva). Per loro questo è ciò che significa il comando di Dio di ‘astenersi dal sangue’. Il loro ragionamento è che secondo la legge che Dio diede a Israele il sangue tolto da una creatura doveva essere ‘versato al suolo’. (Deuteronomio 12:22-24) Che importanza ha questo? Ebbene, per preparare gammaglobuline, fattori coagulanti estratti dal sangue e via dicendo, è necessario raccogliere il sangue e lavorarlo. Perciò alcuni cristiani rifiutano questi prodotti, così come rifiutano le trasfusioni di sangue intero o dei suoi quattro componenti principali. La loro coscienziosa presa di posizione dovrebbe essere rispettata.
Altri cristiani decidono in maniera diversa. Anch’essi rifiutano le trasfusioni di sangue intero e di globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e plasma. Tuttavia possono acconsentire che un medico li curi con una frazione estratta da uno dei componenti principali. Anche in questo caso possono esserci posizioni differenziate. Un cristiano potrebbe accettare un’iniezione di gammaglobuline, ma potrebbe non accettare un’iniezione di una sostanza estratta dai globuli rossi o dai globuli bianchi, oppure potrebbe accettarla. Tutto considerato, cosa potrebbe portare alcuni cristiani a concludere che possono accettare frazioni del sangue?
La rubrica “Domande dai lettori” della Torre di Guardia del 1° giugno 1990 osservava che certe proteine del plasma (quindi frazioni) passano dal sangue della donna incinta nel sistema circolatorio del feto. Così la madre trasmette al figlio le immunoglobuline, che gli conferiscono una preziosa immunità. Separatamente, mentre i globuli rossi del feto completano il loro normale ciclo vitale, la sostanza in essi contenuta che trasporta l’ossigeno subisce un processo di scissione. In parte diventa bilirubina, che passa nella madre attraverso la placenta e viene quindi escreta con i suoi rifiuti organici. Da ciò alcuni cristiani traggono la conclusione che, visto che frazioni del sangue passano da una persona all’altra in un contesto naturale come questo, essi possono accettare una frazione del sangue derivata dal plasma o dalle cellule ematiche.
Il fatto che le opinioni e le decisioni di coscienza possano differire significa che la questione sia irrilevante? No. È seria. Alla base c’è però un concetto semplice. Quanto sopra indica che i testimoni di Geova rifiutano trasfusioni sia di sangue intero che dei suoi componenti principali. La Bibbia comanda ai cristiani di ‘astenersi dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e dalla fornicazione’. (Atti 15:29) Al di là di ciò, quando si tratta di frazioni di uno qualsiasi dei componenti principali, ciascun cristiano, dopo aver considerato la cosa attentamente e in preghiera, deve decidere personalmente secondo coscienza"



I testimoni di Geova asseriscono che la guida dello spirito santo di Dio è graduale, "la luce risplende sempre di più man mano che il giorno si avvicina", ma qui la luce non è graduale è a intermittenza, questo "spirito di Dio" risulta essere schizzofrenico nel guidare questo "unico canale che Dio usa", altrimenti non ci sarebbero stati tutti questi andirivieni di spiegazioni, che come detto più volte in questi casi riguardano la vita dei singoli testimoni, vita che è nelle mani di chi impartisce simili spiegazioni.

Il corpo direttivo è responsabile di una moltitudine di morti che avrebbe potuto evitare.
Ora è giunta l'ora di affrontare l'argomento trasfusioni:
Se il corpo direttivo si è sbagliato così tante volte nell'interpretare le scritture bibliche, interpretazioni che hanno messo a morte centinaia di persone, chi ci dice che anche in questo caso non si stia sbagliando?
La legge è stata messa in croce con Cristo, quindi tutti i divieti che essa conteneva non sono più validi per un cristiano, compresi i divieti sul sangue, che dire dell'unica scrittura di atti 15:29 contenuta nel NT?
E' così chiaro che il generico "astenersi dal sangue" implichi non ricevere trasfusioni di sangue?
Credete veramente che due mila anni orsono gli apostoli pensassero alle moderne trasfusioni e le facessero rientrare in quel divieto?
Siete disposti a morire per una interpretazione che il fallibile corpo direttivo elargisce su questa questione? Corpo direttivo che ha sbagliato in questioni simili tutte queste volte?

Supplico i testimoni di farsi questa domanda e di rispondere alla luce di quanto abbiamo trattato fino ad ora.

Saluti
Mario
[Modificato da (Mario70) 24/09/2011 20:48]
23/02/2009 09:59
 
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Naturalmente, la pagina (che intanto è diventata una paginona) è aggiornata:

www.testimonigeova.com/Ilcorpodirettivoelamorales.htm

Tempo fa su un altro forum un tdG ha ironizzato sulla mia quasi abitudine di scrivere i miei studi, pubblicati sul mio sito web, usando il "noi".
Io credo che di tutto o quasi quello che sappiamo siamo debitori a qualcuno. Usare il noi, non è soltanto una forma di modestia, ma anche il riconoscimento che siamo debitori gli uni gli altri di quello che sappiamo.
Un altro motivo è che il mio sito è aperto alla collaborazione di chiunque lo voglia. Ringrazio Mario in questo contesto, ma anche altri che collaborano con me inviandomi del prezioso materiale. Chi ha degli studi sui tdG interessanti e che possono arricchire il mio sito è il benvenuto, riceverà la mia attenzione e se non mi propone qualcosa che sia stato già ampiamente trattato ma che sia utile e originale, avrà spazio nel mio sito.

Agabo.
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Visita:

"MA COME UN'AQUILA PUO' DIVENTARE AQUILONE? CHE SIA LEGATA OPPURE NO, NON SARA' MAI DI CARTONE " -Mogol
"Non spetta alla chiesa decidere se la Scrittura sia veridica, ma spetta alla Scrittura di testimoniare se la chiesa è ancora cristiana" A.M. Bertrand
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Agabo, 23/02/2009 9.59:

Naturalmente, la pagina (che intanto è diventata una paginona) è aggiornata:

www.testimonigeova.com/Ilcorpodirettivoelamorales.htm

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Ok, io però cambierei il titolo perchè solo nel primo caso si tratta di morale, o lasci quello che ho usato qui "corpo direttivo e cibo a suo tempo" o fai tu; ma deve essere attinente con tutte e tre le parti, magari potresti usare "corpo direttivo e luce progressiva"

[Modificato da (Mario70) 23/02/2009 10:13]
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Ok, io però cambierei il titolo perchè solo nel primo caso si tratta di morale, o lasci quello che ho usato qui "corpo direttivo e cibo a suo tempo" o fai tu; ma deve essere attinente con tutte e tre le parti, magari potresti usare "corpo direttivo e luce progressiva"



Ovviamente, sì. Titolo modificato

In effetti avevo già cambiato i titoli anche sul collegamento nella pagina:

www.testimonigeova.com/MAPPA.htm

dove adesso si legge:Il Corpo Direttivo e la morale sessuale + "Le vaccinazioni" + "Le frazioni di sangue" - Autore "Mario 70". Chi legge dalla "mappa" l'argomento in tal modo titolato comprende che troverà nella pagina tutti i temi menzionati.

Naturalmente, data la grandezza raggiunta dalla stessa, se continuerai (cosa che mi farebbe piacere) dovrò creare un'altra pagina e intitolarla diversamente.

Ciao. [SM=x570892]



[Modificato da Agabo 23/02/2009 11:12]
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Agabo, 23/02/2009 9.59:

Naturalmente, la pagina (che intanto è diventata una paginona) è aggiornata:

www.testimonigeova.com/Ilcorpodirettivoelamorales.htm

Tempo fa su un altro forum un tdG ha ironizzato sulla mia quasi abitudine di scrivere i miei studi, pubblicati sul mio sito web, usando il "noi".
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Si viene disassociati se si frequenta un parente ex tdg che non abita nella stessa casa?



Visti gli andirivieni di luce intermittente degli ateriosclerotici di Brooklin, cerchiamo di ricapitolare alcuni punti:

1) Si viene certamente disassociati se si frequentano ex, si possono però soccorrere se sono in fin di vita tipo affogare in un lago o se gli si buca una ruota per strada.

2) Si possono frequentare i parenti che vivono sotto lo stesso tetto a meno che non causano scandalo con il loro comportamento (tipo convivenza senza essere sposati ecc...) in questo caso i nominati perdono gli incarichi.

3) I nominati perdono gli incarichi se frequentano regolarmente i loro parenti disassociati che non vivono sotto lo stesso tetto.

4) E' scritto in linea generale di non frequentare i parenti che non abitano sotto lo stesso tetto.

Questi punti sopra menzionati sono certi e chiari.
Veniamo ora al punto "dolente":

Si viene disassociati se si frequentano i parenti stretti che non vivono sotto lo stesso tetto?

1962 No, ma la frequentazione non deve diventare un'abitudine:

La torre di Guardia del 15/6/1962 pag 41:



"Se il mio fratello carnale, che è disassociato, viene da un'altra città a visitarmi con la sua famiglia, li posso invitare a entrare e a restare per la notte se è necessario? — E. T., Stati Uniti
d'America.

La disassociazione di un membro della propria parentela non annulla la naturale parentela di carne e sangue. Per esempio, la disassociazione non infrange il vincolo coniugale.
Quindi, se un fratello carnale che è disassociato visita la sua famiglia per motivi non di unità cristiana, ma di parentela familiare, i congiunti sono tenuti a riceverlo con cortesia per tale naturale ragione terrena, non, certamente, per avere associazione spirituale con lui e trattarlo come un membro della congregazione, ma semplicemente per considerare la parentela familiare e altri argomenti mondani.
Bisogna essere ragionevoli in questa circostanza, e se il parente è di un'altra città e quel giorno non può tornare a casa, ma ha bisogno
d'alloggio per la notte, non vi sarebbe nulla di male qualora gli si mostrasse la cortesia di farlo restare per la notte, semplicemente
perché questo parente e quelli che sono con lui sono intimi per legami di carne e sangue, nonostante che non lo siano per ragioni spirituali.
Naturalmente, non sarebbe bene incoraggiare frequenti associazioni solo per avere rapporti familiari. Questo ostacolerebbe l'adempimento
dei propri obblighi verso il Signore Dio e potrebbe mettere in pericolo la propria salute e integrità spirituale. Il principio menzionato in Matteo 12:47-50 (Ri) dovrebbe esser tenuto
presente."

1964 SI, se la frequentazione diventa un'abitudine:

La torre di Guardia del 15/1/1964 pag 41:


"Nel caso del parente disassociato che non abita nella stessa casa, i rapporti con lui sono pure limitati a ciò che è assolutamente necessario. Come per il lavoro secolare, questi rapporti sono limitati
e anche eliminati completamente se è possibile.
Un punto importante da notare è che, benché vi siano vincoli naturali che possono giustificare rapporti occasionali, i legami spirituali sono completamente troncati, non si può parlar di cose relative all'adorazione con i parenti disassociati.
Che fare se una persona espulsa dalla congregazione visita improvvisamente parenti dedicati? Che deve fare in tal caso
il cristiano? Se è la prima volta che viene fatta la visita, il cristiano dedicato può, se la coscienza glielo permette, mostrare
riguardi familiari in questa particolare occasione. Ma se la coscienza non glielo permette, non ha l'obbligo di farlo. Se gli
usa cortesia, il cristiano deve però specificare che questa non deve diventare un'abitudine. Se lo diventa, ciò non è diverso dall'associarsi a qualsiasi altra persona disassociata, e va contro lo spirito del decreto di disassociazione. Si dovrebbe far comprendere al parente disassociato che ora le sue visite non sono benvenute come prima, quando camminava rettamente con Geova. — 2 Giov. 9-11.
È indispensabile che i cristiani dedicati della congregazione rendano chiaro al parente disassociato mediante le loro azioni
che il suo modo d'agire è disapprovato dalla famiglia. Devono mantenere una ferma determinazione per i giusti princìpi.
Il malfattore deve comprendere che la sua posizione è completamente cambiata, che i suoi fedeli parenti cristiani disapprovano completamente la sua empia condotta e mostrano tale disapprovazione
limitando i rapporti a quelli inevitabili "

1971 SI, se insiste nel frequentarlo:

Ministero del Regno, 2/1971 p. 2:


“Lealtà a Dio quando un familiare è disassociato. Il servitore di congregazione considera i consigli contenuti alle pagine 700-702 de “La Torre di Guardia” del 15 novembre 1970 e nel libro “Lampada”, pag. 178. L’amore verso Dio e la lealtà verso la vera adorazione ci dovrebbero spingere a rispettare il decreto di disassociazione. Se qualcuno persiste in un’associazione che non è assolutamente necessaria con un familiare disassociato che vive fuori di casa, il comitato dovrebbe amorevolmente aiutarlo a capire i principi inerenti e a conformarsi ai consigli biblici. Se un disassociato non abita nella casa, 2 Giovanni 9-11 mostra che non lo dovremmo “mai ricevere nella nostra casa né rivolgergli un saluto”. L’insistenza a trascurare il comando biblico di “ cessar di mischiarci in compagnia” di tale persona può condurre alla disassociazione, ma questa non dovrebbe essere la ragione della nostra ubbidienza, non è vero? Se amiamo Geova, ubbidiamo alla sua Parola”.

1975 NO, questione di coscienza ma non si viene disassociati:

La torre di Guardia del 15/1/75 p 55 afferma:


"In quanto ai disassociati che vivono fuori casa, ciascuna famiglia deve decidere fino a che punto li frequenterà. Questa non è una decisione che gli anziani possono prendere per loro. Se un genitore va a visitare un figlio o a trovare i nipoti e gli è permesso entrare nella casa cristiana, questo non interessa gli anziani. Egli ha il diritto naturale di visitare i suoi parenti"

1983 SI, se ci si svaga insieme si viene disassociati:

Lettera della betel agli anziani (SCB:SSC 5.8.83)


"Se un fratello carnale insiste di passare le vacanze col proprio fratello dovrebbe essere ammonito facendogli notare il pericolo che incorre nell'avere associazione con questa persona. Se insiste nel volersi associare con tale persona allora valgono le informazioni della W 1.1.82 dove sono indicati i possibili motivi per cui un parente potrebbe anche associarsi ad un disassociato, solo comunque per stretta necessità. Ma passarci le vacanze insieme non è una di quelle cose strettamente necessarie. Quindi la persona potrebbe essere soggetta alla disassociazione se persiste in questo "

1984 SI, la disassociazione è ancora presente:

Lettera della betel agli anziani (SSE 15.9.84)


"Chi non tenesse in nessun conto l'ammonizione di non avere un'ingiustificata associazione con un disassociato, non sarebbe un esempio e potrebbe perdere gli speciali privilegi nella congregazione Oltre a ciò, se malgrado l'aiuto a vedere le cose dal punto di vista di Dio e forse ripetute ammonizioni, non smettesse di associarsi con la persona espulsa, potrebbe essere oggetto lui stesso alla disassociazione W 1.1.82 p 26"

1987 NO, non si viene disassociati ma si perdono gli incarichi:

Lettera della betel agli anziani (SCD:SSE 10.4.87)


"La W 1.1.82 p 31 mostra che il disassociato deve comprendere che con la disassociazione ha perso molte cose: "La piacevole compagnia dei fratelli, inclusa gran parte dell'associazione che aveva con i parenti cristiani". Cosa si intende con ciò? Innanzi tutto l'associazione spirituale? In altre parole non si intratterranno piacevolmente col disassociato nel consultare pubblicazioni, anche se usate in modo correttivo. Che dire dell'associazione a scopo di svago? La stessa rivista a p 30 dice: "I cristiani imparentati con un disassociato che non vive in casa con loro dovrebbero sforzarsi di evitare l'associazione non necessaria." Per ciò che riguarda l'intervento degli A. verso il fratello dedicato che ha un parente disassociato che non vive in casa, W 15.1.75 p 55 afferma: "In quanto ai disassociati che vivono fuori casa, ciascuna famiglia deve decidere fino a che punto li frequenterà. Questa non è una decisione che gli A. possono prendere per loro. Se un genitore va a visitare un figlio o a trovare i nipoti e gli è permesso entrare nella casa cristiana, questo non interessa gli A. Egli ha il diritto naturale di visitare i suoi parenti". Perciò lo stabilire quanto un cristiano potrà frequentare un parente disassociato è una cosa che egli stesso dovrà determinare. Ovviamente se dovesse mantenere un contatto evidentemente non necessario e la congregazione trovasse da ridire sul suo comportamento, verrebbe considerato non esemplare e gli verrebbero negati speciali privilegi di servizio "

1994 NO, non si viene disassociati:

lettere agli anziani (SSD 20.12.94)


"Vi invitiamo a considerare la questione del fratello A. riguardo all’ospitare in casa propria il figlio disassociato, mantenere con lui rapporti di lavoro, accudirlo lavandogli la biancheria, ecc., di carattere strettamente personale. Non spetta alla congregazione valutare le circostanze e le necessità familiari dei propri componenti o determinare se un figlio debba o non debba essere ospitato da suo padre, anche se si tratta di un disassociato. Non crediamo neppure sia opportuno definire il padre complice della condotta errata del figlio perché lo ospita in casa sua. La cosa sarebbe diversa se il padre permettesse a suo figlio di avere una condotta riprovevole in casa, per es. se il figlio convivesse con un’altra persona, ospitare i due conviventi come se fossero marito e moglie. Quando si dovrebbe prendere in considerazione il comportamento del fratello e la sua esemplarità di nominato? Nel caso egli avesse associazione spir. con suo figlio, o tentasse di giustificare o scusare la sua condotta errata. Ks 103, 104 Crediamo che quanto abbiamo detto sia sufficiente per aiutarvi a ridimensionare il problema e aiutare la congregazione a non sindacare su questioni di carattere personale e familiare. Non è quindi il caso di concedere al fratello limiti di tempo perché cerchi sistemazioni familiari e di alloggio diverse o modifichi i suoi eventuali programmi di lavoro"

2000 NO, il libro ks sembra chiaro in proposito:

lettere agli anziani (SCA:SSB 17.3.00)


"Il libro Ks alle p. 1034 spiega che nessuno può porre delle regole sull’associazione che fratelli hanno con parenti disassociato, ameno che non vi sia associazione spirituale. O un tentativo di giustificare o scusare la condotta errata. La situazione attuale è che il figlio disassociato ora vive per conto proprio e in una condizione contraria ai princìpi delle Sacre Scritture. Il fratello dovrebbe tener conto di quanto indicato nella W 1.1.82 p. 30, dove è spiegato che un cristiano imparentato con un disassociato che non vive in casa con lui dovrebbe sforzarsi di evitare l’associazione non necessaria, riducendo al minimo anche i contatti d’affari. Quello che poi aggrava la situazione è che regolarmente accoglie il figlio con la convivente sia pranzando insieme che con altri parenti. Non dimostra così di approvare tacitamente la condotta del figlio disassociato? Non è questo un tentativo di scusare tacitamente una condotta errata come una convivenza? (Ks 118) Ci sembra di capire che c’è un’ulteriore aggravante, in quanto i contatti col figlio disassociato avvengono anche in presenza di altri fratelli battezzati. Essendo un A. nominato, dovrebbe essere esemplare nella sua condotta e dimostrarsi leale alle norme esposte nella Parola di Dio mantenendo così una buona coscienza. (1Tm 1:19, 3:7, 13; Tito 1:9) Per cui desideriamo che sia esaminata la sua situazione ed essere aggiornati sulla questione e sulle decisioni prese."


Dopo questa lettera non ho più trovato nulla al riguardo, dai documenti sopra esposti sembra che dal 1987 non si disassocia più il tdg che frequenta il parente disassociato, le ultime riviste e il ks 2010 benchè scoraggino la frequentazione, non si pronunciano in merito alla disassociazione, però mentre il ks del 1991 specificava che "nessuno può porre delle regole sull’associazione che fratelli hanno con parenti disassociato" il nuovo testo, tace in proposito, sembrerebbe che il CD stia di nuovo sterzando in direzione della disassociazione, ma non abbiamo prove al riguardo, se qualcuno ha una lettera o una pubblicazione dopo il 2000 che sia chiara su questo argomento, me lo faccia sapere urgentemente.

ciao
[Modificato da (Mario70) 25/09/2011 19:59]

"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
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