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| Registrato il: 26/01/2005
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Una variante della saletta, nella mia congregazione, era l'angolo normalmente destinato al reparto acustica, in fondo alla sala principale, accanto al podio.
La saletta, infatti, fungeva anche da reparto letteratura, per cui spesso era occupata e non se ne poteva usufruire.
Quindi, i colloqui avvenivano sotto gli occhi di tutti, e anche se non si sentivano le parole, si poteva intuire guardando da lontano il clima della conversazione, e se la discussione era animata o tranquilla. Per i casi più "piccanti", se qualcuno si trovava involontariamente nei paraggi veniva gentilmente allontanato.
Non necessariamente si riprendeva qualcuno, ma il colloquio poteva riguardare anche la comunicazione dell'assegnazione di qualche piccolo privilegio.
Per i casi più gravi, si attendeva lo sfollamento della sala, oppure si usava la saletta, una volta chiusa la letteratura.
I comitati giudiziari si tenevano regolarmente in saletta, al di fuori del normale orario di apertura della sala.
Altri usi della saletta erano: come "seconda sala" per la scuola di ministero teocratico, oppure come è stato già detti come luogo in cui portare i bambini piccoli che piangevano, o per allattarli, o in cui tirare le orecchie ai più grandicelli...
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